lunedì 30 settembre 2019

Moneta elettronica anziché contante: domandina facile per Conte 2….


Premessa: auspico da molti anni che si combatta seriamente l’evasione fiscale - grande e/o piccola che sia - e, conseguentemente, sono interessata e condivido qualsiasi norma che possa contrastarla efficacemente.

Ciò premesso, qualcuno può cortesemente rivolgere da parte mia questa domandina - facile facile - a Conte 2: l’idraulico o l’elettricista come lo pago?

#lepiùbellefrasidiosho: Renzi, non basta partecipare...




giovedì 26 settembre 2019

#lepiùbellefrasidiosho: merendina esentasse…


Renzo Arbore, stasera con “No non è la BBC’: “non amo questa tv di risse e volgarità”


da: https://www.corriere.it/spettacoli/ - di Emilia Costantini

Renzo Arbore: «Io non amo questa tv. Troppe risse e volgarità»
Lo showman torna su Rai2 il 26 settembre ore 21,05 con il programma «No non è la BBC» dedicato al ricordo dell’amico e compagno Gianni Boncompagni

«Non avrei mai pensato di dover ricordare Gianni... è una cosa strana e mi turba un po’. Ma non sarà un programma commemorativo». Renzo Arbore fa un omaggio al suo amico Boncompagni, scomparso due anni fa: il 26 settembre ore 21,05 su Rai2 con No non è la BBC.

Un omaggio affettuoso, non una celebrazione?
«Gianni detestava le celebrazioni... È un format anomalo, che ho inventato nel suo ricordo per far divertire il pubblico, non per farlo commuovere. Una long size version di oltre tre ore, con tante testimonianze da parte di chi gli ha voluto bene: Raffaella Carrà, Ambra Angiolini, Claudia Gerini, Piero Chiambretti... E spero che gli spettatori siano puntuali, perché aprirò il programma con una sorpresa singolare. D’altronde, Gianni ed io, diciamo la verità, siamo stati dei guastatori, detestavamo i luoghi comuni».
                                                                                                                          
Una televisione e una radio diversa, quella che avete inventato voi...
«Certamente diversa da quella di oggi. In tv ormai si assiste solo a risse, parolacce, gossip... oppure la tv del dolore e, a volte, dell’orrore. C’è la corsa sfrenata

La Consulta apre al suicidio assistito



Dopo ore di attesa la Camera di Consiglio si è pronunciata: nei casi come quello di Dj Fabo non è punibile ai sensi dell'articolo 580 chi agevola la volontà del paziente affetto da patologia irreversibile.

Una sentenza storica. Dopo ore di Camera di Consiglio la Corte Costituzionale ha stabilito che è lecito l’aiuto al suicidio nei casi come quelli di Dj Fabo. La Consulta ha infatti ritenuto non punibile ai sensi dell’articolo 580 del Codice penale, a determinate condizioni, «chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli».

«INDISPENSABILE UN INTERVENTO DEL LEGISLATORE»
In attesa di un «indispensabile intervento del legislatore», si legge nel dispositivo, la Corte Costituzionale ha «subordinato la non punibilità al rispetto delle modalità previste dalla normativa sul consenso informato, sulle cure palliative e sulla sedazione profonda continua (articoli 1 e 2 della legge 219/2017) e alla verifica sia delle condizioni richieste che delle modalità di esecuzione da parte di una struttura pubblica del Ssn, sentito il parere del comitato etico territorialmente competente».

«EVITARE ABUSI SU PERSONE VULNERABILI»

Marco Travaglio: “Cervelli di ritorno” (Marianna Madia)


da: Il Fatto Quotidiano

Era un po’ di tempo che stavamo in pensiero: non avevamo più notizie di Marianna Madia. Ci mancava il suo sguardo penetrante da paracarro di periferia, il suo calore umano da termosifone spento, il suo irrefrenabile dinamismo intellettuale da lampione fulminato. Ci aspettavamo di trovarla nel toto-ministri, niente: c’era persino Guerini, ma lei no. L’abbiamo cercata nella lista dei sottosegretari, nisba: c’era financo la Ascani, ma lei no. Temevamo che l’Anonima Sequestri Sovranista stesse facendo sparire le migliori menti del pensiero dem (si son perse le tracce pure di Orfini). Avevamo iniziato a chiamare questure, procure e pronto soccorso, casomai qualcuno ne avesse denunciato la scomparsa o l’avesse ritrovata in stato confusionale notando qualche differenza dallo standard abituale. Poi, finalmente, La Stampa ci ha dato sue notizie. Marianna gode ottima salute. Ed è la solita fucina di idee: “L’ostacolo a qualunque prospettiva di collaborazione a Roma col M5S è la Raggi”, che deve dimettersi ipso facto con due anni d’anticipo. Perché “governa da tre anni e mezzo”. Infatti dovrebbe governare un altro anno e mezzo. E con qualche chance di successo, visto che il governo sta per assegnare alla Capitale poteri e fondi speciali e le gare bandite nei primi tre anni per strade, buche, decoro, trasporti e rifiuti stanno dando i primi frutti. Ma la Madia, non avendo mai preso un vito in vita sua, detesta i sindaci di Roma eletti dal popolo almeno quanto il Pd, che cacciò Marino dopo un anno e mezzo e ora ci riprova con la Raggi. Che – assicura la Marianna – “ha fallito”. E di fiaschi lei se ne intende, dacché la Consulta rase al suolo la sua riformicchia della PA.

mercoledì 25 settembre 2019

Microtasse e microbonus sono inutili, serve una vera riforma fiscale o saranno guai


da: https://www.linkiesta.it/it/ - di Stefano Cingolani

In settimana il ministro Gualtieri presenterà la nota di aggiornamento al Def. Il rischio che la maggioranza disomogenea lo imbrigli è alto, ma al Paese serve un piano triennale e il sostegno degli investimenti privati

S’avvicina per Roberto Gualtieri la prima prova del fuoco. Entro venerdì deve presentare la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (chiamata Nadef a palazzo Sella e dintorni). In sostanza è un malloppo tecnico che fornisce la cornice macroeconomica entro la quale andrà disegnata, dal prossimo mese, la legge di bilancio che contiene la cosiddetta manovra. Il rischio di partire con il piede sbagliato è molto forte, se sono vere le anticipazioni di stampa su questa pioggerella di microtasse sulle merendine, sulle bibite gassate, sulla refezione o sui viaggi aerei, per rastrellare una manciata di miliardi. Forse sono le solite chiacchiere che deliziano i mass media tra agosto e settembre, speriamo che in effetti sia così.
Le macro cifre contenute nella nota non dovrebbero rivelare sorprese. La crescita è minima (la Ue dice 0,1% quest’anno e 0,7% nel 2020), il disavanzo pubblico al netto di correzioni viaggia verso il 2,5% e il debito pubblico supera il 134% del prodotto lordo. Da quel che si capisce, per mantenere un obiettivo di disavanzo pari al 2% del prodotto lordo, così come già delineato e promesso di fatto all’Unione europea, bisogna

Ottobre 2019, tempo di rincari: aumenti per gas e luce



Bollette, ecco perché lieviteranno quelle di gas e luce
di Alessandro Sperandio

Andamento stagionale, riduzione della produzione di gas olandese, restrizioni all’accesso ai gasdotti di transito europei e timori per un possibile calo della produzione francese tra i motivi dei prossimi aumenti delle bollette

A partire dal 1 ottobre le bollette energetiche saranno più pesanti per le tasche degli italiani: +2,6% per l’energia elettrica e +3,9% per il gas. Ma stavolta a determinare gli aumenti non sono stati tanto gli oneri di sistema, da sempre nel mirino delle associazioni dei consumatori, quanto un incremento generalizzato dei costi della materia prima.

ONERI DI SISTEMA INNOCENTI QUESTA VOLTA
La crescita dei costi di acquisto dell’elettricità, che per il prossimo quadrimestre sarà appunto del 3,2%, sarebbe stata più alta se non fosse stato per un calo degli oneri generali dello 0,6%. “La condizione di un ritrovato equilibrio del gettito degli oneri infatti ha permesso una loro riduzione”, ha spiegato Arera nella nota di accompagnamento. Anche se il presidente dell’Authority Stefano Besseghini ha comunque precisato che “l’importanza di un sistematico lavoro di revisione degli oneri generali per recuperare tutti gli spazi possibili a vantaggio di consumatori e aziende”.

I FATTORI CHE HANNO DETERMINATO L’AUMENTO
Ma come si giustifica l’aumento delle due componenti? Arera spiega che si tratta di vari fattori: “Andamento stagionale, riduzione della produzione di gas olandese, alcune restrizioni all’accesso ai gasdotti di transito europei sono tra i fenomeni che spingono

Non solo satellite, adesso Sky Q si “accende” anche con la fibra



Gli utenti potranno utilizzare il decoder collegandolo al cavo di rete. Procedimento fai-da-te senza l’aiuto di un tecnico. Ecco tutte le novità

Non solo satellite, adesso Sky Q si connette alla fibra. Tutti coloro che vorranno avere Sky Q sulla Tv principale di casa potranno farlo con un processo di adesione facile e veloce, completamente digitalizzato accedendo all’area personale del sito sky.it dove avranno a disposizione tutte le informazioni sul loro abbonamento e per essere sempre aggiornati sullo stato della spedizione di Sky Q.

Sky Q arriverà direttamente a casa in pochi giorni e per l’attivazione non ci sarò bisogno di un tecnico.  Sarà sufficiente collegare Sky Q alla presa di corrente, al televisore con cavo Hdmi e all’antenna del digitale terrestre con l’apposito cavo, inserire la propria smart card, e connettere il decoder alla tua fibra di casa.
Una volta collegato Sky Q alla fibra, sarà possibile accedere a una home page veloce e intuitiva: la sezione My Q è dedicata alle ultime novità di programmazione e ai suggerimenti personalizzati con consigli sui contenuti da vedere in base alle abitudini di visione e ai gusti personali mentre quella dedicata alle App contiene Dazn, Spotify e Youtube (in attesa dell’arrivo di Netflix). Con il Controllo vocale basterà premere il tasto microfono sul lato del

Gianrico Carofiglio: La versione di Fenoglio / 3



Un giorno ci chiamarono dalla sala operativa per un sospetto omicidio.
La vittima era un medico della mutua - così si diceva allora - che non era rientrato a casa come faceva di solito verso le tredici, terminate le visite della mattina. La moglie si era preoccupata perché pare che l’uomo fosse molto abitudinario e puntualissimo. Lo aveva cercato al telefono, senza ricevere risposta. Allora aveva avvertito la figlia e insieme erano andate all’ambulatorio. Il dottore era cardiopatico e temevano un malore, un infarto.
Lo avevano trovato morto, sul pavimento dietro la scrivania. E lì lo trovammo anche noi.
La causa del decesso appariva chiara anche solo a un primo sguardo, poiché il cranio era parzialmente sfondato. Però non c’erano segni evidenti di una colluttazione: la scrivania era in ordine, a parte un lume da tavolo rovesciato, e a prima vista non sembrava che fosse stato sottratto nulla. In ogni caso, non era una faccenda di cui dovessimo o potessimo occuparci noi del radiomobile. Più precisamente, non erano cazzi nostri, come disse il mio nuovo compagno di pattuglia. Un tizio biondastro, con un’acne tardiva, cui piaceva picchiare la gente e che non pagava nei bar in cui ci fermavamo a prendere il caffè o a fare colazione.
Poco dopo arrivarono quelli del nucleo operativo. Toccarono tutto senza guanti; spostarono oggetti e li rimisero più o meno a posto. Aprirono la finestra. Un grave errore, poiché si altera la temperatura corporea del cadavere complicando la rapida ricostruzione dell’ora della morte. Allora non lo sapevo, in realtà, lo avrei imparato negli anni successivi, ma l’intera azione, nella sua sciatteria, mi rimase impressa, fotogramma per fotogramma. In seguito l’ho ripassata tante volte come se fosse un manuale al contrario: quello che non si fa quando si arriva sulla scena di un crimine.

lunedì 23 settembre 2019

Operazione Eclissi non ferma IPTV e pezzotto: nel weekend canali nuovamente visibili



L'operazione Eclissi contro l'IPTV ed il pezzotto scattata la scorsa settimana non ha fermato i pirati. A denunciarlo quest'oggi Il Mattino, secondo cui nel weekend soprattutto in Campania quasi tutti gli utenti in possesso dell'abbonamento sarebbero riusciti a godere degli eventi sportivi.

Il giornale campano senza mezzi termini afferma che "ieri quasi tutti sono riusciti a godersi la larga vittoria del Napoli a Lecce o la doppietta della Ferrari a Singapore", come se nulla fosse successo ma soprattutto alla luce del sole.

Com'è avvenuto questo? Il quotidiano racconta che i rivenditori delle sottoscrizioni da 12 Euro avrebbero inviato ai "clienti" tramite delle chat di Whatsapp un nuovo codice o, in alternativa, hanno aggiornato il sistema. In questo modo gli utenti non hanno dovuto far altro che premere qualche tasto per riaccedere al sistema.

La favola della tracciabilità dei pagamenti elettronici


da: https://www.glistatigenerali.com/ - di Alessandro Santoro

C’era una volta un signore chiamato Evasore, che vendeva le sue belle merci e i suoi preziosi servizi senza dichiarare al fisco un bel nulla e facendosi pagare in contanti fruscianti. Un giorno capitò un cliente che gli chiese di poter pagare con il bancomat. Il signor Evasore non fu contento perché questo voleva dire che avrebbe dovuto dare dei soldi alla banca, ma accettò per non perdere clienti. Qualche tempo dopo, correva l’anno 1991, il signor Evasore sentì alla televisione che il governo aveva creato l’Anagrafe dei conti correnti e dei rapporti patrimoniali e che questa era a disposizione del Grande Esattore. Il signor Evasore si spaventò: “Ohibò, vuol dire che lo Stato potrà vedere nel mio conto corrente?”. Si informò e scoprì che il Grande Esattore poteva solamente sapere, e anche con una certa fatica, se il signor Evasore aveva un conto corrente da qualche parte, ma non poteva sapere quale fosse l’ammontare che lui teneva sul suo conto. Il signor Evasore si rilassò.

Passò il tempo e arrivo l’anno di (dis)grazia 2011, in cui un signore grigiovestito con la faccia brutta e la voce seria disse che il governo aveva deciso di far funzionare finalmente l’Anagrafe dei conti correnti, che nel frattempo era rimasta del tutto inutilizzata (pare si fossero dimenticati di emanare un decreto attuativo), e di far sapere al Grande esattore anche i dati relativi ai soldi che i correntisti tengono sul proprio conto. Il signor Evasore si spaventò: “Ohibò, vuol dire che lo Stato potrà vedere nel mio conto corrente?”. Cercò su Internet e scoprì che non era esattamente così, perché  nell’Anagrafe venivano inseriti il saldo iniziale, quello finale e la giacenza media, non i singoli pagamenti. Il signor Evasore si asciugò la fronte, ma non era comunque tranquillo, perché comunque qualcosa il Grande Esattore poteva sapere.

Governo Conte 2, Green new deal: un pasticcio che rischia di fare il gioco di Salvini


da: https://www.linkiesta.it/it/ - di Riccardo Paradisi

Finora il green new deal del governo è un pasticcio (e rischia di fare il gioco di Salvini)
Tassare i voli aerei, le bibite, le merendine, il gasolio. Le misure green di cui si è finora parlato sembrano disordinate, occasionali. E rischiano di fare il gioco dell’opposizione

Il governo giallorosso rischia in partenza il replay di quello giallo-verde che l’ha preceduto. Il continuo braccio di ferro tra pezzi di esecutivo su singoli provvedimenti, che è stato il leitmotiv dell’intesa fallita Salvini-Di Maio, potrebbe rivelarsi lo spartito anche di questo esecutivo.

Il green new deal doveva essere un’occasione rivoluzionaria per gli investimenti sull’innovazione e l’energia rinnovabile, per un grande piano di rilancio economico in grado di capitalizzare incentivi e mettere a sistema tecnologia e ambiente. Stando alle prime, disordinate, dichiarazioni, si sta rivelando una leva per inasprire la pressione fiscale e tassare bibite, merendine, voli aerei e diesel auto. Così regalando al sovranismo, intanto scivolato all’opposizione, una ghiotta occasione di polemica e di rimonta: «Non è che state mangiando una terribile e tassabile Girella vero?», ironizzava ieri Matteo Salvini.

Facili battute socialpopuliste, ma il modo in cui il Conte-bis si sta incartando e

mercoledì 18 settembre 2019

#lepiùbellefrasidiosho: Renzi e Casini..


Antonio Padellaro: Non date retta ai due Mattei, si attaccano per tenersi in vita


Condivido e sottoscrivo l’articolo di Padellaro, con un’unica eccezione: quel “miracolosamente nato…” riferito al governo Conte 2.
L’avvocato Giuseppe Conte non mi pare proprio avvolto dal candore….Certo, hai dei tratti “ingenui” se veramente è rimasto sorpreso dalla tempistica di Renzi e ha ancora alcuni impeti dialettici emotivi (il corpo a corpo con Salvini) dietro i quali però, si nasconde il suo obiettivo politico: essere l’anti-Salvini. Beh…dovrà fare i conti con Renzi che vuole giocare, appunto, a fare l’anti-Salvini. Per questo deve aver cambiato il nome del suo partito da “L’Italia del Sì” a “Italia Viva”. Con la prima denominazione si capiva che era il gemello di Salvini. “Italia Viva” (che pare abbia scopiazzato) è sempre l’Italia dei “Si”…ha solo un nome da prodotto biologico. Ecco. Se Renzi è qualcosa è proprio questo: non è biologico. Fanfarone pericoloso, ergo: nocivo.


da: Il Fatto Quotidiano - di Antonio Padellaro

Cortesemente, dopo la scissione psichiatrica nel Pd, non date retta alle minacce di Matteo Uno contro Matteo Due (“Passerò i prossimi anni a combattere Salvini”), o agli insulti di Matteo Due contro Matteo Uno (“Da Renzi non mi aspetto dignità né onore”). Sono fatti l’uno per l’altro. Poiché dubitiamo che entrambi si siano formati sulle teorie di Carl Schmitt (la figura del nemico in politica come esigenza primaria), presumiamo che molto più banalmente la strana coppia avesse impellente bisogno di uno spot, tipo pubblicità comparativa: denigrare il concorrente per meglio promuoversi.

I due Mattei si annusavano ammiccanti già dopo le elezioni del 2018 quando l’ex concorrente de La ruota della Fortuna premeva sull’ex comparsa de Il pranzo è servito per indurlo ad accettare senza indugio il governo con i grillini. Cosicché egli più agevolmente potesse sparargli contro (ingozzandosi di popcorn) e certificare così la propria esistenza in vita.
Favore ricambiato il 20 agosto scorso al Senato, mentre il vicepremier leghista annaspava nella pozzanghera da lui stesso provocata (e sotto i colpi di Giuseppe Conte) ecco che il senatore di Scandicci rievocava una qualche insignificante cortesia dell’altro, nel momento in cui quello ad annaspare era lui. Anche se nei panni del debitore, Renzi dovrebbe restarci in eterno poiché senza il dissennato Salvini del Papeete Beach starebbe ancora a casuccia a morire di pizzichi.

Blitz contro la pirateria tv : rischio multe per gli utenti



Oscurata la piattaforma Xtream Codes in una maxi-operazione messa a segno simultaneamente in più Paesi. Sanzioni possibili anche per i clienti.

La Guardia di finanza ha posto sotto sequestro la piattaforma di streaming Xtream Codes, oscurando i circa 700 mila utenti che la utilizzavano. L’operazione delle Fiamme gialle rientra nel maxi-blitz messo a segno con l’ausilio della polizia contro le Iptv illegali, le web tv che ritrasmettono il segnale delle pay tv.

OPERAZIONI SIMULTANEE IN DIVERSI PAESI
Sono otto gli ordini europei di indagine nei confronti di una associazione a delinquere a carattere transnazionale emessi dalla procura della Repubblica di Napoli ed eseguiti simultaneamente in Olanda, Francia, Grecia, Germania e Bulgaria con numerose perquisizioni sul territorio nazionale per smantellare le centrali e aggredire i rilevanti proventi illeciti.

RISCHIO MULTE ANCHE PER GLI UTENTI
Rischiano multe da 2.500 a 25mila gli utenti della piattaforma Xtream Codes,

Israele: Benjamin Netanyahu ha perso le elezioni



Israele ha parlato: Netanyahu deve abdicare
di Carlo Panella

Il premier uscente è il grande sconfitto alle urne. Per bloccarlo si sono mobilitati l'elettorato ebraico e quello arabo. In un voto che spinge il Paese un po' più a sinistra.

L’unico vincitore certo delle elezioni in Israele è Avigdor Lieberman che col suo Yisrael Beiteinu conquista solo una decina di seggi, su 120, ma può decidere liberamente quale governo fare perché ha la golden share della Knesset. L’unico perdente certo è Benjamin “Bibi” Netanyahu perché la sua coalizione di centrodestra ha mancato la maggioranza di ben cinque seggi ed è certo che non sarà più premier, anche se non è escluso che il suo Likud entri in un governo di coalizione. Non sfonda il partito Blue and White di Benny Gantz, che però ottiene gli stessi seggi (32) del Likud e ha ottime probabilità di entrare in una coalizione con discrete possibilità di ottenerne la premiership. Sfonda la Joint List dei partiti arabi che finalmente si presentano uniti e prendono 12 parlamentari. Disastro invece, e per fortuna, di Otza Yehudit, partito para fascista ebraico che non ottiene nessun parlamentare (e Netanyahu era pronto persino a fare un governo con questo gruppo xenofobo e razzista).

Come spenderà ora la sua golden share Lieberman? Nel modo a lui più utile, mettendosi al centro di un governo di coalizione nazionale con Blue and White e col Likud. È questa la

Gianrico Carofiglio: La versione di Fenoglio / 2



Prima pagina

Pietro Fenoglio pedalava senza troppo entusiasmo ma seguendo con disciplina il ritmo assegnato. Sobbalzò leggermente quando si senti toccare la spalla. Era Bruna, la fisioterapista, e lui non si era accorto del suo arrivo per via degli auricolari e della musica.
- L’ho spaventata, maresciallo?
- No, cioè sì. Insomma, mi ha sorpreso.
- Cosa ascolta oggi?
- Bach. Quando vengo qui ascolto sempre Bach o Mozart. Li conosco meglio e non devo impegnarmi troppo a seguire i passaggi, visto che sono già abbastanza impegnato a farmi torturare da voi.
Lei gli fece il suo solito sorriso enigmatico. Fenoglio non era ancora riuscito a capire cosa significasse. A momenti dava l’impressione di una totale presenza, una consapevolezza profonda della situazione e dell’interlocutore; a momenti la sensazione di un allegro distacco, di una distrazione gentile: un essere altrove, ma trattando con cortesia chi era lì.
Quando Bruna sorrideva la cicatrice sulla guancia si piegava a creare un effetto vezzoso e inatteso. Sembrava la ferita di un’arma da taglio, pensò ancora una volta Fenoglio. Chissà come se l’era procurata, o come gliel’avevano procurata. Non è il tipo di domanda che fai a una signora, e in ogni caso pareva che quel segno così vistoso sul viso non fosse un problema per lei. Bruna era una donna a suo modo bella, in contraddizione con il nome era bionda, non magra, piena di sensualità vigorosa e con un fondo di malinconia nello sguardo.

martedì 17 settembre 2019

Renzi: l’erede di Berlusconi esce dal Pd per fare “Italia del Sì” (dove l’ho già sentita sta roba..)


L’erede di Silvio Berlusconi, all’anagrafe Matteo Renzi, se ne va dal PD. Crea un nuovo partito (in Italia ne abbiamo bisogno, ce ne sono pochi..) che pare si chiamerà “L’Italia del Sì”.

Orbene..

Chi è quello che da qualche mese ci sfrucuglia i cocomeri con “voglio una Italia del SI” e ha fatto cadere il governo con il M5S perché alcuni dei ministri di questo movimento (o partito?!) bloccavano ciò che lui voleva fare con i “NO”...
Ah…sì…Matteo Salvini.

Orbene..

A questo punto “l’Italia del Sì” di Renzi non potrà che allearsi con l’altro fautore dell’Italia dei Sì: Matteo Salvini.
Del resto, in politica, e con una legge proporzionale si può fare di tutto e il contrario di tutto. Anche se raccatti meno del 5% puoi farcela a “occupare delle poltrone”. Puoi essere decisivo per un accordo politico che non chiamerai accordo né alleanza ma: emergenza. Di emergenza in emergenza, durerai un paio di elezioni (se ti va bene). Ma “staisereno”. Dovrai stare ai box politici per un po’ di tempo, poi, ci sono gli italiani con la memoria corta: potrai ridiventare decisivo per un accordo politico (con partiti diversi dal primo giro) che non chiamerai accordo, né alleanza ma………..emergenza. E così via…

Secondo alcuni - tra cui autorevoli costituzionalisti, cui va la mia considerazione (senza ironia..o quasi) - votare con il proporzionale è democrazia. Io che non sono di primo pelo mi ricordo ancora la prima repubblica con la D.C e il pentapartito. Mi ricordo gli articoli di Enzo Biagi su quel partitino che erano il PL (partito liberale) e PSDI (partito socialdemocratico) che

Gli argomenti (tranne uno..) di Davide Casaleggio


L’intervento di Davide Casaleggio al Corriere della Sera (post sotto) fa intuire quale fosse la sua scelta dopo la caduta del governo M5S-Lega. 
Casaleggio era per le elezioni. Ha cambiato rotta, probabilmente, quando gli hanno fatto presente che non ci fosse sufficiente tempo per permettere il voto…

Detto ciò…Casaleggio ha argomenti. E li espone in modo chiaro. Peccato che tra gli argomenti non ne tratti uno sostanziale. La modalità di gestione della piattaforma Rosseau, strumento utilizzato dagli iscritti al Movimento 5 Stelle per esprimere il loro parere, il loro voto.

Sarei anche sostanzialmente d’accordo su gran parte delle sue osservazioni di Casaleggio se non vi fosse, appunto, il solito “piccolo particolare”….

Ok alla democrazia on-line purchè vi sia correttezza e trasparenza in “chi” e “come” gestisce le piattaforme digitali. Il punto della questione è quale trasparenza, correttezza, vi sia nella gestione on-line del voto. 

Una società di consulenza per le strategie digitali è un soggetto che, per logica aziendale, deve conoscere e usare - tra le altre - logiche di marketing. Una società di questo tipo è in grado di assicurare correttezza e trasparenza nell’uso di dati e che tipo di “indirizzo” esercita sui suoi clienti o..sui clienti dei suoi clienti..
E i limiti, le contraddizioni, l’assenza di democrazia in partiti in cui in pochi decidono nelle

Davide Casaleggio: I 7 paradossi della democrazia, a sbagliare non è mai chi vota


da: https://www.corriere.it/ - di Davide Casaleggio

Chi contesta scelte prese da oltre 100 mila persone spesso tollera che le prendano in cinque
Caro direttore, nell’era della cittadinanza digitale siamo entrati in un dilemma culturale schiacciato tra le abitudini consolidate e le nuove opportunità che ci offre la Rete e le tecnologie esponenziali. Aggrapparsi alle tradizioni ignorando le possibilità del presente crea sette brevi paradossi della democrazia.

Il paradosso del secondo incomodo
Il rappresentato dovrebbe decidere sempre, salvo quando lo può fare solo il suo rappresentante.
Succede quasi sempre il contrario.
Che si parli di riunioni degli azionisti di un’azienda o di un partito politico, i delegati o i rappresentanti scelti sono soluzioni temporanee a un problema legato all’efficienza decisionale, non all’incompetenza nel saper decidere cosa è meglio. Quando è possibile, è importante che siano i rappresentati a poter decidere. Sul piano politico esistono molti casi in cui gli iscritti di una comunità decidono sul proprio futuro. Nel 2018 in Germania la Spd, per confermare il contratto di governo con la Cdu della Merkel, ha fatto votare i suoi iscritti; 239 mila persone hanno dato il loro assenso via posta. Invece, in molti casi, i rappresentanti scelgono per conto dei rappresentati anche quando potrebbero

Governo Conte 2: che abbuffata di nomine


da: Lettera 43

Il governo Conte bis alle prese con le nomine in scadenza
Dalle Authority, prima fra tutte quella della Privacy, a Sace, passando per Ansaldo Energia e i Team innovazione. Per arrivare, nel 2020, alle Partecipate. Gli incarichi da rinnovare e che potrebbero mettere a dura prova la tenuta dei giallorossi.
di Carlo Terzano

Matteo Salvini, dai banchi dell’opposizione, lo grida da giorni: quello giallorosso è un «governo delle poltrone». E in un certo senso non ha torto visto che il Conte bis dovrà assegnarne diverse dopo la “spartizione” tra sottosegretari e viceministri. Il caso e i complessi calendari che regolano la durata delle governance vogliono infatti che, nell’immediato, scadano diversi incarichi di spicco: circa 70 solo in autunno, persino diverse centinaia nel 2020. Un ulteriore banco di prova per la tenuta della maggioranza.

OCCHI PUNTATI SUL GARANTE DELLA PRIVACY
Partiamo dalle varie Autorità di garanzia. È già scaduto da tempo (il 19 giugno scorso) il mandato di Antonello Soro, garante della Privacy. Sostituirlo non sarà facile dato che Pd e M5s hanno avuto frizioni quando l’Authority comminò una multa per la vulnerabilità e la scarsa trasparenza della piattaforma di voto Rousseau.

«Il garante della Privacy è un politico del Pd, l’Autorità indipendente non può più essere messa nelle mani di un uomo di partito», attaccarono i pentastellati. Ora vedremo se hanno cambiato idea.

LE COMUNICAZIONI E IL CONFLITTO DI INTERESSE

Marco Travaglio: Il morbo smemorino


immagine da https://www.tpi.it/

da: Il Fatto Quotidiano

Una terribile malattia sta colpendo tutti i Matteo che fanno politica. È una forma selettiva di demenza giovanile che attacca la memoria. I primi sintomi si sono riscontrati in Matteo Orfini, di cui avevamo perso memoria anche noi, finché non l’abbiamo rivisto in una MaratonaMentana tutto sdegnato per l’intesa “contro natura” Pd-M5S: aveva dimenticato che nel 2013 definì “inimmaginabile e inesistente in natura un governo Pd-Pdl-Monti e senza Grillo”, poi due mesi dopo votò il governo Letta senza Grillo con B. e Monti.
Il contagio s’è diffuso rapidamente a Renzi, quello che doveva ritirarsi in caso di sconfitta al referendum e invece restò. Poi si diede un gran daffare per regalare il palcoscenico al terzo Matteo, l’altro Cazzaro, con l’astuta strategia dei pop corn. Infettato a sua volta dal virus smemorino, Salvini passò 15 mesi a rinnegare le sue battaglie precedenti: No Tav anzi Sì, No Triv anzi Sì, No inceneritori anzi Sì, No Benetton anzi Sì.
Poi rovesciò il suo governo e iniziò ad accusare Conte e Di Maio che non c’entravano una mazza. Fino all’apoteosi di Pontida, dove mancava poco che si scordasse come si chiama. Lì ha sventolato una presunta bimba di Bibbiano (che però è di Milano), immemore di aver ordinato di “tenere i bambini fuori dalla politica” quando suo figlio scorrazzava nel mar del Papeete sull’acquascooter della Polizia.

lunedì 16 settembre 2019

IlTempodiosho: Salvini a Pontida...


#lepiùbellefrasidiosho: Salvini e Berlusconi..


Amazon Watch attacca il colosso BlackRock: ‘Sta facendo profitti con le aziende che deforestano l’Amazzonia’


da: https://it.businessinsider.com/  - di Mauro Bottarelli

“La liberazione dal contrabbando e dalle esportazioni illegali, da una deforestazione eccessiva a vantaggio di pochi, da un degrado incipiente che compromette il futuro del Paese e della nostra casa comune”. Chissà se, prima pronunciare la sua omelia nella capitale del Madagascar, Papa Francesco aveva dato un’occhiata all’ultimo report di Amazon Watch, progetto-ombrello per la tutela della foresta amazzonica che insieme alla branca statunitense di Friends of the Earth e Profundo ha lanciato la proverbiale bomba a mano nello stagno, puntando il dito contro un colosso come BlackRock. La colpa del mega-fondo newyorchese? Investire massicciamente su aziende che “sono direttamente responsabili per la distruzione delle foreste dell’Amazzonia e di tutto il mondo”. In questo periodo di incendi devastanti e martellanti campagne mediatiche e social, praticamente una lettera scarlatta apposta sul petto e destinata a sortire un effetto di esilio forzato dallo stesso genere umano. Il titolo scelto per il report, dal canto suo, non lascia nulla all’immaginazione – BlackRock’s Big Deforestation Problem – e le cifre paiono decisamente compromettenti: BlackRock, infatti, sarebbe uno dei tre principali detentori di pacchetti azionari delle 25 aziende mondiali quotate che rientrano nella poco edificante categoria delle deforestation-risk companies. Ovvero, ditte che producono o hanno interessi nella produzione di soia, pasta e olio di palma, carta e cellulosa, gomma, legname da costruzione e allevamenti intensivi di bovini e che, direttamente o indirettamente, Amazon Watch ritiene responsabili per la deforestazione sistematica, atto necessario al cambio di destinazione d’uso forzato dei principali “polmoni verdi” mondiali.

Ma non basta, perché la banca d’affari guidata da Larry Fink sarebbe fra i dieci azionisti

domenica 15 settembre 2019

Dopo il Salvini-Tafazzi: Tutto bene (?)


da: https://ilsimplicissimus2.com/ - di Anna Lombroso

Tutto bene

Tutto bene. Adesso che il ridicolo bestione ebbro di mojito si è fatto fuori da solo, lui che  per più di un anno ha impersonato con entusiasmo l’unica incarnazione contemporanea del Male Assoluto, riconquistato lo status di umani e antifascisti,  possiamo finalmente dormire sonni tranquilli al sicuro nelle nostre tiepide case.

Tutto bene. In attesa che si riaprano, ospitali e generosi,  i nostri porti per dare ricetto  confortevole al nuovo sale della terra, il  governo guarda con dolce aspettativa alla possibilità di riprendere Mare Nostrum sottoscritto con controparti nè legittime nè legali di  Stati in disfacimento che traggono proventi organizzando la tratta dei loro cittadini, o all’opportunità di avviare quella nuova e profittevole cooperazione in Africa  immaginata da Renzi e da Minniti intrecciando rapporti commerciali ed economici con despoti grazia all’esportazione coloniale di guerra, rapina e corruzione, o all’eventualità non remota di accordarsi con l’Ue per la riapertura dei confini (i sorrisi tra Conte e Von der Leyen non lasciano dubbi) in previsione di un sistema di sanzioni per i paesi che non collaborano alla redistribuzione, che altro non sarebbe poi che la possibilità di “risarcire” l’Italia per i migranti che sbarcano sulle sue coste, secondo un meccanismo di mercato che aggiorna il tradizionale schiavismo.

Tutto bene. Possiamo continuare a dormire tranquilli nelle nostre tiepide case, che resta in vigore il decreto sicurezza bis chiamato così anche se non ve ne eravate accorti, perchè  bissava le misure di ordine pubblico e di gestione dell’immigrazione del passato aggiungendo