lunedì 30 novembre 2020

La “svolta” di Luigi Di Maio

 


Il Foglio lo ha titolato: “L'offerta di Di Maio. Dieci punti per una svolta”. Sottotitolo: “E’ ora di costruire un progetto più ampio superando gli steccati ideologici”. Giustizia, Ue, lavoro. Il ministro degli Esteri anticipa al Foglio un piano trasversale per l’Italia del futuro. Questo il link per leggere il docu-pensiero programmatico dell’”ex fidanzata politica” di Matteo Salvini.

Ho letto il documento. Si tratta di “linee generali” con qualche inglesismo qua e là. Documenti di questo tipo compaiono periodicamente stilati da qualche politico o…da qualche “collaboratore” magari sottopagato.

La mia opinione su Luigi Di Maio ai tempi del governo giallo-verde sta in alcuni post. In sintesi, pensavo che Di Maio fosse un leghista mancato, sempre attaccato al sedere di Salvini. Ma poi è arrivato il governo Conte 2 che in fase iniziale il Di Maio aveva osteggiato, tant’è che intervenne Grillo: si deve fare il governo con il PD. 

Come talvolta succede i matrimoni non d’amore riservano più soddisfazioni di quelli tra innamorati. Con il governo Conte 2, il Di Maio è stato baciato da un colpo di culo. Gli è capitato il ministero degli Esteri. La Farnesina è fatta di professionisti. Come dire: gli hanno messo l’impalcatura intorno per evitare di cadere nel vuoto. Cioè, di fare e dire cazzate che avrebbero ripercussioni internazionali.

Mentre i professionisti lavorano, Luigi Di Maio decide nel tempo libero di impegnarsi in due attività. La prima è quella di rilanciarsi come leader del M5S. Lui ritiene di avere il merito

domenica 29 novembre 2020

Mariangela Pira: Anno Zero d.C. / 2

 


Perché l’economina ci riguarda

Il grande giornalista Ugo Ojetti una volta disse a Indro Montanelli: «Tu non hai ancora capito che l’Italia è un paese di contemporanei, senza antenati né posteri perché senza memoria». Occorre conoscere il proprio passato per comprendere meglio il presente e il futuro. Parole che risuoneranno spesso in questo libro.

La storia del pensiero economico racconta come nel tempo la visione delle cose sia mutata a causa di eventi specifici, come dimostrano ad esempio la risposta keynesiana alla Grande Depressione o il fallimento della pianificazione centrale che ha reso l’India, la Cina, la Russia economie del libero mercato. Solo i libri e la storia ci ricordano gli errori che sono stati fatti nel passato. La conoscenza del vivente e la sua esperienza durano per poco. Quando scompaiono, la storia tende a ripetersi.

Capire l’economia per guardare al futuro

Il momento difficile che stiamo vivendo ci offre l’occasione di esplorare alcune dinamiche economiche e le loro ripercussioni sulla società. In Italia l’economia è una materia da sempre sottovalutata ma con cui sarebbe invece utilissimo entrare in confidenza.

Quasi tutti i ragazzi che dall’Europa e dal resto del mondo arrivano nelle nostre università hanno fatto almeno qualche corso base di economia. Invece i giovani italiani che approdano negli atenei dal liceo classico o scientifico, seppur bravissimi, ignorano completamente le grandi teorie economiche, per non parlare di cosa sia un fatturato, un’impresa, o cosa voglia dire produrre valore.

venerdì 27 novembre 2020

Diodato: Su RaiPlay la docuserie Storie di un'altra estate

da: https://www.comingsoon.it/ - di Emanuele Manta

Il cantante vincitore del Festival di Sanremo in un'avventura a tratti introspettiva per raccontare, a più voci, un'estate diversa e l'incredibile sequenza di concerti che, quasi casualmente, lo ha portato in luoghi con cui è forte il legame umano e artistico.

 

 

 

E se vi dicessimo che Diodato sta arrivando su RaiPlay? A tutti gli ammiratori del cantante tarantino vincitore dell'ultimo Festival di Sanremo, il servizio di video in streaming propone in esclusiva dal 29 novembre Diodato: Storie di un'altra estate, una docuserie nata dalla volontà di raccogliere sensazioni, emozioni e spaccati di vita registrati durante i live estivi che nei mesi scorsi lo hanno portato ad attraversare un'Italia diversa in un anno diverso.

Diretti da Francesco Di Giorgio, gli otto episodi di Storie di un'altra estate, ciascuno legato a una sua canzone, raccontano qualcosa in più di Diodato. È la narrazione di un'estate inaspettata che è diventata racconto. Un viaggio speciale tra passato, presente e futuro, tra musica, luoghi, parole e incontri. È un racconto di sé tramite le canzoni e le città che hanno segnato la sua vita. Un'avventura a tratti introspettiva che attraversa l'Italia "a ritrovar bellezza", alla scoperta della possibilità di rimettersi in gioco, di ricominciare, di un tempo che, si spera, ci rincuori, come ammesso dallo stesso artista.

Covid, che palle la pantomima sul Natale..

 

‘Sta pantomima sul Natale, tutta creata e gestita da stampa, talk e altra gente che anche se appare di sera in tv o sta in qualche redazione per un paio d’ore non significa che faccia un lavoro usurante e/o che sappia che sia un duro lavoro, è una rottura di palle mortale. Ridicola.

Non si possono fare cenoni, pranzi con numerosi parenti? Toh.. una buona notizia...

Potrebbe arrivare - per molti - un Natale in cui potrà scansare i parenti che stanno sull’organo sessuale maschile.

Daglie avvocato del popolo italiano (?!): raccomandaci di non stare a tavola più di 6 persone. Ovviamente, i 6 devono essere gli stessi a pranzo e a cena. Cena frugale, ossia: togliere il sedere dalla sedia o dal divano e la bocca dal panettone in tempo per essere a causa propria entro l’orario del “coprifuoco”.

Marco Travaglio: Per grazia ricevuta

 

 da: Il Fatto Quotidiano

Nel leggere le lagne quotidiane del Pd – dichiarate o spifferate ai retroscenisti di corte – contro il governo, il premier e gli alleati a 5Stelle, sorge spontanea una domanda: ma glielo prescrive il medico, a questi signori, di sostenere il Conte-2 viste le atroci sofferenze che ciò provoca alle loro animucce candide? Perché non aprono la crisi e non fanno un altro governo o ci rimandano alle elezioni e provano a vincerle? Forse si sono già scordati come e perché un anno fa erano tornati nella stanza dei bottoni. Non per merito loro, ma di Salvini: senza l’harakiri del Cazzaro, il famoso “partito a vocazione maggioritaria” veleggiava sul 16% dopo la più ciclopica batosta della storia del centrosinistra, con la prospettiva di restare all’opposizione altri vent’anni. Invece, con sua grande sorpresa, risalì al governo per grazia ricevuta e per puro culo, aggrappato alla scialuppa di Conte che, essendo da due anni in cima ai sondaggi, sommamente schifava. Salvo poi scoprire che bastava fingersi morto e mandare avanti il premier per rivedere il 20%.

Ora, da qualche settimana, non passa giorno senza una presa di distanze, uno sgambetto, un’imboscata del Pd al suo governo, e nella forma più vile e viscida perché nessuno ci mette mai la faccia. Uno stillicidio quotidiano, tipico delle guerre di logoramento. Le menate giornaliere sul Mes e sul rimpasto (ma perché non si rimpastano la De Micheli?). Le critiche alla Azzolina, prima perché non riapre le scuole, poi perché non vuole richiuderle e ora perché vuole riaprirle. La difesa dell’impresentabile De Luca che insulta premier e alleati.

mercoledì 25 novembre 2020

William Shakespeare: "in piedi, signori, davanti a una donna"

 

..Per tutte le violenze consumate su di lei, 

per tutte le umiliazioni che ha subito, 

per il suo corpo che avete sfruttato, 

per la sua intelligenza che avete calpestato, 

per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, 

per la libertà che le avete negato, 

per la bocca che le avete tappato, 

per le sue ali che avete tarpato, 

per tutto questo:

 in piedi, signori, davanti ad una Donna!..

Covid, Garattini: «La Lombardia mi ha deluso, medici lasciati soli in trincea»

 


da: https://www.corriere.it/ - di Giangiacomo Schiavi

Scienziato, farmacologo, fondatore dell’Istituto Mario Negri. «Bisogna ripensare la Sanità come un esercito per difenderci. Avremmo bisogno di poterci fidare, invece si parla di scienza come di calcio al bar»

Vaccini contro il Covid, sicuri ed efficaci: dobbiamo fidarci delle promesse, professor Garattini?

«Non abbiamo alternative, ma dobbiamo fare in modo che i dati sui risultati vengano resi pubblici. Senza trasparenza siamo fermi ai comunicati stampa...»

E chi può chiedere alle multinazionali del farmaco di rendere pubblici i risultati?

«Tocca ai governi, all’Europa, agli Stati che hanno finanziato in parte le ricerche: hanno il potere per farlo. L’opinione pubblica deve essere informata al netto della propaganda, con i vaccini deve esserci anche la fiducia della gente».

Teme l’ondata negazionista dei gruppi no vax ?

«Il margine di chi dichiara di non volersi vaccinare è ancora troppo alto, la diffidenza viene alimentata dalla scarsa trasparenza. Se ci sono i risultati è giusto che ci si vaccini, ma anche che si renda disponibile il kit per i Paesi che non hanno i soldi per comprarlo».

La “collaborazione” di Berlusconi mira al Quirinale: con l’assenso del rintronato M5S?

 


da: https://www.ilfattoquotidiano.it/ - di Paolo Farinella sacerdote

Cari M5s, avete una responsabilità storica: le manovre di B. puntano al Quirinale

In vista della discesa dal nord dei miliardi europei per invadere l’Italia, stremata dalla Covid-19, la macchina degli appetiti illeciti si è messa in moto, prima in sordina, poi via via sempre più articolata da distinguo e assicurazioni: niente inciuci, solo collaborazione senza contropartita. Oh! bella, qui non c’è contropartita, c’è solo la partita dei miliardi stanziati dall’Europa che, costi quel che costi, bisogna spartire tra furbi e pregiudicati in nome, naturalmente, del bene dell’Italia.

Il coro intonato della stampa padronale (Repubblica/Stampa, Corriere, Giornale e satelliti), sotto un’unica direzione orchestrale, canta l’inno dell’unità nazionale ritrovata e cavalca l’occasione della Covid-19 per mettere le mani sulle mammelle della vacca da mungere e chi arriva prima munge di più e meglio. Se poi chiagne, la mungitura è elettronica.

Il M5S, ormai rintronato da sé, sta cedendo all’usignolo travestito da rapace e come un qualsiasi D’Alema prova a balbettare che Mediaset è un “valore nazionale”. Il Pd non aspettava altro che dare corso alla sua vera anima, destinata a essere partito di destra, come lo ha consacrato Renzi e il suo nefasto programma di svelarne il vero animo nascosto: partito berlusconiano a lungo tempo criptico. Costoro non fanno finta di non sapere: essi non vogliono sapere che Berlusconi è un pregiudicato, condannato in via definitiva per frode fiscale; che il suo amico, cofondatore del partito-azienda, Marcello Dell’Utri, fu condannato

Mariangela Pira: Anno Zero d.C. / 1

 


Prologo

 Questo è un libro sull’economia nell’era d.C., dopo il Covid-19. È scritto da me, che più che un’economista sono una classicista amante della politica estera, ma negli anni ho accumulato esperienza nell’ambito del giornalismo specializzato nelle tematiche finanziarie. Oggi ho deciso di chiamarla a raccolta per provare a raccontare i grandi cambiamenti che hanno caratterizzato il 2020 con un linguaggio il più possibile chiaro e accessibile anche ai non addetti.

Non stupitevi perciò se, in mezzo a un’analisi delle manovre economiche, troverete divagazioni tra i filosofi dell’Antica Grecia, la Roma degli imperatori, la crisi del Trecento o il Secolo dei lumi.

Inizio subito chiamando in causa una grande figura del Settecento britannico di cui, nel corso dei miei recenti studi presso il dipartimento di formazione continua dell’Università di Oxford, ho approfondito il pensiero ma anche la dimensione più personale, ammirandone lungimiranza e umiltà. Sto parlando di David Ricardo, che da giovane agente di Borsa appassionato di economia, nella capitale inglese annotava le sue riflessioni in articoli e brevi saggi ma proprio non ci pensava a scrivere un libro. Fino a che, incoraggiato da amici del calibro di John Stuart Mill, finalmente lo pubblicò nel 1817 con il titolo Princìpi di economia politica e dell’imposta.

Massimo Ranieri show: Qui e Adesso, dal 26 novembre su Rai3

 
 


da: https://tv.fanpage.it/ - di Andrea Parrella

Qui e Adesso, lo show di Massimo Ranieri su Rai3 dal 26 novembre

Massimo Ranieri torna in prima serata con uno show tutto suo, stavolta su Rai3, in onda dal teatro Sistina. Un varietà atipico, con due volti, sul palco e dietro, dove ospiti come Morandi, De Gregori, Nannini e tanti altri si racconteranno come in un confessionale. Presenze fisse i The Jackal, Maria Di Biase e Ebbanesis.

Sbarcherà in prima serata giovedì 26 novembre Qui e adesso, lo show di Rai 3 con cui Massimo Ranieri torna in televisione a pochi anni dall'ultima esperienza del sabato sera su Rai1. Un esperimento per la rete diretta da Franco di Mare, che propone un varietà atipico rispetto alla linea classica e anche per il formato, visto che il programma non viene realizzato in uno studio televisivo ma in teatro, per restituire al pubblico l'idea di una prossimità, una vicinanza.

Sarà infatti il teatro Sistina lo scenario dal quale andrà in onda Qui e adesso, titolo omonimo del nuovo album di inediti di Massimo Ranieri, che l'artista canterà nella sua interessa nel corso di queste serate. "Ogni volta che entro in questo teatro – ha raccontato Ranieri in un'intervista a Tv Sorrisi e Canzoni – mi emoziono come fosse il primo giorno di lavoro, pensando a chi ha calcato qui il palcoscenico: Totò, Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Nino Manfredi. Mi sento come abbracciato, protetto e coccolato da una coperta fatta dai nomi di artisti immensi".

martedì 24 novembre 2020

Covid-19, ante e post: garantiti, non garantiti..onesti, evasori



Da qualche giorno non si sente parlare che di “garantiti” e “non garantiti”. 

Mi stanno iniziando a girare le palle.

Questo tormentone dialettico serve a sottolineare, secondo gli “autorevoli” presenzialisti di talk, conduttori e stampa altrettanto presenzialista, che gli italiani "garantiti" stanno benone mentre i "non garantiti" soffrono.

Orbene. Che a causa della pandemia ci siano cittadini italiani che si stanno impoverendo, che non possono esercitare al loro professione o la esercitano in misura ridotta è poco ma sicuro. Altrettanto sicuro è che questo impoverimento riguarda sia lavoratori autonomi sia lavoratori dipendenti. 

Ma chi sarebbero i “garantiti” e i “non garantiti” secondo gli auterovoli (?!) presenzialisti dei talk e i giornaloni (per dirla alla Travaglio).

I garantiti sarebbero quelli che da quando c’è la pandemia non hanno subito effetti economici: lavoratori dipendenti che continuano a prendere un regolare stipendio e i pensionati. Ergo: tra i garantiti c’è anche quella parte di personale sanitario che sta facendo turni massacranti e lavora come dipendente in una struttura ospedaliera. Non tutti coloro che lavorano, ad esempio, nel fantomatico “eccellente” modello sanitario della Regione Lombardia sono dipendenti. Nelle strutture private accreditate c’è anche chi lavora a partita I.V.A (anche nelle strutture pubbliche?).

Tra i non garantiti ci sono, secondo i suddetti autorevoli presenzialisti dei talk, le partite I.V.A, i lavoratori autonomi. 

Come sempre, questi auterevoli presenzialisti nonché conduttori di talk, e la stampa di proprietà di gruppi industriali (a proposito…i gruppi industriali sono garantiti?

Crisanti ha detto senza ipocrisia ciò che la maggior parte delle persone pensano

 


da: https://www.glistatigenerali.com/ - di Francesco Donnini

Chiarissima la posizione espressa dal prof. Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, circa i pre-requisiti per lui necessari per accettare di farsi inoculare il nuovo vaccino anti Covid-19. Anzi, mi hanno molto colpito gli attacchi che lo stesso professore ha ricevuto da più parti; e che denotano un certo grado di nervosismo in ambito accademico, governativo e farmaceutico.

Chi ha una minimo di dimestichezza con le procedure di approvazione di un farmaco sa perfettamente che sono necessari anni di ricerca e test per conoscerne il profilo di efficacia e sicurezza. Parlo di molecole relativamente sicure ma il cui meccanismo di azione, spesso, non è chiaro – perché è bene sapere che per molti farmaci l’esatto meccanismo di azione è sconosciuto – a tal proposito potete leggere i foglietti illustrativi di alcuni medicinali presenti nel vostro armadietto casalingo.

Tutti abbiamo letto nei bugiardini che molti degli effetti avversi al principio attivo o ad alcuni dei suoi eccipienti arrivano dalla fase post marketing del farmaco, cioè dopo che lo stesso è stato assunto da milioni di persone nel mondo. Nel caso dei vaccini contro il virus da Sars-CoV-2, i ricercatori non hanno avuto a disposizione anni di tempo per monitorare gli effetti a lungo termine del medicamento. Non è stato possibile a causa dell’urgenza di avere un arma sicura contro la Covid-19 nel più breve tempo possibile.

La sanità italiana è frammentata, la sanità digitale ancora di più

 


da: https://www.ilpost.it/

I sistemi informatici sono diversi da regione a regione e faticano a dialogare anche all'interno delle stesse ASL e ospedali, e nell'epidemia si sono visti i risultati

Se i sistemi sanitari italiani di fatto sono 21, quelli delle 19 regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano, i sistemi informatici sanitari con cui ci si può ritrovare ad avere a che fare, direttamente o indirettamente, sono molti di più. In questi nove mesi di epidemia da coronavirus, le manifestazioni di questa frammentazione sono state tante, ed è diventato evidente a molti quello che di cui prima avevano percezione in pochi: non è una frammentazione che si sviluppa soltanto su base regionale, ma anche all’interno delle stesse ASL, addirittura degli stessi ospedali.

I dati sanitari di chi vive in Italia, dai referti degli esami del sangue ai dettagli su quel ricovero ospedaliero qualche anno fa, dallo storico delle terapie farmacologiche alle vaccinazioni fatte, sono sparpagliati, registrati in formati diversi e spesso difficili da consultare non soltanto per i pazienti, ma anche per i medici di famiglia, per gli specialisti, per gli ospedali. Oppure per circa un terzo degli italiani sono raccolti nel Fascicolo Sanitario Elettronico, che però – almeno per il momento – è uno strumento per l’assistenza individuale al paziente che non può essere usato per scopi collettivi.

Marco Travaglio: Sci-muniti

 

Condivido e sottoscrivo….

 

 

da: Il Fatto Quotidiano

 

Il Covid-19 ci ha regalato due ondate e, se tutto va male, a gennaio arriva la terza. Invece la cosiddetta informazione sforna un’ondata alla settimana. Ma non di virus: di cazzate.

C’è la settimana del governo Draghi (la prima di ogni mese), quella del Mes (la seconda), quella del rimpasto, quella delle troppe scarcerazioni (colpa di Bonafede), quella delle troppe carcerazioni (colpa di Bonafede), quella del governo senza “anima”, quella di Conte che decide sempre tutto da solo, quella di Conte che non decide mai niente neanche in compagnia, quella che le scuole che non riapriranno mai (colpa della Azzolina), quella che riaprire le scuole è stato un errore (colpa della Azzolina), quella che devono decidere le Regioni, quella che deve decidere il governo, quella che ci vuole il lockdown, quella che meno male che non s’è fatto il lockdown, quella che i vaccini arrivano troppo tardi (colpa di Arcuri), quella che i vaccini che arrivano troppo presto (colpa di Arcuri), quella di Salvini europeista liberale, quella di B. che è diventato buono. La settimana scorsa era quella del “salviamo il Natale”. Ieri, altro giro di giostra: “Salviamo le vacanze sulla neve”.

Un’allegra combriccola di buontemponi che si fan chiamare “governatori” e “assessori” di alcune fra le Regioni peggio messe (le zone rosse Lombardia, Piemonte, Alto Adige, Val d’Aosta, l’arancione Friuli-Venezia Giulia e le gialle Veneto e Trentino), chiede di riaprire la stagione sciistica. Con 600-700 morti al giorno e molti ospedali in overbooking, gli sci-muniti pensano alle “linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali”.

domenica 22 novembre 2020

Altri 45 giorni di detenzione preventiva per Patrick Zaki

 

Marco Travaglio: L’angolo del buonumore

 

  

da: Il Fatto Quotidiano

Sono tempi bui e il buonumore è merce rara. Ringraziamo dunque il noto fornitore a sua insaputa Alessandro Sallusti che, a pochi giorni dall’arresto di due dei pochi berlusconiani rimasti a piede libero – Verdini (bancarotta fraudolenta) e Tallini (voto di scambio con la ‘ndrangheta) – apre il Giornale col titolone “GLI INDECENTI”, affiancato da quest’altro: “Orgoglio Berlusconi”. Ma B., essendo solo un pregiudicato per frode fiscale, 9 volte prescritto e tuttora imputato per varie corruzioni sfuse, fa parte dei decenti. Gli indecenti sono Nicola Morra, Ciro Grillo e Chiara Appendino. 

Il primo per aver detto un’ovvietà: e cioè che i calabresi sapevano che Jole Santelli era gravemente malata di tumore, ma l’han votata lo stesso e ora si ritrovano il noto cabarettista Spirlì. L’ovvietà ha destato grande scandalo in tutti i partiti, M5S incluso (in America, al primo raffreddore, i candidati a qualunque carica devono esibire la cartella clinica). E il direttore di Rai3 Franco Di Mare – detto Mister Pampers perché ogni tanto gli scappa un goccio di censura (vedi la guerra termonucleare a Mauro Corona) – ha cacciato Morra da un programma. Perché sia chiaro che alla Rai entrano cani e porci, ma il presidente dell’Antimafia è off limits. Il secondo “indecente” è un giovane privato cittadino indagato per presunti reati sessuali, che ha la sfortuna di non essere iscritto a Forza Italia (altrimenti sarebbe un martire del moralismo togato), di non risiedere a villa San Martino (sennò la presunta vittima sarebbe la nipote di Mubarak) e per giunta di essere figlio di Beppe Grillo. La terza “indecente” è Chiara Appendino, una delle persone più

Mariangela Pira: Anno Zero d.C.

 

 

Prefazione di Massimo Galli 

Direttore del Dipartimento di Scienze biomediche e cliniche “Luigi Sacco” dell’Università di Milano 

All’inizio del XIX secolo, quando Napoleone si apprestava a conquistare l’Europa, si stima che sulla terra vivessero meno di un miliardo di persone. Duecento anni dopo eravamo oltre sei miliardi. Oggi quasi sette e mezzo. Fra tutti i fenomeni che hanno segnato la nostra storia, è difficile trovarne uno più eclatante e denso di conseguenze.

Nel 2019, le compagnie aeree hanno staccato circa 4,6 miliardi di biglietti. E l’aereo è certamente un veicolo assai più rapido ed efficiente nel diffondere epidemie di quanto potesse essere una caravella. Che pure, cinquecento anni fa, ci è riuscita benissimo, trasportando nelle Americhe il vaiolo, il morbillo e molto altro, con conseguenze devastanti sulle popolazioni indigene. Se aggiungiamo le alterazioni climatiche, le deforestazioni, le violenze variamente perpetrate a carico degli ecosistemi, non dovrebbe meravigliare troppo quanto ci sta capitando.

L’Hiv è «passato» all’uomo quando qualcuno, probabilmente nei primi anni Trenta del secolo scorso, si è ferito macellando uno scimpanzé ed entrando in contatto col suo sangue, prima di mangiarselo arrostito. Dal 1981 – l’anno in cui l’Aids è «emerso» – a oggi le «nuove» malattie infettive segnalate nell’uomo sono almeno una trentina, senza contare le cosiddette

venerdì 20 novembre 2020

Serie tv viste: ‘Gli Orologi del Diavolo’ e ‘Doc nelle tue mani’

 

Ho visto ‘Gli orologi del diavolo’. Ritmo avvincente, cast perfetto con le ottime interpretazioni di Beppe Fiorello, Nicole Grimaudo, Claudia Pandolfi e Roberto Nobile. Ma una menzione particolare va a un attore che non conoscevo: Alvaro Cervantes. Quando fai certi ruoli è un attimo scadere nella macchietta. Lui è bravissimo. Mai sopra le righe. E’ talmente bravo ed è stato per me una scoperta che sono andata a cercami una delle serie cui ha partecipato: Criminal (Spagna).

 

 

Ho visto anche ‘DOC’ - “versione italiana” di Grey’s Anatomy - quanto meno per tipo ambientazione (quanti sono gli ospedali italiani uguali a quelli della serie?), storie professionali e personali di più medici.

E’ tratto da una vicenda vera, ma quanto rispetti la vicenda reale non saprei. Ma non è importante. Ciò che conta è che questa serie si fa vedere, ha il ritmo giusto, cast all’altezza. Non è eccessivamente “buonista” (vabbè…prevedibile che l’ex moglie non morisse) e con un