da: La Stampa
Obama:
"Accordo a Ginevra, il mondo è più sicuro"
Obama
ha parlato per circa 6 minuti dalla State Dining Room della Casa Bianca
Il
presidente americano parla dalla Casa Bianca per illustrare i dettagli
dell'intesa con l'Iran sul nucleare
di
Maurizio Molinari
"La diplomazia ha aperto una nuova
strada verso un mondo più sicuro, un futuro nel quale potremo verificare che il
programma nucleare iraniano è pacifico e non potrà costruire un’arma
nucleare". Il presidente americano, Barack Obama, parla nella notte dalla
State Dining Room della Casa Bianca per far conoscere i termini dell’intesa
raggiunta a Ginevra con l’Iran dal gruppo 5+1 (Stati Uniti, Russia, Cina,
Francia e Gran Bretagna più la Germania). "Si tratta solo di un primo
passo ma otteniamo un grande risultato" dice Obama, spiegando che
"per la prima volta in un decennio abbiamo fermato i progressi del
programma nucleare iraniano e alcune sua componenti saranno smantellate"
perché "l’Iran si è impegnato a sospendere alcuni livelli di arricchimento
dell’uranio, a neutralizzare parte delle sue scorte, a non usare le centrifughe
di nuova generazione, a non installare nuove centrifughe ed a
limitare la
produzione delle centrifughe esistenti". Inoltre "l’Iran fermerà i
lavori al reattore al plutonio" di Arak e "nuove ispezioni
garantiranno ampio accesso agli impianti nucleari dell’Iran, consentendo alla
comunità internazionale di verificare il mantenimento degli impegni". Per
Obama si tratta di "limiti importanti" che Teheran ha accettato di
rispettare e "gli impediranno di realizzare un’arma nucleare". E’
comunque solo un "primo passo" a cui seguirà fra sei mesi un
"nuovo negoziato che affronterà tutte le preoccupazioni portare dal
programma iraniano". Obama si dice sicuro che "l’Iran non potrà
adoperare tali negoziati per avanzare segretamente il programma nucleare".
A fronte delle concessioni ottenute dall’Iran, il gruppo 5+1 si impegna a
garantire una "modesta riduzione delle sanzioni". "Ci asterremo
da imporre nuove sanzioni e consentiremo al governo iraniano di accedere ad una
parte delle entrate finora bloccate - spiega Obama - ma la struttura delle
sanzioni rimane in vigore e continuerà ad essere applicata con fermezza, se
l’Iran verrà meno agli impegni presi in questi sei mesi, torneremo ad aumentare
la pressione". L’obiettivo finale dei negoziati è che "l’Iran, come
ogni altra nazione dovrà essere in grado di avere accesso all’energia nucleare
civile ma, a causa delle violazioni commesse, dovrà accettare un regime di
limitazioni al proprio programma per rendergli impossibile raggiungere
l’atomica". Da qui il messaggio all’Iran: "Sta a Teheran dimostrare
che il suo programma nucleare avrà solo obiettivi pacifici, se coglie questa
opportunità il suo popolo ne avrà benefici ma se rifiuta andrà incontro a
maggiori pressioni e isolamento". Al Congresso di Washington, Obama chiede
di "evitare l’approvazione di nuove sanzioni perché ciò danneggerebbe
questo primo promettente passo e rischierebbe di far venir meno la coalizione
che ha consentito alle sanzioni di essere efficaci". E agli alleati più
inquieti, a cominciare da Israele e Paesi del Golfo, Obama assicura: "I
nostri impegni rimangono tali, perché queste nazioni hanno buone ragioni per
essere scettiche sulle intenzioni dell’Iran". Ma ciò che più conta per
Obama è che l’intesa interinale raggiunta a Ginevra è un passo che conferma
come "solo la diplomazia può portare a soluzioni durevoli al problema
posto dal programma nucleare iraniano" anche se "come presidente e
comandante in capo farò ciò che è necessario per impedire all’Iran di avere
l’atomica".
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