lunedì 12 luglio 2021

Nicola Gratteri: “Macchè processi più brevi, è un’amnistia che li getta al macero”

 


Le osservazioni di Gratteri confermano ciò che penso di questa "riforma": è una porcata. Draghi ha "fretta" di mandare a Bruxelles un pezzo di carta in cui la Commissione trovi scritto che sono ridotti i termini dei processi. Quale sia l'effetto di questo, che Coppi e Gratteri hanno correttamente evidenziato con la loro competenza ed esperienza, non frega un organo sessuale maschile a Draghi. Che, del resto, di giustizia non capisce un cazzo e ha delegato la "riforma" alla "competente" Cartabia intervenendo poi – come sempre – con le sue "mediazioni a posteriori già decise ante presentazione decisione". In questo caso con i "capricci": se il M5S non approva la riforma mi dimetto!

Quanto alla "competente" Cartabia: o non ha la più pallida idea di come funzioni – o non funzioni - un tribunale o ne è consapevole. E, allora. sarebbe disonesta. Ma non può, non deve esistere, un ministro della Repubblica italiana disonesto con i cittadini italiani.

 


da: Il Fatto Quotidiano – intervista di Marco Travaglio

Procuratore Nicola Gratteri, le piace questa “riforma della Giustizia” della ministra Marta Cartabia approvata all’unanimità dal Consiglio dei ministri?

Concordo pienamente con quel che ha detto il professor Coppi. Il sistema non solo è destinato ad andare in tilt, ma in questo modo non viene assicurata alcuna “giustizia”. Stabilire che la prescrizione si interrompe dopo la sentenza di primo grado, ma al contempo imporre termini “tagliola” per il processo di appello e per quello successivo di Cassazione, senza intervenire sui sistemi di ammissibilità degli appelli o dei ricorsi per Cassazione, significa solo preoccuparsi di “smaltire carte”, non di assicurare una decisione giusta. Noi magistrati dobbiamo fare giustizia, non smaltire carte: noi abbiamo a che fare con la vita delle persone. I giudici di appello e di Cassazione devono, all’esito di un'analisi ponderata, rimediare – se esistono – a errori commessi nel grado precedente. Con questa “riforma”, invece, da una parte si gettano al macero migliaia di processi, e dall’altra si accentua la tendenza a trasformare le corti in “sentenzifici”, che badano

Calcio, 11 luglio 2021: Italia campione d'Europa

 

🏆 Battere a Wembley, nel loro tempio calcistico, i nazionalisti, presuntuosi, antisportivi inglesi è qualcosa di indimenticabile.....👏👏👏👏👏

 

 

Mii spiace per 😘 Berrettini 👏👏👏👏👏 che mi ha procurato un'ansia che non provavo da anni per un match di tennis. Per lui è solo l'inizio..."martellerà" ancora su quell'erba. E non solo. 

 


 

Alessandro Di Battista: L’ipocrisia di chi condanna i licenziamenti ma è complice di un governo iper-liberista

 


Nei confronti di Orlando, Alessandro Di Battista è generoso...magnanimo...In vena di eufemismi.

Coraggio? A Orlando mancano i coglioni. Beh..non solo a lui...Come Di Battista ben sa...

 


da: https://www.tpi.it/

Il ministro Orlando è una brava persona, purtroppo, anch’egli non è immune dai principali difetti della politica al tempo di Draghi: incoerenza, ingenuità e mancanza di coraggio. Il 3 settembre del 2016, durante la festa del Fatto alla Versiliana, l’allora ministro della Giustizia Orlando, parlando con Gustavo Zagrebelsky di Europa, pronunciò queste parole:

Oggi noi stiamo vivendo un enorme conflitto tra democrazia ed economia. Oggi, sostanzialmente, poteri sovranazionali sono in grado di bypassare completamente le democrazie nazionali. I fatti che si determinano a livello sovranazionale, i soggetti che si sono costituiti a livello sovranazionale spesso non legittimati democraticamente sono in grado di mettere le democrazie di fronte al fatto compiuto. Faccio un esempio. La modifica, devo dire, passata abbastanza sotto silenzio, della Costituzione per quanto riguarda il tema dell’obbligo del pareggio di bilancio, non fu il frutto di una discussione nel Paese. Fu il frutto che a un certo punto la Banca centrale europea, più o meno, ora la brutalizzo, disse: «O mettete questa clausola nella vostra Costituzione o altrimenti chiudiamo i rubinetti e non ci sono gli stipendi alle fine del mese».

Governo Draghi, nomine: Fuortes, il “tagliatore” trasversale spinto in Rai dall’Ancien Régime

 


da: Il Fatto Quotidiano – di Gianluca Roselli

Quando arrivò alla sovrintendenza del Teatro dell’Opera di Roma, nel dicembre del 2013, qualcuno lo soprannominò “Edward Mani di Forbice”. Il personaggio del film di Tim Burton si adattava perfettamente a questo manager arrivato per salvare il Teatro tagliando. Lacrime e sangue.

Parliamo di Carlo Fuortes, che Mario Draghi indicherà ufficialmente domani come amministratore delegato della Rai. All’epoca il Teatro dell’Opera era squassato dalle polemiche e sull’orlo del fallimento: conti a picco, scioperi a raffica, Riccardo Muti che se ne va sbattendo la porta. “Quando sono arrivato c’era una situazione peggio di Alitalia”, dirà Fuortes. Ebbene, lui che fa? Decide di licenziare orchestra e coro, un totale di 182 persone, col benestare dell’allora sindaco di Roma, Ignazio Marino. Poi, tra prepensionamenti, qualche buonuscita e una serrata trattativa sindacale, nessuno venne lasciato a casa. Quello, però, fu il suo biglietto da visita.

Ecco, forse è questo a spaventare ora i dipendenti di Viale Mazzini. Fuortes arriva per tagliare? Certamente viene per risanare i conti in stato comatoso (523,7 milioni di posizione netta negativa nel 2020) e per rilanciare l’azienda dopo un lungo periodo di stagnazione, ma il rilancio potrebbe passare anche per tagli (si parla addirittura di vendita di una rete…).

domenica 11 luglio 2021

Marco Travaglio: La vispa Cartabia

 


Da una di Comunione e Liberazione c'è da aspettarsi questo ed altro....E questa è stata giudice della Corte Costituzionale. E questa sarebbe una papabile presidente della Repubblica. Se queste sono le donne che contano nelle istituzioni meglio che rimangano a casa a fare la maglia o le tagliatelle fresche. I maschi non ridano del mio "antifemminismo". Io sono per il matriarcato. E quando vedo e sento certo maschietti, anche per loro l'invito è: a casa. A fare la lavatrice. Senza mischiare i colori.

Vabbè. Ho aspettative esagerate. 

 


da: Il Fatto Quotidiano

Leggendo la sua intervista al Corriere , si stenta a credere che Marta Cartabia abbia davvero detto quel nulla  mischiato con niente. Ma soprattutto che sia davvero la ministra della Giustizia, e nel governo dei migliori. Era dai tempi del leghista Roberto Castelli, immortalato da Borrelli come “l’ingegner ministro”, che non si trovava tanta incompetenza mista ad arroganza (le due cose vanno spesso a braccetto, la seconda per nascondere la prima). Con l’aggravante che Castelli era un esperto in abbattimento di rumori autostradali e la Cartabia è un ex presidente della Consulta. Ma proprio questo è il guaio: un Guardasigilli dovrebbe misurarsi, oltreché con gli alti principi del Diritto, con la Giustizia reale. Come minimo, dovrebbe aver messo piede in un tribunale. Non è il caso della Cartabia, che pure, essendo affiliata a Cl come il marito, di imputati e pregiudicati dovrebbe conoscerne parecchi. Invece parla come

Don Gioba: la Missione dell'Amore

 


da: http://www.gioba.it/

"In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».  Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano."

(dal Vangelo di Marco 6,7-13)

“Come è bello far l’amore da Trieste in giù…”.

È il ritornello della canzone “Tanti Auguri” di Raffaella Carrà che mi è risuonata in testa tutto il giorno quando mercoledì scorso sono stato con i bambini e ragazzi del grest al parco Minitalia. Mi ricordavo bene il video degli anni 70 (era la sigla di un programma televisivo) nel quale la Carrà cantava in mezzo ai monumenti in miniatura di tutta Italia. Non era stato girato nel parco di Bergamo dove ero in quel momento con il grest, ma nell’altro che c’è a Rimini, “L’Italia in miniatura”, ma l’effetto era lo stesso. La canzone aveva un testo che per l’epoca era davvero molto trasgressivo, anche se di fondo aveva un messaggio positivo, quando diceva “non c’è odio né violenza quando a letto l’amore c’è”, con una panoramica di tutte le bellezze artistiche e paesaggistiche della nostra nazione, unite da un solo canto che in fondo era gioioso e libero.

venerdì 9 luglio 2021

Riforma della giustizia? Una porcata, ma garantisce il garante (nonchè capo politico) Grillo...

 


Sono d'accordo con Di Battista (il che non mi succede spesso...): "la prescrizione è di fatto tornata, per la gioia di chi ha denari e potere. Solo che si chiamerà 'improcedibilità'".

Questa che i leccaculo di Draghi – Beppe Grillo in testa – chiamano riforma della giustizia è una porcata. Una presa per il culo. Piacerà a Bruxelles che troverà scritto che i processi di secondo grado devono svolgersi entro massimo due anni e quelli in Cassazione entro un anno ma, di fatto, non c'è giustizia se i processi svaniscono. Sia chiaro: i tempi dei processi sono inaccettabili ma è altrettanto inaccettabile che si stabiliscano termini precisi entro i quali arrivare al secondo e terzo grado ben sapendo che la macchina della giustizia non è in grado di rispettare quei tempi. Per mancanze strutturali, per i meccanismi procedurali.

Non basta scrivere una norma disponendo tempi prestabiliti per i processi di secondo grado e in Cassazione perché si raggiunga l'obiettivo di una durata ragionevoli dei processi. Se non ci sono le risorse: magistrati e personale amministrativo, se non c'è un sistema informatico adeguato, molti processi finiranno per decorrenza dei termini previsti. In caso di condanna in primo grado, nel secondo grado di giudizio l'abilità degli avvocati, i meccanismi processuali, il perenne "legittimo impedimento" faranno scattare il decorso dei termini previsti per arrivare al secondo o terzo grado di giudizio.

Siamo capaci tutti – analfabeti inclusi – di scrivere norme come quelle che ha scritto la

Alessandro Di Battista: Non è Draghi a essere grillino, sono i grillini a essere draghiani

 


da: https://www.tpi.it/

Non è vero che Draghi è grillino, sono certi grillini ad essere ormai irrimediabilmente diventati draghiani. Intimoriti o interessati, i ministri a 5 stelle hanno dato prova di incapacità politica, pavidità, accidia e inadeguatezza. Roba da chiedere scusa ai milioni di elettori che li hanno sostenuti, posto che molti di loro non gli rivolgerebbero più la parola.

Il fallimento dell’ala governista del M5S è un dato di fatto e solo chi è “interessato” al governo o chi ormai ha la carta intestata ministeriale davanti agli occhi non riesce ad ammetterlo. Immagino che Cadorna si rese conto della disfatta di Caporetto così come i francesi travolti dall’astuzia militare del generale Giáp a Ðiện Biên Phủ. I draghini a 5 stelle no.

Negano l’innegabile, difendono l’indifendibile inimicandosi ogni giorno migliaia di iscritti che, ingenuamente, cinque mesi fa, credettero alla barzelletta del “controlliamo dall’interno”. Mai vista una débâcle tale nella storia repubblicana.

Una forza politica che, tre anni fa – sebbene pare sia passato un secolo – prese il 33% dei voti grazie a sacrosante istanze di cambiamento e che finisce a portare il caffè a chi un tempo diceva di voler spazzar via accontentandosi, in modo dozzinale, di mancette composte, oltretutto, da banconote false.

Come cambia la prescrizione: i pro e i contro

 


da: Domani – di Giulia Merlo

La prescrizione approvata ieri dal drammatico Consiglio dei ministri in cui si è rischiato lo strappo del Movimento Cinque Stelle prevede lo stop della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, sia in caso di condanna sia in caso di assoluzione.

Per le due successive fasi di giudizio, invece, sono previsti tempi prefissati: una durata massima di due anni per i processi d'appello e di un anno per quelli di Cassazione. È prevista la possibilità di una ulteriore proroga di un anno in appello e di sei mesi in Cassazione per processi complessi relativi a reati gravi, tra i quali sono previsti associazione a delinquere semplice, di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, violenza sessuale e, per volontà dei Cinque stelle, i reati gravi contro la pubblica amministrazione come corruzione, concussione. Sono esclusi i reati imprescrittibili, cioè quelli puniti con ergastolo.

Decorsi tali termini, interviene l'improcedibilità: il reato dunque non si prescrive, ma viene dichiarato improcedibile per decorso dei termini.

Quanto all’entrata in vigore, una volta approvata dal parlamento, la nuova previsione verrà applicata per tutti i reati commessi a partire dal 1 gennaio 2020, esattamente la data in cui avrebbe dovuto prendere efficacia lo stop alla prescrizione voluto dal precedente governo.

Contro

Vaccini: seconda dose in anticipo? Non in Lombardia

 


Con il governo Draghi non è cambiato nulla. Ogni regione fa quell'organo sessuale maschile che gli pare. E la Lombardia non brilla certo. Se paragonata, ad esempio, al Lazio.

Nonostante l'Ema abbia invitato ad anticipare la seconda dose di Astrazeneca (post 4 settimane dalla prima) per assicurare maggiore copertura alla variante Delta che sta crescendo di giorno in giorno, lo spostamente della data è previsto solo per posticipare. E non si capisce per quale motivo la seconda dose di Astrazeneca a Milano viene data dopo minimo 63 giorni quando per mesi ci hanno martellato i timpani dicendo che la seconda dose doveva essere inoculata tra le 10 e le 12 settimane. E allora, per quale motivo non anticipare a meno di 63 giorni?

 

da: https://www.corriere.it/ - di Paolo Mereghetti

Infruttuoso un tentativo all’hub di viale Scarampo. È possibile solo posticiparla. Illuminante la risposta se si chiede il motivo del «No»: «Perché no»

Singolarità della Sanità lombarda. Mentre tutti (dal premier Draghi al Ministro della Sanità al Commissario Figliuolo) invitano gli italiani ad accelerare con la seconda dose di vaccino per prevenire nuovi contagi e varianti estere, a Milano si tira dritto, sordi agli inviti più autorevoli.

martedì 6 luglio 2021