sabato 30 novembre 2013

X Factor 7, sesta puntata: eliminata Gaia

da: Il Sole 24 Ore

Anche Gaia fuori da X Factor. In semifinale Violetta, Michele, Andrea, Aba e Ape Escape
di Francesco Prisco 

Che spreco. Se c'era concorrente della settima edizione italiana di X Factor che meritava di arrivare a cantare un inedito, questa era Gaia, 21enne di Busto Arsizio, timbrica inattuale e perciò riconoscibilissima, grande carisma interpretativo, buone letture, gusti indie oriented, attitudine vagamente punk. 

Le mancava però una «tifoseria» e, per questo, ieri sera è uscita a un soffio dalla semifinale che le avrebbe dato diritto a un brano tutto suo, eliminata al termine di un ballottaggio con gli Ape Escape risolto dal Tilt, ergo dal pubblico televotante. C'era da aspettarselo, considerando che la ragazza era reduce da due spareggi consecutivi e quando, in circostanze del genere, ti capita addirittura il terzo puoi ben metterti l'anima in pace ché ti toccherà fare le valigie. Con lei in ogni caso il talent show di Sky Uno perde parecchio. In semifinale, giovedì prossimo, ci andranno adesso l'Under Donna Violetta, gli Under Uomini Michele e Andrea, Ape Escape per la categoria Gruppi Vocali e Aba per gli Over. 

Fisco: la carica delle sette tasse

da: Corriere della Sera

La carica delle sette tasse (quasi nuove)
Dalla Iuc al contributo di solidarietà al prelievo sul risparmio pari al 2 per mille

Non si moltiplicano solo i nomi, come per la nuova imposta sulla casa all’inizio battezzata Taser (scartato, era una pistola elettrica) e poi trasformata in Iuc. Si moltiplicano anche le tasse vere, quelle in carne e ossa, i soldi da tirare fuori insomma. Tra nuovi arrivi, ritocchi, mancati tagli e clausole di salvaguardia della legge di Stabilità e degli altri provvedimenti, il catalogo è questo.
CASA - Non c’è solo la coda avvelenata dell’Imu 2013, con la sorpresa del pagamento di un pezzetto della tassa nei Comuni che hanno alzato l’aliquota rispetto al 4 per mille fissato dal governo. C’è la nuova Iuc, che sulle abitazioni principali l’anno prossimo peserà qualcosina in meno rispetto all’Imu 2012 grazie alle nuove detrazioni. Ma che poi tornerà sugli stessi livelli, visto che le detrazioni sono finanziate al momento solo per il 2014. Anche gli inquilini in affitto saranno chiamati a pagare una parte della nuova imposta unica comunale, quella che copre i servizi indivisibili come l’illuminazione delle strade. Tasse più alte da subito per le seconde case: per quelle sfitte che si trovano nello stesso Comune di residenza del proprietario (salva la villetta al mare o in montagna) il 50% della rendita catastale entra nella dichiarazione Irpef.

Si paga, non si paga...si paghicchia: pasticcio Imu


da: Corriere della Sera

Imu prima casa, l’ultimo caos dei Comuni
L’acconto Ires rincara dell’1,5 per cento. Pagheranno i cittadini delle città con l’aliquota oltre lo 0,4 per cento 

Bisognerà attendere la mezzanotte di oggi per sapere se, nonostante il decreto del governo, dovremo pagare per il 2013 l’Imu sulla prima casa, anche se in misura «mini». I consigli comunali hanno infatti ancora qualche ora di tempo per decidere le aliquote 2013 dell’imposta, e nel caso dovessero portare quella sulla prima casa oltre lo 0,4%, i contribuenti saranno costretti a versare, entro il 16 gennaio 2014, il 40% della maggiorazione.
Come dovranno fare i milanesi (dove l’aliquota è stata portata allo 0,6%), i romani (che per il 2013 hanno avuto la conferma della tassa allo 0,5% del 2012) e gli abitanti di moltissimi altri Comuni italiani. Ai quali possono ancora aggiungersene altri, decidendo entro oggi e pubblicando la delibera sul proprio sito Internet entro il termine del 9 dicembre. Il decreto del governo che abolisce il versamento della seconda rata sull’abitazione principale (e sui terreni agricoli) pubblicato venerdì in Gazzetta, prevede la restituzione ai Comuni del mancato gettito sulla base dell’aliquota standard (lo 0,4%) più il 60% dell’eventuale

L’Amaca di Michele Serra

da: la Repubblica

La retata di ultras della Lazio a Varsavia viene giudicata con serena rassegnazione dalla nostra ambasciata, che segue la vicenda nella convinzione che «la Polonia è un paese civile», e cerca di assistere come può gli italiani fermati dopo gli scontri con la polizia; non così il direttore sportivo della Lazio, Igli Tare, secondo il quale «non avevano fatto niente di male, erano a Varsavia per vedere una partita di calcio». I coltelli e le asce al seguito dei vivaci supporter erano, evidentemente, oggetti d’uso personale: chi di noi, quando va all’estero, non completa la sua borsa di viaggio con un’ascia? Le dichiarazioni di Tare sono la miliardesima conferma della impossibilità congenita di risolvere la questione del tifo violento in Italia. Non c’è niente da fare, le società sono complici delle curve. O perché ne sono ricattate o perché — ed è anche peggio — non sono più in grado di cogliere la differenza tra il tifo e la guerra per bande, che è l’attività prediletta della quasi totalità dei curvaioli. La sola, decente dichiarazione che il portavoce di una società di calcio potrebbe fare, quando i suoi tifosi vanno in trasferta, è: scusateci. Ma non l’abbiamo mai sentita fare.

Bonsai di Sebastiano Messina

da: la Repubblica

La farsa delle dimissioni dei sottosegretari di Forza Italia sono il vero indizio rivelatore della frana berlusconiana. Chi le annuncia ma non le dà, chi le manda, ma a Berlusconi invece che a Letta, chi passa con Alfano per non perdere la poltroncina. Poi c’è Cosimo Ferri, che pur essendo stato nominato — come si dice — in quota Pdl, adesso si proclama “tecnico” e dunque vorrebbe restare sottosegretario alla Giustizia senza scegliere né la fedeltà a Berlusconi né l’infedeltà con Alfano. Come il padre Enrico — il leggendario “ministro dei 110 all’ora” che cominciò e finì la carriera come magistrato ma nell’intermezzo cambiò sette partiti (clicca qui) — il figlio fa il politico con i magistrati e il magistrato con i politici. Un tecnico di carriera, in servizio permanente effettivo. E’ facile prevedere una lunga e luminosa carriera. Lunga, soprattutto.

venerdì 29 novembre 2013

The Good Wife, quinta stagione, decimo episodio: video promo ‘The Decision Tree’

Luciano Ligabue: ‘Per sempre’

Mio padre che mi spinge a mangiare 
e guai se non finisco 
mio padre che vuol farmi guidare 
mi frena con il fischio 
il bambino più grande mi mena 
davanti a tutti gli altri 
lui che passa per caso mi salva 
e mi condanna per sempre 
mio padre di spalle sul piatto 
si mangia la vita 
e poi sulla pista da ballo 
fa un valzer dentro il suo nuovo vestito 

per sempre 
solo per sempre 
cosa sarà mai portarvi dentro solo tutto il tempo 
per sempre 
solo per sempre 
c'è un istante che rimane lì piantato eternamente 

Che tempo che fa: Luciano Ligabue, ‘Per sempre’


Che tempo che fa: Luciano Ligabue, ‘Ho perso le parole’


Bruce Springsteen: a gennaio esce il nuovo disco ‘High Hopes’

da: Adnkronos

Musica, torna Springsteen A gennaio esce High Hopes, nuovo disco del Boss


Il 14 gennaio verrà pubblicato il diciottesimo album di Bruce Springsteen dal titolo 'High Hopes'. Il disco, registrato in New Jersey, Los Angeles, Atlanta, Australia e New York City, vede Springsteen collaborare con i membri della storica E Street Band, con il grande chitarrista Tom Morello e molti altri musicisti. Nel booklet di 'High Hopes' sono inseriti appunti e note personali di Bruce Springsteen scritti durante la realizzazione del disco.
Morello si è unito a Springsteen e alla E Street Band nel marzo 2013, durante il tour australiano (dove ha sostituito Steve Van Zandt), diventando come lo definisce Bruce "la mia fonte di ispirazione che ha portato questo progetto a un altro livello". Nel disco Morello, oltre a suonare la chitarra, ha duettato con Bruce in "The Ghost of Tom Joad". Clarence Clemons e Danny Federici, scomparsi rispettivamente nel 2011 e nel 2008, appaiono in canzoni che Springsteen definisce "alcuni dei migliori brani inediti realizzati negli ultimi dieci

giovedì 28 novembre 2013

Le Smart tv ci "guardano": privacy a rischio

da: Lettera 43

Le Smart tv 'rubano' i dati personali
I televisori di ultima generazione registrano i telespettatori. Al servizio di multinazionali e hacker
di Gabriele Lippi

Ci sono poche cose rilassanti come una serata passata seduti sul divano, in dolce compagnia, con i piedi allungati sul puff e una bottiglia di birra in mano, a guardare un bel film sulla propria Smart tv di ultima generazione. In perfetta privacy. O quasi.
Sì, perché gli scenari dipinti da Orwell in 1984 sembrano diventati realtà secondo la denuncia di Jason Huntley, un 45enne inglese che, quando ha visto un po' troppi spot 'su misura', ha cominciato a sospettare che il proprio schermo a cristalli liquidi lo spiasse.

FINALITÀ COMMERCIALI. Il suo Lg da 480 euro sapeva tutto di lui: cosa mangiava, cosa beveva, come si vestiva, quali canali, quali show, quali film guardava. Girava le informazioni alla casa madre, che le girava ai suoi partner commerciali.

mercoledì 27 novembre 2013

Barbara Spinelli: “Quel che resta del Ventennio”

da: la Repubblica

La tentazione sarà grande, dopo il voto sulla decadenza di Berlusconi al Senato, di chiudere il ventennio mettendolo tra parentesi. È una tentazione che conosciamo bene: immaginando d’aver cancellato l’anomalia, si torna alla normalità come se mai l’anomalia — non fu che momentanea digressione — ci avesse abitati.
Nel 1944, non fu un italiano ma un giornalista americano, Herbert Matthews, a dire sulla rivista Mercurio di Alba de Céspedes: «Non l’avete ucciso!» Tutt’altro che morto, il fascismo avrebbe continuato a vivere dentro gli italiani. Non certo nelle forme di ieri ma in tanti modi di pensare, di agire.

L’infezione, «nostro mal du siècle », sarebbe durata a lungo: a ciascuno toccava «combatterlo per tutta la vita», dentro di sé. Lo stesso vale per la cosiddetta caduta di Berlusconi. È un sollievo sapere che non sarà più decisivo, in Parlamento e nel governo, ma il berlusconismo è sempre lì, e non sarà semplice disabituarsi a una droga che ha cattivato non solo politici e partiti, ma la società. Sylos Labini lo aveva detto, nell’ottobre 2004: «Non c’è un potere politico corrotto e una società civile sana». Fosse stata sana, la società avrebbe resistito subito all’ascesa del capopopolo, che fu invece irresistibile: «Siamo tutti

Senato, voto decadenza: Silvio Berlusconi fuori dal Parlamento

A seguito della condanna definitiva per frode fiscale al processo Mediaset, e per effetto della legge Severino, il Senato ha votato la decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare.
Dopo nove mozioni di opposizione alla decadenza, tutte respinte, il presidente del Senato Piero Grasso ha così chiuso il dibattito e le votazioni: “Si intendono quindi approvate le determinazioni della Giunta per le elezioni".

Con voto palese, dalle 17,43 del 27 novembre 2013, Silvio Berlusconi non è più senatore della Repubblica italiana.

Bonsai di Sebastiano Messina

da: la Repubblica

Restiamo a bocca aperta leggendo quello che sta succedendo in Thailandia, dove un self-mademan di nome Thaksin Shinawatra, con un sapiente uso delle sue tv, era riuscito a farsi eleggere primo ministro alla guida di un partito personale. E quando si è scoperto che aveva corrotto un pò troppa gente, l’Alta Corte l’ha condannato a sette anni, i militari l’hanno destituito e lui è fuggito a Dubai. Adesso il paese è sull’orlo di una guerra civile perché anche dall’estero lui è riuscito a rivincere le elezioni, e a far diventare primo ministro la sorella Yinglock. La quale ha pensato bene di far approvare un’amnistia che consenta il ritorno del fratello, annullando la condanna definitiva.
Noi assistiamo sbigottiti, perché da noi una cosa del genere non potrebbe mai accadere. Noi non eleggeremmo mai come premier un thailandese. 

Libri: “Gli Sdraiati” di Michele Serra

da: Corriere della Sera

Padri e figli, ultima fermata dopo il ‘68
di Paolo Di Stefano

Senza troppe premesse, va detto subito che Gli sdraiati (Feltrinelli) è un libro bellissimo. Michele Serra ha saputo fare molto più di quel che fa abitualmente come giornalista: ha scritto un romanzo che è e non è un romanzo. Viene in mente Kurt Vonnegut, e non solo perché lo scrittore americano è un suo modello più o meno esplicito, ma perché c’è l’immediatezza, la brutalità quasi, un’inventiva sfrenata, l’umorismo e la moralità, la narrazione che si mescola con la critica aspra del mondo contemporaneo. Un’elaborazione lunghissima, sei anni, per un libro esile (un centinaio di pagine).

Nel caffè del cortile di Palazzo Reale, a Milano, si può parlare in santa pace anche alle dieci del mattino, bevendo un caffè. «Mi paralizzava l’argomento, per anni ho raccolto materiali, frammenti, frantumi sparsi sul tema dei padri e dei figli, ma non riuscivo a trovare il bandolo della matassa: c’erano il titolo, un inizio e la frase finale». La frase finale è questa: «Finalmente potevo diventare

Black Joe Lewis: video, ‘Come to my party’

Musica, Black Joe Lewis: ‘Electric Slave’

da: Lettera 43

Black Joe Lewis e l'ultimo disco Electric Slave
Spazia dal rhythm and blues al funky. Dal soul al rock. Ha carisma. E carattere. Chi è la nuova promessa della musica.
di Massimo Del Papa


Il colorito, i baffetti, la chitarra indemoniata e, da ultimo, un bel cappellaccio da fuorilegge, fanno tanto Jimi Hendrix.
La noterella martellante di piano all'inizio di Skulldigging fa tanto Iggy & Stooges (chissà se anche Black Joe vorrebbe essere il vostro cane); tutto il resto è furia, una colata di frenesia vintage che pare rotolare giù con 40 anni di ritardo e ancora tutto travolge.
FIATI E STILETTATE DI CHITARRA. Signori, questo è Black Joe Lewis, che si chiama quasi come un pugile leggendario e mena allo stesso modo: nel suo nuovo, pericoloso, ammaliante Electric Slave, tutto è dirompente: i fiati, le stilettate di chitarra, il ruggire della voce che, sul filo di una musica

Papa Francesco, esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium’: la Chiesa dei prossimi anni



Francesco: così la gioia del Vangelo può riformare la Chiesa
Da dove viene e quale strada indica l’esortazione apostolica «Evangelii Gaudium» che viene pubblicata oggi. Eccone i principali contenuti
di Gianni Valente

Poteva essere una «semplice» esortazione apostolica post- sinodale, come tante altre. Papa Francesco ne ha fatto un documento-chiave del suo pontificato. La road map che suggerisce le «vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni» . Quasi la profezia di un rinnovamento profondo proposto a tutti i cristiani. Un testo operativo, impetuoso, destinato a scuotere tutte le istanze e a tutte le dinamiche della compagine ecclesiale, con l’invito pressante a emanciparsi da tutto ciò che fa velo alla missione  di annunciare il cuore palpitante del Vangelo tra gli uomini d’oggi, così come sono.

All’inizio di tutto c’è la gioia del Vangelo. O meglio, la «alegrìa del Evangelio», come è intitolata la versione originale in castigliano. «La gioia del Vangelo» si legge nelle prime righe dell’esortazione «riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono

Marco Travaglio: “Vent’anni di decadenza”

da: Il Fatto Quotidiano

Oggi, salvo sorprese, per Silvio Berlusconi è l’ultimo giorno di Parlamento. L’ha sempre disprezzato, da oggi lo rimpiangerà (che fa rima con immunità).
Tutto accade a vent’anni esatti dalla sua prima uscita politica. È il 23 novembre ’93 quando, inaugurando un ipermercato Standa a Casalecchio di Reno, annuncia il suo appoggio a Fini contro Rutelli, che si giocavano al ballottaggio la poltrona di sindaco di Roma. Forza Italia è pronta da mesi. Marcello Dell’Utri ci ha lavorato da par suo. Il primo a saperlo è stato Craxi, il 4 aprile. La Fininvest affoga nei debiti (2.500 miliardi di lire), il pool Mani Pulite ronza attorno al Cavaliere da un anno, arrestandogli un manager via l’altro. In estate, mentre ad Arcore impazzano i provini per i candidati (uno, per l’emozione, è caduto nella piscina), è stato avvertito anche Indro Montanelli: “Entro in politica, il Giornale sarà con me?”. “Te lo puoi scordare”. Montanelli sostiene i referendum di Segni, per un centrodestra liberale e moderato. E il 25 novembre avverte il Cavaliere sul Giornale: “L’idea di mettere intorno a un tavolo Bossi, Fini, Segni, Martinazzoli e non so chi altro mi sembra un sogno a occhi aperti. Ma anche se Berlusconi riuscisse a realizzarlo, con quegli ingredienti non si fa un programma: si fa solo un minestrone da cui non ci si può aspettare nulla di concreto”. E, sia chiaro, “l’unico che può cacciarmi è il becchino”. Da quel momento sulle reti Fininvest i vari Sgarbi, Fede e Liguori – i “manganelli catodici” – iniziano a massaggiargli la schiena per indurlo alle dimissioni. Il 26 novembre, mentre Mentana, Costanzo e i giornalisti Mondadori chiedono

Fisco: Iuc (imposta comunale unica), tre tasse in una

da: Lettera 43

L'imposta unica comunale in cinque punti
Anche se l'Imu è sparita, si torna a pagare la prima casa. Con l'inevitabile Tasi. E più rate all'anno.

La prima casa si paga lo stesso.
Anche se l'Imu è destinata a non tornare per le abitazioni principali, nessuno può evitare la nuova imposta unica comunale (Iuc) almeno per la parte che riguarda la cosiddetta Tasi, cioè la tassa sui servizi.
Infatti la Tasi dovranno pagarla tutti, come previsto dalla service tax, cioè la tassa dovuta da chi usufruisce dei servizi comunali.
L'aliquota base prevista è dell'1 per mille e per il 2014 (ma solo per questo primo anno) l'aliquota non potrà superare il 2,5 per mille.
Avranno sconti gli emigranti e le famiglie composte da una sola persona, mentre la verseranno gli inquilini, seppure con una riduzione drastica.
I singoli Comuni hanno comunque il potere di azzerare la Tasi, decidendo di rimodulare l'aliquota.

1. La Iuc, tre tasse in una
L'Imposta unica comunale non è altro che il 'cappello' sotto il quale si

martedì 26 novembre 2013

Le meno intese: Forza Italia passa all’opposizione

E’ nel giorno che precede quello della votazione sulla decadenza di Berlusconi, che Forza Italia il “nuovo” partito di Silvio Berlusconi, molla il governo Napolitano, pardon: Letta.
Berlusconi e Forza Italia passano all’opposizione.

Gli interrogativi del Wall Street Journal sulla “lugubre” stabilità italiana

“L'Italia ha di fronte la stabilità del cimitero?". Questo l’interrogativo che si pone il Wall Street Journal, considerato il più autorevole quotidiano finanziario del sistema capitalistico, liberista, ecc..ecc..ecc..

E probabile che a questo interrogativo ne segua presto un altro: la classe politica italiana è un insieme di morti viventi?
Ma non lo scriverà mai. Perché le domande pleonastiche potrebbero provocare “sconcerto” in qualche ruolo istituzionale italiano (Napolitano e Letta).

Ora.
A tanta autorevolezza non sfuggirà una logica conseguenza: una classe politica di morti viventi non può che dar “vita” a un governo cimiteriale, in un paese i cui cittadini sono sottoposti ad accanimento terapeutico grazie, anche, a quella nazione che gode mediamente di maggior credito nella stampa internazione: la Germania.

Resta da capire, se fai il custode di un cimitero, a che serve avere le palle d’acciaio. Attributo che si è autoriconosciuto il portavoce del governo

Marco Travaglio: “Clemenza senile”

da: Il Fatto Quotidiano

La penosa conferenza stampa di B. sulle “nuove prove” che non solo giustificherebbero la revisione del processo Mediaset, ma addirittura lo scagionerebbero, è – come si dice a Roma – una sòla. Una patacca. Nessuno ha mai sostenuto che il produttore egizio-americano Frank Agrama sia uno stinco di santo: altrimenti non sarebbe suo amico e sodale. Del resto è stato condannato per frode fiscale anche lui. In ogni caso la legge prevede le procedure per la revisione: se B. la chiederà, la Corte d’appello di Brescia deciderà ciò che è giusto fare. Nel frattempo, siccome B. è un pregiudicato, la legge Severino impone che esca con le mani alzate dal Senato: avrebbe dovuto farlo “immediatamente” fin dal 1 agosto, se i partiti suoi complici nelle larghe intese non avessero rinviato con ogni scusa il voto in giunta e poi in aula. 
Su un punto, però, il Cainano ha qualche ragione di lamentarsi: quello della grazia. Non perché vi abbia diritto. Anzi, nel suo caso la grazia non è ammissibile, sia per i numerosi processi che ancora pendono sul suo capo, sia perché sono trascorsi appena tre mesi dalla sentenza della Cassazione. Peccato che Napolitano non abbia mai osato dirglielo fino all’altro ieri. Il 13 agosto, 12 giorni dopo la condanna, diramò un mega-monito in cui spiegava le istruzioni per l’uso della clemenza, lasciando intendere – come in varie repliche successive – che il principale ostacolo alla grazia era che B. non l’aveva chiesta, e comunque avrebbe potuto coprire solo la pena principale (quella detentiva) e non la pena accessoria (l’interdizione dai pubblici uffici). In realtà – come

Che tempo che fa: Luciano Ligabue, ‘Tu sei lei’


Che tempo che fa: Luciano Ligabue, ‘Il sale della terra’


Roberto Saviano: “Terra dei fuochi, chi ha bruciato la Campania felix”

da: la Repubblica

Terra dei fuochi, chi ha bruciato la Campania felix
Era il paradiso dell'agricoltura, tra Napoli e Caserta. Poi la camorra ha scoperto il business dei rifiuti. E ha dato tutto alle fiamme
di Roberto Saviano

La storia del suicidio più drammatico avvenuto nei paesi mediterranei, ovvero l'eliminazione di una grossa parte delle primizie dell'agricoltura a favore dell'economia illegale dei rifiuti, per qualche giorno è sembrata interessare i media nazionali e la politica. D'improvviso il tema dell'avvelenamento delle terre campane ha attraversato il dibattito nazionale, quello striscione con la parola "Biocidio" è apparso nelle foto, nei siti, nei tg, ed è riuscito a provocare indignazione, paura, promesse di cambiamento. Molti parlano di Terra dei fuochi, pochi sanno cosa significa davvero. In queste settimane in rete circola l'immagine di un documento che risale agli anni 80, stilato dalla sezione del Partito comunista di Casal di Principe. Con quel documento si denunciava, mentre accadeva, l'avvelenamento dei terreni, la fine per sempre della Campania felix. Sapevamo già tutto. È per questo che quando Carmine Schiavone nel 1997 diceva che gli abitanti della Terra dei fuochi "sarebbero tutti morti nell'arco di venti anni" sbagliava: essi erano già morti, civilmente morti.

Alda Merini: “La pazza della porta accanto”

da: La Stampa

Affascinata dal mistero della Merini 
“La pazza della porta accanto”
Il documentario di Antonietta De Lillo



I poeti, aveva detto Alda Merini, «sono inconoscibili». Eppure, nella Pazza della porta accanto, in programma oggi al Tff, Antonietta De Lillo riesce a disegnare un ritratto accurato e profondo della poetessa scomparsa: «Tutto nasce - spiega la regista - da una conversazione lunga due giorni, avvenuta nella sua casa di Milano, nel giugno del 1995. 

Fu un colloquio intenso e rispettoso in cui, passando da toni struggenti ad altri che facevano sorridere, la Merini offriva il profilo di se stessa, della sua vita e soprattutto della sua grande potenza letteraria». Dall’infanzia al rapporto con la femminilità, dagli amori alla maternità, dai figli alla follia, fino alla riflessione sulla poesia e sull’arte: «Dai tempi di quel primo incontro avevo coltivato il

Guerre che continuano: Siria

da: La Stampa

Siria, la contabilità dell’orrore
Uccisi oltre undicimila bambini
Rapporto delle ong locali: 7 su 10 vittime di razzi e bombe. Centinaia di esecuzioni
di Francesca Paci

Quando all’alba della protesta contro Assad i ribelli siriani sognavano piazza Tahrir, ignari della guerra civile dietro l’angolo, i bambini avevano giù cominciato a pagare un prezzo altissimo all’anelito democratico del paese, dove rappresentano il 45% della popolazione. Le prime vittime della rivolta anti governativa sono infatti proprio i 15 ragazzini di Daraa tra i 9 e i 16 anni arrestati e torturati all’inizio di marzo 2011 per aver scritto sui muri della scuola lo slogan della primavera araba «Il popolo vuole la caduta del regime». Un mese dopo fu la volta di Hamza Ali al Khateeb, il 13enne fermato dalla polizia di Damasco durante una manifestazione e riconsegnato alla famiglia senza vita e con il corpo mutilato dalle sevizie. Da allora i morti si sono moltiplicati fino a superare quota 110 mila, combattenti, civili, uomini, donne, bambini.

Berlusconi e la decadenza: l’”unto del signore” lancia l’anatema

“Invito” di Silvio Berlusconi ai senatori che il 27 novembre voteranno la sua decadenza: “Non assumetevi una responsabilità che graverebbe per sempre sulla vostra vita e sulle vostre coscienze e di cui in futuro potreste vergognarvi di fronte ai vostri figli, agli elettori e agli italiani».

Amen… 

Berlusconi, condanna definitiva diritti Mediaset: procura smonta teste chiave per revisione


da: la Repubblica

Berlusconi, procura smonta teste chiave per revisione: Appleby sapeva dal 2007

Il Cavaliere aveva annunciato una nuova deposizione della socia di Frank Agrama, spiegando che era sempre rimasta all'oscuro dell'indagine, ma dagli atti dell'inchiesta risulta che il suo coinvolgimento risale a diversi anni fa
E' Dominique Appleby la testimone che, secondo quanto dichiarato oggi da Silvio Berlusconi, potrebbe riaprire il processo Mediaset attraverso un'istanza di revisione alla Cassazione basate su tre interrogatori da lei resi sulle operazioni di Frank Agrama. Dal suo profilo su Linkedin, risulta che Appleby attualmente lavora presso la società Norman Alex nel ramo 'selezione e ricerca del personale' a Monaco. In precedenza, dal settembre 1989 all'agosto del 1996 è stata  presidente della Harmony Gold Real Estate Finance, Harmony Gold Film Finance, Harmony Gold Finance, società dove ha lavorato con Frank Agrama e si è occupata di compravendita dei diritti cinematografici.

La procura di Milano è convinta però che il presunto asso nella manica annunciato oggi dal Cavaliere sia in realtà solo un bluff. La Appleby, fanno

lunedì 25 novembre 2013

Cinema, Woody Allen: ‘Blue Jasmine’

da: la Repubblica

Woody Allen e "Blue Jasmine": "Racconto l'America della crisi"
Con questo film Il regista americano torna ai livelli di "Match point", protagonista una grande Cate Blanchett. "Ho dato istruzioni al mio consulente: non voglio diventare ricco, solo avere quel che serve per lavorare"
di Arianna Finos



Nella maschera triste che è il viso di Woody Allen, l'euforia s'intuisce dallo scintillio degli occhi rimpiccioliti da lenti ogni anno più spesse. Ti accoglie in un salottino del glorioso hotel Le Bristol. Un paio di ritrovati successi hanno sollevato dalle sue spalle gracili il peso di un decennio opaco, prolifico quanto alterno nei risultati. Midnight in Paris ha scalato vette d'introiti sconosciute al cineasta newyorkese (56 milioni di dollari in Usa, 151 nel mondo) e in Blue Jasmine (in sala il 5 dicembre per Warner) l'Allen migliore, quello di Match Point per intenderci, mette in scena la crudele parabola di Jasmine, signora altoborghese in miseria dopo l'arresto del marito truffatore (alla Madoff),

Milano: conducenti dei mezzi ATM che parlano al cellulare mentre guidano

Qualcuno può spiegare ai conducenti dei mezzi di trasporto ATM che non si parla al cellulare mentre si guida.
Né con l’auricolare né – tanto meno – guidando con una sola mano perché con l’altra si tiene il telefonino.

Oltre a controllare che i passeggeri abbiano il biglietto, all’ATM esistono controlli sull’attività dei dipendenti? Mai sentito parlare di sanzioni? O all’ATM si preferisce aspettare il morto.

Quando succederà – perché non passa giorno che non si vedono conducenti che parlano al cellulare mentre guidano - vediamo di evitare l’indecenza del lavoro stressante.
Non per altro. Non vorrei che ciò fosse l’alibi per questi responsabili di omicidio di scansare le patrie galere beneficiando dei domiciliari. Senza neppure conoscere la Cancellieri… 

Usa-Iran: accordo sul nucleare iraniano

da: La Stampa

Obama: "Accordo a Ginevra, il mondo è più sicuro"
Obama ha parlato per circa 6 minuti dalla State Dining Room della Casa Bianca 
Il presidente americano parla dalla Casa Bianca per illustrare i dettagli dell'intesa con l'Iran sul nucleare 
di Maurizio Molinari

"La diplomazia ha aperto una nuova strada verso un mondo più sicuro, un futuro nel quale potremo verificare che il programma nucleare iraniano è pacifico e non potrà costruire un’arma nucleare". Il presidente americano, Barack Obama, parla nella notte dalla State Dining Room della Casa Bianca per far conoscere i termini dell’intesa raggiunta a Ginevra con l’Iran dal gruppo 5+1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna più la Germania). "Si tratta solo di un primo passo ma otteniamo un grande risultato" dice Obama, spiegando che "per la prima volta in un decennio abbiamo fermato i progressi del programma nucleare iraniano e alcune sua componenti saranno smantellate" perché "l’Iran si è impegnato a sospendere alcuni livelli di arricchimento dell’uranio, a neutralizzare parte delle sue scorte, a non usare le centrifughe di nuova generazione, a non installare nuove centrifughe ed a

Femminicidio: “Caro Diario, mio marito vuole uccidermi”, storia di Monica che si è salvata scrivendo

da: la Repubblica
di Maria N. Del Luca


È un giorno speciale. Si festeggia il compleanno di Sabrina, tre anni. Scrive Monica, il 26 novembre del 2011, sul suo taccuino Moleskine, riempito di grafia minuta e precisa: «Guido entra in cucina con la sua “38”, io sono di spalle, davanti alla macchina del gas, e mi punta la pistola alla nuca, sento il gelo, mi giro, che fai, dico, tanto è scarica, risponde lui. Me la faccio dare e vedo invece che ha tutti proiettili in canna…». Questa è la storia di Monica, del suo orrore quotidiano e di un diario che le salva la vita. Uno dei tanti diari che le donne vittime di stalking e di persecuzioni domestiche conservano per paura di essere uccise, perché i figli sappiano, per avere una prova da portare in tribunale. Quasi mai infatti le violenze in casa, gli stupri, le botte, le sevizie psicologiche hanno testimoni.
Così le donne scrivono. Perché la scrittura è anche conforto, voce intima che diventa parola, grido. Racconta Teresa Manente, avvocato penalista che dirige il pool legale dell’associazione “Differenza Donna”: «Grazie al diario di Monica siamo riusciti a far condannare per maltrattamenti il suo ex compagno. Nei

Riforma Fornero: lavoratrici del settore privato, dal 2014 si alza l’età pensionabile

da: Lettera 43

Pensioni, la riforma Fornero cambia le regole dal 2014
Nel settore privato le lavoratrici potranno abbandonare il lavoro a 63 anni e 9 mesi

I primi effetti della riforma pensionistica Fornero iniziano a farsi sentire. Da gennaio 2014 le lavoratrici del settore privato - che abbiano almeno 20 anni di contributi - possono ottenere la pensione di vecchiaia all'età di 63 anni e nove mesi (nel 2013 sono bastati 62 anni e tre mesi). Occorre essere nate prima del 30 settembre 1951 per accedere al trattamento previdenziale.
Il dispiegamento completo della riforma Fornero è previsto nel 2018: le donne dovranno compiere 66 anni e tre mesi per congedarsi dal lavoro.
FATTORE SPERANZA DI VITA. Ancora più alta è la soglia per le lavoratrici autonome: occorre avere 64 anni e nove mesi per andare in pensione nel 2014. E bisogna poi aggiungere l'aumento della speranza di vita.
Per quanto riguarda il settore pubblico, rispetto al 2013 non cambia nulla: il requisito rimane 66 anni e tre mesi.

domenica 24 novembre 2013

X Factor 7, quinta puntata: eliminati Valentina e Fabio

da: Il Sole 24 Ore

X Factor perde anche Valentina e Fabio, «promesse» dei casting non mantenute

Una era nell'aria da ormai quattro settimane, l'altra è arrivata a sorpresa ma, tutto sommato, ci può stare. Quinta puntata di X Factor, quella andata inonda ieri sera, seconda consecutiva con la formula perversa dell'«Hell Factor», altre due eliminazioni per il talent di Sky Uno: stavolta escono Fabio e Valentina.
Un Over e una Under Donna, due concorrenti molto diversi per doti canore e gusti musicali, destini che hanno finito per sovrapporsi: si tratta in entrambi i casi di concorrenti che sembravano promettere molto nel corso dei casting ma al live show sono implosi. Con loro, in un inedito ballottaggio finale a tre, ancora una volta Gaia che la spunta per un soffio. E anche in questo caso si tratta di un

venerdì 22 novembre 2013

Vincenzo Cardarelli: Autunno

Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora che passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.

The Good Wife, quinta stagione, nono episodio: video promo ‘Whack-A-Mole’

Bob Dylan: video, ‘Like a Rolling Stone’

Carlo Tecce: “I moniti di Re Giorgio, la storia di un governo suddito del Colle”

da: Il Fatto Quotidiano

Spifferi e moniti del Quirinale, incontri pubblici e privati. Ecco come il presidente della Repubblica ha commissariato governo e partiti. E protetto, da polemiche e scandali, i ministri Alfano e Cancellieri.

L’agenda Letta fabbricata al Quirinale
20 maggio 2013
“Il presidente della Repubblica ha ricevuto nel pomeriggio il ministro per le Riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello, con i presidenti delle Commissioni Affari costituzionali dei due rami del Parlamento, Anna Finocchiaro e Francesco Paolo Sisto. L’incontro ha consentito di verificare la comune volontà di avviare senza indugio e di portare avanti in Parlamento un processo di puntuali modifiche costituzionali relative ad aspetti dell’ordinamento della Repubblica che richiedono di essere adeguati a esigenze da tempo individuate di un più lineare ed efficace funzionamento dei poteri dello Stato”.
Napolitano osserva la nascita del governo di Enrico Letta come se fosse, e nei fatti è, un’estensione del Quirinale. L’investitura includeva un programma da eseguire in 18 mesi (al massimo) e, soprattutto, la riforma costituzionale che passa attraverso la modifica dell’articolo 138, la cassaforte della Carta: tempi

giovedì 21 novembre 2013

Marco Travaglio: “Il dito medio e la luna”

Nel p.s, Travaglio commenta la “reazione” grillina verso una giornalista del quotidiano accusata di falsità scrivendo: “(vera, e per nulla scandalosa) la richiesta di un contributo ai parlamentari per autofinanziare il prossimo V-Day”.
Dissento sul “per nulla scandalosa”. Travaglio dovrebbe ben sapere che è “scandalosa” nella concezione grillina per cui non si chiedono finanziamenti, sovvenzioni, rimborsi e via dicendo. Da qui, Travaglio lo sa benissimo, la “reazione scomposta” all’interno di un gruppo con parecchi ignoranti, alcuni saccenti, alcuni piegati alle “veline” di Casaleggio e Grillo e pochissimi rari casi di parlamentari.


da: Il Fatto Quotidiano

Dunque, ricapitolando. Il vero scandalo del caso Cancellieri è che la stampa abbia pubblicato le sue telefonate con i Ligresto’s. E il vero scandalo del caso Vendola è che i giornali abbiano riportato la sua chiacchierata ridanciana con Archinà, il faccendiere dei Riva. Lo sostiene una multiforme e trasversale combriccola di politicanti, che naturalmente ha deciso di lasciare la Cancellieri e il Vendola ai loro posti. Per la Cancellieri, la scusa è che non è indagata. Per Vendola non si può, perché è indagato sia sul caso Ilva (concussione) sia sulla malasanità pugliese (un paio di abusi d’ufficio), e allora la scusa è che non è stato condannato.

Massimo Giannini: “Pasticcio doroteo”

da: la Repubblica

Come i peggiori azzeccagarbugli della Prima Repubblica, hanno provato a sopire la vicenda Cancellieri con un pasticcio doroteo. Un compromesso al ribasso che, a dispetto delle apparenze, ammacca ulteriormente la credibilità della politica e intacca irrimediabilmente la stabilità del governo. Ma com’era ovvio anche questo tentativo fallisce. Tre minuti dopo il voto della Camera, dalla Procura di Milano arrivano i verbali imbarazzanti di un interrogatorio di Salvatore Ligresti. E così, proprio nel giorno in cui si doveva chiudere, il caso riesplode in tutta la sua gravità. E la cortina fumogena, generosamente profusa dai palazzi romani, non può più nasconderlo.

La bocciatura della mozione grillina non è una convinta fiducia riconfermata a un ministro inattaccabile, ma una sofferta «non sfiducia » concessa a un ministro ricattabile. Nella battaglia di Via Arenula escono tutti sconfitti. E tutti ugualmente consapevoli che la guerra non è affatto finita, ma semmai è appena cominciata. Esce sconfitto il ministro della Giustizia. Annamaria Cancellieri continua a negare ogni evidenza. Continua a ripetere un’arringa difensiva che non cambia mai, nonostante le palesi incongruenze emerse dall’incrocio tra gli atti giudiziari e le spiegazioni fornite ai magistrati, al Parlamento e ai giornali.

L’Amaca di Michele Serra

da: la Repubblica

La modesta caratura culturale di parecchi eletti delle Cinque Stelle può essere giudicata con indulgenza (sono attenuanti la giovane età e il reclutamento “dal basso”) fino a che non diventa oltraggiosa. È il caso della richiesta, inoltrata alla Commissione cultura della Camera, di cancellare l’attributo “socialista” per Giacomo Matteotti e Giuseppe Di Vagno, entrambi assassinati dai fascisti; rimpiazzando la parola “socialismo” con la ridicola perifrasi “cultura sociale, economica, ambientale”.
Immagino che l’incauto ideatore di questa scemenza censoria creda che “socialista” voglia dire “ladro”, come nelle battute di Grillo, e niente sappia della potenza liberatoria che quella parola e quel movimento hanno avuto per generazioni di povera gente. Per saperlo, del resto, bisogna avere letto un paio di libri e avere curiosità del passato, magari sollevando la testa dalla ininterrotta ciancia internautica che alla lunga inebetisce e inganna. Sarebbe molto bello che il M5S, in qualcuna delle sue misteriose forme di comunicazione verso il resto del mondo, chiedesse scusa per una così imbarazzante sortita. Distinguendosi così da un Razzi qualunque.

‘Mad World’: video, Tears for Fears e Gary Jules



X Factor 7, quinta puntata live: brani assegnati e ospiti


Ospiti della quinta puntata live: Editors, Fedez e Matthew Morrison, il professor Will Schuester nella serie tv Glee.
Anche in questa puntata ci sarà una doppia eliminazione ma in un’unica manche. Questi i brani assegnati.
Menzione personale per Marco Castoldi, in arte Morgan, che mi ha scelto ‘Mad World’ nella versione di Gary Jules.

Under 24 donne  
Valentina - Dove sei (Neffa)
Gaia - I wish I was a punk rocker (Sandi Thom)
Violetta - Royals (Lorde)

Under 24 uomini
Andrea - Do it again (Steely Dan)
Michele - Mad World  dei Tears for Fears ma nella versione di Gary Jules

Over
Aba     Rolling in the deep (Adele)

Media, social network: ‘Medium’, la via di mezzo tra un sito di contatti e un blog

da: Affari e Finanza

Il social network delle grandi inchieste
Evan Williams, uno dei cofondatori di Twitter, inizia una nuova avventura con “Medium”, una via di mezzo fra un sito di contatti e un blog: punta su racconti e servizi giornalistici anche ampi da condividere in rete
di Valerio Maccari

Dal tweet al racconto il passo è breve. Almeno per Evan Williams, uno dei quattro cofondatori di Twitter. Il quale, dopo aver fatto una fortuna con il social network della sintesi, ha deciso di andare oltre i 140 caratteri. E insieme al sodale Biz Stone, che lo ha accompagnato anche nell’avventura di Twitter ora abbandonata da entrambi, ha fondato Medium: una piattaforma a metà tra il blog e il social network, che invita gli utenti a produrre e a leggere contenuti più estesi. «Storie che contano - sottolinea Williams decisamente più lunghe di un tweet. Con Medium stiamo provando a creare il luogo ideale per la condivisone di storie e di idee. Contenuti di sostanza, che non possono essere racchiusi in 140 caratteri, e che non sono stati pubblicati solo a uso e consumo degli amici”, come invece accade spesso sui social network». L’idea alla base di Medium, fondato circa un anno fa, è proprio quella di rendere più