Alfano
è stupido, Cicchitto è sordo
Pare abbia qualcosa di preventivo l’allarme lasciato trapelare da Alfano e dai suoi: «Un quotidiano di centrodestra sta costruendo dei dossier su di noi».
Si tratterebbe, ovviamente, del ‘Giornale’
che già da qualche giorno sta mandando messaggi di avvertimento con titoli
pesanti (oggi: «Berlusconi venduto al Pd») e soprattutto con gli editoriali di
Sallusti.
Tra questi ultimi, segnalo quello di sabato scorso in cui
Alfano era catalogato tra quegli stupidi che facendo danno agli altri arrecano
danni anche a se stessi, e qui la minaccia è appena sfumata, un po’ tipo quando
un mafioso ti dice “attento che avanti così ti fai del male”.
Oggi, più moderatamente, Alfano viene
paragonato a un figlio che «vuole spartirsi l’eredità anzi tempo» e che «ha
stretto un patto di ferro con Bersani per realizzare un grande imbroglio». In
altri luoghi della stessa testata, viene definito una ‘baby cariatide’.
Intanto, per tenersi in allenamento, le
penne di via Negri dedicano un ritratto fintamente dolce della colomba
Fabrizio Cicchitto: vi si apprende tra l’altro che il medesimo è mezzo sordo e
senza Amplifon non capisce una mazza, ma anche
che si rilassa solo sparando 500
colpi al poligono di tiro; curiosamente, sul Giornale appare per la prima volta
la notizia che lo stesso Cicchitto è stato affiliato alla P2 e, prima, era «un
socialista massimalista arrogante che sdottorava vestito col gilè».
Ha un che di divertente, questo smerdarsi
reciproco fra berlusconiani, che tra l’altro pare piuttosto a rischio.
Pensate solo alla vicenda di casa Alfano, un mega appartamento in un castelletto dei Parioli, preso in affitto
dai Ligresti (foto sopra). I
dossieratori avevano già messo le mani sulla vicenda, pronti a sputtanare l’ex
delfino peggio che Fini per Montecarlo. Poi però qualcuno li ha avvertiti che
nello stesso palazzo – e più o meno alle stesse cifre – fino a pochi mesi
soggiornava pure Renato Brunetta, che
invece è un falco nelle grazie di Sallusti: ’scoop’ bloccato, immediatamente.
Ma intanto la questione era arrivata alle
orecchie di Alfano e di qui la messa in guardia di ieri.
Bell’ambientino eh?
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