venerdì 30 settembre 2016

Serie tv Mediaset: che cos’è lo spin-off Rosy Abate, che si racconta?



A volte si dà per scontato, considerando la platea non certo piccola che segue le serie tv americane, che si sappia cosa sia uno “spin-off” nel mondo delle fiction. Mai dare nulla per scontato. E allora…

Lo spin-off è una serie che nasce come “costola” da una serie già esistente che potremmo definire la principale, la “madre”. Di certo, lo spin-off segue questa serie, non la precede.
Uno dei casi di serie tv e conseguente spin-off è la celebre Grey’s Anatomy. La “costola”, cioè lo spin-off,  era Private Practice. Questa serie (che non si è svolta per una sola stagione) partiva dal raccontare Addison Montgomery, l’ex moglie del dottor Derek Sheperd, interpretato dall’indimenticabile Patrick Dempsey.

Lo spin-off è quindi quella serie televisiva che estrapola uno o più personaggi dalla serie originaria e principale e sviluppa una storia su quest’ultimi. A volte, la serie principale e la “costola” si incrociano. Vale a dire: vi possono essere alcuni momenti del racconto, delle scene, in cui le storie della prima serie e quella dello spin-off si ritrovano in una o più puntate della serie “madre” o della “costola”.

Detto quindi che Taodue non ha inventato nulla ma copiato la logica americana,

Non solo canzonette, The Rokes: Bisogna saper perdere

Siria, Aleppo: genocidio, da sei anni i bambini vivono in un incubo


da: Il Fatto Quotidiano

Siria, Unicef: “Ad Aleppo numeri da genocidio. Da sei anni bambini intrappolati in un incubo”
Solo in una settimana 96 bimbi uccisi e 223 feriti. Il sistema sanitario è al collasso. Per Justin Forsyth, vice direttore generale dell'organizzazione, "non ci sono parole per descrivere le sofferenze che stanno vivendo"

“I bambini di Aleppo sono intrappolati in un incubo”. Secondo le ultime cifre fornite dall’Unicef  sono almeno 96 le giovani vittime e 223 i feriti da venerdì scorso. “E’ un calvario disumano che dura da sei anni, dove sono morti bambini innocenti nell’indifferenza mondiale” ha dichiarato Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. Ad essere colpita è la parte orientale della città, che è in mano agli insorti, dove vivono – secondo stime dell’Onu – circa 300mila civili. Il sistema sanitario è al collasso: sono disponibili solamente 30 medici e ci sono pochissime attrezzature per curare i feriti.

La situazione è diventata tragica. Un medico sul campo ha dichiarato come i bambini con poche possibilità di sopravvivenza troppo spesso vengono lasciati morire perché le scorte sono poche e limitate. “Niente può giustificare un tale violenza sui bambini  e una tale noncuranza del valore della vita umana. La sofferenza e il suo impatto sui bambini è sicuramente la cosa peggiore che

Matteo Renzi: Il ponteggiatore abusivo




da: https://ilsimplicissimus2.com/

Il ponteggiatore abusivo
di Anna Lombroso

Povero Renzi. Ma allora è proprio come noi. Ma allora ha anche lui i suoi esattori che gli stringono la cravatta intorno al collo. per carità ha le sue colpe, chissà cosa avrà promesso, chissà che spacconate, proprio come il padre putativo: non vi dovete preoccupare, ghe pensi mi, vi ho dato la variante, vi ho dato la Tav, vi dò gli attraversamenti di Firenze, vi dò qualche autostrada. E qualcosa dal terremoto si tirerà fuori, state tranquilli. Ma poi c’è il boccone più ghiotto: le Olimpiadi, e se non accettano la candidatura, meglio, tanto si sa che il guadagno vero è quello del “prima” che arriva in tasca senza fare niente.

Invece, niente, gli hanno  rotto le uova nel paniere, lo hanno convocato proprio come i Padrini, alla cerimonia del genetliaco  Salini-Impegilo e lui cosa doveva fare?  per paura che gli spezzino le gambe cui tiene di più, quelle della poltrona, ha tirato fuori la solita baggianata briccona, la solita patacca, come i giocatori che dicono ai cravattari che hanno un sistema sicuro, quel Ponte, che andrebbe bene anche per festeggiare un altro compleanno celebre, il 29 settembre, quello del grande suggeritore che a quel sogno visionario, a quella piramide in vita non ha mai rinunciato. E sulla cui realizzazione deve aver anche lui  giurato con

mercoledì 28 settembre 2016

Come si legano premiership, Ponte sullo Stretto e referendum costituzionale


da: http://formiche.net/ - di Michele Arnese

Chi aveva sperato nella spersonalizzazione del referendum costituzionale da parte del premier Matteo Renzi, sarà rimasto deluso dalle ultime esternazioni e dagli ultimi atti del presidente del Consiglio.

Alla festa per i 110 anni del gruppo Salini-Impregilo, la società che doveva costruire il Ponte sullo Stretto di Messina, Renzi ha berlusconianamente evocato la necessità dell’opera pubblica, per decenni sbertucciata da tutte le sinistre possibili.

I renziani doc diranno che nulla di veramente nuovo ha detto il premier, visto che lo stesso Renzi di recente aveva sposato la causa del Ponte, facendo gongolare chi all’interno della maggioranza di governo, come Area Popolare, da sempre appoggia la costruzione dell’infrastruttura.

Ma gli anti renziani fanno notare come Renzi abbia condito la frase odierna con stime da 100mila nuovi posti di lavoro in Calabria e Sicilia grazie alla realizzazione del Ponte: ossia un mezzo propagandistico – secondo i critici – per raccogliere consensi verso il governo e corroborare indirettamente i sì al referendum costituzionale del 4 dicembre.

venerdì 23 settembre 2016

Pier Paolo Pasolini: Alla mia nazione

Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

giovedì 22 settembre 2016

Legge elettorale Italicum: il mostro non è mite


“Chi dice che è più o meno così anche nelle altre democrazie, grazie a sistemi maggioritari o presidenziali, mente sapendo di mentire. Nella grande maggioranza degli stati europei vigono sistemi proporzionali, più o meno corretti”

“..Oggi si rischia qualcosa di molto peggio: un presidenzialismo di fatto, ma senza neppure il bagno democratico dell’investitura popolare e senza alcun sistema di checks and balances”.


da: http://www.glistatigenerali.com/ - di Luciano Belli Pace

Che la legge elettorale partorita dal patto del Nazareno sia un po’ mostruosa, nel senso di Frankenstein, lo riconoscono anche i più benevoli: è una miscela di maggioritario e proporzionale, di turno unico e ballottaggio, di preferenze e liste di nominati.
Molti però si stanno affannando con cortigiano realismo a spiegare che, benché difettosa, è un “bicchiere mezzo pieno”, soprattutto se confrontata con la sua versione primitiva, che era un modello tra il turco e la pirateria.
Ma il fatto che si siano scongiurati ancor più arditi esperimenti in corpore vili non può impedirci di vedere che il mostro non è per nulla mite.

Il Porcellum portato alle estreme conseguenze.
L’aspetto più velenoso del Porcellum del 2005 non era la presenza dei, pur gravissimi, meccanismi incostituzionali condannati dalla sentenza n° 1/2014 della Consulta (l’abnorme premio di maggioranza e le liste bloccate), ma era il disegno di fondo che mirava a determinare un radicale cambiamento della forma di governo con  legge ordinaria, appunto la riforma elettorale, senza formalmente riformare la Carta fondamentale con le garanzie dell’art. 138.
Col Porcellum si dava vita di fatto all’elezione diretta del governo e del suo premier, addirittura ostentata con l’obbligo per le coalizioni di indicare un capo politico.
Però c’era un baco, dolosamente inserito dai suoi stessi autori con interessata prudenza: la netta differenziazione tra i sistemi maggioritari della Camera e del Senato rendeva assai probabile che il vincitore non arrivasse ad un controllo pieno di entrambi i rami del parlamento, come difatti si è puntualmente verificato sia in questa legislatura sia nelle due precedenti.

Il combinato disposto dell’Italicum e della demolizione del bicameralismo, eliminando il baco, porta invece quel disegno al suo pieno compimento e lo fa senza alcuna inibizione, all’insegna del dogma qualunquista

mercoledì 21 settembre 2016

Libia, le rischiose ‘furberie’ italiane



da: Il Fatto Quotidiano - di Guido Rampoldi

Tutte le guerre del petrolio sono giganteschi intrighi internazionali nei quali i protagonisti recitano con una maschera sul volto, per nascondere il proprio ruolo e le proprie intenzioni. Il caotico conflitto in Libia non fa differenza, e questo spiega perché, ieri sera, non era affatto agevole capire se il rapimento dei tre tecnici occidentali, due italiani e un canadese, sia opera di predoni che agiscono in proprio o di fondamentalisti che intendono punire la scelta italiana di inviare duecento militari a Misurata; se sia il prodotto di un’anarchia militare che ormai contagia anche il sud e le regioni di confine con l’Algeria oppure nasconda un’operazione coperta di chi vuole estromettere l’Italia dalla partita.

Nella speranza che le prossime giornate fughino ogni dubbio, quel che è necessario, adesso e in futuro, è la chiarezza. Senza la quale rischiamo di ripetere la disastrosa avventura che fu la precedente guerra di Libia, nella quale governo, Parlamento e media non trovarono di meglio che accodarsi a Sarkozy e avallare, insieme alle sue clamorose menzogne, un intervento militare demenziale, da cui per giunta Parigi voleva ricavare vantaggi a scapito degli interessi italiani. La settimana scorsa il Parlamento britannico ha sfornato un rapporto che decostruisce quel conflitto e critica senza mezzi termini il ruolo che

martedì 20 settembre 2016

Legge elettorale Italicum: la Corte Costituzionale decide di…non decidere



da: Il Manifesto

La Corte si rimette al popolo
Italicum. Rinviato il giudizio sulla legge elettorale. Il referendum deciderà anche su questo. La maggioranza dei giudici costituzionali convince il presidente Grossi alla retromarcia. L'inevitabile bocciatura sarebbe stata un colpo troppo forte per il governo
di Andrea Fabozzi

Meglio non decidere: la Corte Costituzionale ha rinviato l’udienza del 4 ottobre sull’Italicum. Una mossa tutta politica, nascosta dietro la volontà di non interferire con il calendario politico, e cioè con il referendum costituzionale.

La data del referendum – 27 novembre o 4 dicembre – sarà finalmente comunicata dal governo lunedì. Ma a questo punto il giudizio degli elettori sulla nuova costituzione dovrà prescindere dal giudizio dei giudici sull’altra gamba delle riforme renziane, la legge elettorale.

La prevedibile bocciatura alla vigilia del voto sarebbe stata un colpo

X Factor 10, prima puntata audizioni: rivelazione Manuel Agnelli


da: http://www.huffingtonpost.it/

X Factor 10: prima puntata di audizioni. Rivelazione Manuel Agnelli: "Non devo fare il maledetto. Lo sono"

di Alessandro Buttitta

Astronauti del sogno, artisti di strada dalla voce immensa, diciottenni dal talento cristallino e due nuovi giudici, Alvaro Soler e Manuel Agnelli, che debuttano alla grande. La prima serata della decima stagione di “X-Factor”, che ha visto tra i suoi protagonisti anche Gianni Morandi, non delude tra sorrisi, qualche lacrima e tanta ottima musica. Ecco quanto successo alle audizioni:

La rivelazione Manuel Agnelli“Sono indipendente dalla scena mainstream e indipendente dalla scena indipendente. Non devo fare il maledetto. Lo sono”. Si presenta così Manuel Agnelli, il giudice più atteso di questa edizione, l’erede designato di Morgan. Il leader degli Afterhours non delude: disgustato quanto basta quando vede concorrenti improbabili sul palco,

Dio ti vede, Putin anche



da: http://www.lettera43.it/

Putin vince ancora, analisi di una democrazia-regime
Lo zar ottiene i 2/3 dei seggi in Russia. Tra bassa affluenza, solite infrazioni, mancanza di opposizione. Da qui alle Presidenziali del 2018 la strada è spianata.
di Stefano Grazioli
I russi, quelli che sono andati a votare, hanno scelto la stabilità. Che ha un nome preciso: Russia unita.
Il partito del presidente Vladimir Putin ha conquistato come previsto la maggioranza alla Duma alle elezioni legislative del 18 settembre 2016, ottenendo i due terzi dei seggi necessari per riformare la costituzione.
A fargli compagnia ci saranno, come nel recente passato degli ultimi 15 anni, i partiti della cosiddetta ''opposizione sistemica'', vale a dire i comunisti di Gennady Zyuganov, i liberaldemocratici di Vladimir Zhirinovsky e i socialdemocratici di Sergei Mironov.
A bocca asciutta tutti gli altri, vecchi e nuovi soggetti politici, che ormai dal voto del 2003 sono spariti dal parlamento.

LA NORMALITÀ DEI BROGLI. Nessuna novità: nemmeno la notizia di

lunedì 19 settembre 2016

Ciampi e inciampi



da: http://www.glistatigenerali.com/ - di Davide Giacalone

Carlo Azeglio Ciampi era un pezzo (pregiato) di una cosa che nell’Italia di oggi scarseggia: la classe dirigente. Formatasi in una fase storica, successiva alla seconda guerra mondiale, in cui i contrasti, anche ideologici, erano fortissimi, ma non per questo si smarriva il senso del bene comune e degli interessi indisponibili dell’Italia. Quella fucina s’è spenta da tempo, con guasti che si vedono a occhio nudo.

Avendo avuto Ciampi responsabilità di primo livello e di diversa natura, è evidente che nelle cose da lui fatte ce ne sono diverse che ciascuno può valutare criticamente, in senso positivo o negativo. L’agiografia del defunto rientra nelle tradizioni, ma si esaurisce in fretta. Quel che, però, non ha il minimo senso, è vederlo descritto, nell’esaltazione o nella deprecazione, come l’uomo che ci ha portati nell’euro, quando non nell’Europa. Bubbole senza memoria.

L’euro non nacque il giorno in cui cominciò a circolare la moneta unica, ma assai prima. A battersi su quel fronte, allora, alla Banca d’Italia

venerdì 16 settembre 2016

Semplicemente capolavori: Deep Purple, Child In Time


Benedetto XVI: "Governare non è il mio forte ma non mi sento fallito"



da: http://www.famigliacristiana.it/

Le dimissioni, le riforme, il rapporto con il successore, la lobby gay in Vaticano e il pensiero della morte. Ratzinger si racconta nel libro-intervista con Peter Seewald "Ultime conversazioni": «Il governo pratico non è il mio forte. Nessuno mi hai mai ricattato. Felice del mio successore, lui è l’uomo della riforma pratica».

«Ho scritto io il testo della rinuncia», rivela Joseph Ratzinger, che sgombra anche il campo da ogni ipotesi di ricatto: «Non si è trattato di una ritirata sotto la pressione degli eventi o di una fuga per l'incapacità di farvi fronte. Nessuno ha cercato di ricattarmi. Non l'avrei nemmeno permesso. Se avessero provato a farlo non me ne sarei andato perché non bisogna lasciare quando si è sotto pressione. E non è nemmeno vero che ero deluso o cose simili. Anzi - continua -, grazie a Dio, ero nello stato d'animo pacifico di chi ha superato la difficoltà. Lo stato d'animo in cui si può passare tranquillamente il timone a chi viene dopo». E ancora: «Il governo pratico non è il mio forte e questa è certo una debolezza. Ma non riesco a vedermi come un fallito». Sul successore: «Francesco è l'uomo della riforma pratica e ha anche l'animo per mettere mano ad azioni di carattere organizzativo».

giovedì 15 settembre 2016

Alla luce del sole: ricordo di padre Puglisi



da: http://unoenessuno.blogspot.it/



«Voi, che siete abituati ad agire nell’ombra, se siete ancora uomini fatevi vedere alla luce del sole».
A parlare così era un prete di periferia, don Pino Puglisi, che invitava i boss che facevano il bello e il cattivo tempo a Branciaccio, di uscire allo scoperto.
Non essere vigliacchi.

Dava fastidio alla mafia, don Pino perché accoglieva nel suo oratorio i ragazzi di strada, togliendoli dalle mani dei mafiosi.
Fu ucciso nel giorno del suo 56° compleanno, il 15 settembre del 1993: rivolto ai due killer (Spatuzza e Grigoli) disse semplicemente "vi aspettavo".
Sapeva a cosa andava incontro, nello sfidare la mafia, nel non voler accettare l'omertà mafiosa.

In un’intervista a “Famiglia Cristiana” del 12.09.1999, raccolta da Francesco Anfossi, così Grigoli narra il proprio cambiamento:

«Lo avvistammo in una cabina telefonica mentre eravamo in macchina. Andammo a prendere l’arma. Toccava a me. Ero io quello che sparava. Spatuzza (un componente del commando che lo uccise, ndr) gli tolse il borsello e gli disse: padre, questa è una rapina. Lui rispose: me l’aspettavo. Lo disse

giovedì 8 settembre 2016

Renzi e il Referendum sulla riforma costituzionale: la personalizzazione, la spersonalizzazione, la mancetta….




Tutto ebbe inizio con il risultato del referendum costituzionale: “se non vince il sì, vado a casa”.
Poi ci furono le elezioni amministrative nelle quali il PD, cioè il partito unico di Renzi, non brillò. I sondaggi non erano così sbagliati, perché il risultato delle amministrative che il proprietario del PD stabilì non essere un voto sul governo, dimostrarono un ridimensionamento di tale partito con la perdita di comuni come Torino e Roma.

Poi ci fu il dopo elezioni amministrative (quelle che non erano un voto sul governo), con il cambiamento del messaggio. Non più: se non vince il “sì” me ne vado ma: ho sbagliato a personalizzare il voto. Discutiamo sui contenuti, aggiunse la slide parlante di Renzi: la Boschi.

Ovviamente, nessun legame tra il risultato del voto amministrativo e il cambiamento del messaggio.
Come, altrettanto ovviamente, non vi sarà nessun legame tra la legge di stabilità e il voto degli italiani al referendum. Vale a dire: Renzi non farà approvare dal Parlamento la legge di Stabilità prima della data del voto al Referendum, né metterà nelle legge di Stabilità qualche “mancetta” elettorale per “convincere” gli italiani a votare “sì” al referendum approvando così la riforma Renzi-Boschi.

mercoledì 7 settembre 2016

Virginia Raggi, il consigliere Sammarco anziché il consigliere preferito dei politici (e di certi parenti…)


Certo che Virginia Raggi è proprio inesperta. Incapace. Non come i suoi colleghi del PD, di Forza Italia, del foruncolo di partito di Alfano. 
Loro non avrebbero mai commesso certi errori.

Se fosse capace ed esperta come loro o…………come il papà della Boschi, si sarebbe rivolta al faccendiere Flavio Carboni.

Eh..sì…che errore grossolano ha fatto la Raggi…

Franco Bechis: la verità su Raggi e Muraro



da: http://www.liberoquotidiano.it/

I fatti, innanzitutto. Paola Muraro, assessore all'Ambiente della giunta municipale di Roma guidata da Virginia Raggi dal 7 luglio scorso, risulta iscritta dal 21 aprile 2016 nel registro delle indagini avviate dal pm romano Alberto Galanti in un fascicolo in cui sono ricompresi più nomi e che ipotizza la violazione dell'articolo 256 del Testo Unico Ambientale, "attività di gestione di rifiuti non autorizzata".

La Muraro è iscritta insieme a dirigenti dell'Ama - di cui era consulente - e di società private per la scelta ritenuta non accompagnata dalle necessarie autorizzazioni di utilizzare per lo smaltimento dei rifiuti della capitale un tritovagliatore del consorzio Colari. La colpa della Muraro sarebbe quella di avere consigliato (era il suo mestiere, dava consigli) quell'impianto che i pm ipotizzano non avesse le necessarie autorizzazioni rispetto a un altro. Quando la Muraro è stata nominata assessore, non era a conoscenza di quella indagine.

L'assessora sa invece di essere indagata dal 18 luglio scorso, perché il suo avvocato ha compiuto un accesso agli atti dopo che erano circolate prime indiscrezioni sulla stampa e soprattutto dopo che erano evidenti accuse di

martedì 6 settembre 2016

Il “pasticcio” Raggi, la differenza tra M5S e i partiti esperti (de che?), il caso Pizzarotti...



Virginia Raggi è l’unica responsabile dei “pasticci” della sua giunta. Che abbia fatto scelte autonome o che abbia ceduto ai “suggerimenti” del direttorio del M5S, la responsabilità è sua. Detto questo, coloro che hanno sgovernato Roma per anni e che oggi stanno gongolando e dando lezioni alla Raggi e al M5S, hanno la faccia come il culo. Ma questo, lo sapevamo da tempo. Come hanno governato questi espertoni? Che hanno fatto di Roma questi “professionisti” che danno lezioni ai “dilettanti allo sbaraglio”.

Però è certo – e la cosa ha i suoi pro e contro – che il M5S ha subito delle trasformazioni. Quell’”uno vale uno” strombazzato è roba da intellettuali, filosofi e…………manipolatori. La realtà sociale e politica italiana chiede un idealismo più realistico. La partecipazione dei cittadini è cosa buona e giusta. Il coinvolgimento in fase di proposta è cosa buona e giusta ma il momento delle azioni, delle decisioni, non ha i tempi e i modi della consultazione popolare. E poi, non si può prescindere da una delega. Tanto più è diffusa e costante la partecipazione tanto meno prevale la delega. Ma non si può prescindere da questa.
La delega è uno strumento democratico e di gestione imprescindibile.

Mediaset, serie tv: Rosy Abate, lo spin-off di Squadra Antimafia (in caduta di interesse…)



Stanno girando lo spin-off di Squadra Antimafia che vedrà il ritorno in scena di Giulia Michelini, perché lo spin-off è appunto su Rosy Abate. E sta per andare in onda l’ottava stagione di Squadra Antimafia: senza Giulia Michelini e Marco Bocci.

Da quando è terminata la mediocre Squadra Antimafia 7, in facebook, nelle pagine dedicate alla serie Taodue ci sono state alcune “scaramucce”. Che nascono da una certa “rivalità”.

Capita che una pagina contatti o abbia “conoscenze” con qualcuno che lavora sul set o sia contattata da qualche attore che cerca di mantenere un interesse per una serie tv in caduta libera quanto a qualità di sceneggiatura, regia, recitazione. Capita che altra pagina facebook dedicata alla serie in questione sia delusa dall’andamento dell’ultima stagione e, soprattutto, si aspettasse un diverso sviluppo della storia tra Rosy-Domenico.
Capita che una pagina facebook “sostenga” Squadra Antimafia 8 per via dei quei contatti e like che lusingano (?!), capita che altra pagina facebook venga a conoscenza prima di altri dello spin-off incentrato su Rosy Abate.
Apriti cielo………….il web, quanto a “scaramucce” può essere il peggio del condominio. Un condominio virtuale che non ha nulla da invidiare ai condominii di mattoni.

lunedì 5 settembre 2016

Siria, Omran è il volto dell’indignazione a rate dell’opinione pubblica



da: Il Fatto Quotidiano

Siria, Omran è il volto dell’indignazione a rate dell’opinione pubblica
di Shady Hamadi


Omran si tocca il viso, incredulo. Ha cinque anni e forse non ha capito cosa è successo. E’ stato estratto dalle macerie di casa sua, ad Aleppo, distrutta da un ennesimo bombardamento aereo russo, uno di quei bombardamenti che qui, in Europa, in Italia, non vogliamo vedere, né condannare. Aleppo, la Siria intera, è il metro della schizofrenia occidentale: non si vede altro che l’Isis, si invoca il rispetto dei diritti umani ma si sta silenti su tutto. Si ha paura, qui, in Europa, di condannare i bombardamenti aerei che mietono più vittime del fondamentalismo; che distruggono ospedali, infrastrutture e… vite. Si ha paura – perché non bisogna schierarsi sui giornali o si perde di oggettività – di condannare i russi, il governo siriano per crimini contro l’umanità.

Con il suo sguardo incredulo, spaesato, che riassume l’abbandono e l’incomprensione che assediano i siriani, schiacciati da un regime brutale e da un fondamentalismo che si nutre di questa repressione, Omran è il simbolo

Beatrice Lorenzin, Fertility Day: “Permetti una parola, Beatrì?”….



da: http://www.linkiesta.it/it/  

Lettera aperta alla ministra Lorenzin, da parte di una donna che ha un anno in più di sua mamma quando l'ha partorita

Ho 30 anni. Mia madre ne ha 60.
Mi ha avuta più o meno alla mia età. Nel senso che mi ha avuta a 29 anni, quasi 30. Io ne ho 30, quasi 31. Potremmo concludere che mi ha avuta quando era più giovane di me.

Mi ha voluta. Molto. E io, che me la tiravo da prima ancora di venire al mondo, mi sono fatta attendere per ben 2 anni. Non arrivavo. Eppure mia madre aveva 27 anni e mio padre 25 (sì, lei è stata un’antesignana del trend del Toy Boy). Voglio dire, non erano dei matusa.

Mia madre oggi ha 60 anni. E io ne ho 30. E ogni volta che c’è un infante nei paraggi, i suoi occhi si illuminano. Emette voci strane. Sorride. Io la guardo e penso che è in età nipotabile. Che sarebbe una gioia enorme per lei, se le "regalassi" un nipotino. Che poi "mocca al regalo", si direbbe dalle mie parti. Un kobo è un regalo, non un altro essere umano. Comunque, con le femmine

Vietare il burkini?: certo che no……..

Polemica estiva dalla Francia: vietato indossare il burkini in spiaggia. Coro di consensi.
La prima cosa che mi è venuta in mente è la seguente: dovremo proibire le spiaggie alle suore?. Sì, perché per quanto abbiano accorciato le vesti, messe calze chiare al posto delle scure, sono sempre più coperte delle bagnanti in bikini.

La Francia è alla canna del gas, un colabrodo per l’Isis e sta a pensare al burkini.

Vietare il burkini anche in Italia ? Ma per favore. Parecchie italiane dovrebbero indossarlo per coprire certi corpi sformati. Non robusti, non formosi. Sformati (che è altra roba). Certe sforme e incroci di cellulite sono antiestetiche. Un bel burkini sarebbe salutare…

Ovviamente…libera spiaggia per donne e uomini indipendentemente dalle

Il M5S alla “prova” Raggi: “Una dolorosa metamorfosi”



da: Corriere della Sera – di Massimo Franco

Siamo al passaggio doloroso dall’adolescenza alla maturità democratica: la metamorfosi del Movimento Cinque Stelle è cominciata.

È cominciata la metamorfosi del Movimento 5 Stelle: il passaggio doloroso dall’adolescenza alla maturità democratica. E l’impressione è che il cambiamento sia subìto, non preparato adeguatamente. L’arrivo a Roma, prima annunciato e poi annullato, di Beppe Grillo, «il garante», per tentare di risolvere il pasticcio del Campidoglio, aggiunge un’ulteriore pennellata di confusione. Dice due cose, entrambe preoccupanti. La prima è che la crisi in incubazione nella giunta di Virginia Raggi è così seria da fare aleggiare l’intervento del mitico Direttorio. La seconda è che la sindaca non appare in grado di risolvere il problema da sola perfino agli occhi di chi l’ha candidata. E questo, di fatto, proietta di nuovo l’ombra di un suo commissariamento di fatto.

Gli avversari dicono che era già tutto scritto; che la caduta dell’Amministrazione-vetrina del M5S della Capitale è alle porte; e che il movimento di Grillo è minato dalle correnti e dalle loro lotte come e più degli altri partiti. Giudizi un po’ troppo affrettati, che mescolano i desideri degli

sabato 3 settembre 2016

4 settembre 2016, Santa Madre Teresa di Calcutta: “Umanità contro il cinismo diffuso e l’indifferenza



da: Il Sole 24 Ore  - scritto da Mons. Nunzio Galantino Segretario Generale della Cei


L’estate, con i suoi riti, volge definitivamente al termine. E non che quelli trascorsi siano stati giorni avari di spunti interessanti. Alcuni di questi hanno dato adito a seri confronti; ma a partire da essi hanno trovato spazio anche i soliti teatrini, con attori e parti recitate più o meno prevedibili. 
Parti che, però, non sono riusciti a farci perdere la capacità di distinguere e di mettere ordine tra persone, eventi e parole. Il terremoto che ha devastato il Centro Italia; il continuo flusso di migranti col suo carico di miseria, di speranza e di morte; la scoperta di numerose fosse comuni dell’Isis col loro spettacolo di terrore; l’orrore di quanto continua a succedere ad Aleppo e non solo. 

Dopo la foto del piccolo Aylan spiaggiato in Turchia, un’altra foto ha sintetizzato, nei giorni scorsi, l’orrore che si sta consumando in Siria: quella del piccolo Omran. Condivido quanto ha scritto Dacia Maraini: «Vedo negli occhi del piccolo Omran scampato alle bombe la stessa muta domanda: perché? Domanda a cui nessuno sa dare una risposta sensata […]. Ma un adulto responsabile, no. E la parola responsabilità sembra oggi la più grande assente in queste imprese di guerra e di massacro» (Corsera del 19/08/2016, 25). C’è chi per responsabilità