da: Il Sole 24 Ore
Doppia
eliminazione a X Factor: escono Roberta e gli Street Clerks, salva Gaia
di Francesco
Prisco
Quando il torneo arriva al giro di boa
cominciano a saltare le teste di serie. Vale per i Mondiali di calcio come per
i contest condominiali di briscola. X Factor non si sottrae alla regola: nella
quarta puntata di live show, andata in onda ieri sera su Sky Uno, sono usciti
Roberta Pompa e gli Street Clerks.
Artisti che, in entrambi i casi, avrebbero
meritato di continuare a esibirsi più di alcuni loro colleghi miracolati dalla
congiuntura favorevole. Se non altro la formula dell'«Hell Factor» - due
eliminazioni nella stessa serata per cominciare a sfoltire il parterre dei
partecipanti - tiene fede alle aspettative: «Ci saranno scintille», garantiva
per obbligo contrattuale d'enfasi il bravo presentatore Alessandro Cattelan.
Così è stato e senza sconti per nessuno.
A
Roberta non basta «True Colors»
La prima vittima dei «tagli orizzontali»
alla lista dei concorrenti è stata Roberta,
già uscita agli Home Visit e
ripescata con la formula dell'Enel Green Card. Non certo per demeriti: con
«True Colors» di Cyndi Lauper, una volta tanto più sussurrata che urlata,
sembrava aver aperto un interessante varco al pop mainstream nella scaletta
della serata. Il pubblico l'ha pensata diversamente, spedendola al ballottaggio
con Fabio, che già ci era finito due puntate fa. Anche nel suo caso, non è che
avesse molto da rimproverarsi: l'interpretazione quasi filologica de «La casa
in riva al mare» di Lucio Dalla lo rendeva decisamente più convincente del
solito. I due incrociano le lame cantando rispettivamente «Cornflake Girl» di
Tori Amos e «Stuck in a moment» degli U2. Bravi entrambi ma Elio, un indeciso
Morgan (ieri travestito da John Lennon anni Settanta ma fatalmente simile a
Gabriele Paolini) e Simona Ventura mandano avanti il ragazzo, forse solo per
assicurare «varietà di contenuti» a una trasmissione che altrimenti avrebbe
rischiato di appesantirsi ancora di più sotto il già netto predominio delle
Under Donna.
Il
Tilt sacrifica gli Street Clerks
Shock nella seconda manche con un
ballottaggio che vede contrapporsi i protagonisti di due delle più interessanti
esibizioni della serata. Da un lato c'è Gaia che, un po' Catwoman e un po'
Occhi di Gatto, si era esaltata sulla «Monnalisa» di Ivan Graziani arrangiata
alla maniera dei Marlene Kuntz. Morgan polemizza sull'eccessiva cura della
scenografia che ai suoi pupilli sarebbe stata negata, ma la verità la dice
Mika: «Gaia ha rubato la scena». Contro di lei devono vedersela gli Street
Clerks che avevano offerto una buona prova canora mescolando «Some Nights» dei
Fun con «Cecilia» di Simon e Garfunkel. Forse un po' eccessiva la scenografia
che citava il video dell'originale, per il resto nulla da obiettare. Non serve
a evitare il ballottaggio: qui Gaia fa una scelta ardita, «Ever you, ever me»
dei Placebo, mentre la band toscana ripiega su «Fix you» dei Coldplay. Scelta
dolorosa per i giudici: Mika e la Ventura difendono rispettivamente i propri
pupilli, Elio salva Gaia, Morgan vota Street Clerks per innescare il Tilt. E il
pubblico da casa si esprime a favore della rockeuse.
Violetta
si appanna
Per il resto gli equilibri sembrano i
soliti, nonostante momenti di appannamento dei favoriti. Violetta avrebbe
dovuto giocare sul velluto con la versione dance di «One Day (Reckoning Song)»
di Asaf Avidan, eppure non appare all'altezza di se stessa (e la Ventura è
l'unica che ha il coraggio di dirglielo). Sarà perché l'ukulele stavolta era
solo ornamentale. Valentina dà prova del fatto che, quando non deve ballare, ha
numeri importanti: colora benissimo «When I was your man» di Bruno Mars. Morgan
la attacca sull'intonazione, problema evidenziatosi nelle precedenti puntate,
non certo ieri. Ma si sa che a X Factor la miglior difesa (dei propri
concorrenti) è l'attacco (di quelli altrui).
Il
trash degli Under Uomini
Tutt'altro che indimenticabili le prove degli
Under Uomini, cui Morgan assegna un repertorio dichiaratamente trash. Andrea è
protagonista di una interpretazione di «Grease» scialba fino al momento del
beatbox, la cosa che al concorrente napoletano riesce meglio. Michele diverte
abbastanza in «Reality», tema de «Il tempo delle mele» eseguito per una metà
con coerenza rispetto all'originale, per l'altra in chiave punk. Meglio ancora
sarebbe stato se avesse sporcato un po' la voce nella seconda parte. Tra gli
Over Aba si produce nella cover di «Crazy in love» della sua adorata Beyoncé.
Canta, balla, ammicca e ne esce bene. La spuntano come al solito gli Ape Escape
che, declinando nel crossover rock-rap «Mentre tutto scorre» dei Negramaro, non
sfuggono dal solito effetto kitsch. Ormai è una certezza: a Nocera hanno una
tifoseria. Quanto alla macchina spettacolare, si segnala l'apertura della
serata con le ragazze incappucciate per un omaggio occulto alle Pussy Riot che
introduce l'interpretazione collettiva di «The Passenger» di Iggy Pop. Lo
«spottone» giornaliero tocca a Luca Carboni che, per promuovere l'album «Fisico
& Politico», rivisita «Persone silenziose» con Tiziano Ferro. Cosa non si
farebbe pur di uscire dalla ghiacciaia. In ultimo, passarella d'onore
voce-piano-chitarra-contrabbasso anche per Tom Odell il songwriter britannico
di «Another Love».
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