Concordo
e sottoscrivo.
Sarebbe stato molto semplice, caro
Presidente Napolitano, evitare
“fraintendimenti” sul suo messaggio alla Camere: bastava una mezza riga per suggerire di escludere da eventuali
provvedimenti di amnistia o di indulto i reati
fiscali e magari la corruzione.
O, più in generale, i reati dei colletti bianchi: peraltro talmente poco
puniti, in Italia, da contribuire in misura davvero minima a quel
sovraffollamento delle carceri di cui Lei, giustamente, si duole.
Ho
notato che nel messaggio Lei ha sconsigliato di includere
nell’amnistia o nell’indulto i reati di «violenza contro le donne»: su tutto il
resto, invece, ha voluto evitare di indicare «le singole fattispecie escluse». Ammetterà che può sembrare curioso, no?
Allo stesso modo, caro Presidente, sarebbe
bastato poco per non sembrare (o sembrare un po’ meno) un Presidente che sta
con la maggioranza e contro l’opposizione, cioè contro un quarto degli
elettori: evitare di accusare l’opposizione, quale che essa sia, di essere
composta da «quelli che se ne fregano del Paese e hanno un pensiero fisso». Non
si fa, semplicemente non si fa: non se si è al Quirinale, non se per
Costituzione si «rappresenta l’unità nazionale».
Tra l’altro, anche questo è un po’ curioso,
caro Presidente, perché non risulta che
Lei abbia mai usato espressioni
simili – “fregarsene del Paese e avere un pensiero fisso” – quando un partito
ha votato e approvato che Ruby era la nipote di Mubarak: ricorda?
Cito Fulvio Abbate, perché da non grillino
quale sono, la sua battuta mi sembra quasi perfetta: «Napolitano ormai rischia
di far sembrare uno statista perfino Casaleggio».
Nessun commento:
Posta un commento