mercoledì 10 luglio 2013

Silvio, quello che voleva il “processo breve” (cioè la prescrizione rapida): udienza il 30 luglio in Cassazione

C’era una volta uno che voleva far approvare leggi ad personam per evitare i processi. C’era una volta uno che, tra le leggi ad personam, ce ne mise una detta “processo breve”. Che altro non era che: tempi di prescrizione accorciati per abbreviare la chiusura dei processi senza arrivare ad una sentenza.
Come si suol dire: chi di “brevità” ferisce potrebbe…perire.


da: Lettera 43

Diritti tivù, la prescrizione per Berlusconi si allontana
Processo Mediaset, udienza il 30 luglio in Cassazione. Il Pdl insorge: «Fretta sospetta». Letta: «Il governo è saldo».

È una corsa contro il tempo, con annesse polemiche, quella del processo Mediaset che vede tra gli imputati l'ex premier Silvio Berlusconi.

L'udienza in Cassazione è stata fissata per il 30 luglio davanti alla sezione feriale della Suprema corte.
La decisione è destinata a scongiurare probabilmente ogni rischio di prescrizione, anche di una sola parte delle accuse. E ha già provocato l'ira del Pdl, che ha invocato la «rivolta» contro una giustizia considerata «ad personam».

La Suprema corte è chiamata a decidere se confermare o meno la sentenza con cui la Corte d'appello di Milano, l'8 maggio scorso, ha condannato Berlusconi a quattro anni di reclusione e all'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici per il reato di frode fiscale.

COPPI: «SONO ESTERREFATTO». Dura la reazione di Franco Coppi, difensore di Berlusconi: «Non ho mai visto un'udienza fissata con questa velocità», ha detto. «Sono esterrefatto, sorpreso e amareggiato perché in questo modo si comprimono i diritti della difesa». In questo modo, ha aggiunto Coppi, «la Cassazione ha voluto rispondere a chi paventava i rischi della prescrizione intermedia di questo processo, ma di casi come questo se ne vedono abitualmente molti altri e la Suprema corte si limita a rideterminare la pena nel caso in cui, prima del verdetto definitivo, sia intervenuta la prescrizione per una parte dei reati».
ALFANO: «VELOCITÀ FULMINANTE». Il segretario del Pdl e vicepremier, Angelino Alfano, ha rincarato la dose: «Sono ammirato per questa prova di efficienza della Corte che ha battuto ogni record del giusto processo. Evidentemente, il lavoro svolto dal presidente Berlusconi per lo smaltimento dell'arretrato, comincia a dare i suoi frutti. Confido che il trattamento sarà riservato come doveroso anche ai tanti cittadini meno famosi ma equalmente desiderosi di una giustizia così fulminante».
L'IPOTESI DI SLITTAMENTO DELL'INTERDIZIONE. La mattina del 9 luglio, un articolo delCorriere della Sera aveva anticipato la possibilità dello slittamento di un anno dell'eventuale interdizione dai pubblici uffici per il Cav.
Per questo il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia, Enrico Costa, ha affermato: «IlCorriere detta, la Cassazione scrive. Dopo l'articolo pubblicato sul quotidiano di via Solferino, la Suprema Corte ha preso le contromisure. Alla faccia della lunghezza dei processi».

Santanchè: «Passiamo all'azione». Bondi: «Resistenza non violenta»

Daniela Santanchè ha alzato la voce: «Che cosa facciamo noi come movimento politico? Aspettiamo ancora l'unica manifestazione che forse riusciremo a fare, e cioé quella di accompagnarlo in carcere? Non ci sto. Basta divisioni, basta perder tempo con tentennamenti, e sofismi. Serve passare all'azione».
Per Sandro Bondi, coordinatore nazionale del Pdl, «tutto può accadere, compresa la necessità da parte nostra di forme di resistenza, seppure non violente».
Secondo Fabrizio Cicchitto, la decisione della Cassazione e le parole di Coppi «hanno il significato che è possibile che scatti una operazioni politico-giudiziaria con un doppio obiettivo: colpire Berlusconi e destabilizzare un governo la cui composizione e la cui maggioranza politica è del tutto sgradita a precisi ambienti giudiziari, editoriali, finanziari e politici».
LUPI: «PER IL CAV GIUSTIZIA A TEMPO RECORD». Così invece il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: «Milioni di italiani aspettano giustizia per anni, ma per Silvio Berlusconi la Corte di Cassazione viene convocata in un tempo record. Si accelera il tentativo di eliminare Berlusconi per via giudiziaria. Quanto sta avvenendo è inaccettabile, stento a credere che tutto ciò possa accadere».
QUAGLIARIELLO: «PROCESSO CON EFFETTI SPECIALI». Un altro ministro del Pdl, Gaetano Quagliariello ha sostenuto che «il processo Mediaset continui a stupire con effetti speciali: dopo l'eccezionalità di una sentenza d'appello con contestuale deposito delle motivazioni, ora siamo agli straordinari d'agosto. C'è solo da augurarsi che quando ci si renderà conto che la questione giustizia non è un problema di Silvio Berlusconi o del centrodestra ma investe il nostro Stato di diritto, non sia troppo tardi».
Oltre al ricorso del Cavaliere, i giudici della Cassazione dovranno esaminare quelli presentati dal produttore cinematografico Frank Agrama e dagli ex manager Mediaset Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano.

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