lunedì 24 dicembre 2018

Natale 2018: Auguri...


Italo Calvino: I figli di Babbo Natale



Non c'è epoca dell'anno più gentile e buona, per il mondo dell'industria e del commercio, che il Natale e le settimane precedenti. Sale dalle vie il tremulo suono delle zampogne; e le società anonime, fino a ieri freddamente intente a calcolare fatturato e dividendi, aprono il cuore agli affetti e al sorriso. L'unico pensiero dei Consigli d'amministrazione adesso è quello di dare gioia al prossimo, mandando doni accompagnati da messaggi d'augurio sia a ditte consorelle che a privati; ogni ditta si sente in dovere di comprare un grande stock di prodotti da una seconda ditta per fare i suoi regali alle altre ditte; le quali ditte a loro volta comprano da una ditta altri stock di regali per le altre; le finestre aziendali restano illuminate fino a tardi, specialmente quelle del magazzino, dove il personale continua le ore straordinarie a imballare pacchi e casse; al di là dei vetri appannati, sui marciapiedi ricoperti da una crosta di gelo s'inoltrano gli zampognari, discesi da buie misteriose montagne, sostano ai crocicchi del centro, un po' abbagliati dalle troppe luci, dalle vetrine troppo adorne, e a capo chino dànno fiato ai loro strumenti; a quel suono tra gli uomini d'affari le grevi contese d'interessi si placano e lasciano il posto ad una nuova gara: a chi presenta nel modo più grazioso il dono più cospicuo e originale.

Alla Sbav quell'anno l'Ufficio Relazioni Pubbliche propose che alle persone di maggior riguardo le strenne fossero recapitate a domicilio da un uomo vestito da Babbo Natale.
L'idea suscitò l'approvazione unanime dei dirigenti. Fu comprata un'acconciatura da Babbo Natale completa: barba bianca, berretto e pastrano rossi bordati di pelliccia, stivaloni. Si cominciò a provare a quale dei fattorini andava meglio, ma uno era troppo basso di statura e la barba gli toccava per terra, uno era troppo robusto e non gli entrava il cappotto, un altro troppo giovane, un altro invece troppo vecchio e non valeva la pena di truccarlo.
Mentre il capo dell'Ufficio Personale faceva chiamare altri possibili Babbi Natali dai vari reparti, i dirigenti radunati cercavano di sviluppare l'idea: l'Ufficio Relazioni Umane voleva che anche il pacco-strenna alle maestranze fosse consegnato da Babbo Natale in una cerimonia collettiva; l'Ufficio Commerciale voleva fargli fare anche un giro dei negozi; l'Ufficio Pubblicità si preoccupava che facesse risaltare il nome della ditta, magari reggendo appesi a un filo quattro palloncini con le lettere S, B, A, V.

Manovra 2019, Parlamento esautorato: accuse a Lega e M5S, ma sono stati PD e Forza Italia a uccidere il Parlamento




Oggi piangono, ma sono Pd e Forza Italia che hanno ucciso il Parlamento, non Lega e Cinque Stelle
Negli ultimi vent’anni il voto di fiducia è servito ad approvare manovre, a salvare governi, a cambiare la legge elettorale: ma tutti piangono per il maxi emendamento del governo Conte. Che avrà tante colpe, ma non è certo il killer di Camera e Senato
di Alberto Quaranta


Nell’ultimo ventennio di Repubblica italiana il Parlamento è stato ucciso in serie dai molteplici governi del Cavalier Berlusconi, dalle maggioranze di centrosinistra targate Ulivo, Unione e Pd, e dalle varie sperimentazioni di stampo centrista e di rito nazarenico. La famosa centralità del Parlamento è servita solo a far sciacquare la bocca alla classe dirigente che ha dominato la scena. Non a caso quando ieri palazzo Madama ribolliva di urla, invettive, spintoni e le opposizioni condannavano l’atteggiamento dell’esecutivo gialloverde (“Vergogna, dove è finita l’onestà. Vogliamo vedere il testo…”), c’era chi come un vecchio arnese del Carroccio si lasciava andare in questi termini: «Vien da ridere che oggi democratici e azzurri scoprano la democrazia parlamentare. Ma non si rendono conto di essere in malafede?».

Certo, siamo tutti d’accordo nel dire che in passato il maxiemandamento alla legge di bilancio avrebbe almeno recepito le richieste della commissione mentre quest’anno i membri della Bilancio non hanno nemmeno avuto il tempo di leggere il testo scritto a più mani da Juncker, Moscovici, Tria, Mattarella più una serie di tecnici di Bruxelles e via XX Settembre. Tutto verissimo. Eppure la protesta di Pd e Forza Italia lascia di stucco, appare più un capriccio per ricordare ai cittadini: “Siamo ancora vivi”.

Morra (M5S): “Appalti senza gara a 150mila euro? Si rischia di favorire la mafia”



Il presidente Antimafia M5s preoccupato per la norma in finanziaria sull'affidamento lavori: "Lavorerò per cambiarla"

"In merito all'innalzamento della soglia di valore per l'affidamento diretto dei lavori pubblici, non posso che esprimere grave preoccupazione. Preoccupazione condivisa anche dall'Anac. Questo innalzamento preoccupa tutte le realtà antimafia. Da Presidente della Commissione Antimafia mi adopererò per promuovere modifiche". Così Nicola Morra (M5S), presidente della Commissione antimafia.

"Questo innalzamento - prosegue Morra - preoccupa tutte le realtà antimafia, così come i dirigenti pubblici che hanno sviluppato grandi capacità di controllo nelle amministrazioni locali contro la corruzione e che non avranno più voce in capitolo. Questo innalzamento rivela una sottovalutazione del rischio di come queste nuove regole possano favorire le organizzazioni mafiose, da sempre attente al mondo delle opere pubbliche. Che sia una misura per un solo anno non può essere una giustificazione sufficiente per allentare gli obblighi sulla necessaria

Manovra 2019: la manovra di un governo senza palle



Salvini, hai torto: questa è la manovra di un governo senza palle
di Francesco Cancellato

Salvini elogia il coraggio del governo, ma non ce n’è traccia, nella legge di bilancio. Che è fatta solo per prendere voti qui e ora. Che non affronta di petto nessuna delle questioni fondamentali del ritardo italiano. Che non ha alcuna visione sul futuro

«La manovra? Le do 7. Finalmente in Italia c’è un governo con le palle». Così Matteo Salvini, vicepremier, ministro dell’interno, leader della Lega, ha giudicato la prima legge di bilancio della coalizione gialloverde, a poche ore dalla sua definitiva approvazione al Senato, dopo due mesi di tira e molla con l’Europa.

E davvero, vorremmo dare ragione a Salvini. Vorremmo credere che un governo italiano abbia avuto finalmente coraggio di fare quel che doveva, di affrontare i problemi endemici che il Paese si porta dietro da decenni, di sfidare il consenso dei gruppi sociali dominanti, di pensare al futuro anziché al presente, di costruire l’inizio di una visione ambiziosa per lo sviluppo dell’Italia nel ventunesimo secolo. Questo, è quel che avrebbe dovuto fare un governo con le palle. Questo, non è quel che ha fatto il governo Conte-Di Maio-Salvini con la sua prima legge di bilancio.

È una manovra senza palle perché non affronta nessuno dei problemi cruciali dell’Italia,

Tutte le misure della manovra 2019



Tagli alle pensioni e agli investimenti, saldo e stralcio per chi non ha pagato le tasse, meno fondi per quota 100 e reddito di dignità: il testo del maxiemendamento.

E’ lungo 195 pagine il testo del maxi-emendamento che stravolge la manovra approvata dal Senato nella notte del 22 dicembre per poter poi approdare alla Camera in fretta e furia nei giorni seguenti per essere approvato prima della fine dell'anno, tra le proteste dell'opposizione per il totale esautoramento del ruolo del Parlamento che, di fatto, si deve esprimere su un testo "pre-confezionato" che non ha avuto modo di leggere né tantomeno discutere. Dopo settimane di indiscrezioni e dichiarazioni roboanti, in molti casi totalmente disattese dai fatti, ecco i contenuti della manovra.

IL RAPPORTO DEFICIT-PIL AL 2%
Nonostante Luigi Di Maio e Matteo Salvini avessero più volte dichiarato che il rapporto deficit-Pil al 2,4% fosse non modificabile nonostante i rilievi della Commissione Ue perché altrimenti non si sarebbero potute fare le riforme di pensioni e reddito di cittadinanza, al termine del confronto con Bruxelles si è deciso di ripiegare su quota 2,04%. Non è l'unico numero che è stato ritoccato: la crescita programmata è adesso all'1% contro il precedente 1,5%, considerato irrealistico da tutti gli istituti internazionali.

QUOTA 100 E REDDITO DI CITTADINANZA RESTANO UN MISTERO
Le misure bandiera di Lega e M5S, ovvero la riforma della legge Fornero e il reddito garantito

mercoledì 19 dicembre 2018

Chi l’ha visto…il Parlamento


Il Parlamento italiano è scomparso? Chiamare la Sciarelli. 


Non si hanno notizie del Parlamento italiano. Che fanno deputati e senatori? Lavorano? Battono la fiacca?

Colpa di deputati e senatori o della disinformazione di TG e quotidiani che sostengono che il governo dei “cugini” Salvini e Di Maio stia attentando alla libertà di stampa, quindi, vogliono colpire l'informazione.
Sì, perché secondo i principali quotidiani, il web pullula di fake news mentre l’informazione è fatta da solo da loro….

Notizie comiche: Milano è prima per qualità della vita


Certo che se Milano è la città con la miglior qualità di vita mi chiedo come sia messo il resto del paese. O queste analisi che portano a certe classifiche è fatta da gente che vive vicinissima a campi di oppio?
Faccio mie queste osservazioni dell’autore dell’articolo: “Si, Milano è una città stupenda, a patto di avere intestato un immobile di pregio all’interno della cerchia dei Bastioni o almeno possedere un reddito all’altezza”. “E’ grazie a classifiche del genere che si tocca con mano come nella grande “narrazione” operata dai media lo spazio per il cosiddetto “paese reale” e i suoi problemi sia praticamente inesistente.
E..comunque….la droga non ci dev’essere solo a Rogoredo. Ne gira parecchia in posti insospettabili!


Milano è prima per qualità della vita? Solo se guadagni 6000 euro al mese
L’ennesima, contraddittoria, classifica della qualità della vita mette Milano al primo posto. Ovviamente non è davvero così, a meno che non si sia almeno benestanti. E la narrazione di una Milano splendida e splendente contrasta con sacche di degrado, miseria e illegalità
di Francesco Francio Mazza

Il 18 novembre scorso era uscita una classifica sulla qualità della vita a cura dell’Università La Sapienza e di Italia Oggi, secondo cui Bolzano era la città migliore d’Italia e Milano addirittura 55esima.
Ieri una nuova classifica, sempre sulla qualità della vita ma stavolta a cura del Sole 24Ore, ci fa sapere che Milano è prima.

Non sappiamo se l’intervento di Fabrizio Corona nel celebre bosco dello spaccio di Rogoredo, avvenuto a cavallo dell’uscita delle due classifiche, sia stato talmente incisivo da permettere a Milano la spettacolare rimonta. Quello che sappiamo è che mentre la notizia

martedì 18 dicembre 2018

Le braghe di Salvini: manovra economica 2019 dal 2,4% cala al 2,04%




Tutto comincia con una manovra che prevede per il 2019 un rapporto deficit-Pil al 2,4% che, ovviamente, trova contro Junker e Moscovici che si lasciano andare a commenti arroganti.
Ma i nostri prodi combattenti per il cambiamento: i due “cugini” Salvini e Di Maio, proclamano che la manovra “non si cambia”, “non torneremo indietro”, “questa è la riforma del popolo” (amen..)
Seguono esultanze su balconi, soliti tweet e pagine facebook.

Bene..(si fa per dire)
Domenica sera si è consacrato l’ultimo vertice che porta a inviare alla Commissione Europea una manovra con un rapporto deficit-Pil al 2,04% che in quel di Bruxelles viene arrotondato per difetto, cioè: 2%.
Salvini – quello tra i “cugini” che comanda la brigata – dice che la discesa al 2,04% con conseguente riduzione dei miliardi da impiegare per la “riforma del popolo”, non è calarsi le braghe.

Dubbio: che Salvini sia già sprovvisto di mutande?

Perché Antonio Megalizzi ha conquistato i nostri cuori (senza retorica)


da: Corriere della Sera
Un giovane comune e speciale: combatteva una battaglia in cui tanti non riescono a credere: l’Europa sì, ma soprattutto il futuro
di Paolo Di Stefano

 
La morte di Antonio Megalizzi, il giornalista ventinovenne la cui vita è rimasta in bilico per un paio di giorni, ha risvegliato il lato buono degli italiani: non buonista, ma buono, quello della compassione e di una partecipazione inusuale nel clima di cattiveria crescente che secondo il Censis caratterizzerebbe l’Italia degli ultimi tempi.

Antonio non era un tipo comune, o meglio lo era ma per tanti versi non lo era, eppure è riuscito a sollecitare una commozione che continua a esprimersi, anche sui social, a distanza di due o tre giorni dalla tragedia, tanti quanti di solito ci basterebbero per passare ad altro (la prossima tragedia, la prossima commedia, la prossima farsa).

Era poco più che un ragazzo, Antonio, per come intendiamo oggi le età della vita: nato a Reggio Calabria e trasferito a Trento con la famiglia quando aveva cinque mesi. Era un giovane colto e impegnato come non riusciamo più a immaginare i giovani: essendo, noi adulti, più inclini a identificarli frettolosamente con l’immagine del disimpegno e della sfiducia, cioè con i tratti che ci somigliano.

venerdì 14 dicembre 2018

Il patriota Moscovici dice che la Francia può sforare il deficit


Come volevasi dimostrare. In merito allo sforamento dei parametri che derivano dalle promesse di Macron ai francesi che gli hanno rovinato le rues parigine, Moscovici ha così dichiarato:

“Superare il limite del deficit al 3% è possibile in modo limitato, temporaneo e in condizioni eccezionali, ma ogni parole conta nel senso che il superamento eventuale del 3% non deve prolungarsi per due anni consecutivi né eccedere il 3,5% per anno».

Colpa nostra, sia chiaro.
Noi siamo “rivoluzionari” da salotto, da social network. I francesi invece scendono in piazza con mazze e bastoni. E possono sforare i parametri U.E.


Emily Dickinson: Temo un uomo di poche parole


Temo un uomo di poche parole
temo un uomo che tace
l'arringatore - posso superarlo
il chiacchierone - posso intrattenerlo
ma colui che pondera
mentre tutti gli altri spendono tutto ciò che hanno
di questo diffido
temo che egli sia grande.


Grace Jones: I've Seen That Face Before (Libertango)


giovedì 13 dicembre 2018

Strage discoteca di Corinaldo: “I nostri figli come galline da spennare”


Condivido e sottoscrivo parola per parola.



da: http://www.famigliacristiana.it/

I nostri figli come galline da spennare
Il cantante Sfera Ebbasta avrebbe dovuto cantare in due posti diversi alla stessa ora. Era scontato che uno dei due pubblici avrebbe dovuto aspettare tre ore l'arrivo del rapper. E' ora che i genitori dicano basta a questo sfruttamento.
di Alberto Pellai

Vorrei fare una seconda riflessione, molto concreta, sempre finalizzata a mettere in crisi l’avidità con cui si fa “denaro” sul mondo di desideri dei nostri figli, incuranti dei loro bisogni e della loro buona fede.
L’artista che doveva esibirsi alla discoteca Lanterna Azzurra, nella stessa sera doveva esibirsi anche alla discoteca Altromondo Studios di Rimini.
Orario della performance di Rimini? Ore 22.00, così almeno viene dichiarato sul sito del locale.
Orario della performance dell’artista a Corinaldo? Ore 22.05, così almeno viene dichiarato sul sito che prevendeva i biglietti dell’evento e si trova stampato anche sui biglietti che davano accesso all’evento.
Ovvero: nella stessa sera, il giovane trapper ha due concerti in contemporanea. I genitori che a Corinaldo hanno accompagnato o dato il permesso affinchè i loro figli partecipassero a quell’evento, probabilmente hanno dato l’accordo per un evento di cui sapevano che l’inizio era intorno alle 22.00.

mercoledì 12 dicembre 2018

Vita da web: meno male che Aranzulla c’è…


da: https://www.ilfattoquotidiano.it/

Aranzulla: “Cara Ferragni: voi influencer finirete, ma i miei tutorial no. E adesso fatturo più di 3 milioni all’anno”
di Lorenzo Giarelli

Lavora sul web e fattura milioni di euro, ma guai a chiamarlo influencer. Men che mai youtuber, lui coi video non c’entra nulla. “Scrivo guide semplici per rispondere alle domande della gente sulla tecnologia”. Come si installa una stampante? Come si elimina un messaggio da Whatsapp? Come si recupera una foto cancellata? Qualsiasi domanda informatica scritta con questa formula elementare su Google, restituisce tra i primi risultati il sito Aranzulla.it , creato nel lontano 2002 da Salvatore Aranzulla, che di anni ne ha solo 28 (allora ne aveva solo 12) e che con quell’intuizione è diventato la Bibbia vivente sulle tecnologie per milioni di utenti.

Salvatore Aranzulla, non ci dica che per avere successo adesso basta essere smanettoni e aprire un blog.
Non proprio. Mica è stato facile all’inizio.

E allora ci dica, come è partito?
Devo ringraziare mio cugino Giuseppe, che nel 2000 mi prendeva in giro perché lui aveva un computer in casa e io no. Iniziai a fare i capricci coi miei finché, un paio d’anni dopo, non me ne regalarono uno. Non avevo la più pallida idea di come si utilizzasse.