da: Adnkronos
Egitto,
l'ultimatum dei militari: stop ai sit-in con zero conseguenze
Giornata di sangue in Egitto. E'
salito infatti a almeno 51 morti il bilancio delle violenze di questa
mattina al Cairo, davanti a una sede della Guardia Repubblicana.
Le Forze Armate egiziane hanno poi
esortato i manifestanti a porre fine ai loro sit-in di protesta nelle
piazze, assicurando che non avrannoconseguenze legali. In una conferenza
stampa al Cairo, il portavoce delle Forze Armate, Ahmed Mohamed Ali, ha
ribadito che i militari non tollereranno minacce per la ''sicurezza
nazionale''.
Riguardo alle violenze davanti alla
Guardia Repubblica, il portavoce ha ribadito che i militari hanno agito con
''saggezza'' mentre i manifestanti hanno usato ''munizioni, molotov, sassi e
altro''.
Secondo la versione dei militari, le
violenze sono scoppiate dopo un tentativo di assalto da parte di un ''gruppo
armato'' contro la struttura a Nasr City, dove si ritiene sia trattenuto il
presidente deposto MohamedMorsi. Una fonte militare ha detto alla Dpa che
uomini armati hanno tentato di oltrepassare il filo spinato che circonda la
sede della Guardia Repubblicana con la copertura di alcuni ''cecchini''.
I Fratelli Musulmani hanno accusato i
militari e la polizia di aver aperto il fuoco contro i manifestanti. Il
presidente ad interim, Adly Mansour, ha ordinato l'apertura di un'inchiesta
indipendente sulle violenze. ''E' stato un massacro'', attaccano i Fratelli
musulmani che lanciano un appello alla rivolta ''per difendere il Paese dai
traditori - twitta il portavoce della Fratellanza Gehad el-Haddad - cospiratori
del golpe militare" che ha destituito Morsi.
Intanto il Grande Imam di al-Azhar,
lo sheikh Ahmed el-Tayyeb, ha detto che potrebbe essere ''costretto'' a
''ritirarsi'' se in Egitto non si fermeranno le violenze. ''Potrei trovarmi
costretto a rimanere in casa se (quanti sono dietro le violenze, ndr) non si
assumeranno le proprie responsabilità per fermare questo spargimento di sangue
nel Paese'', ha detto el-Tayyeb in un audiomessaggio trasmesso dalla tv di
Stato. Il capo della massima istituzione dell'Islam sunnita ha quindi
chiesto che venga ''subito'' annunciata una roadmap per la ''transizione
democratica'' e che venga costituita ''entro due giorni al massimo'' una
commissione per la riconciliazione nazionale.
Condanna della violenza e un invito
alla calma arriva da Mohamed elBaradei, portavoce delle opposizioni
liberali egiziane. Sui fatti di questa mattina ''è necessaria un'indagine
indipendente. La violenza genera violenza e deve essere condannata
formalmente - ha scritto elBaradei su Twitter - E' necessaria un'indagine
indipendente. La transizione pacifica è l'unica via". Inchiesta
indipendente che è stata disposta dal presidente egiziano ad interim Adly
Mansour, ha annunciato la tv di stato, spiegando che è già stata costituita una
commissione che si occupera' dell'inchiesta
In segno di protesta il partito
salafita al-Nour ha annunciato il suo ritiro dai colloqui per la
formazione di un nuovo governo. "Abbiamo deciso di ritirarci
immediatamente da tutti i negoziati in risposta ai massacri presso la Guardia
Repubblicana", ha spiegato su Twitter il portavoce del partito salafita
al-Nour, Nader Bakkar.
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