Ieri Di Maio, che come tutti i ministri che
lo hanno preceduto va di talk in talk, era a Porta a Porta. Nel salotto di
Vespa ha dichiarato che il testo della manovra finanziaria inviato al presidente della
Repubblica era stato manipolato nella parte relativa a quella che lui e Salvini
chiamano pace fiscale: “Nel testo che è
arrivato al Quirinale c’è lo scudo per i capitali all’estero. Io non lo firmo e
denuncio”.
Oggi qualche leghista gli ha risposto che
era a conoscenza del testo che esprime quanto concordato in consiglio dei
ministri.
Su questa vicenda, tra i commenti della
giornata c’è quello di Matteo Renzi. Rob
de matt, come si dice dalle mie parti a Milano, ma mi tocca convenire con
le seguenti affermazioni del fanfarone ex presidente del consiglio: «Di
Maio è un uomo disperato. Si è accorto in ritardo di aver dato il via libera a
un condono. Prima ha votato il
testo del decreto legge, poi ha detto che glielo hanno cambiato e si è
rimangiato tutto».