giovedì 26 gennaio 2023

Un governo fossile rinfrancato da una debole opposizione

 


 

da: https://ilmanifesto.it/ - di Massimo Serafini

L’hanno chiamata “Operazione Mattei”, cioè con il nome di uno dei più geniali industriali italiani del dopoguerra. Forse hanno pensato che quel nome avrebbe valorizzato il tentativo del nuovo governo italiano di fare dell’Italia un grande deposito di gas per distribuirlo poi nell’intera Europa, liberandola dalla sua cronica dipendenza da quello russo. Per questo motivo la presidente del consiglio Meloni è andata in Algeria, ovviamente accompagnata dal presidente dell’Eni a mendicare un aumento delle sue forniture, e per la stessa ragione il ministro degli esteri Tajani si è recato in Egitto, il paese che ha ucciso Giulio Regeni e tiene in ostaggio Patrick Zaki.

Dubito che Enrico Mattei avrebbe apprezzato che il suo nome fosse speso per qualificare una delle operazioni più retrograde come questa, anzi sono convinto che essendo un grande innovatore, oggi metterebbe la sua intelligenza e capacità imprenditoriale al servizio delle fonti di energia rinnovabile.

Al di là del nome l’intera operazione rafforza il sospetto che il paese del sole, del vento e con il più grande patrimonio idroelettrico europeo non utilizzerà queste sue materie prime ma rimarrà ancorato all’energia fossile che fa male al clima e costa cara per quanti soldi vengano buttati per contenerne il prezzo.

Belle and Sebastian: So In The Moment

 

Belle and Sebastian: Will I Tell You A Secret

 

Destra e ammanca: Perché il problema di Giorgia Meloni è il suo governo

 


da: https://www.tag43.it/ - di Stefano Iannaccone

Il caso Nordio con l’asse tra Berlusconi e Terzo Polo. Le uscite infelici di alcuni ministri ed esponenti di FdI. La battaglia sui balneari e il pressing di Salvini. La rottura pubblica con Rampelli. La verità è che il maggior ostacolo per Giorgia Meloni è il suo esecutivo.

Il più grande problema di Giorgia Meloni è il suo governo. Si potrebbe riassumere così la situazione sempre più tesa all’interno della maggioranza. Vista anche la latitanza di quello che era il primo partito dell’opposizione, il Pd, intento a sbrogliare i nodi dell’infinita stagione congressuale. Al momento la premier resiste, minimizza (in pubblico) le divergenze di vedute e gli agguati che arrivano dagli alleati, Forza Italia in primis. Ma che la luna di miele con l’elettorato stia finendo è più di una sensazione. A confermarlo sono i sondaggi. Secondo l’ultima rilevazione SWG per TgLa7 cala il gradimento sull’operato dell’esecutivo: dal 50 per cento del 28 ottobre è scivolato al 37 per cento del 20 gennaio, mentre la fiducia per la presidente del Consiglio resta pressoché invariata dal 43 per cento di ottobre (con punte del 45 per cento tra novembre e dicembre), al 41 per cento. Sicuramente ha pesato lo scivolone sulla vicenda delle accise. Con il governo che pare vittima di sé stesso, tra misure contestate e dichiarazioni improvvide, che tradiscono la sostanziale difficoltà a tenere unita la maggioranza. E addirittura il principale partito, il monolitico Fratelli d’Italia.

Il caso Nordio, le affinità elettive tra Forza Italia e Terzo Polo e il nodo balneari

mercoledì 4 gennaio 2023

Il testamento spirituale di Benedetto XVI

 


da: https://www.avvenire.it/

Il mio testamento spirituale

Se in quest’ora tarda della mia vita guardo indietro ai decenni che ho percorso, per prima cosa vedo quante ragioni abbia per ringraziare. Ringrazio prima di ogni altro Dio stesso, il dispensatore di ogni buon dono, che mi ha donato la vita e mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in essi Egli mi ha guidato bene.

Ringrazio i miei genitori, che mi hanno donato la vita in un tempo difficile e che, a costo di grandi sacrifici, con il loro amore mi hanno preparato una magnifica dimora che, come chiara luce, illumina tutti i miei giorni fino a oggi. La lucida fede di mio padre ha insegnato a noi figli a credere, e come segnavia è stata sempre salda in mezzo a tutte le mie acquisizioni scientifiche; la profonda devozione e la grande bontà di mia madre rappresentano un’eredità per la quale non potrò mai ringraziare abbastanza. Mia sorella mi ha assistito per decenni disinteressatamente e con affettuosa premura; mio fratello, con la lucidità dei suoi giudizi, la sua vigorosa risolutezza e la serenità del cuore, mi ha sempre spianato il cammino; senza questo suo continuo precedermi e accompagnarmi non avrei potuto trovare la via giusta.

Condizione femminile: In Italia 1 Donna su 3 fa la Casalinga

 


da: https://fondazioneidea.it/blog/casalinghe-in-italia/

In Italia, sono 7 milioni 338 mila le donne che si dichiarano casalinghe. Il 41% di esse hanno più di 60 anni mentre l’8% ha meno di 35 anni. Ma quali sono le regioni vi è una percentuale maggiore di casalinghe?

Ancora una volta è possibile notare quanto siano prorompenti le disuguaglianze tra Nord e Sud. Infatti più del 60% delle casalinghe vive proprio in centro-sud.

Le tre regioni con il tasso più alto sono principalmente 3:

1. Sicilia in cui 1 donna su 3 fa la casalinga;

2. Campania dove le casalinghe sono più del 10% della popolazione regionale;

3. Puglia con 32,3% di casalinghe.

Considerando la media italiana del 21,8%, questi numeri sono altamente elevati e questo ci fa chiedere quali siano le motivazioni intrinseche che provocano questo fenomeno.

Perché ci sono tante casalinghe?

Essere casalinghe non è sempre una scelta. Ci sono delle motivazioni non solo economiche ma anche sociali e culturali che fanno sentire le donne quasi obbligate a rimanere a casa.