giovedì 30 dicembre 2021

Draghi e il "Natale normale per i vaccinati": di decreto in decreto bruciato il "vantaggio" su Omicron

 


da: https://www.ilfattoquotidiano.it/ - di Andrea Tundo

Covid, quattro decreti in poco più di un mese: così il governo Draghi ha bruciato il “vantaggio” su Omicron e ora insegue l’ondata della variante

Mentre le diagnosi sono a un passo dal superare le 100mila al giorno, l'esecutivo licenzia il quarto provvedimento dal 24 novembre. Uno non è neanche finito in Gazzetta Ufficiale ed è stato riassorbito da quello del 23 dicembre. A metà mese Draghi assicurava: "Ci avviciniamo al Natale più preparati e sicuri". Da allora sono stati varati due nuovi decreti per gestire l'impennata di casi e ce n'è un quinto all'orizzonte

Quattro interventi, di cui uno ‘fantasma’, in poco più di un mese e un “vantaggio” rispetto al resto d’Europa tanto sbandierato quanto dilapidato con la politica dei piccoli passi, come se quasi due anni di pandemia non abbiano insegnato che anticipare le mosse sia l’unica soluzione per raffreddare le curve. Certo, nel mezzo è arrivata la variante Omicron, ma anche di fronte a quella – cullandosi su una flash survey tardiva – il governo ha balbettato. E nella mossa di fine anno, con il sistema di test&tracing prossimo al collasso, ha bilanciato i cordoni larghi sulle quarantene di chi ha aderito alla campagna vaccinale con una nuova decisa stretta solo per i non vaccinati. La mossa (non finale, visto che Palazzo Chigi parla di un nuovo pacchetto di norme nei prossimi giorni) è stata decisa di fronte a diagnosi quotidiane che corrono verso quota 100mila rischiando di mandare il Paese in un lockdown di fatto, lo spettro che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha sempre voluto evitare puntando sul Green Pass e su una politica di interventi “proporzionali” al rischio.

mercoledì 29 dicembre 2021

Draghi, FFP2 qui "sì", "no" là: norme ridicole del "governo dei migliori"

 


Norma ridicola, cazzata "draghiana": mascherina FFP2 obbligatoria sui mezzi di trasporto, bar, cinema, ecc. Al supermercato, per strada, in chiesa, vanno bene anche le mascherine chirurgiche.

Che si fa?. Mi metto la mascherina chirurgica quando esco, se vado al supermercato, in chiesa. Se entro in un bar, se salgo su un mezzo pubblico che faccio, tolgo la mascherina e metto la FFP2. Ridicolo. Cazzata del "governo dei migliori".

Tanto valeva obbligare all'obbligo di indossare la FFP2. Ovviamente – dicasi: ovviamente – dopo aver stabilito nel decreto un prezzo calmierato. Le FFP2 sono introvabili. Le tengono nei magazzini e le distribuiranno nei prossimi giorni a prezzi aumentati. Quando uno ha il dna del tecnocrate non può che favorire la speculazione. Del resto, il dna non si cambia. Vero Draghi?

Riforma Irpef, i grandi giornali “scoprono” che i maggiori vantaggi vanno ai redditi medio-alti. Tutti zitti quando Draghi al Fatto rispose: “Non è vero”

 

 

da: https://www.ilfattoquotidiano.it/ - di Chiara Brusini

Sei giorni dopo la conferenza stampa di fine anno Repubblica, Corriere e Stampa danno grande risalto a numeri che dimostrano come l'intervento su aliquote e detrazioni garantisca il risparmio maggiore a chi ha un imponibile di circa 40mila euro di reddito. Come è noto da tempo: bastava leggere le tabelle del Tesoro, pubblicate invece con titoli che avvaloravano le tesi del governo. Nessuno (con l'eccezione del Tg La7) rileva il contrasto tra le "nuove" simulazioni e la risposta data dal premier, che aveva scatenato ironie e trollate sui social

“Il taglio dell’Irpef premia i redditi medio alti” (La Stampa). “Irpef, chi perde e chi guadagna: ai dirigenti il beneficio maggiore” (Repubblica). “L’Upb: favoriti i redditi medio alti” (Corriere). Dodici giorni dopo lo sciopero generale e sei giorni dopo la conferenza stampa di fine anno, durante la quale Mario Draghi rispondendo a una specifica domanda del fattoquotidiano.it ha detto che “i principali beneficiari della riforma fiscale sono lavoratori e pensionati a reddito medio basso”, i grandi giornali mettono nero su bianco che le cose non stanno così. Citando una nota dell’Ufficio parlamentare di bilancio oggi spiegano che la fascia per la quale arriveranno i maggiori vantaggi è quella poco sopra i 40mila euro di reddito, a fronte di un imponibile medio che per i lavoratori dipendenti si ferma a 21mila. Cifre che non sono certo una sorpresa: lo studio risale al 20 dicembre e tutte le precedenti simulazioni, comprese quelle del Tesoro, dicevano lo stesso, come scritto più volte dal fattoquotidiano.it. L’unica cosa che è cambiata, nel frattempo, è che Draghi ha lasciato intendere che non disdegnerebbe la salita al Colle,

mercoledì 22 dicembre 2021

Soldi ai più ricchi, Draghi smentisce le critiche alla riforma fiscale: “Non è così”

 


da: https://www.tpi.it/ - di Marco Nepi

La riforma fiscale approvata dal governo Draghi non beneficerà soprattutto i più ricchi. A dirlo è lo stesso Mario Draghi, che oggi, nella consueta conferenza stampa di fine anno, ha risposto per due ore alle domande dei cronisti sui principali temi relativi all’operato del governo, dalle prossime misure per contrastare la nuova variante omicron alla corsa per il Quirinale, passando per la legge di bilancio, pronta a essere discussa in Senato dopo l’approvazione ieri della Camera.

“I maggiori benefici derivanti dalla riduzione delle aliquote Irpef e dal taglio dei contributi per il 2022 si concentrano sui lavoratori con 15.000 euro di reddito, non sono medio-alti questi no?”, ha detto oggi Draghi rispondendo alla domanda rivolta da Manolo Lanaro de Il Fatto Quotidiano, che ha chiesto di spiegare la ragione per cui il governo ha deciso di ridurre le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Un intervento “che favorisce soprattutto i redditi medio-alti e anche quelli non da lavoro” secondo Lanaro, che ha chiesto perché il governo non ha concentrato le risorse “sui lavoratori a basso reddito che hanno più risentito della pandemia”.

“Non è così però”, è stata la risposta secca di Draghi, affermando che i principali beneficiari della riforma fiscale “sono i lavoratori e i pensionati a reddito medio-basso”. Secondo il presidente del Consiglio, che nel corso della conferenza stampa ha

Riforma Irpef, l’illusione ottica dei grandi giornali per mostrare benefici maggiori ai redditi bassi: ecco il trucco

 


da: https://www.ilfattoquotidiano.it/  - di Mauro Del Corno

Se ci si concentra solo sui risparmi che emergono dai dati Mef, si vede ad esempio come chi guadagna fino a 10 mila euro non si troverà in busta paga niente di più rispetto ad oggi. Chi invece ha uno stipendio di 40mila euro lordi l'anno porterà a casa 945 euro in più. Ma i giornali fanno una grande ammucchiata di misure diverse (sommando per esempio il bonus Renzi) per sostenere il contrario. Landini: "Non raccontate balle"

I dati del ministero dell’Economia confermano che la riforma dell’Irpef a cui lavora il governo Draghi va quasi esclusivamente a beneficio delle fasce di reddito medio-alte. Un effetto della riforma già evidenziato alcuni giorni fa da Ilfattoquotidiano.it. Eppure molti giornali hanno sparso una sorta di cortina fumogena per produrre l’illusione ottica che accada il contrario. Il risultato si ottiene mischiando gli effetti dell’ultima riforma con quelli di altri interventi come il bonus Renzi, gli assegni per i figli e la decontribuzione per i redditi fino i 35mila euro, promessa solo per il 2022. In sostanza si mischiano mele con pere.

Se invece ci si concentra solo sui risparmi che emergono dai dati Mef, si vede ad esempio come chi guadagna fino a 10 mila euro non si troverà in busta paga niente di più rispetto ad oggi. Chi invece ha uno stipendio di 40mila euro lordi l’anno porterà a casa 945 euro in più. Una riforma dunque regressiva. Per chi guadagna 50mila euro

È Stato Draghi

 


da: https://www.tag43.it/ - di Marco Zini  

Sulla carta è uno dei governi più liberisti. Nella realtà intervenendo in molte delle più importanti partite industriali del Paese (e si prepara a farlo anche in Tim e Fincantieri) sta allargando attraverso Cdp la presenza della mano pubblica nell’economia.

E pensare che con l’arrivo del nuovo governo, all’inizio del 2021, i turbo liberisti avevano stappato champagne perché sapevano come la pensavano Mario Draghi, i suoi ministri e soprattutto il suo super consulente economico Francesco Giavazzi: lo Stato deve essere solo un regolatore e non deve entrare direttamente nel capitale delle imprese. Quindi vade retro a qualsiasi tentazione di uno Stato padrone. Anzi, di più. Per Giavazzi lo «Stato imprenditore è una delle idee più pericolose in circolazione, bisogna lasciar fare alle imprese». Dello stesso tenore anche le affermazioni dell’attuale Presidente del Consiglio: «Il ruolo dello Stato e il perimetro dei suoi interventi dovranno essere valutati con attenzione», spendere si può per «ricerca e sviluppo, istruzione, formazione, regolamentazione, incentivazione e tassazione». Ma dallo scorso febbraio a oggi qualcosa deve essere accaduto, perché molte delle decisioni che il governo ha preso in materia risultano tutte contromano rispetto a quanto dichiarato e scritto solo alcuni mesi fa. Insomma, i liberisti sono diventati ferventi statalisti. E il tanto idolatrato Milton Friedman ha lasciato il posto a Keynes.

Il pasticcio di Tim e il progetto di mega società della rete

Con l’annuncio di Opa da parte del fondo americano Kkr, i principali soci di Tim sono andati in

lunedì 20 dicembre 2021

Lidl by Lidl

 


da: https://www.tag43.it/ - di Stefano Grazioli

Lidl è una dei leader mondiali della grande distribuzione. Per numero di filiali, 10.800 in 32 Paesi, l’azienda tedesca è la maggiore al mondo, con una rete che sta dando del filo da torcere alla concorrenza, al primo posto quella casalinga, del colosso Aldi. Nell’anno fiscale 2021/21 Lidl ha fatturato 62,3 miliardi di euro, +9,7 per cento rispetto al precedente, nonostante la pandemia, e questo solo all’estero. Con la Germania si arriva alla soglia delle tre cifre, con 96,3 miliardi. Non è al momento comparabile con i giganti dell’industria tedesca, capitanati dalla Volkswagen, con 215 miliardi, e seguita dagli altri grandi dell’automotive, secondo la regola ancora vigente che si guadagna di più costruendo automobili che non vendendo carta igienica, e Lidl non è nemmeno quotata in borsa, ma nel settore ha avuto una crescita formidabile e sta diventando imbattibile. Dietro questa potenza c’è un signore di 82 anni, che quasi 60 anni fa, nel 1973, ha aperto il suo primo supermercato a basso prezzo in una cittadina tedesca: Dieter Schwarz.

L’intuizione di Schwarz, i supermercati discount

Schwarz è nato il 24 settembre del 1939 ad Heilbronn, in Baden Württenberg. La Seconda guerra mondiale era appena iniziata da un paio di settimane e il peggio doveva ancora venire. Suo padre Joseph era diventato socio nel 1930 della Heilbronner Lidl & Co.

domenica 19 dicembre 2021

Don Gioba: Commento al Vangelo del 19 dicembre 2021

 


da: https://www.gioba.it/  - di Don Giovanni Berti

Questo piccolo grande amore

DOMENICA 19 dicembre 2021 - IV di Avvento

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

(dal Vangelo di Luca 1,39-45)

Quasi cinquanta anni fa usciva una delle canzoni d’amore italiane più famose, “Questo piccolo grande amore” di Claudio Baglioni. E’ una canzone che narra di un amore piccolo e breve ma che cambia una vita, fatto di piccoli gesti e tanta voglia di sperimentare la cosa più bella della vita umana.

Come nasce un amore tra due persone? Quando incontro qualche coppia che vuole

giovedì 16 dicembre 2021

Covid: in Lombardia più posti letto? Ma per ricoverare chi?

 


Da lunedì Veneto, Liguria e Trentino saranno in zona gialla.

Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore anche la Lombardia è a rischio. Ma schiva la zona gialla aumentando i posti letto nei reparti ordinari.

Ma per ricoverare chi? I no-vax che non vogliono vaccinarsi, che rifiutano le cure in ospedale?

A prenderlo nel culo – non mi sovviene altra espressione – sono coloro che hanno necessità di essere ospedalizzati per tipologie diverse dal Covid. Il modello sanitario della Regione Lombardia funziona così: se chiami un'ambulanza e non hai i sintomi del Covid arriva anche dopo più di un'ora. Se vieni ricoverato per patologie diverse dal Covid ti sbattono fuori quando ancora dovrebbero tenerti in ospedale per ulteriori cure e accertamenti. Ovviamente, nessun tg, nessun quotidiano dà queste

Covid: Si sta come lo scorso aprile

 


da: https://www.tag43.it/ - di Giovanni Sofia

Mentre parte la campagna di vaccinazione per gli under 12, Gimbe fotografa un quadro preoccupante. Crescono ricoveri, terapie intensive e vittime, mai così alte da primavera. Si ipotizza l’obbligo del tampone per partecipare ai grandi eventi anche per gli immunizzati. Il punto.

È corsa contro Omicron e il tempo. L’obiettivo del governo è guadagnarne quanto più possibile prima che la nuova variante esploda anche in Italia. Scenario purtroppo inevitabile, almeno stando a sentire esperti e scienziati. «Sarà dominante entro metà gennaio», ha detto ieri la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Contestualmente, però, l’Ue aveva tirato le orecchie all’Italia, chiedendo spiegazioni sulla scelta di un tampone per i vaccinati provenienti dai Paesi membri, pur ribadendone la legittimità. «Sia di breve durata» hanno tuonato da Bruxelles, commentando l’ordinanza. Ma Mario Draghi davanti alla Camera ha tirato dritto: «Con questo ritmo, c’è poco da riflettere». Attestate le caratteristiche di Omicron, il timore di ritrovarsi con ospedali nuovamente al collasso e un numero di contagi elevatissimo è diffuso e non risparmia la politica. Con il Natale alle porte e l’inevitabile aumento delle occasioni di socialità, il virus potrebbe riprendere a galoppare a grande velocità. A confermarlo, qualora ce ne fosse bisogno, gli ultimi dati: ieri si sono registrati 129 morti, il numero più alto dal primo aprile.

I dati Covid della fondazione Gimbe: crescono tutti i parametri

lunedì 13 dicembre 2021

Patrick Zaki scarcerato dopo una lunga prigionia ospite a Che Tempo Che Fa - 12/12/2021

 

Dopo circa 670 giorni dietro le sbarre, il giovane Patrick Zaki ha lasciato la prigione e ha potuto riabbracciare la fidanzata, i genitori e la sorella. La sua vicenda giudiziaria non si è ancora conclusa, Zaky rischia ancora il carcere. In collegamento Patrick Zaki ospite a Che Tempo Che Fa.