da: la
Repubblica
Raccontano le cronache
che sabato sera, in un ristorante kosher del ghetto di Roma,
Silvio Berlusconi ha cercato di far
pace con la comunità ebraica, che
non aveva accolto bene le sue parole riportate nel libro di Bruno Vespa: “I miei figli dicono di sentirsi come
dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler”.
E quando, in quel ristorante, il presidente della comunità ebraica Riccardo
Pacifici gli ha chiesto di far cancellare quella frase dalla prossima edizione
del volume, lui ha promesso che lo farà.
Bel gesto. Ma visto
che l’autore del libro è Vespa, e non lui, come farà a mantenere la parola?
Glielo domanderà come intervistato, glielo imporrà come suo editore, lo
pregherà come ex presidente del Consiglio o gli chiederà un gesto di
sportività, da milanista a juventino?
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