da: Lettera 43
L'imposta
unica comunale in cinque punti
Anche
se l'Imu è sparita, si torna a pagare la prima casa. Con l'inevitabile Tasi. E
più rate all'anno.
La prima casa si paga lo stesso.
Anche se l'Imu è destinata a non tornare
per le abitazioni principali, nessuno può evitare la nuova imposta unica
comunale (Iuc) almeno per la parte che riguarda la cosiddetta Tasi, cioè la
tassa sui servizi.
Infatti la Tasi dovranno pagarla tutti,
come previsto dalla service tax, cioè la tassa dovuta da chi usufruisce dei
servizi comunali.
L'aliquota base prevista è dell'1 per mille
e per il 2014 (ma solo per questo primo anno) l'aliquota non potrà superare il
2,5 per mille.
Avranno sconti gli emigranti e le famiglie
composte da una sola persona, mentre la verseranno gli inquilini, seppure con
una riduzione drastica.
I singoli Comuni hanno comunque il potere
di azzerare la Tasi, decidendo di rimodulare l'aliquota.
1.
La Iuc, tre tasse in una
L'Imposta unica comunale non è altro che il
'cappello' sotto il quale si
raccolgono tre tributi comunali sulla casa: rimane
l'Imu su seconde case e prime di lusso, arriva la Tasi (che di fatto
sostituisce la parte di Tares sui servizi indivisibili), c'è la Tari che
sostituisce la vecchia tassa sui rifiuti.
Dopo aver evitato l'Imu di quest'anno,
dunque, la prima casa si torna a pagare. Continuerà ad essere nullo il prelievo
Imu, tranne che per case di lusso, ville e castelli. La Tasi invece non potrà
essere evitata. Due però i limiti: per il primo anno non potrà andare oltre il
2,5 per mille e, comunque, se l'aliquota applicata in precedenza era più bassa,
questa diventerà il limite insuperabile.
2.
I Comuni possono azzerarla
La nuova Iuc punta a potenziare il ruolo
federalista dei Comuni che potranno prendere molte decisioni. Viene stabilito
che il Comune, con deliberazione del consiglio comunale, può anche azzerarla.
Per questo il governo aveva stanziato prima 943 milioni. A queste le modifiche
parlamentari aggiungeranno altri 500 milioni. Serviranno per introdurre
detrazioni oppure variazioni d'aliquota.
3.
Tasi, gli inquilini la pagano ridotta
La Tasi riguarda sia il possessore sia
l'utilizzatore dell'immobile. Quindi la pagano anche gli inquilini. Per loro
però l'esborso sarà ridotto. A seconda del regolamento comunale dovrà versare
tra il 10 e il 30 per cento dell'ammontare complessivo della Tasi calcolato
applicando l'aliquota.
4.
Le detrazioni cambiano logica
Il testo della legge di Stabilità, così
come cambiato, fissa alcune logiche per le detrazioni che riguarderanno solo la
Tasi (non l'Imu che si paga sulla seconda casa). Ma la filosofia tracciata dal
testo non sembra contemplare riduzioni per figli ma finalizzate ad alleggerire
il prelievo per chi usa meno o non usa i servizi. Così è indicata la
possibilità di detrazioni per chi abita da solo, per chi risiede all'estero per
più di sei mesi, sulle abitazioni occupate solo per una stagione, come la casa
al mare.
5.
Più versamenti nel corso dell'anno
Per l'Imu non cambiano le norme e quindi si
pagherà due volte l'anno a giugno e dicembre. La Tasi, invece, si verserà in in
quattro rate: il primo appuntamento è il 16 gennaio; si prosegue il 16 aprile,
poi il 16 luglio e il 16 ottobre.
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