Benessere delle galline e uova alla
diossina
Insomma,
perché un consumatore dovrebbe comprare uova «alternative», visto che non ne ha
alcun vantaggio dal punto di vista nutrizionale? Forse per il sapore?
Sinceramente, in media io non riscontro differenze. Quindi? Bè, magari si
potrebbe considerare l’idea di spendere qualche centesimo in più per uova
prodotte con metodi che garantiscono un migliore trattamento degli animali. Il
benessere delle galline può infatti essere influenzato dal metodo di allevamento.
Quelle che hanno la possibilità di stare all’aperto in spazi adeguati possono
esprimere una maggior varietà di comportamenti naturali rispetto a quelle in
gabbia. Ma non è così semplice come sembra! Negli allevamenti «alternativi» la
mortalità è più elevata, il tasso di cannibalismo è maggiore, così come
l’incidenza
dei parassiti, mentre la mancanza di un ordine sociale ben definito può causare
comportamenti aggressivi e stress.
La
vita all’aperto può anche far sì che nelle uova passino sostanze che non
dovrebbero esserci. In alcune uova biologiche e in quelle prodotte da galline
allevate all’aperto in Belgio, in Olanda e in altri paesi europei è stata
ritrovata una concentrazione di diossina oltre i limiti ammessi e superiore a
quella rilevata nella uova da allevamento in gabbia. Ciò è dovuto al fatto che
all’aperto le galline possono mangiare insetti, erba e sassolini contaminati.
Nelle classiche «uova del contadino», in Belgio, la concentrazione di diossina
era più del triplo del limite legale. Del resto, il recente scandalo dei
mangimi alla diossina dimostra che il rischio esiste anche per le galline
allevate al chiuso.
Insomma,
la questione non è semplice e vi confesso che ogni volta che devo comprare
delle uova ci rimugino sopra. Di solito cerco di comprare uova di tipo 1
(allevate all’aperto), ma non disdegno altre tipologie, compresa la 3, se c’è
molta differenza nella data di deposizione. In alte parole, cerco sempre di
comprare il prodotto più fresco.
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