lunedì 6 dicembre 2021

Anche le banche possono essere truffate...

 


da: https://www.corriere.it/ - di Luigi Ferrarella

Sei banche derubate per 10 milioni di euro: «artisti della truffa» con i biglietti da visita (falsi) Polaroid

Bper, Banca Popolare di Sondrio, Bpm, Credito Valtellinese, Credito Emiliano e Banca Intesa Sanpaolo raggirate da sei persone con il trucco dei finanziamenti sulla base di fatture a sconto. La banda si presentava con biglietti da visita contraffatti del marchio Polaroid

Truffare una manciata di euro a sprovvedute vittime, con il trucco dei finanziamenti chiesti sulla base delle fatture a sconto ma in realtà emesse per operazioni inesistenti, è attività non certo ignota a chi vive di espedienti, ma per truffare con questo meccanismo addirittura 10 milioni di euro a sei grosse banche nel giro di pochi mesi bisogna essere «artisti» della truffa. E a loro modo lo sono stati nel 2016 i sei indagati — tre italosvizzeri, due padovani e un romano — per i quali ora la Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per l’ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata appunto a una serie di truffe che complessivamente hanno lucrato 10 milioni di euro a spese della Bper, della Banca Popolare di Sondrio, della Bpm, del Credito Valtellinese, del Credito Emiliano e di Banca Intesa Sanpaolo.

I finanziamenti

Gli ingegnosi truffatori sono cioè accusati di aver raggirato gli istituti di credito nel riuscire a

ottenere dalle banche consistenti finanziamenti attraverso «lo sconto di fatture artatamente create e che non sarebbero state pagate», per poi immediatamente distrarre questi soldi dai conti delle società adoperate per la truffa e successivamente lasciate andare in bancarotta. In questo modo, oltre al danno per gli istituti bancari derubati appunto complessivamente di circa 10 milioni di euro, la distrazione dei soldi dalle società e il loro fallimento ha procurato un passivo di oltre 20 milioni di euro, mentre almeno 6 milioni e ottocentomila euro dei profitti lucrati prendevano la strada dei profitti personali dei truffatori trasferiti sul conto svizzero della Marketeasy Italia srl, e altri 4 milioni sulla Gs Quality Service srl.

I documenti falsi

A posteriori la truffa sembra sin troppo semplice: gli istituti di credito erogavano i finanziamenti dietro presentazione di documenti fraudolentemente predisposti per il raggiro, quali appunto fatture per operazioni inesistenti portate allo sconto, talvolta poi stornate e apparentemente emesse in un breve arco di tempo fra il 21 e il 27 gennaio 2016 e fra il 7 e il 14 marzo 2016. In questo modo i truffatori si sono procurati l’ingiusto profitto dei finanziamenti indebitamente ottenuti e subito fatti sparire dei conti delle società, con pari danno per gli istituti di credito che hanno dovuto iscrivere gli importi a sofferenza.

I finti emissari Polaroid

Certo non ci fanno una bella figura le banche, che, solitamente arcigne quando per erogare un mutuo a una coppia di lavoratori pretendono garanzie con pignoleria a tratti asfissiante, qui risultano essersi invece fatte ingannare con una certa superficialità dalla fantasia di truffatori che si presentavano con biglietti da visita contraffatti del marchio Polaroid spa, gruppo che dunque figura tra le parti offese in questo procedimento per il reato di contraffazione e uso di marchio. Tra le parti offese c’è anche l’Agenzia delle Entrate, perché i pm Stefano Civardi e Bianca Maria Eugenia Baj Macario contestano anche i reati tributari determinati dal fatto che il fallimento della Marketeasy Italia Srl nel luglio 2017 abbia lasciato una imposta evasa relativa al 2015 di oltre 320.000 euro.

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