lunedì 25 novembre 2013

Usa-Iran: accordo sul nucleare iraniano

da: La Stampa

Obama: "Accordo a Ginevra, il mondo è più sicuro"
Obama ha parlato per circa 6 minuti dalla State Dining Room della Casa Bianca 
Il presidente americano parla dalla Casa Bianca per illustrare i dettagli dell'intesa con l'Iran sul nucleare 
di Maurizio Molinari

"La diplomazia ha aperto una nuova strada verso un mondo più sicuro, un futuro nel quale potremo verificare che il programma nucleare iraniano è pacifico e non potrà costruire un’arma nucleare". Il presidente americano, Barack Obama, parla nella notte dalla State Dining Room della Casa Bianca per far conoscere i termini dell’intesa raggiunta a Ginevra con l’Iran dal gruppo 5+1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna più la Germania). "Si tratta solo di un primo passo ma otteniamo un grande risultato" dice Obama, spiegando che "per la prima volta in un decennio abbiamo fermato i progressi del programma nucleare iraniano e alcune sua componenti saranno smantellate" perché "l’Iran si è impegnato a sospendere alcuni livelli di arricchimento dell’uranio, a neutralizzare parte delle sue scorte, a non usare le centrifughe di nuova generazione, a non installare nuove centrifughe ed a
limitare la produzione delle centrifughe esistenti". Inoltre "l’Iran fermerà i lavori al reattore al plutonio" di Arak e "nuove ispezioni garantiranno ampio accesso agli impianti nucleari dell’Iran, consentendo alla comunità internazionale di verificare il mantenimento degli impegni". Per Obama si tratta di "limiti importanti" che Teheran ha accettato di rispettare e "gli impediranno di realizzare un’arma nucleare". E’ comunque solo un "primo passo" a cui seguirà fra sei mesi un "nuovo negoziato che affronterà tutte le preoccupazioni portare dal programma iraniano". Obama si dice sicuro che "l’Iran non potrà adoperare tali negoziati per avanzare segretamente il programma nucleare". A fronte delle concessioni ottenute dall’Iran, il gruppo 5+1 si impegna a garantire una "modesta riduzione delle sanzioni". "Ci asterremo da imporre nuove sanzioni e consentiremo al governo iraniano di accedere ad una parte delle entrate finora bloccate - spiega Obama - ma la struttura delle sanzioni rimane in vigore e continuerà ad essere applicata con fermezza, se l’Iran verrà meno agli impegni presi in questi sei mesi, torneremo ad aumentare la pressione". L’obiettivo finale dei negoziati è che "l’Iran, come ogni altra nazione dovrà essere in grado di avere accesso all’energia nucleare civile ma, a causa delle violazioni commesse, dovrà accettare un regime di limitazioni al proprio programma per rendergli impossibile raggiungere l’atomica". Da qui il messaggio all’Iran: "Sta a Teheran dimostrare che il suo programma nucleare avrà solo obiettivi pacifici, se coglie questa opportunità il suo popolo ne avrà benefici ma se rifiuta andrà incontro a maggiori pressioni e isolamento". Al Congresso di Washington, Obama chiede di "evitare l’approvazione di nuove sanzioni perché ciò danneggerebbe questo primo promettente passo e rischierebbe di far venir meno la coalizione che ha consentito alle sanzioni di essere efficaci". E agli alleati più inquieti, a cominciare da Israele e Paesi del Golfo, Obama assicura: "I nostri impegni rimangono tali, perché queste nazioni hanno buone ragioni per essere scettiche sulle intenzioni dell’Iran". Ma ciò che più conta per Obama è che l’intesa interinale raggiunta a Ginevra è un passo che conferma come "solo la diplomazia può portare a soluzioni durevoli al problema posto dal programma nucleare iraniano" anche se "come presidente e comandante in capo farò ciò che è necessario per impedire all’Iran di avere l’atomica".

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