venerdì 28 settembre 2012

Rai Tre: iniziano ‘Che tempo che fa’ e ‘Report’


Domenica 30 settembre, riapre i battenti ‘Che tempo che fa’, con il cambiamento delle serate settimanali: domenica-lunedì (con orario diverso) anziché sabato-domenica.

Nella prima puntata della nuova stagione, presente Luciana Littizzetto che “svelerà” se sarà la “donna di Fazio” a Sanremo, saranno ospiti il ministro Corrado Passera e il maestro Maurizio Pollini.
Lunedì, con inizio alle 21.05 fino alle 22.35 (ottimo orario di chiusura) ci saranno Roberto Saviano e…con mio stupore (e altra sensazione che non specifico...): il cardinale Ruini.

Finito Fazio, ritorna la mia giornalista preferita: Milena Gabanelli con ‘Report’. 


Si apre con un’inchiesta di Bernardo Iovene: ‘Parlamento 2012’ nella quale si traccerà l’identikit giudiziario dei parlamentari. Chi sono e quanti, i parlamentari condannati in primo grado, in via definitiva o rinviati a giudizio, e perché le proposte di legge sull’incandidabilità e il decreto anticorruzione sono ostacolate dalla classe politica.

The Good Wife, quarta stagione: promo primo episodio ‘I fought the law’

Pubblicità: Google in crescita, meglio di Sipra (Rai) e Publitalia (Mediaset)


da: Milano Finanza

Google incalza la Rai negli spot
Il gruppo di Mountain View quest’anno dovrebbe raccogliere 5-600 milioni a fronte del miliardo di Sipra. Ma i maggiori timori riguardano le strategie multimediali della tv di Stato e l’ingresso di nuovi player
di Andrea Montanari

Il monito lanciato ieri da Antonio Pilati, consigliere della Rai in quota Pdl (già commissario Agcom e Antitrust nonché ispiratore della legge Gasparri), sugli assetti del mercato pubblicitario italiano sembra avere una valenza più politica che industriale. Perché i freddi numeri smontano la tesi illustrata durante il convegno La svolta digitale organizzato ieri a Roma dalla Fondazione Luigi Einaudi e da ItMediaConsulting. «Google è ormai il secondo operatore di pubblicità in Italia, ha superato la Rai ed è alle spalle di Publitalia», ha dichiarato Pilati aggiungendo poi che il problema della tv di Stato «è che è indietro sia nel web 2.0 sia nel web 3.0». Peccato che «sia la più grande azienda giornalistica del Paese. Ma per quanto riguarda il traffico dei suoi siti vale meno di un terzo di quelli di Repubblica o del Corriere della Sera».
Messaggi forti che ovviamente sono diretti non solo ai nuovi vertici di viale Mazzini (il presidente Anna Maria Tarantola e il dg Luigi Gubitosi) ma anche ai palazzi della politica, visto che il tema dello sviluppo televisivo nazionale passa da due operazioni cruciali: l’asta a pagamento per le frequenze digitali (attesa entro fine anno) e la vendita di La7 che potrebbe far entrare sul mercato nuovi player del calibro della statunitense Discovery Channel.
Le esternazioni di Pilati hanno più il sapore di un messaggio cifrato, come dimostrano i numeri del mercato pubblicitario. Publitalia domina il settore con una raccolta che nel 2011 è stata di 2,9 miliardi (-3,3%) e nel primo semestre di

Malika Ayane, album Ricreazione: ‘Tre cose’

Milano, mostre a Palazzo Reale: Picasso


da: Il Sole 24 Ore

Picasso, eccelso saccheggiatore dell'arte del novecento

Se c'è un artista la cui poetica è par exellence irriassumibile questi è Pablo Picasso. Talento vulcanico, passionale, eclettico, esplosivo il suo, in grado di creare un linguaggio universale. Donne, maschere africane, mito greco, eros e thanathos, l'arte della corrida, la lotta contro la dittatura, nudi di donna e gigantesse. Tutto in lui si confonde fino al magnifico. Il tutto passando attraverso la rivoluzione cubista che è già di per se un universo d'arte. Niente è in grado di sfuggire all'occhio attento e alla grande arte di questo pittore cui la troppo assoluta e semplicistica definizione di genio del novecento rischia di far velo.


«Sono il più grande collezionista di Picasso» amava ripetere con quella sua innata predisposizione per la comunicazione mediatica a chi gli faceva visita nel suo studio traboccante di tele e sculture. Grazie alla legge sulla "dation", che l'Italia ancora non sa copiare, lo stato francese ha accumulato nella collezione dedicata all'Hotel Salé al centro del Marais 5mila opere provenienti dalla copiossissima eredità Picasso. Una selezione intimistica e monumentale al contempo che, in occasione della chiusura per restauri del museo parigino, attraverso un tour transoceanico sta raccontando al mondo l'arte del grande «saccheggiatore e reinterprete assoluto dell'arte del novecento».

Diabolik: Sky Cinema realizzerà la serie tv

da: Kataweb 

Il ritorno di Diabolik, prossimamente su Sky Cinema 

Dopo mesi di voci e illazioni (leggi qui) finalmente c’è l’annuncio ufficiale: sarà Sky Cinema a mettere in cantiere la serie tratta dal fumetto cult Diabolik.


Per la prima volta, il personaggio creato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, che proprio quest’anno compie 50 anni, vivrà in carne ed ossa sul piccolo schermo, dopo un unico film del 1968, diretto da Mario Bava. I 13 episodi saranno fedeli alla linea tracciata dalle due autrici e ricreeranno un immaginario senza tempo che, ancora oggi, conquista 400mila lettori al mese ed ha all’attivo circa 800 pubblicazioni con storie originali.
Il fumetto nato nel 1962 dalla penna delle sorelle Giussani ha preso la forma definitiva con i disegni di Enzo Facciolo e qualche anno dopo con il tratto di Sergio Zaniboni, le due “pietre miliari” dello sviluppo del ‘Re del crimine’.
La serie (13 episodi da 50′) farà calare lo spettatore nel mondo di Diabolik, un mondo sospeso nel tempo . Un mondo di luci ed ombre, di avidità e onore, di piani geniali, fughe spettacolari, colpi di scena e sofisticate tecnologie a servizio del crimine.
Il progetto sarà realizzato con la collaborazione di Mario Gomboli, che ha raccolto l’eredità delle sorelle Giussani e ne prosegue l’avventura, curando la pubblicazione dei fumetti attraverso la casa editrice Astorina, ma è ancora prematuro parlare di

X Factor 6, seconda puntata: ultime selezioni per il bootcamp


M’ero scordata di X Factor.
Che io sia più avanti di Morgan? Nel senso che…lui molla l’anno prossimo, io, mi sa che sto già mollando X Factor adesso. 
A meno che…




X Factor 6, seconda puntata Audizioni: ecco chi passa il turno, bocciato il sosia di Marco Mengoni

Seconda puntata delle Audizioni di X Factor 6 (voto: 7). Si parte con i casting di Andria. La prima a salire sul palco è Salimata Ariane Diakite, 17 anni, studentessa di origini ivoriane. Canta I say a little prayer ed Elio commenta: "Sei nata per fare questo!". Per Morgan "sembra di sentire un disco". 4 sì e passaggio ai Bootcamp.

È la volta di Mimosa Campironi, studentessa di 25 anni, con una toccante interpretazione di La prima cosa bella. Il suo canto si avvicina a una preghiera, è un modo per rivolgersi al cielo e a chi non c'è più: suo padre. Morgan: "'La senti questa voce', io l'ho sentita". Per lei 3 sì.
Ecco arrivare Roberto Perna, 33 anni, "fisioterapista strumentale". Sostiene che il suo Fattore X stia nell'eleganza: "Sono elegante non solo nel modo di apparire, ma anche nel modo di essere". La sua La differenza tra me e te divide i giudici: due sì e due no.

Fabio Fazio: ‘Che Sanremo che fa’


Due buone notizie: la prima è che il direttore musicale del prossimo festival di Sanremo è Mauro Pagani.
La seconda è che l’articolo tratto da 'La Stampa' non è di Luca Dondoni.


da: La Stampa 

Fabio Fazio: ecco il mio “Che Sanremo che fa”
La squadra del programma Rai più Mauro Pagani nel suo Festival
Due canzoni a testa per i big, “più leggerezza senza eliminati”
di Marinella Venegoni

Cade un silenzio stupefatto in sala mentre il direttore artistico Fabio Fazio annuncia che il Festival n. 63 della Canzone Italiana, in diretta su Raiuno dal 12 al 16 febbraio 2013, «avrà al suo centro la canzone e gli autori». Sconcerto, e pensiero nascosto: saranno impazziti? S’immagina il direttore di rete Mazza mentre da Viale Mazzini guarda la conferenza stampa di Corso Sempione, e pratica i dovuti scongiuri a fronte di tale balzana idea, di cui si era persa memoria in nome dell’audience garantita da farfalline e vincitori (annunciati) dai talent show; si dice che solo a sentire il nome di Fazio gli sia venuta l’orticaria. Ma qui nella saletta ovattata sembra tirare aria di garbata rivoluzione, quando il compassato showman presenta il direttore musicale Mauro Pagani, rispettatissimo dalla comunità di addetti ai lavori, o quando discetta poi di giuria di qualità, e taglio invece di quella demoscopica (che riempiva la galleria dell’Ariston e costava un sacco in bed&breakfast, con i suoi 300 membri).  

Tv digitale sul web: Streamit



Il digitale si sposta sul web: più di 30 tv aderiscono alla proposta di Streamit

La proposta della piattaforma Streamit Twww.tv di lanciare "un ponte" agli operatori televisivi del digitale terrestre si sta rivelando un successo, sino ad oggi infatti è stata raccolta da più di trenta emittenti.
"Ci siamo impegnati a trasmettere gratuitamente per un anno i canali degli editori televisivi locali, regionali e nazionali - spiega Gianni Armetta, presidente e fondatore assieme a Federico Luzi di Streamit Twww.tv - vogliamo far provare loro le potenzialità del web 3.0, la possibilità di affiancare strumenti come il video on demand e la pay per view. Grazie a internet potranno raggiungere la loro utenza anche quando è in movimento ed in giro per il mondo, oltre che rafforzare la copertura del loro segnale digitale". 
Attualmente sono già online sulla piattaforma emittenti come Channel 24, Ada Channel, Sicilia Media, Sender Neu Jerusalem, Sophia Tv, Sophia Tv France, Capri Event, Telecentro2, Telecentro2 Sport, Telecapri Sport, Tvoggi, Teleradio Orte, Cts Tv, Telesicilia, Più Valli Tv, Viva l'Italia Channel, Rei Tv, Siena Tv, Romania Tv, Sri Tv, Teledehon, Video Sicilia, Icaro Tv, Tele Mia, Antenna 6.
Mentre a breve arriveranno Video Star Tv, Tele Diogene, Trm Tv, Telecentro1, Canale 11, Tele Monza Brianza Tv e Canale 11 Sport.
Senza contare che Streamit è in trattativa con altre tv nazionali e regionali con le quali conta di chiudere un accordo al più presto.
"Agli editori televisivi che intendono cogliere questa opportunità offriamo un servizio ‘chiavi in mano' per continuare a trasmettere la tv sul web e su tutti i device - precisa sempre Gianni Armetta - quindi senza nessuno sforzo e soprattutto

Scuola: rientro…precario



Scuola, un rientro amaro
di Alex Corlazzoli 

I rientri sono sempre difficili perché si hanno in mente le vacanze, quindi maestri e bambini non fanno eccezione. Va ancora peggio ai maestri precari, come me, che in questi giorni stanno protestando per un concorsone cui non si sa ancora bene nulla, contro il quale si è protestato anche sabato a Roma. Tuttavia, il Ministro Profumo è andato avanti a spron battuto, proprio oggi (lunedì, n.d.r.) uscirà il decreto del concorsone.
Tra l'altro, quest'anno siamo arrivati alla scuola con ritardo, noi precari siamo stati nominati addirittura il 5/6 settembre anziché il 30 agosto, quindi molti non sapevano se avrebbero avuto di nuovo una cattedra. Ma è difficile anche per i bambini, che sono ritornati in scuole che, malgrado gli annunci ministeriali di grandi rivoluzioni digitali, sono fatiscenti e rischiano di crollare!. La settimana scorsa a Pordenone, dunque non in una zona terremotata, c'è stato il crollo di una trave portante in una scuola primaria; a Roma, c'è stato il cedimento di un pilastro nella scuola di Villa Bonelli. Il 45% delle scuole, secondo un rapporto presentato da Cittadinanza Attiva, sono prive di certificazioni di sicurezza, hanno manutenzioni ridotte al lumicino, 1/3 degli edifici è privo anche della più semplice aula computer, per non parlare poi del fatto che in alcune classi non ci sono ancora gli insegnanti di sostegno, con una situazione critica soprattutto a Roma. Non è bastato il governo dei tecnici per cambiare la scuola italiana.

Obama e Wall Street tifano Mario Monti, l’anti Silvio Berlusconi


da: la Repubblica

Obama e Wall Street tifano Monti
"E' lui il vero anti-Berlusconi"
La Casa Bianca confida nel premier italiano per proseguire il dialogo con la Germania. I timori degli Stati Uniti: "Silvio può tornare?"
di Federico Rampini

È quello che l’America voleva sentirsi dire. Non solo l’America dei mercati ma anche l’Amministrazione Obama, e alcuni grandi gruppi industriali che potrebbero (oppure no) tornare a investire in Italia. Monti rassicura su tutti i fronti, nel parlare a New York invia messaggi alla Casa Bianca e all’Europa. Fa un passo più avanti del solito nell’evocare un Monti bis. Si conferma nel ruolo di anello di congiunzione tra Germania e Stati Uniti; tra Germania e periferia Sud dell’eurozona. Si lancia in una puntigliosa difesa dell’euro, nelle stesse ore in cui in Italia Silvio Berlusconi attacca la moneta unica.

Il contesto è importante, il luogo dove avviene l’annuncio è al centro di un triangolo di relazioni internazionali. Il presidente del Consiglio è qui per l’assemblea generale dell’Onu, vetrina di statisti globali. Ma il raduno del Palazzo di Vetro serve anche

Vita di società, diritti: animali a quattro zampe, animali a due zampe..


In questo paese arriverà, prima o poi, il momento nel quale anche gli animali a due zampe: cioè gli essere umani, avranno dei diritti?

Che si possano tenere animali domestici – non certo pitoni e coccodrilli – in un condominio ok. Già avviene, indipendentemente da regolamenti condominiali che sanciscano il contrario. Peccato che in alcuni casi la presenza, esempio, di cani, trasformi – a causa dell’inciviltà dei padroni – il condominio in un canile e i marciapiedi in cacatoi.
Il sig. Gianluca Felicetti, presidente del Lav dove vive? Dice: “una pace sociale che dovrà essere rispettata da tutti”.
Una “pace sociale” prevede, inevitabilmente, l’incontro dei diritti delle persone oltre che degli animali.
Amare gli animali significa addestrarli, farli vivere in posti e condizioni adeguate. Spesso vi è un “sentimento” distorto nei loro confronti. Un modo di vivere il rapporto con loro che supera o ignora totalmente l’animale a due zampe: l'uomo. Per non parlare di quei turbati mentali che preferiscono gli animali ai bambini.
E, allora, nel disegno di legge inutile pensato da fan cazzisti, si preveda obbligatoriamente la presenza di terapeuti. Per i padroni degli animali.
Detto da una che ama i cani, li ha avuti, ma rispetta gli altri.


da: Corriere della Sera

Cani e gatti nei palazzi: Sarà vietato vietarli
Condomini «animal friendly», sì della Camera
di Giovanna Cavalli

Buon per loro che non pagano l'Imu, ma cani e gatti sono ufficialmente dei condomini a tutti gli effetti. Con diritto di residenza nella casa di famiglia. Lo ha deciso ieri la Camera, che ha sancito il principio inviolabile per cui «le norme del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali

Il Buongiorno di Massimo Gramellini


Concordo: Farina fa più paura di Sallusti. Personalmente, non mi stupisce. Quelli che fanno più paura, si sa: sono gli integralisti. Di qualsiasi specie e religione…


da: La Stampa

Il coraggio di chiamarsi Dreyfus

Solo gli italiani possiedono il talento di trasformare le tragedie in farsa. Non avevamo ancora finito di ripiegare i fazzoletti per la condanna ingiusta di Sallusti - reo di avere pubblicato sul giornale da lui diretto un articolo che diffamava un magistrato - quando il giornalista e onorevole Renato Farina ha preso la parola alla Camera e ha ammesso di esserne lui l’autore, celato dietro lo pseudonimo immeritato di Dreyfus, vittima vera. Un salto di qualità rispetto al precedente nome in codice, Betulla, in auge quando Farina confezionava veline per i servizi segreti. In un crescendo triste, Betulla Dreyfus ha riconosciuto che il suo articolo non esprimeva un’opinione, ma propalava deliberatamente una menzogna: infatti il giudice, per il quale il corsivo incriminato auspicava la condanna a morte, non aveva ordinato l’aborto di una minorenne. Lo aveva soltanto autorizzato su richiesta degli interessati, come prevede la legge. 

Ecco, la farsa è servita. Un ex giornalista-deputato che dichiara di avere scritto volutamente non un’opinione, ma una balla per aizzare la rabbia dei lettori antiabortisti e l’odio verso le procure. E che prima di avvertire «l’obbligo di coscienza» (ohibò) e «la responsabilità morale e giuridica» (doppio ohibò) dei propri atti ha aspettato che il suo direttore fosse condannato in via definitiva. Mentana lo ha definito un infame. Io non saprei. Di fronte ai vili provo imbarazzo, vergogna, spavento. Più che di fronte ai cattivi. Da oggi Farina mi fa più paura di Sallusti. Non credo che riuscirò mai a perdonarmelo.  

giovedì 27 settembre 2012

Gruppo Bilderberg, Monti e la ricandidatura a premier…



A seguito dell’ultimo meeting del gruppo Bilderberg, in una località che non posso svelare (!) e alla quale ha  partecipato Mario Monti, l’attuale presidente del consiglio è diventato “possibilità” in merito a una sua ricandidatura alla guida del Paese.

“Non posso escludere nulla. Se ci dovessere essere circostanze speciali e mi venisse chiesto, prenderò in considerazione la proposta”

Quando Monti confermerà la sua ricandidatura?. Non appena i partecipanti al meeting del gruppo Bilderberg avranno ricevuto e approvato il verbale della riunione.

Sto scherzando, ovviamente.
O no?

Coppie di fatto: il direttore (condannato) Sallusti e l’autore dell’articolo, il ciellino Renato Farina


L’agente Betulla, questo il nome come agente dei Servizi Segreti “deviati” del ciellino Renato Farina, è l’autore dell’articolo pubblicato dal Giornale e che è costato la condanna al direttore Alessandro Sallusti.

Non resta che mettere incarcerare anche Renato Farina. Stessa cella di Alessandro Sallusti.
Almeno, risolviamo un problema. In assenza della Santanchè, Sallusti può limonare con Farina. 
Sono fatti per stare insieme. Come dimostra ciò che hanno condiviso al Giornale..

Ah…prima di andare in carcere…Farina si ricordi di passare in Chiesa. Per confessarsi.

  

Ce l’ho con Tim: nome, cognome, numero telefono del responsabile Organizzazione


Dovevo capirlo. La giornata era già iniziata maluccio…
Grazie a Tim è peggiorata. La colpa è anche mia che – stante la giornatina del cazzo – ho avuto un’idea dello ...stesso materiale. Non avendo a disposizione internet in un certo momento, decido di entrare in un punto Tim per fare una ricarica. Operazione che in sé dura un paio di minuti (se il sistema informatico di Tim funziona…cioè quasi mai).
Premetto: nessuna responsabilità del personale, che dev’essere abituato (e stufo) di sentire certe lamentele da parte dei clienti. Contrariamente, non sarei qui a scrivere ma in Questura.

Se avete la disgrazia di essere clienti Tim e avete provato l’ebbrezza di entrare in uno dei punti vendita avrete sicuramente notato quanto segue.

Non esiste un punto unico di convergenza dei clienti. L’”architetto” che ha “ideato” i negozi Tim ha escluso la presenza di un solo banco con il personale che riceve la clientela perché farebbe troppo ‘Poste’.
E, allora, ecco che mettiamo due banconi. Uno a destra e uno a sinistra. Non sia mai che si dica che Tim è faziosa. Meglio ancora, ha pensato l’”architetto” - lo stesso che deve aver ristrutturato la Rinascente occupandosi, in particolare, della disposizione per la discesa dal primo piano al pian terreno -  collochiamone uno in modo tale che, per vederlo, al cliente venga il torcicollo e il colpo della strega.

Non esiste una diversificazione per tipo servizio. Vale a dire: chiunque in qualsiasi dei banconi fa tutto e il contrario di tutto: dalla semplice ricarica, alla sottoscrizione di opzione, ai cambi, ecc. Così come puoi acquistare cellulari e smartphone. Diversamente da qualche anno fa, il personale non configura i cellulari. Quindi, lo compri, e poi chiami il 119 con il quale intrattieni una lunga conversazione per configurarlo a una serie di servizi.

X Factor 6: seconda puntata selezioni



X Factor 6, stasera su Sky Uno la seconda parte delle audizioni estive

Seconda tornata di Audizioni per i giudici di X Factor, che fanno tappa a Roma e Bari per scovare i nuovi talenti della musica italiana.
Dopo il successo della prima puntata, che fatto registrare quasi 600mila spettatori e top trend  su twitter per tutta la serata, X Factor torna giovedì 27 settembre, alle 21.10 su Sky Uno HD e disponibile su Sky On Demand, e in simulcast su Sky Go.
Una carrellata di nuove Audizioni nei palazzetti affollati, su un palco che scotta, davanti a un pubblico vero. Implacabili i giudici, che in questa fase non vogliono alimentare false speranze e non fanno sconti a nessuno. Bastano due "no" e sei fuori, e non importa quanto ci credi.
A fare il primo in bocca al lupo ai ragazzi ci sarà ancora una volta Alessandro Cattelan, conduttore del programma e in questa fase inviato speciale dietro le quinte. Perché è qui che i concorrenti si mettono davvero a nudo, si confrontano tra loro, si arrabbiano o si lasciano andare a un pianto liberatorio. Ma è un passaggio obbligato per la conquista di un posto nel programma, ce ne sono solo 12 e gli avversari sono ancora tanti.
Dopo le Audizioni i giudici avranno qualche giorno prima di affrontare la delicata fase dei Boot Camp, per dedicarsi alle loro attività di sempre. Morgan, "ricercatore" nel campo della musica, si esibirà venerdì 28 settembre sotto il colonnato del Planetario e Museo Astronomico di Piazza Giovanni Agnelli 10, Roma, ore 22.30.

Per seguire tutti gli aggiornamenti su X Factor 2012: xfactor.sky.it
Twitter: @Xfactor_Italia
Topic ufficiale: #XF6

The Good Wife, quarta stagione: primo episodio, ‘I Fought The Law’


Nel primo episodio dal titolo ‘I Fought The Law’, in onda il 30 settembre 2012 sulla CBS, Alicia (Julianna Margulies) difenderà Zach (Graham Phillips) quando diventerà facile bersaglio di un soldato e Kalinda (Archie Panjabi) si troverà faccia a faccia con il suo ex marito Nick (Marc Warren).
Sempre nel primo episodio ci sarà Kristin Chenoweth nel ruolo di Peggy Byrne, una giornalista di cronaca politica.

In questo inizio della quarta stagione di ‘The Good Wife’ troveremo Nathan Lane nel ruolo di Clarke Hayden un manager che si occuperà della…..spending rewiew dello studio.

Anticipo che Josh Charles passerà, per un episodio, dall’altra parte della barricata. No, non diventa gay….
Sarà il regista di un episodio: il sesto, quello che introdurrà il nuovo personaggio ricorrente di Amanda Peet.


Modello culturale televisivo del berlusconimo: 10 anni di Maria De Filippi (oddio!...)


Che si fa…si festeggia con un festino trash?!...
Ma guarda un po’…lei voleva fare la benzinaia e io la saldatrice (causa passione folle per fiamma ossidrica)
Potevamo mettere su un’officina meccanica. Ma, meno male per il pubblico che le grida “Mariaaahhh!!!”, si è data alla tv…



Non è sexy, ha la voce rauca e un carattere freddo. Eppure, fin dal debutto (26 settembre 1992), Maria De Filippi ha conquistato gli spettatori. Al punto da essere l’unica a battere in ascolti la Nazionale di calcio. Come ci riesce? Leggete qui



Sabato 26 settembre 1992, classico pomeriggio d’autunno. Su Canale 5, sguardo a metà tra il duro e l’intimorito, Maria De Filippi esordisce alla guida di Amici. Piccola parentesi per i teenager che oggi non ne perdono una puntata, ma che all’epoca non erano ancora nati: all’inizio era un talk show per adolescenti, solo dopo è diventato il talent di Marco Carta, Alessandra Amoroso, Emma Marrone...
Ma torniamo alla debuttante Maria. I buoni la etichettano come la “sostituta” di Lella Costa, che aveva condotto il talk show l’anno prima. Gli spietati la liquidano come “la raccomandata”, in quanto compagna di Maurizio Costanzo (che ha conosciuto a un convegno nel 1989 e sposerà nel 1995). I più si stupiscono.
Zero sex appeal, voce rauca, modi freddi: che ci farà mai in tv... Eppure, contro ogni pronostico, quel giorno nasce il “fenomeno De Filippi”: 20 anni in video e audience da record. Sapete che è l’unica a superare in ascolti la Nazionale di calcio? Maria ribalta addirittura i ruoli in famiglia. Oggi non è più lei “la moglie di”, ma quasi quasi è Costanzo a essere diventato “il marito della De Filippi”. Certo, resta la domanda di fondo: qual è il segreto di questo successo su cui non scommetteva nessuno?

Raiuno, fiction: ‘Il caso Tortora’


da: Kataweb 

Il caso Tortora in tv senza placet della famiglia 
La vicenda umana e giudiziaria di Enzo Tortora nella fiction diretta e interpretata da Ricky Tognazzi. "Il caso Enzo Tortora - Dove eravamo rimasti?", in onda il 30 settembre e l'1 ottobre in prima serata su Rai1. I sette mesi di carcere, gli errori giudiziari, la sua lunga battaglia legale fino all'assoluzione in un racconto che non ha avuto il 'visto' delle eredi del giornalista-conduttore 
di Annalisa D’Aprile 

«Speriamo che Silvia e Gaia Tortora vengano alla proiezione del film che faremo venerdì a Napoli». Simona Izzo, sceneggiatrice della miniserie diretta e interpretata dal marito Ricky Tognazzi, “Il caso Enzo Tortora” sottotitolo “Dove eravamo rimasti?” (Raiuno, domenica 30 settembre e lunedì 1 ottobre), lancia pubblicamente un invito alle figlie del conduttore, fin dall’inizio contrarie al progetto e rimaste in silenzio dopo aver ricevuto la sceneggiatura e per tutta la durata delle riprese. Ma che parleranno poco dopo la presentazione alla stampa.
«Il lato privato di un uomo pubblico si deve avere la possibilità di raccontarlo e ipotizzarlo» continua la Izzo mentre Tognazzi aggiunge che «Silvia non condivideva la necessità di fare un altro film (il primo è “Un uomo per bene”, con Michele Placido, ndr), volevano evitare che si strumentalizzasse ancora il caso Tortora».
Il “caso Tortora” ha inizio il 17 giugno 1983, quando il popolare conduttore di “Portobello” viene arrestato su mandato della procura di Napoli per associazione a delinquere di stampo camorristico. Ad accusarlo pregiudicati affiliati

Facebook: riconoscimento facciale



da: Corriere della Sera

Facebook, le foto e le parole svelate E se fosse l'apocalisse della privacy?
I dubbi sulla segretezza dei dati mentre la società cede in Borsa
di Massimo Gaggi

Prima i cambiamenti senza preavviso del confine tra pubblico e privato nelle pagine che ogni utente mette su Facebook. Poi la concessione agli inserzionisti pubblicitari di un accesso privilegiato ai profili degli utenti a fini commerciali. Accantonati con fatica quei contenziosi, ecco la battaglia estiva, combattuta soprattutto in Europa, per impedire alla grande rete sociale californiana di introdurre unilateralmente nel proprio sito il sistema di riconoscimento digitale dei volti. Con l'impresa di Mark Zuckerberg che alla fine fa marcia indietro e si impegna a non compiere alcun passo senza un accordo con le autorità della Ue. Due giorni fa, infine, il caso Timeline, con gli utenti di mezzo mondo che hanno accusato Facebook di aver trasferito improvvisamente e senza autorizzazione nelle loro pagine pubbliche gli scambi di messaggi privati del 2008 e del 2009.
Giorni difficilissimi per il gigante dei «social network», anche se quest'ultimo caso verrà probabilmente derubricato a banale malfunzionamento della propria piattaforma: un problema causato da un «bug», le cui conseguenze dovrebbero essere piuttosto limitate. Ma la realtà è che Facebook si trova nel bel mezzo di una vera e propria tempesta della «privacy» da esso stesso scatenato.
Fino ad un certo punto l'azienda concepita in un dormitorio di Harvard è andata avanti con spavalderia, certa che il suo miliardo di utenti avesse ormai un forte vincolo affettivo col suo sito e che, abituato ai vantaggi di un dialogo in rete senza barriere, fosse pronto a rinunciare a proteggere la riservatezza dei suoi dati personali.

La condanna di Alessandro Sallusti: indignazione della stampa…per la stampa

Condannare alla galera per diffamazione o per omesso controllo, per quanto un direttore abbia responsabilità di ciò che pubblica, è indubbiamente qualcosa di antidemocratico. Mi chiedo, però, se la medesima indignazione per la condanna di un “giornalista” (condanna ingiusta o no, per me Sallusti non è un giornalista) la si riserverebbe anche ai bloggers, considerando che in più circostanze si è cercato di approvare norme per “blindarli” con il rischio di esposizione a potenziali denunce e condanne.
Ogni ambiente media: stamp, web, ecc..ha i suoi coglioni. Ma il diritto e la democrazia non prevedono che per qualche coglione si imbavagli il pensiero libero e critico.

Detto – quasi seriamente quanto sopra – mi “duole” dover confessare che il primo pensiero che ho avuto quando ho letto che le porte del carcere si potevano aprire per Alessandro Sallusti è stato: e mò…come fa a limonare con la Santanchè?

P.S: quel sito interessante e più libero di altri che è Lettera 43, mi fa ridere quando scrive: Daniela Santanché “vicina” ad Alessandro Sallusti.
Che è…hanno paura di incappare in una condanna per mancato rispetto della privacy (e quando mai in Italia si condanna per questo..) scrivendo che i due limonano e trombano. Ma per favore!...

Tv, palinsesto autunno-inverno: il ‘macchiettismo’



Dopo aver letto nel giro di pochi giorni due articoli di Aldo Grasso, mi sto preoccupando.
E’ la seconda volta che ho identità di visione con Aldo Grasso.

Eh…sì…siamo in pieno periodo del “macchiettismo”. Caruso, fiction macchietta, L’Onore e il rispetto 3 altra fiction prevalentemente macchietta, The Apprentice con Briatore che mostra se stesso (?), cioè macchietta.
In tv mancano solo Schettino (“comandante” della nave Concordia naufragata al Giglio) e il capostipite del macchiettismo: Silvio Berlusconi.
Così completiamo il palinsesto.