martedì 22 febbraio 2022

Rai, la crisi dei telegiornali dell’era Fuortes

 


da: https://www.tag43.it - di Marco Zini

Falsa partenza per i telegiornali Rai. Il Tg1 di Maggioni, molto gradita a Palazzo Chigi sull’asse Garofoli-Funiciello, ha segno meno. Come quello di destra-centro della seconda rete diretto da Sangiuliano. Maretta pure sul Tre dove manca il feeling tra la redazione e Simona Sala.

Falsa partenza in Rai per i telegiornali dell’era del nuovo ad Carlo Fuortes. Il Tg1 guidato da Monica Maggioni, molto gradita a Palazzo Chigi sull’asse Garofoli-Funiciello (rispettivamente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e capo di gabinetto di Mario Draghi) nei primi tre mesi della sua direzione viaggia a una media d’ascolti inferiore a quella del suo predecessore Giuseppe Carboni, nominato in quota al Movimento 5 stelle sotto la precedente gestione Foa-Salini.

Da Carboni a Gaudenzi: chi è rimasto senza incarico dopo l’arrivo di Maggioni al Tg1

Fatta eccezione per la settimana di Sanremo, negli altri giorni, soprattutto nell’edizione principale del tg della rete ammiraglia, quella delle 20, il segno è sempre quello del meno. Ma ciò che preoccupa di più in azienda (e ha fatto scattare l’allarme del sindacato) sono le

Putin sceglie la forza e abbandona la via della diplomazia

 


da: https://www.internazionale.it/ - di Pierre Haski, France Inter, Francia

ll 20 febbraio Vladimir Putin aveva aperto uno spiraglio per la diplomazia, ma il giorno successivo ha deciso di chiuderlo in modo brutale, nel totale disprezzo del diritto internazionale e della parola data. L’escalation voluta dal presidente russo non consiste nell’invasione in massa dell’Ucraina che tutti temono da settimane, o comunque non ancora. Putin ha scelto un atto politico, giuridico e militare estremamente grave, che spinge la Russia in rotta di collisione con l’occidente.

Cosa è accaduto tra il 20 febbraio, quando il presidente russo ha accettato durante due telefonate con Emmanuel Macron l’idea di un vertice con il suo collega statunitense Joe Biden, e il 21 febbraio, quando ha deciso di riconoscere le due repubbliche separatiste dell’Ucraina orientale rimangiandosi le dichiarazioni della vigilia?

I diplomatici raccontano di essere rimasti sconvolti dal discorso pronunciato la sera del 21 febbraio dal presidente russo, che uno di loro, soppesando le parole, ha definito “paranoico”. Putin è apparso collerico, vendicativo con l’Ucraina e accusatore contro gli occidentali, ricavando da strani riferimenti storici le giustificazioni per la sua fatidica decisione.

Il riconoscimento delle due repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk, in Ucraina orientale, e l’invio dell’esercito russo ufficialmente per “mantenere l’ordine” nelle due aree, costituiscono una violazione degli impegni presi finora.

venerdì 18 febbraio 2022

Il governo cerca i soldi per contenere gli aumenti di luce e gas. E intanto il gruppo Eni, controllato al 30% dallo Stato, quintuplica i profitti

 


da: https://www.ilfattoquotidiano.it/

L'utile netto del cane a sei zampe sale a 4,7 miliardi di euro, il più elevato dal 2012 grazie alle quotazioni del gas sul mercato. Ieri risultati record anche per il secondo operatore in Italia Edison, controllato dalla francese Edf. Si è svolta in mattinata la cabina di regia a palazzo Chigi sul decreto bollette. La palla passa ora al Consiglio dei ministri che si riunirà alle 15. Il provvedimento da una parte replicherà per il secondo trimestre le misure di contenimento dei rincari di luce e gas per famiglie e imprese già adottate anche nel primo trimestre. Dall’altra, viene confermato, introdurrà interventi strutturali per lo stoccaggio e per l’aumento della produzione di gas nazionale

Mentre il governo discute su dove trovare i soldi per calmierare i costi di luce e gas, il gruppo Eni (controllato al 30% dal Tesoro) ha comunicato i risultati preliminari di bilancio del 2021 che si è chiuso con gli utili più alti dal 2012 (4,7 miliardi) e un Ebit adjusted quintuplicato a 9,7 miliardi di euro. A spingere i guadagni è la corsa dei prezzi del gas, sestuplicati rispetto al periodo pre-Covid. Ieri aveva diffuso dati record anche Edison, secondo operatore in Italia, controllato dalla francese Edf. I ricavi sono quasi triplicati a 11,7 miliardi di euro mentre l’utile sfiora il miliardo con un incremento del 45% rispetto al 2020. Eni verrebbe coinvolta nel piano per raddoppiare la quantità di gas estratto dai giacimenti italiani che il governo vorrebbe alzare da 3 a 6 miliardi di metri cubi (su un consumo nazionale di oltre 70 miliardi di metri cubi l’anno) per poi rivendere il prodotto a prezzi calmierati alle aziende energivore.

lunedì 14 febbraio 2022

Noemi, Sanremo 2022: Ti amo non lo so dire

 

Sanremo 2022, serata cover: medley di Gianni Morandi e Lorenzo Jovanotti

 

clicca ---> qui per vedere il video dell'esibizione nella quarta serata del Festival di Sanremo

Sanremo 2022, serata cover: Mahmood e Blanco - Il cielo in una stanza

 


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Bancomat, le commissioni per prelevare cambieranno: chi rischia di pagare di più

 


da: Corriere della Sera – di Fausta Chiesa

Mancano meno di due mesi. Entro il 29 aprile l’Antitrust deciderà se accogliere la proposta, nel frattempo riformulata, che Bancomat spa (la società di proprietà dei principali istituti di credito che gestisce i circuiti Bancomat e Pagobancomat) ha presentato e che riguarda un nuovo sistema di commissioni da applicare a chi preleva denaro contante presso gli sportelli Atm di banche di cui non si è clienti. Per capire di quante operazioni parliamo, sono circa 150 milioni l’anno su un totale di 500 milioni di prelievi complessivi. La proposta, in estrema sintesi, prevede di far pagare a tutti per queste operazioni di prelievo dove non si è clienti una commissione fino a 1,5 euro massimi. Il nuovo modello prevede altri cambiamenti, ma questa novità che è la più rilevante non piace alle associazioni dei consumatori. Come funzionano oggi le commissioni sui prelievi agli sportelli automatici? E che c’sè altro potrebbe cambiare?

Prelievo allo sportello automatico, come funziona oggi

Oggi il consumatore che preleva presso uno sportello automatico di una banca diversa dalla sua paga una commissione alla banca di cui è cliente soltanto se previsto dal contratto (allo sportello appare una scritta che dice: «All’operazione potrà essere applicata una commissione se previsto dalla sua banca»). L’ammontare della commissione è regolato dal contratto ed è noto al cliente, spesso la spesa è fissa e non proporzionale alla somma ritirata. In base al tipo di contratto, il cliente può avere a disposizione un certo numero di

Paolo Giordano: Noi, nel tempo della crisi

 


da: Corriere della Sera 

Le fratture della modernità si sviluppano velocemente e si muovono su piani diversi: sociale, economico, sanitario. Non possiamo prevedere i grandi eventi imprevisti che ci aspettano domani. Ma possiamo mettere in campo le contromosse oggi

Vorrei tentare un discorso difficile. Un discorso per il quale non ho le competenze sufficienti, e che tuttavia mi sembra necessario osare. Vorrei provare a ragionare sulle crisi della modernità, e sull’adeguatezza o meno della nostra preparazione per affrontarle.

La pandemia, con la sua carica di tragedia tutt’altro che archiviata, ci offre quanto meno la possibilità di osservare una di queste crisi dall’interno, nel suo sviluppo capillare.

La mia ipotesi di lavoro è che le crisi della nostra epoca, proprio come la pandemia, saranno sempre più caratterizzate da determinati tratti. Il primo è, appunto, la capillarità . Il secondo è la totalità : le nuove crisi tendono a occupare tutto lo spazio a loro disposizione, tutto lo spazio politico, tutto lo spazio sociale ed economico, tutto lo spazio mediatico, come gas espansi. Si manifestano per questo su scale sempre più imponenti.

A ciò si legano altre proprietà. La simmetria , ad esempio. La pandemia sta riguardando tutto il mondo in modo simile, nonostante l’ostinata incredulità dell’inizio da parte di molti. Pur con differenze di grado e piccoli scartamenti temporali, impatta con lo stesso segno su tutte le nazioni e tutte le comunità, senza risparmiare nessuno. E c’è la velocità . Il nuovo coronavirus è emerso in qualche angolo della Cina a fine 2019, ma nel giro di pochi mesi si è diffuso nel mondo intero, tanto da perdere qualsiasi connotazione regionale o di appartenenza. È arrivato nelle stazioni di ricerca in Antartide così come nelle comunità native dell’Amazzonia, dove ha compiuto un massacro.

E infine, le crisi del presente sono multidisciplinari. Un altro modo per dire che sono

venerdì 4 febbraio 2022

Carlo Verdone: «La mia Monica Vitti: i film, le risate, l’amicizia»



da: https://www.corriere.it/ - di Stefania Ulivi

«Le devo tanto. Se il Furio di Bianco rosso e Verdone è diventata un’icona è merito suo e di Alberto Sordi». Carlo Verdone è tra i tantissimi — colleghi, amici, semplici spettatori — che fa i conti con la tristezza provocata dalla notizia della scomparsa, mercoledì mattina, di Monica Vitti , dopo una lunga malattia l’aveva tenuta lontana per vent’anni dalla scena. Il primo sentimento, dice il regista romano, è la gratitudine. «Era il mio secondo film. Ma il mio produttore, Sergio Leone, era convinto solo fino a un certo punto del personaggio di Furio. Lo trovava insopportabile, era convinto che il pubblico lo avrebbe odiato. Fece venire mille dubbi anche a me. Organizzò una proiezione privata a casa sua all’Eur. Invitò Sordi, Monica con Roberto Russo e pure Falcao, appena arrivato alla Roma».

Come andò?

«Applausi e risate di Monica e Alberto. Lei mi volle abbracciare. Sordi parlò tutta le sera con la voce di Furio, e voleva che io pure gli rispondessi così. Leone era ancora incredulo ma gli diede retta. E il tempo ha dimostrato che avevano ragione loro».

Anche molto fiuto, Vitti, oltre al talento formidabile.

«Era molto eclettica, era la sua forza. Ricordo una donna piena di vita e curiosità. Se si