venerdì 12 luglio 2013

Herman Hess: Sono una stella

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.

Sono il mare che di notte si infuria,
che mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.

Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.

Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza. 

Frammenti di cinema: I Magnifici Sette / 7

Frammenti di cinema: I Magnifici Sette / 6

Frammenti di cinema: I Magnifici Sette / 5

Frammenti di cinema: I Magnifici Sette / 4

Frammenti di cinema: I Magnifici Sette / 3

Frammenti di cinema: I Magnifici Sette / 2

Frammenti di cinema: I Magnifici Sette / 1

Marco Travaglio: “Ha ragione Berlusconi”


Decisamente in forma, Marco Travaglio. Perfetta la sintesi finale…


da: Il Fatto Quotidiano

La notizia è che B. ha ragione. Dal suo punto di vista, ma ha ragione da vendere.
Vent’anni fa entrò in politica per non finire in galera: tutte le sue aziende erano sotto inchiesta e gran parte dei suoi manager inquisiti o detenuti per Tangentopoli. Bastava un nonnulla e sarebbe toccato a lui, cosa che infatti avvenne di lì a poco, appena divenne premier, quando un sottufficiale della Gdf rivelò di aver ricevuto soldi dopo un’ispezione fiscale alla Fininvest. Da allora ogni indagine o processo per i suoi reati divenne una persecuzione politica.
All’inizio lo dicevano soltanto lui e i suoi servi. Poi cominciarono a dirlo in tanti. Oggi lo dicono o lo pensano quasi tutti: compreso il Pd che lo aiuta a chiudere il Parlamento per protesta contro la Cassazione. Chi, tre mesi fa, sui giornali e nei palazzi, sponsorizzò o avallò il governo Pd-Pdl sapeva benissimo qual era il prezzo da pagargli. Un prezzo doppio: metà occulto, cioè l’impunità; e metà palese, cioè il taglio dell’Imu per la campagna elettorale in caso di mancata impunità. Sono vent’anni che fa così e non si vede perché dovrebbe

Svizzera: dove la vera opposizione la fanno di cittadini



Svizzera: qui la vera opposizione la fanno i cittadini
Possono ostacolare e intralciare l'attività del Parlamento. Grazie alla democrazia diretta ognuno può esprimere la propria opinione. E i politici sono sempre osservati speciali.

Ventisei cantoni, 2.400 comuni, quattro lingue ufficiali (tedesco, francese, italiano, romancio e alcune minoranze linguistiche), religioni diverse e un tempo, gli antenati degli Svizzeri di oggi, si sono fatti pure la guerra. Sembra l’Europa in piccolo, ma è la Svizzera.


La Federazione attuale si basa su una coesione molto forte della popolazione e uno dei pilastri della solidarietà politica dei cittadini svizzeri è quello della democrazia diretta: la popolazione può dire la propria - nel vero senso della parola e non solo per esprimere un parere – dal livello amministrativo comunale fino alle decisioni cantonali e federali. Possono proporre e decidere anche modifiche della costituzione e delle leggi.

Papa Francesco, Motu proprio: abolito l’ergastolo, stretta su pedofilia e corruzione

da: TMNews

Papa Francesco elimina ergastolo, stretta su pedofilia e corruzione
Motu proprio per riformare il codice, saranno perseguiti dal Vaticano anche reati commessi oltre le mura



E'stata pubblicata oggi la Lettera Apostolica di Papa Francesco, in forma di Motu proprio, sulle nuove leggi in materia penale e di sanzioni amministrative per lo Stato della Città del Vaticano e la Santa Sede. Fra le molte novità della riforma di varie norme del codice penale e di procedura penale c'è l'abolizione dell'ergastolo, l'estensione della portata dei reati contro i minori leagti a pedofilia, l'applicabilità di norme e sanzioni anche per chi riveste incarichi in Curia e diplomatici. E anche per reati commessi al di fuori delle mura vaticane.

"Ai nostri tempi - scrive Papa Francesco - il bene comune è sempre più minacciato dalla criminalità transnazionale e organizzata, dall'uso improprio del mercato e dell'economia, nonché dal terrorismo. È quindi necessario che

Berlusconi fa il “moderato” per non turbare la Cassazione “amica”

da: Huffington Post

Pdl, Silvio Berlusconi imbavaglia i suoi sulla crisi per non creare tensione col Colle e non turbare la Cassazione "amica"



E adesso la quiete, dopo la grande ammuina: “La situazione è tale che porta al sostegno di questo governo. Se avete dichiarazioni negative, quindi, ce la teniamo per noi”. È soprattutto un messaggio teso a placare un partito profondamente lacerato e sull’orlo di una crisi di nervi quello che Berlusconi affida ai suoi nel corso dell’ufficio di presidenza a palazzo Grazioli. Serve il “bavaglio” per evitare che colonnelli, amazzoni, papaveri berlusconiani combinino guai scaricando sul governo la rabbia per la questione giudiziaria. E serve, per tenerli buoni, che il bavaglio lo metta il Capo. È la grande frenata, messa a punto nel vertice notturno. Perché il Cavaliere è ottimista sulla Cassazione.
Nel collegio giudicante non ci sono “toghe rosse”. Lo stampo dei cinque giudici è chiaramente conservatore. Non solo. Altro elemento che rasserena Berlusconi è che il relatore della Sezione feriale è Amedeo Franco, consigliere della III sezione penale della Cassazione. È la sezione che ha già salvato Berlusconi una volta, prosciogliendolo dall'accusa di frode fiscale nel processo Mediatrade. E non è ostile nemmeno il presidente del collegio, Antonio Esposito. Che è il padre

giovedì 11 luglio 2013

Rosy, che aveva denunciato sei volte il suo assassino

da: Huffington Post
di Domenico Marocchi

A Palermo c'è un bambino di appena due anni che per diverse ore è rimasto accanto al corpo esanime della madre. Un corpo martoriato dalle coltellate, una vita calpestata, ancora una volta, da un uomo che non ha saputo accettare la fine di una relazione. 
Eppure Rosy Bonanno, 26 anni, aveva già denunciato per ben sei volte per stalking l'ex convivente Benedetto Conti.
Avevano avuto un figlio insieme, ma dopo numerosi litigi, la donna aveva deciso di andarsene di casa e tornare a vivere con i genitori assieme al bambino. La fine della convivenza ha però aperto la porta della follia e dell'ossessione.
Conti, 36 anni, ha iniziato a molestare Rosy. Doveva vedere il figlio due volte a settimana e invece, ogni giorno, si presentava a casa della donna, ed è lì che partivano le violenze, le minacce, le intimidazioni.
Rosy e i suoi genitori però hanno provato a reagire, chiedendo aiuto alle istituzioni, denunciando per ben sei volte l'uomo, ricevendo i consigli e il sostegno di forze dell'ordine ed assistenti sociali che però non sono riusciti a scongiurare quello che, a detta dei parenti, era un "delitto annunciato".

Pd, appello di 70 senatori: comunicare meglio (?!)…

Comunicare meglio?
Mi pare che a comunicazione il Pd stia messo benissimo. Comunica da tempo di essere un partito morto.
Morte cerebrale.


da: Il Fatto Quotidiano

Stop lavori Camere, 70 senatori Pd: “Scelta faticosa, ma comunichiamo meglio”
"Il Pd non si è piegato alla volontà del Pdl" hanno scritto i capigruppo democratici. Contemporaneamente 13 deputati che ieri hanno votato contro la sospensione hanno scritto al segretario Epifani per denunciare le offese e gli insulti ricevuti dal collega Matteo Orfini

Un appello perchè non si ripetano “autogol“. Settanta senatori scrivono una lettera aperta e chiedono “uno scatto d’orgoglio del Pd”, e chiedono che “si spieghi meglio” al Paese che il sostegno al governo Letta “è la migliore scelta che si possa fare date le circostanze”. Provengono da diverse aree, dal veltroniano Giorgio Tonini al bersaniano Miguel Gotor, al ‘giovane turco’ Francesco Verducci. “La distanza tra quanto comunicato in queste ore e ciò che davvero è accaduto e sta accadendo nelle aule parlamentari

Politica e Media, M5S: Mediaset, non la ha concessione per trasmettere?

da: Lettera 43

Mediaset, M5S accusa: «Berlusconi è abusivo»
I grillini: «Non ha la concessione del governo per trasmettere». L'azienda: «Abbiamo tutti i titoli». Ira del Pdl.

Silvio Berlusconi sarebbe un «abusivo». L'accusa è arrivata da Mario Michele Giarrusso, senatore del Movimento 5 stelle, secondo cui «Mediaset non ha la concessione del governo per trasmettere e se questo risulterà vero noi ci rivolgeremo direttamente alla guardia di finanza per chiedere che venga oscurata».
Giarrusso ha spiegato che i grillini hanno chiesto l'acquisizione delle concessioni per cui Mediaset trasmette e «ci è stato risposto da esponenti del partito-azienda che non ci sono concessioni da acquisire».
La polemica è scoppiata durante la discussione generale sull'ineleggibilità di Berlusconi.

PDL: «NON CONOSCONO LE LEGGI».Pronta la replica del Pdl, attraverso Giacomo Caliendo: «Il collega del M5s non ha capito niente», ha sostenuto, «perchè evidentemente non conosce le leggi che disciplinano il settore. Dal 2005 in poi infatti non c'è più bisogno di un atto di autorizzazione specifico».

Cinema: baci appassionati e mostri marini, le sequenze più belle


da:  Il Sole 24 Ore

Baci appassionati e mostri marini: le sequenze balneari più belle della storia del cinema
di Andrea Chimento



La spiaggia è da sempre uno dei luoghi più mostrati e rappresentati sul grande schermo. Diverse memorabili pellicole sono state ambientate, integralmente o quasi, in riva al mare, mentre altre hanno puntato sul fascino dei litorali soltanto per qualche scena particolarmente emblematica.
Vi proponiamo una classica top 10 in ordine cronologico delle sequenze balneari più suggestive e affascinanti della storia della settima arte:

«Da qui all'eternità» (1953) di Fred Zinnemann: uno dei baci più indimenticabili visti sul grande schermo è, indiscutibilmente, quello tra Burt Lancaster e Deborah Kerr. Un momento di passione assoluta, che all'epoca fece scandalo, vissuto sulla battigia di una spiaggia hawaiana mentre stava per scatenarsi la bufera della guerra. (CLIP)

Informazione online: #chissenefrega della libertà

da: Cadoinpiedi

Il testo del disegno di legge 903, annunciato dal sen.Torrisi (Pdl) dalle prime indiscrezioni - confermate dallo stesso autore - sembra configurarsi come il più cruento attacco alla libertà di parola online sin qui registrato.

Appena uno pensa di aver letto la peggiore iniziativa legislativa di tutti i tempi in fatto di bavagli all'informazione online, c'è qualcuno, in Parlamento, che - quasi si trattasse di uno di quei film horror nei quali le scene più cruente sembrano non aver mai fine - interviene a fugare tale convincimento. 


Questa volta è toccato al Senatore Salvatore Torrisi (PDL).

Il testo del disegno di legge 903, annunciato al Senato dal Parlamentare Pdellino non è ancora stato pubblicato ma dalle prime indiscrezioni - confermate dallo stesso autore della proposta - che filtrano sembra proprio che si tratti del più cruento attacco alla libertà di parola online sin qui registrato.

Bonsai di Sebastiano Messina: “La giustizia di Silvio”


da: la Repubblica

Dicono che il Pdl sia insorto contro la Cassazione perché vuole impedire la condanna definitiva di Berlusconi. Ma quando mai. Il Pdl (come rivela Schifani) «si aspetta una sentenza di piena assoluzione». E allora, perché sono tutti così furibondi ? Semplice: perché non vogliono far passare Berlusconi per un privilegiato, un raccomandato, per uno che ottiene rapidissimamente la sentenza (di assoluzione, si capisce) mentre gli altri imputati comuni devono aspettare anni e anni. No, lui non vuole alcun trattamento di favore. Non vuole risolvere i problemi dell’imputato Berlusconi con il potere del presidente Berlusconi. Quindi, come spiega efficamente il deputato Nino Bosco (Pdl), prima di emettere una sentenza definitiva contro di lui ci vuole «una riforma complessiva della giustizia». Poi, magari, ne riparliamo.

mercoledì 10 luglio 2013

Beppe Grillo: “Oggi al Quirinale”



La seconda parte della conferenza stampa con le domande dei giornalisti è disponibile qui.

"Al Presidente della Repubblica Italiana,

ho chiesto questo incontro, di cui la ringrazio per la sollecitudine, per esprimerle direttamente le mie preoccupazioni sulla situazione economica, sociale e politica del Paese convinto che misure urgenti e straordinarie, pari a quelle di un’economia di guerra, non possano più aspettare oltre, neppure un giorno.

L’Italia si avvia verso la catastrofe. Chi è oggi al governo del Paese è responsabile dello sfacelo, sono gli stessi che ne hanno distrutto l’economia. Questa classe politica non è in grado di risolvere alcun problema. E’ essa stessa il problema. Il Governo delle Larghe Intese, voluto fortemente da lei, tutela soltanto lo status quo e gli interessi di Berlusconi, che in qualunque altra democrazia occidentale non sarebbe ammesso ad alcuna carica pubblica, e tanto meno in Parlamento. La Nazione è una pentola a pressione che sta per saltare, mentre, ormai da mesi, il Governo Letta si balocca con il rinvio dell’IMU

Parlamento chiuso per Mediaset


Sono andata nel sito di Famiglia Cristiana certa che, le esternazioni di Fabrizio Cicchitto sulle parole dette da Papa Francesco nella sua visita a Lampedusa, non sarebbero “passate inosservate” (post sotto).
Ovviamente, ho trovato ciò che immaginavo. Ci ho trovato anche un titolo azzeccato sulla giornata parlamentare odierna, vissuta dalle “larghe intese” all’insegna dell’appoggio – temporaneo, secondo il Pd – a Mediaset. Pardon: a Berlusconi.


da: Famiglia Cristiana

Parlamento chiuso per Mediaset
Ecco a voi l'Aventino di Berlusconi. Deputati e senatori del Pdl, con l'appoggio di molti parlamentari del Partito democratico, hanno sospeso i lavori dell'aula. Anteponendo le beghe giudiziarie del "caro leader" del Cavaliere ai doveri istituzionali. E regalandoci uno dei momenti più bassi della storia della Repubblica.
di Francesco Anfossi

Grazie a un colpo di genio di Renato Brunetta il Pdl ha inaugurato la sospensione del Parlamento per “legittimo impedimento”. Tre giorni di stop ai lavori in aula. Una decisione che negli altri Paesi dell’Occidente viene presa

Famiglia Cristiana: “Il vergognoso silenzio dei politici cattolici”

Nello schieramento di centro destra nessun esponente proveniente dal mondo cattolico sente il dovere di difendere papa Francesco dalle critiche dell'onorevole Cicchitto e di altri che come lui hanno "bacchettato" il Pontefice per la sua visita e le sue parole a Lampedusa. Più del dramma degli immigrati contano gli equilibri interni.
di Don Antonio Sciortino

L’onorevole Cicchitto, trombettiere del pensiero berlusconiano, ha perso un’altra buona occasione per tacere e ha bacchettato il Papa, dopo la sua visita e le sue parole a Lampedusa, di fronte al dramma di ventimila immigrati annegati nel Mare nostrum, un tempo culla delle civiltà e delle tre grandi religioni monoteiste, diventato ora la tomba della civiltà, un cimitero a cielo aperto di tanti poveri cristi, la cui unica colpa è d’essere nati sulla sponda “sbagliata” del Mediterraneo.
A dargli manforte in questa presuntuosa lezioncina a papa Francesco non potevano mancare i soliti corifei Maurizio Gasparri (che, a forza di dover sempre dichiarare per apparire, non sa più quel che dice), e l’amazzone Daniela Santanché che, col suo accanito zelo a difesa del capo, spera di guadagnarsi qualche grado in più nel partito o qualche posizione rilevante nell’aula parlamentare. Stendiamo un pietoso velo, invece, sugli incivili rigurgiti

Serge Latouche: Limite /9

Limiti economici

Per questo l’economista liberale (e non solo liberale) è costretto a sposare il postulato della crescita infinita: la crescita è infinita non perché può esserlo (niente lo prova, anzi tutto lascia intendere il contrario) ma perché deve esserlo.
   François Partant, Que la crise s’aggrave


I limiti economici chiaramente sono strettamente correlati con i limiti ecologici. Se l’ecosistema esplode, è proprio perché l’economia della crescita è fondata sull’illimitatezza. Tuttavia, questo «sempre di più» su cui si basano il sistema capitalistico e la società dei consumi non avrebbe potuto affermarsi se la scienza e la tecnica non avessero fatto intravedere la possibilità di una potenza infinita. L’illimitatezza propriamente economica sta nel modo di produzione e nel modo di consumo. Se da un lato il pianeta oppone la sua

La7: Gad Lerner lascia


Gad Lerner lascia La7: “Non trovo saggio invecchiare davanti a una telecamera”

Gad Lerner lascia La7 ”dopo 12 anni belli”. Lo annuncia lo stesso giornalista sul suo blog. ”Con tutto l’affetto e la riconoscenza, pur mantenendo un rapporto di amicizia con il nuovo azionista Urbano Cairo – scrive – lo confesso: non mi ci ritrovo più”.
Le sue dichiarazioni arrivano attraverso un post  proprio nel giorno della presentazione dei palinsesti di La7 dove Urbano Cairo aveva rassicurato “Vi posso garantire che Gad Lerner non se n’è andato per ragioni di soldi”. Il giornalista continua “Tutto ha un termine, e nel mio caso – sottolinea Lerner – si tratta solo di un lieve anticipo sulla tabella di marcia che mi ero prefissato. A 12 anni dalla sua fondazione, cui mi onoro di aver partecipato, lascio La7. A scanso di equivoci sgradevoli in tutti questi 12 anni, fino all’ultimo, il rapporto costi/ricavi/ascolti delle mie trasmissioni  è stato

La7, palinsesti nuova stagione: Crozza e Santoro, arrivano Paragone e Sottile


Palinsesti La7: Cairo conferma Crozza e Santoro, arrivano Paragone e Sottile
di Lara Gusatto

Presentato a Milano il palinsesto di La7 per la prossima stagione tv, la prima completa da quando la rete è passata a Urbano Cairo. Quello che tutti temevano, un repentino cambio di linea editoriale, non dovrebbe verificarsi. Garantisce, sorridendo, Cairo stesso: «Andrò in giro come un uomo sandwich con scritto avanti e dietro: “la linea editoriale di la7 non è cambiata”». Confermate le punte di diamante, non mancano le novità: resteranno al loro posto Michele Santoro, Lilli Gruber, Corrado Formigli, Daria Bignardi (Le invasioni barbariche torneranno a primavera, nel 2014) e Maurizio Crozza, il cui nuovo programma partirà ad ottobre. Resta in sella naturalmente anche il direttore Enrico Mentana, che oltre alla gestione del TgLa7 avrà sulle spalle dieci prime serate per l’approfondimento. Le novità (annunciate, a dire il vero) avranno invece i volti di Salvo Sottile e Gianluigi Paragone, strappati rispettivamente a Mediaset e Rai. E non mancano nemmeno gli addii, come quello di Benedetta Parodi, nostra signora dei fornelli, approdata proprio oggi ufficialmente a Real Time. Mentre per quanto riguarda l’intrattenimento andranno in onda la nona stagione di Grey’s Anatomy e In treatment, con Sergio Castellitto, entrambe in prima tv free.

Adriano Sofri: “L’anestesia del cuore che ci rende insensibili”


da: la Repubblica

Nessun uomo è un'isola. Nessuna isola è un'isola. Anche la parabola del buon samaritano può essere raccontata di nuovo al passaggio da una strada di periferia a una strada d'acqua: "Donne e uomini, bambini e vecchi salivano dalla costa libica a Lampedusa, e i briganti li depredarono e li lasciarono mezzo morti in mezzo al mare. Una motovedetta maltese passava di lì, e allargò la rotta". "Anche una nave da diporto passava, e virò di bordo. Ma un peschereccio che tirava le reti li vide, e ne ebbe pietà...". Interrompo la parafrasi grossolana, per non arrivare al punto in cui il ferito viene affidato alla locanda dal samaritano che paga di tasca sua, e parafrasare la locanda con un Centro di identificazione ed espulsione, in cui incarcerarli per sei mesi rinnovabili, per il reato di esser nati altrove  -  a Samaria, forse.

Lo scorso 23 giugno, quando all'ultimo momento il papa Francesco si tenne alla larga dal concerto per l'Anno della fede, adducendo "impegni improrogabili", si mormorò che non volesse fare incontri impropri: chissà. Chissà se davvero abbia pronunciato la frase che gli è stata attribuita: "Io non sono un principe rinascimentale". Frase singolarmente pregnante, in una situazione della curia che può ricordare i fasti e i nefasti di quel periodo meraviglioso, e che soprattutto richiamava involontariamente i cinquecent'anni dalla scrittura del Principe di Machiavelli. In questi giorni c'è stata una imprevedibile cadenza

Fisco: i rischi della nuova anagrafe

Ci sono due aspetti diversi, entrambi fondamentali. Il primo aspetto riguarda la lotta all’evasione.
Grande fratello, privacy. Non c’è privacy, non c’è “grande fratello” che tenga quando l’obiettivo è ridurre l’evasione. Non è pensabile che questo paese continui ad essere una democrazia (?!) fondata sull’evasione fiscale.
L’altro aspetto, essenziale, è che non si possono ignorare i timori delle persone. In un paese dove i delegati – politici e/o gestori di enti e istituzioni – sono, nella migliore delle ipotesi, dilettanti allo sbaraglio, il rischio è quello di consegnare dati che non siano usati in modo appropriato per raggiungere l’obiettivo.
Così come, per andare in altro campo, il punto non è eliminare le intercettazioni telefoniche se violano la privacy ma gestirne la diffusione, in merito alla nuova anagrafe fiscale, il punto della questione non è escludere la trasmissione dei movimenti di conto corrente al Fisco, bensì, definirne il corretto e adeguato criterio dell’uso.
Criteri trasparenti e logici nell’aggregazione per consentire rilevazioni pertinenti. E, in caso di rilevazioni “sospette” (cioè che facciano ipotizzare elusioni e evasioni) i riscontri devono essere discussi con la contraparte, cioè il cittadino.
Tutto ciò ha un costo, in termini di tempo e denaro, ma questa roba si chiama: civiltà, rispetto dei diritti e dei doveri. Di entrambe le controparti: cittadino e fisco.


da: Il Sole 24 Ore

I rischi della nuova anagrafe  
Il Fisco a tentoni tra i conti correnti
di Enrico De Mita e Salvatore Padula

Il Fisco italiano dispone di una quantità di dati sulla situazione finanziaria dei contribuenti di gran lunga superiore agli altri maggiori Paesi. Questo gap diventerà ancora più ampio quando, tra qualche mese, andrà a regime

Silvio, quello che voleva il “processo breve” (cioè la prescrizione rapida): udienza il 30 luglio in Cassazione

C’era una volta uno che voleva far approvare leggi ad personam per evitare i processi. C’era una volta uno che, tra le leggi ad personam, ce ne mise una detta “processo breve”. Che altro non era che: tempi di prescrizione accorciati per abbreviare la chiusura dei processi senza arrivare ad una sentenza.
Come si suol dire: chi di “brevità” ferisce potrebbe…perire.


da: Lettera 43

Diritti tivù, la prescrizione per Berlusconi si allontana
Processo Mediaset, udienza il 30 luglio in Cassazione. Il Pdl insorge: «Fretta sospetta». Letta: «Il governo è saldo».

È una corsa contro il tempo, con annesse polemiche, quella del processo Mediaset che vede tra gli imputati l'ex premier Silvio Berlusconi.

L'udienza in Cassazione è stata fissata per il 30 luglio davanti alla sezione feriale della Suprema corte.
La decisione è destinata a scongiurare probabilmente ogni rischio di prescrizione, anche di una sola parte delle accuse. E ha già provocato l'ira del Pdl, che ha invocato la «rivolta» contro una giustizia considerata «ad personam».

martedì 9 luglio 2013

Politica e media: Mediaset vola in borsa e allora Silvio stoppa i falchi


da: la Repubblica

Mediaset vola e Silvio stoppa i falchi
Basta col fuoco amico contro i ministri
di Carmelo Lopapa

«Basta con gli attacchi personali ai ministri, non ci portano consensi e in questa fase creano solo problemi». Silvio Berlusconi tornerà a Roma oggi dopo oltre due settimane di inabissamento. E, deludendo i “falchi” anti-governativi, si presenterà questa sera davanti all’assemblea dei deputati Pdl di Montecitorio (domani al Senato) indossando ancora una volta i panni del pompiere. Fine delle ostilità, almeno quelle «personali » coi ministri.

Lo ha spiegato alla vigilia della due giorni romana ai dirigenti sentiti da Arcore. Gli affondi mossi soprattutto contro il ministro dell’Economica Fabrizio Saccomanni dai vari Brunetta e Gasparri sono piaciuti poco all’ex-premier. Perché è vero che il progetto Forza Italia è in rampa di lancio, ma il Cavaliere non ha alcuna intenzione di far precipitare la situazione. Non ora, almeno, con i titoli Mediaset che veleggiano in borsa (solo ieri più 2,76 per cento) e con le grane giudiziarie che lo assorbono ancora a tempo pieno (il 19 la sentenza Ruby bis e a giorni l’archiviazione o il rinvio a giudizio per la compravendita dei senatori a Napoli). L’ordine che il capo impartirà alle truppe, stando alle

Quelli che..”di tutto di più”: Rai, a chi vanno due miliardi di appalti pubblici

da: Il Fatto Quotidiano 

Rai, ecco a chi vanno i due miliardi di euro all’anno di appalti pubblici
In un documento segreto di 20 pagine, consegnato dal dg Gubitosi alla Commissione di Vigilanza, ci sono i nomi delle 2400 società che si sono divise la torta: dall'ex dalemiano Velardi ai fratelli 'berlusconiani' Casella, per finire a Dino Vitola, 'protetto dall'ex An Rositani
di Carlo Tecce

Le pagine, venti. Le società, 2400. Le scatole, infinite. Il denaro, 2 miliardi di euro. Ogni anno, a ogni sussulto di canone che rispetta l’inflazione, la Rai distribuisce centinaia di appalti e commesse per le serie televisive e per la ristorazione, per i varietà e i trasporti. Un documento di viale Mazzini, che il Fatto Quotidiano ha visionato e la Commissione di Vigilanza dovrà esaminare, prova a servire la trasparenza: le tabelle, in ordine alfabetico, sembrano un elenco telefonico. Ma di nome e in nome, di sigla in sigla, si scoprono le aziende che lavorano con i migliori contratti.

I fratelli Casella, Losito e Mediaset
Per fare impresa in viale Mazzini, società pubblica che può apparire inespugnabile, non occorrono grossi capitali: una società a responsabilità

Stefano Feltri: “Letta style, la sottile arte del governo provvisorio”

da: Il Fatto Quotidiano

È tutta una questione di stile, visto che di sostanza c’è poco. Ma che stile. Enrico Letta da premier si sta dimostrando un virtuoso del governo versione andreottiana (anche di Giulio Andreotti, alla morte, nessuno ricordava i risultati ma tutti il metodo, la pervicacia nel garantirsi la sopravvivenza). Dietro la massima, anche questa andreottiana, del “meglio tirare a campare che tirare le cuoia” c’è una prassi politica ormai definita composta di vari tasselli. Eccoli.

BRUNETTA. Enrico Letta si sveglia al mattino e pensa a Renato Brunetta. Ogni parola, ogni silenzio , ogni sospiro, è calibrato nella consapevolezza delle reazioni del capogruppo del Pdl. Imu, Iva, spread, Europa: Letta prima calcola fin dove può spingersi senza farsi azzannare dal professore veneziano, solo dopo, se è il caso, si pronuncia.

IL DISCORSO. Ma il governo Letta abolirà l’Imu o no? Alla domanda tutti i ministri e gli adepti delle larghe intese rifiutano di esprimere un’opinione personale e rimandano sempre allo stesso, venerato, documento: il testo del discorso di insediamento. Che, a posteriori, non è solo una (lunga) lista

Egitto: ultimatum dei militari

da: Adnkronos

Egitto, l'ultimatum dei militari: stop ai sit-in con zero conseguenze

Giornata di sangue in Egitto. E' salito infatti a almeno 51 morti il bilancio delle violenze di questa mattina al Cairo, davanti a una sede della Guardia Repubblicana.
Le Forze Armate egiziane hanno poi esortato i manifestanti a porre fine ai loro sit-in di protesta nelle piazze, assicurando che non avrannoconseguenze legali. In una conferenza stampa al Cairo, il portavoce delle Forze Armate, Ahmed Mohamed Ali, ha ribadito che i militari non tollereranno minacce per la ''sicurezza nazionale''.
Riguardo alle violenze davanti alla Guardia Repubblica, il portavoce ha ribadito che i militari hanno agito con ''saggezza'' mentre i manifestanti hanno usato ''munizioni, molotov, sassi e altro''.
Secondo la versione dei militari, le violenze sono scoppiate dopo un tentativo di assalto da parte di un ''gruppo armato'' contro la struttura a Nasr City, dove si ritiene sia trattenuto il presidente deposto MohamedMorsi. Una fonte militare ha detto alla Dpa che uomini armati hanno tentato di oltrepassare il filo spinato che circonda la sede della Guardia Repubblicana con la copertura di alcuni ''cecchini''.

lunedì 8 luglio 2013

Papa Francesco a Lampedusa: “No alla globalizzazione dell’indifferenza”


da: Corriere della Sera

Papa Francesco a Lampedusa: «No a globalizzazione dell'indifferenza»
Visita conclusa. In 10mila per la Messa. L'incontro con i migranti. La forte simbologia delle azioni del Pontefice.

Prima di scendere sul molo di Lampedusa, ha deposto in mare una corona di fiori per ricordare i migranti morti in mare. Papa Francesco ha inaugurato così la sua prima visita nell'isola, dove lo attendeva una folla di 10mila persone. E' stata proprio la notizia degli «immigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte» ad averlo spinto a scegliere Lampedusa come meta della sua prima visita. Lo scopo, come ha ricordato durante la messa, è «risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta». Si calcola che nei viaggi della speranza dall'Africa all'Europa abbiano perso la vita almeno 25mila persone negli ultimi 20 anni.

LA MESSA - Il Papa è arrivato a Lampedusa nella tarda mattinata di lunedì. Il programma è stato sobrio, su espressa richiesta del Pontefice che da un lato non ha voluto spese straordinarie e dall'altro ha chiesto di non stravolgere la vita quotidiana della popolazione. Alla visita non erano presenti autorità, tranne

Milano, piazza Affari: “giornata della collera”, protesta il mondo dell’edilizia

Il settore dell’edilizia è in crisi profonda: le compravendite di case in Lombardia sono crollate del 24% rispetto a un paio di anni fa e parecchie imprese sono sull'orlo della chiusura se non già fallite.

Squinzi: “La situazione è veramente difficile e i dati sono sempre in recessione da 9 trimestri. Non riusciamo a vedere la luce in fondo al tunnel nonostante le dichiarazioni ottimistiche del ministro Saccomanni ma solo un debole lumicino peraltro non determinato da noi ma dalla situazione economica internazionale”.

Questo il motivo per cui, dopo il 13 febbraio scorso, i lavoratori dell’edilizia – con i loro caschetti gialli – si sono ripresentati oggi in piazza Affari, il regno del Mercato, per manifestare la loro protesta.

fonte: Corriere della Sera  


Da Gaza alla Siria: i riflessi della svolta egiziana

da: La Repubblica

Il rischio contagio incubo dell’Occidente
di Renzo Guolo

La forzata fine del governo della Fratellanza Musulmana in Egitto costituisce una drammatica cesura nel processo in corso nel mondo della Mezzaluna. Il golpe in riva al Nilo avrà riflessi nell’intera regione.
Le transizioni arabe si erano rette sin qui sul patto tra gli Stati Uniti e la Fratellanza. Washington aveva fatto cadere il veto nei confronti delle forze islamiste che contavano sul consenso popolare, purché garantissero “affidabilità sistemica”. Ovvero rinunciassero a mettere in discussione alleanze e trattati, in particolare quello con Israele, e facessero muro contro il terrorismo qaedista. Il colpo di stato egiziano scrive, di fatto, la parola fine su quel patto. Dopo il 3 luglio, con la leadership politica e religiosa della Fratellanza egiziana agli arresti come ai tempi di Nasser e Mubarak, difficilmente quella convergenza potrà riproporsi. Da qui i timori della Casa Bianca, per le ripercussioni delle vicende egiziane nell’intera regione.
Se gli oppositori di Morsi imputavano a Obama di non mettere alle strette il presidente deposto, saranno ora gli islamisti a imputare agli Usa la loro immobilità. Il golpe risolve, apparentemente, il problema egiziano ma ne apre altri. 

Costi della politica: il tesoriere del Pd in Canada per “studiare” il meccanismo salva soldi

da: la Repubblica

L’ultimo blitz di Pd e Pdl per salvare i soldi ai partiti
Spunta l’emendamento per il “rimborso a progetto”.
di Carmelo Lopapa

La «tenda canadese» è stata armata nella cantieristica specializzata del Partito democratico, si chiama “finanziamento a progetto”. Mezzo di soccorso da campo per consentire ai partiti di trovare rifugio dall’imminente ciclone destinato ad azzerare da qui a un paio d’anni le loro finanze con l’addio all’erogazione di milioni di euro a pioggia. Il tesoriere democrato Antonio Misiani è da poco rientrato dal Canada, appunto, dove il meccanismo esiste da anni e — a quanto dice lui — funziona. Lo ha studiato, analizzato, messo a punto.
E anche i colleghi Pdl, sensibili al tema, sono pronti ad accettare il “modello Ottawa”.

Il premier Enrico Letta sembra non sappia nulla di quanto si stia orchestrando. L’argomento è all’ordine del giorno nella riunione di gruppo di martedì a Montecitorio, giusto per sondare il terreno. Ma i renziani puntano il dito, aprono il caso, loro non ci stanno. Tagliare, ma con giudizio. E in estate allargare le

Papa Francesco: “La Chiesa non abbia paura di rinnovare le strutture vecchie”

da: La Stampa

Il Papa: "Nessun timore nel rinnovare le strutture della Chiesa"
Rinnovare le strutture e le coscienze. Il "manifesto" della riforma di Francesco
di Giacomo Galeazzi



Un accorato appello che suona come un manifesto programmatico: "La Chiesa non abbia paura di rinnovare le strutture vecchie".
In una Curia che attende l'annunciata riforma, le parole di Francesco diventano presagio di imminenti novità. L'esortazione papale a non temere di rinnovare l'architettura ecclesiastica è arrivata stamattina durante la messa a Santa Marta, l'ultima prima della pausa estiva. 'Ed è una sintesi dell'azione di Bergoglio. Le idee camminano sulle gambe delle persone e per rinnovare le strutture della Chiesa occorre uscire dal formalismo dei fedeli per consuetudine e valorizzare la disponibilità interiore al miglioramento. "Nella vita cristiana, anche nella vita della Chiesa, ci sono strutture antiche, strutture caduche: è necessario rinnovarle'', ha evidenziato il Pontefice, secondo l'ormai abituale resoconto di Radio Vaticana. Insomma ''vino nuovo in otri nuovi'', come insegna il Vangelo.