sabato 31 marzo 2018

Amici 2018: la grande novità di Maria De Filippi…



Immagine tratta da https://mr.comingsoon.it/

Il serale dell’edizione 2018 di Amici inizierà il 7 di aprile. I siti web “attenti” a nostra signora Fascino – in primis quello di Davide Maggio – dichiarano grande novità in arrivo.

E quale sarebbe questa grande novità?

Non ci saranno i direttori artistici. No, non è questa la grande novità.
Non ci sarà la giuria a tre con l’aggiunta dell’ospite votante. No, non è questa la grande novità.
Le coreografie non sono di Giuliano Peparini ma di Luca Tommassini. No, non è questa la grande novità.
Le puntate serali saranno in diretta. No, non è questa la grande novità.

Intendiamoci, quelli elencati sopra sono cambiamenti. Ma la grande novità è un’altra.
Torna il reality. Tornano gli rvm. Ovviamente, ritornando il reality, è stato reintrodotto il televoto.

Metti gli rvm, ripristina il televoto, rifai votare la “commissione interna”, cioè i miracolati della De Filippi (Celentano inclusa, per quanto sia tra i pochissimi a capire qualcosa lì dentro) che voteranno in maniera non certo oggettiva. A tutto questo (come se non bastasse) aggiungi una giuria esterna con pochi del mestiere e un po’ di “pancisti” (a iniziare dalla Ventura ma passando anche da Marco Bocci), e la grande novità è in arrivo: il reality.

Buona Pasqua...



Auguri di Buona Pasqua ai lettori del blog…



lunedì 26 marzo 2018

Elezioni 2018, Di Maio: con Salvini e Berlusconi o verso il PD



Dicono che i vincitori delle elezioni politiche 2018 siano Di Maio e Salvini.
Di certo, il M5S – da solo – ha ottenuto quasi il 33% dei voti, la Lega ha preso quasi il 18%, ma Salvini si è presentato nella coalizione di centro-destra. Se avesse corso da solo, Salvini non sarebbe al centro del proscenio politico. Perché 18 è poco più della metà di 33. Vediamo di non scordarci di questo “piccolo particolare”: c’è chi ha corso da solo con una legge elettorale fatta apposta per impedirgli di raggiungere la maggioranza per governare, chi ha corso in una coalizione.

Dati i risultati del 4 marzo, nessuno tra M5S e coalizione di centro-destra ha la maggioranza per governare. Ergo: devono andare alla caccia di seggi.
Se al termine della caccia dovesse governare il centro-destra, con o senza i voti del M5S, è decisamente probabile che Berlusconi ritorni “antieuropeista”. Ha dismesso certe affermazioni e certi toni in campagna elettorale perché pensava/contava di prendere più voti di Salvini. Doveva quindi recitare una parte che “rassicurasse” Bruxelles. Tutto da dimostrare che, se Forza Italia avesse superato la Lega e la coalizione di centro-destra avesse ottenuto nel suo insieme un numero di seggi tale da governare, Silvio avrebbe mantenuto quelle “rassicurazioni”.

giovedì 22 marzo 2018

David di Donatello 2018, Paola Cortellesi: monologo contro la discriminazione di genere a partire dal linguaggio comune

Facebook: Cambridge Analytica, il caso dalla A alla Zuckerberg



Dalla raccolta dei dati tramite il test sul social network alle scuse di Mark Zuckerberg passando per le manovre dello stregone Steve Bannon e le rivelazioni dell’analista Christopher Wylie: chi, cosa e perché del caso che sta scuotendo Facebook
di Simone Cosimi


Con le dichiarazioni di Mark Zuckerberg si chiude la prima fase del caso Cambridge Analytica. Iniziata di certo non lo scorso 16 marzo ma almeno cinque anni fa. Tuttavia negli ultimi giorni una vicenda nella sostanza abbastanza semplice -  dati raccolti da un'app di Facebook con metodi fino al 2014 consentiti e in seguito illegalmente ceduti a una società che li ha usati per confezionare la sua propaganda online - si è mescolata a numerosi elementi, livelli di lettura, protagonisti e coprotagonisti, tanto da partorire un serpentone in cui è sempre più complesso identificare nomi, ruoli, sviluppi e conseguenze. Proviamo a fare ordine.

La premessa
Fra 2013 e 2015 lo psicologo e matematico russo-americano 32enne Aleksandr Kogan, ricercatore a Cambridge e titolare della società Global Science Research, con la scusa di effettuare una raccolta dati per una ricerca accademica, sviluppa

Dopo elezioni 2018: “La distanza abissale”



C'è una distanza abissale tra quelle che sono le discussioni in atto su governo, i candidati papapili per le due presidenze, le alleanze di oggi che domani non sono più buone.
E poi quello che succede fuori.

La scelta su come gestire i crediti deteriorati (avallata dalla BCE) che verranno venduti dalle nostre banche ai fondi specializzati, che si offrono di acquistarli a prezzi da fame perché “i tempi di recupero del collaterale sono relativamente lunghi”.
Il fondo BlackRock che consiglia ai suoi facoltosi clienti di “alleggerire”gli investimenti in Italia in vista della fine del Quantitative easing".
L’influente economista tedesco Clemens Fuest che propone un meccanismo concordato di uscita dall’euro (in modo che la Germania sopporti le perdite il meno possibile).
Tutto questo solo per il clima che si respira in Europa.

Se poi vogliamo rimanere in Italia possiamo parlare delle scandalo che hanno suscitato le sacrosante parole del pm Zucca sulle torture dei poliziotti al G8 di Genova (con che coraggio poi noi possiamo chiedere conto agli egiziani).

sabato 17 marzo 2018

Mina: video, Volevo scriverti da tanto

Conti Stellari



Conti Stellari

di Davide Giacalone

Nel dubbio che possa avviarsene un’altra ancora non s’è dismessa la precedente campagna elettorale. Più d’uno è rimasto in servizio propagandistico permanente effettivo. La cosa più comica, in questo gioco al rilancio, che vedemmo e denunciammo fin dagli albori di quella conclusasi, è che in cotale campagna si accusa di pregiudizio chi prova a formulare un giudizio sulle cose che vengono dette.

Non credo che il Movimento 5 Stelle abbia sbancato al Sud sol perché ha promesso il reddito di cittadinanza. Ha influito, quella promessa, eccome. Negarlo è illogico, fa a cazzotti con l’evidenza. Ma non è stato il solo elemento. Il sapore principale è quello del voto contro: contro i politici, la politica, i governi, i conti, i vincoli, la realtà che non piace. La prevalenza dell’ingrediente “contro” è quel che fa somigliare diverse minestre attualmente in cottura, nel mondo occidentale. Tema decisivo, ma qui lo accantono (non si dica che non lo si vide, perché quel che scrissi in “Viva l’Europa Viva” mi pare largamente confermato, a tal proposito). Qui mi concentro sulla parte costruttiva del programma pentastellato. Sulle loro proposte economiche. Posso farlo? Molti lo negano, dicono che se si fanno delle critiche loro aumentano i voti, che è pericoloso saper far di conto, che è pretestuoso prenderli in parola. Ragionamenti, questi (non i loro), da matti. Lo faccio.

La vecchia Corrida e le generazioni della domenica



Ho appreso per puro caso, leggendo le scritte scorrevoli sotto un programma, che dopo molti anni la Rai si appresta a riproporre una nuova serie della Corrida e, sebbene sia stato un programma che ho sempre odiato, anche prima che si ibridasse con la volgarità del televisivo berlusconiano, sono rimasto piacevolmente colpito da questo ritorno che potrebbe anche suonare come un piccolo, minimo segno di rinsavimento. Rivedere finalmente allo sbaraglio dilettanti che orgogliosamente si dichiarano tali al posto di presuntuosi  e sedicenti talenti creati in studio con tutta la tecnologia disponibile per fare scena è una consolazione perché ammette il dilettantismo e non lo spaccia per capacità o creatività come per gli spettacoli di questo tipo. In realtà la trasmissione nata mezzo secolo fa in radio da un’idea che Corrado Mantoni aveva in qualche modo rubato a Cesare Zavattini, ha portato alla ribalta molta più capacità ed estro di non quanto non ne abbiano diffuso i talent standardizzati e omologati al basso che servono solo a fungere da carne da cannone per uno squallido universo marchettaro che va dalle discoteche alle cucine: dopotutto dalla vecchia Corrida sono usciti fuori personaggi come Neri Marcorè, Gigi Sabani o Emanuela Aureli.

Naturalmente non è di palinsesti che voglio parlare, ma dei sintomi che essi esprimono e della pandemia neoliberista di cui soffre il Paese. Scuole  sempre peggiori e sempre più orientate non alla cultura personale, ma all’addestramento a un lavoro privo di diritti, l’aspirazione unica al denaro e

giovedì 8 marzo 2018

Buon otto marzo, ma auguri per tutti gli altri giorni


da: http://unoenessuno.blogspot.it/

Prendono meno soldi dei colleghi maschi.
Se vanno a denunciare le molestie e le violenze domestiche non vengono credute dai magistrati (o dalle forze dell'ordine).
Quando vengono ammazzate dal marito/fidanzato/ex i giornalisti (spesso uomini) parlano di raptus, di matrimonio in crisi, di un momento di pazzia. 
Nel prossimo Parlamento le donne saranno meno di un terzo, alla faccia di chi aveva lodato il Rosatellum perché avrebbe spinto per la parità di genere.
Le donne non possono fare figli, perché sotto ricatto di padri padroni che o il figlio o il posto.
Quante donne conoscete ai vertici dei giornali? E ai vertici delle istituzioni? E ai vertici dei partiti?
Quante volte avete sentito battute sessiste contro un avversario politico, con la sghignazzata di fondo dei maschietti?

Il dopo elezioni 2018: “La situazione è liquida”


da: http://unoenessuno.blogspot.it/

Se la società è liquida, anche la politica che dovrebbe rappresentare questa società (o una sua parte), lo è.
Così, in queste ore frenetiche stiamo assistendo ad un riposizionamento delle correnti e dei capi e capetti nei partiti e anche nel poco di poteri forti rimasti.

Berlusconi vuole le mani libere, nel senso il liberale in senso lato non ama altri competitor nel campo del centro destra (leggi Salvini).
Confindustria scarica PD e Berlusconi, togliendo di mezzo eventuali tabù ad un governo a 5 stelle: che ingrati, dopo tutti i miliardi che vi abbiamo dato.
Non solo la società è liquida, ma i partiti tolte di mezzo ideologie, apparati locali, riferimenti politici, diventano spa scalabili come tutte le aziende private.

Non bisogna fare un altro partito ma lavorare per risollevare quello che c'è. Domani mi vado ad iscrivere
al @pdnetwork. https://t.co/5Jem2aDZfO
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) March 6, 2018

Renzi e il senso dello Stato: altro che rituale degli incontri con Mattarella (altro ingrato), io me ne vado a sciare.

Noemi, album ‘La luna’: recensione Rockol


Condivido la recensione di Rockol. Trovo questo album un passo indietro che non credo farà fare un passo avanti nelle classifiche…se era questo ciò che si voleva con il ritorno con Calvetti.
Chi ha orecchi per intendere…intenda.


di Mattia Marzi

Se nel corso della sua carriera fino ad oggi Noemi non ha avuto grosse difficoltà ad essere riconosciuta come un'interprete credibile e di spessore, ha invece faticato un po' di più a risultare contemporanea. Nel 2014 ci ha provato ad unire credibilità e contemporaneità: "Made in London", il disco londinese, l'aveva vista cimentarsi con canzoni dai suoni elettronici, più freschi che in passato, che riuscivano però a sposarsi bene con il suo mondo un po' retrò. Quell'album ha rappresentato probabilmente il punto più alto della carriera dell'interprete romana, dando una svolta alla sua carriera senza però snaturarne lo stile. Peccato che non sia stato un campione delle vendite e che con il disco successivo Noemi abbia preferito tornare a confrontarsi con suoni più tradizionali e italiani. Il nuovo album "La luna", che esce in concomitanza con la partecipazione di Noemi al Festival di Sanremo 2018 con "Non smettere mai di cercarmi", prova a unire le due anime della cantante, quella elettronica e quella analogica: ma ci riesce?

martedì 6 marzo 2018

Elezioni politiche 4 marzo 2018: tabella voti, percentuali, seggi


I dati sotto riportati sono presi dal sito del Ministero dell’Interno e riguardano tutto il territorio italiano ad esclusione della Valle d’Aosta. Dei partitini che hanno preso meno dell’1% ho riportato solo quelli che si erano presentati in coalizione.

Alla Camera dei deputati ha votato il 72,93%, al Senato 72,99%. Alle Regionali 70,57%
Gli elettori per la Camera erano 46.505.499, per il Senato 42.778.821

CAMERA
Gruppi uninominali e liste
Voti
%
Seggi
Candidati uninominali
12.147.611
37,00
109
Lega
 5.691.921
17,37
73
Forza Italia
 4.590.774
14,01
59
Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni
 1.426.564
 4,35
19
Noi con l’Italia - Udc
   428.298
 1,30
-
Totale seggi


260




Candidati uninominali
10.727.567
32,68
88
Movimento 5 Stelle
10.697.994
32,66
133
Totale seggi


221




Candidati uninominali
7.502.056
22,85
24
Partito Democratico
6.134.727
18,72
86
+Europa
  836.837
 2,55
-
Italia Europa Insieme
  196.766
 0,60
-
Civica Popolare Lorenzin
  177.825
 0,54
-
Svp - Patt
  134.651
 0,41
 2
Totale seggi


112




Candidati uninominali
1.113.969
 3,39
-
Liberi e Uguali
1.109.198
 3,38
14
      
SENATO
Gruppi uninominali e liste
Voti
%
Seggi
Candidati uninominali
11.323.360
37,49
58
Lega
 5.317.019
17,63
37
Forza Italia
 4.352.380
14,43
33
Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni
 1.286.122
 4,26
 7
Noi con l’Italia - Udc
    361.737
 1,19

Totale seggi


135




Candidati uninominali
9.729.621
32,22
44
Movimento 5 Stelle
9.713.763
32,21
68
Totale seggi


112




Candidati uninominali
6.943.450
22,99
13
Partito Democratico
5.768.101
19,12
43
+Europa
   712.844
 2,36
-
Italia Europa Insieme
   163.028
 0,54
-
Civica Popolare Lorenzin
   157.205
 0,52
-
Svp - Patt
   128.282
 0,42
1
Totale seggi


57




Candidati uninominali
 990.500
 3,28
-
Liberi e Uguali
 987.706
 3,27
4
Totale seggi


 4