lunedì 30 settembre 2013

Riforma elettorale: porcellum o mattarellum, l’”inversione” di Grillo e Letta

Ieri sera da Fazio, Letta ha detto di preferire il ritorno al voto con una nuova legge elettorale. Oggi Grillo gli ha ricordato cosa è successo qualche mese fa: il deputato Giachetti del Pd  - dicasi Pd, stesso partito di Letta – propose il ritorno al mattarellum ma tutto il partito votò contro. E’ vero quindi ciò che asserisce Grillo: quando vi era la possibilità di votare per il ritorno alla legge elettorale precedente cancellando il porcellum, il Pd di Letta non lo ha fatto.

E’ altresì vero ciò che sostiene Letta . Il fondatore del M5S, contrariamente a ciò che sosteneva durante l’ultima campagna elettorale e nonostante il voto a favore della proposta Giachetti, vuole votare con il porcellum. Motiva la contraddizione con un argomento oggettivamente reale: questa classe politica non è riuscita a cambiare la legge elettorale, perché non la vuole realmente modificare. Oppure, se lo farà, sarà per creare un super porcellum. Ma Letta sostiene che il vero motivo dell’improvviso amore di Grillo per il porcellum è che questo sistema gli consente di fare il terzo incomodo sottraendo voti al Pdl e al Pd.
Letta dovrebbe però spiegarci per quale motivo Grillo dovrebbe essere così pirla da scegliere la strada più difficile quando, grazie all’incapacità della classe politica di centro sinistra e centro destra, è in essere una legge elettorale che consente al M5S di avere un peso in Parlamento. Che poi non lo usi, o non lo sappia usare è altra faccenda.

Rai3, Report: da stasera (non più alla domenica) con i demeriti della classe politica

da: la Repubblica

"Report", Milena Gabanelli torna all'attacco: al via con i demeriti della classe politica


Da lunedì su RaiTre (non più alla domenica) torna il programma d'attualità e inchieste. Titolo della prima puntata, "Al posto giusto". La giornalista: "Il governo chi ha scelto per rimettere in piedi un paese devastato da una crisi senza precedenti? Quali sono i criteri di nomina di ministri e sottosegretari?
di Leandro Palestini
La giornalista più "tosta" del servizio pubblico, Milena Gabanelli, ha deciso di dare fastidio ai politici sin dalla prima puntata del suo nuovo Report (da lunedì, non più alla domenica, su RaiTre). Collezionista di querele, ma anche di cause vinte, quest'anno Milena Gabanelli parte con un'inchiesta sui demeriti della nostra classe politica. Titolo, Al posto giusto. "Alcuni politici hanno dimostrato di non saper fare bene o di fare danni. Eppure la politica non li espelle, una volta inseritisi non vanno mai via", dichiara la giornalista. Mentre per raddrizzare la Concordia sono stati chiamati i migliori esperti del pianeta, Report si chiede: "Il governo chi ha scelto per rimettere in piedi un paese devastato da una crisi senza precedenti? Quali sono i criteri di nomina dei ministri, sottosegretari e presidenti di Commissione?". 

Domande semplici e legittime, che Bernardo Iovene (autore dell'inchiesta) ha

Rai2, Pechino-Express: un reality diverso che conquista il web

da: Il Sole 24 Ore

Pechino-Express, il reality dagli occhi a mandorla che conquista il web

Chi è quel gruppetto di squattrinati e strampalati zaino in spalla, che attraversa, pedinato dai cameramen e non solo, il Sud- Est asiatico da Hanoi a Bangkok? Nostalgici hippie, fuggiaschi, turisti no Alpitour, niente di tutto questo, sono i bizzarri concorrenti del reality di Rai2, Pechino-Express, un format ideato in Belgio, che finalmente stravolge le regole del modello all'italiana, stile per intenderci quello della cara estinta Isola dei Famosi.
L'adventure game svincolato da televoto compulsivo, dirette impietose, studi televisivi con parenti e opinionisti alle calcagna, nudi e volgarità gratuite, s'infiamma grazie ai siparietti schizoidi della comitiva "pechinese" e una tifoseria che sforna a gettito continuo commenti goliardici su Twitter e company. Il nostro road movie è soprattutto un magnifico documentario di viaggio, cuore pulsante e trascendente del programma, con sconnesso teatrino umano incorporato, presentato dal flaneur ed extralarge Costantino Della Gherardesca, il filibustiere se la spassa tampinando e canzonando le coppie, una delle sue frasi più eloquenti: « Sono sconvolto, mi vergogno per tutta l'Italia». Salvaguarda il trash da reality, pericolo incombente in questi serial killer

X Factor 7: a caccia di autori e rapper, ma sarà l’anno di Mika

da: Il Sole 24 Ore

X Factor a caccia di autori, rapper e carisma. Ma sarà l'anno di Mika
di Francesco Prisco



Non si è visto molto, ma si è visto già tanto. Il primo appuntamento con le audizioni di X Factor, in onda ieri su Sky Uno, ci ha detto cose indicative sull'edizione 2013 che entrerà nel vivo il 24 ottobre con il live show: sarà l'anno degli autori, degli apostoli del rap, degli interpreti carismatici e, soprattutto, l'anno di Mika.
Sul talentuoso performer anglo-libanese, arruolato in veste di giudice, la costola italiana dell'impero di Murdoch ha investito tanto e allora intende valorizzalo al massimo, come il gioiello di una campagna acquisti che deve giocare sempre per forza titolare.
Di fronte alle aspiranti pop star in fila per i provini di Milano è atterrato in elicottero, mentre i colleghi Simona Ventura, Morgan ed Elio più modestamente sfilavano in una monovolume di pregio. Quindi ha ascoltato, sentenziato,

I Dudù di casa Berlusconi: il bichon e il primogenito (Piersilvio)

da: Il Fatto Quotidiano

E per i Mangano Duù era Piersilvio

Docile, carino e affezionato: uno splendido animale da compagnia. Verrebbe da pensare che, in casa Berlusconi, di Dudù ce ne sia uno solo: l’adorabile bichon bolognese che abbaia ai cronisti e, bontà sua, a Capezzone. E invece si è scoperto che ha un omonimo, anche lui con uno straordinario pedigree. Non si tratta di un pechinese o di un volpino, ma del secondogenito del Cavaliere. Sì, proprio Pier Silvio, che ancora piccino veniva chiamato così dalla sua “fidanzatina” di allora: Cinzia Mangano, figlia di Vittorio, un altro con un bel pedigree. Quello che ai cani preferiva i cavalli. E che, in fatto di nomi, onorò la primogenita di chi lo aveva assunto come stalliere, chiamando anche sua figlia Marina. Beata innocenza, da bambini. Trottolino amoroso Dudù dadadà...

Ici alla Chiesa: il governo Monti ha rinunciato a 4 miliardi

da: la Repubblica

Sull’Ici alla Chiesa il governo Monti ha rinunciato a esigere 4 miliardi
Si disse alla Ue che era “impossibile chiederli indietro”
di Valentina Conte

Quando lo scorso 19 dicembre la Commissione europea ha chiuso dopo due anni l’indagine relativa agli aiuti di Stato accordati dall’Italia alla Chiesa, esentandola dal pagamento dell’Ici sugli immobili non di culto, in una scuola elementare Montessori della capitale e in un piccolo Bed&Breakfast di provincia, a pochi chilometri da Roma, hanno sussultato. Le autorità di Bruxelles ammettevano certo gli aiuti di Stato, incompatibili con le norme europee. Ma stabilivano anche che tornare in possesso dell’Ici dovuta manon pagata, tra il 2006 e il 2011, era «assolutamente impossibile ». Perché così aveva raccontato loro il governo, presieduto da Monti. «Alla luce delle circostanze eccezionali invocate dall’Italia, non deve essere disposto il recupero dell’aiuto, avendo l’Italia dimostrato l’impossibilità assoluta di darviesecuzione», spiegava Bruxelles. Un unicum nella giurisprudenza comunitaria.
Sbalorditi da siffatta motivazione e guidati da due avvocati esperti, alla fine

Crisi di governo: effetti su Iva, Imu e legge di stabilità

da: Il Fatto Quotidiano

Pagheremo l’Iva e anche l’Imu. A rischio la legge di stabilità
di Stefano Feltri

La crisi di governo non cambia le scadenze della politica economica, ma può rivoluzionare le scelte necessarie per rispettare i saldi di bilancio concordati con l’Europa. Da martedì partirà l’aumento di un punto dell’Iva, sale dal 21 al 22 l’aliquota più alta: il governo ha scelto di scaricare la responsabilità del rincaro sul Pdl di Silvio Berlusconi, come sanzione per le dimissioni di massa dei parlamentari. Poi tornerà, almeno in parte l’Imu sulla prima casa, visto che Berlusconi sarà fuori dalla maggioranza e i soldi per compensare l’esenzione non sono mai stati trovati.

Due settimane per fare tutto
Il governo ha tempo fino al 15 ottobre per scrivere la legge di stabilità e spedirla a Bruxelles. Per la prima volta, grazie alle regole note come Two pack, la Commissione europea esaminerà il bilancio triennale dello Stato prima del Parlamento. Letta e il suo ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni sono

Crisi di governo: Alessandro Gilioli, “Le cose possibili, adesso”





Le cose probabili adesso sono due, sotto gli occhi di tutti.
Primo, un ‘governicchio’, come si suole dire, con una quindicina di new responsabili, che la tiri in lungo ancora un po’.
Secondo, se i new responsabili non si trovassero magari perché terrorizzati all’idea di finire nel fango del Giornale (gli tirerebbero fuori pure i divieti di sosta di vent’anni fa), le elezioni sotto l’albero, come si è detto. Con il Pdl scatenato, il Pd che si affida disperatamente a Renzi, il M5S che punta all’improbabile en plein per rovesciare il tavolo.

Nel frattempo, l’economia italiana eterodiretta come e più che ai tempi di Monti, e tutti a rinfacciarsi che è colpa di quell’altro.
Lati positivi nel primo caso (per il resto squallidissimo): uno solo. E cioè che non si fermerebbe il processo di decadenza di Berlusconi, né quindi il suo diventare un cittadino come gli altri di fronte alla giustizia.
Basta, nient’altro. Nient’altro di buono, intendo dire. Letta vorrebbe fare il bis. Ma si parla anche di Grasso, che in questi mesi è stato muto su tutto perché molto ambisce, sembra quasi uno Spadolini reloaded. Lasciamo perdere le voci

domenica 29 settembre 2013

‘Che tempo che fa’: Enrico Letta

da: TMnews

Letta in Tv da Fazio, i 13 temi toccati dal premier (in breve)
A "Che tempo che fa". Via porcellum. Elettori Pdl sono per proseguire con il governo. No scambi su sentenza Berlusconi



"Non ho intenzione di governare a tutti i costi. Se ci sono le condizioni per governare, e dunque se c'è una fiducia non per tre giorni e poi ricominciare come prima, ma una fiducia vera si va avanti, altrimenti tiro le conclusioni". Lo ha detto il premier Enrico Letta, ospite di "Che tempo che fa". Di seguito alcuni temi toccati dal presidente del consiglio in Tv.

FIDUCIA Per la precisione, Letta ha reso noto che "chiederemo la fiducia sia alla Camera e sia al Senato. Mercoledì farò il mio discorso in Parlamento".

GIUSTIZIA Fa sorridire - ha proseguito il premier - continuare a sentire parlare del problema giustizia come se fosse il problema di Berlusconi. Noi abbiamo già fatto molto per riformare la Giustizia e continuiamo a farlo. Ma per i cittadini. Si pensi alla riforma della giustizia civile che con la mediazione consentirà di

Alessandro Gilioli: “150 giorni dopo”


Bastava non abboccare 150 giorni fa, caro Enrico, cari dirigenti dell’attuale Pd.
Davvero non sapevate, 150 giorni fa, chi era Berlusconi, dopo che lo abbiamo conosciuto per vent’anni? Lui, i suoi reati, il suo disprezzo per le regole, per il Parlamento, per la Costituzione?
Era un delinquente eversivo, lo sapevamo tutti, perché voi avete finto di non saperlo? Per giocarvi l’ultimo giro di poltrone o perché davvero qualcuno di voi pensava che fosse diventato uomo di moderazione, di responsabilità, di istituzioni?
Non so se è più grave e colpevole la prima o la seconda ipotesi, davvero non so: se è peggio l’opportunismo o la stupidità.
E poi quella balla, quella gigantesca balla del “non c’erano alternative”, come se quella che avete scelto invece fosse un’alternativa, mentre era la peggiore scelta possibile, quella che ha riportato tutto al punto di partenza avendo perso sei mesi e adesso rimangono solo le elezioni o la raccolta di transfughi, come e peggio di 150 giorni fa, quando avete scelto questa follia.
Di diverso, rispetto ad aprile, c’è solo che nel frattempo avete perso la faccia mescolandovi con una compagnia di servi e malfattori, e adesso anche chi come me sperava in una maggioranza diversa – fatta

sabato 28 settembre 2013

The Good Wife, quinta stagione, primo episodio: da domenica 29 settembre, ‘Everything is ending’

Bruno Tinti: “I grillini impermeabili al ragionamento”

 da: Il Fatto Quotidiano

Ho accettato la richiesta di un vecchio amico. Vieni a parlare a una festa dei grillini? Su cosa? Lavoro, salute, economia. Hhmm. Dai, ti prego. È una bravissima persona. Ok. Alla fine me ne sono pentito assai. Non tanto perché mi hanno mangiato vivo con perfetto stile berlusconiano; quanto perché non c’è stato verso di spiegare niente: erano impermeabili al ragionamento.

Diritto al lavoro, certo. Art. 4 Cost: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”. Ma che succede se il lavoro uccide? Art. 32 Cost: “La Repubblica tutela la salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Vi ricordate le miniere di zolfo siciliane dell’800? Ci lavoravano i carusi, ragazzini di 6/7 anni che morivano come mosche. Certo, la loro paga manteneva famiglie poverissime. Ma vi sentireste di dire che dovevano continuare a lavorare? Non sono arrivati a dirmi di si; però mi hanno spiegato, con molta enfasi, che la “politica” doveva garantire un lavoro sicuro a tutti. E qui sono cominciati i guai seri.
Vero, lo Stato, deve promuovere le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro. Ma se non ci riesce? Se non si può? Se, nella migliore delle ipotesi, ci vuole tempo? Si può, si può, basta che la smettano di rubare. Vero; ma prima che si riesca a metterli tutti in prigione ci va del tempo; e intanto?

venerdì 27 settembre 2013

Rai3, Sostiene Bollani: la seconda edizione da domenica 29 settembre



Sei puntate in diretta nelle quali il pianista tornerà a navigare nel mare magnum della musica di ogni genere, epoca e paese, per raccoglierne le storie e trasformarle – attraverso il proprio genio e incontri anche inattesi – in un racconto “pentagrammato” lieve e godibile per qualunque tipo di orecchio.
Un viaggio nel quale sarà accompagnato, puntata dopo puntata, da alcuni tra i maggiori artisti della scena musicale internazionale: il violoncellista Giovanni Sollima, il jazz singer Gregory Porter, la cantante israeliana Noa, il mandolinista brasiliano Hamilton de Holanda, e Mafalda Arnauth, intensa voce del fado moderno. 
Ma il talento di Bollani si cimenterà anche in nuove sfide nell’incontro con un pianista robot; con un’affascinante suonatrice di “gaita galega”, la cornamusa galiziana; con cinque pianisti sullo stesso palco alle prese con un numero inferiore di pianoforti; e con un’enorme chitarra sarda “preparata” con freni da bicicletta.
Nel corso delle sei serate, inoltre, si alterneranno - nella sezione ritmica - alcuni dei musicisti che hanno fatto la storia del jazz (e non solo) in Italia: Roberto Gatto, Enzo Pietropaoli, Ares Tavolazzi, Walter Paoli, Furio Di Castri, senza

Rai3, Che tempo che fa: compie dieci anni, e la puntata domenicale sarà prolungata di un’ora


Che tempo che fa compie dieci anni e riparte da Enrico Letta

Che tempo che fa compie dieci anni e riparte da Enrico Letta: il premier sarà tra gli ospiti della prima puntata del nuovo ciclo del talk show di FabioFazio, domenica 29 settembre su Rai3. In studio - annuncia su Twitter il conduttore, postando la foto della pagina dell'agenda - anche Ettore Scola, Stefano Bollani, Raphael Gualazzi e come sempre Massimo Gramellini e 'Lucianina'; Littizzetto.
Partito il 13 settembre del 2003, Che tempo che fa taglia il traguardo dell'11/a edizione con una formula rinnovata. Alla tradizionale puntata del sabato (20.10-21.30) si aggiunge una puntata della domenica più lunga di un'ora che, partendo sempre alle 20.10, si concluderà alle 22.30, coprendo l'access e tutto il prime-time di Rai3. Un'ora di tv in più per sperimentare nuovi format nelle interviste, dedicate a ospiti d'eccezione che si mettono in gioco senza rete, ma anche nuove rubriche e più spazio allo show vero e proprio.
Confermata Filippa Lagerback, torneranno Massimo Gramellini con una nuova rubrica e la Littizzetto, che darà il suo tocco alla puntata della domenica con il commento alle notizie della settimana e una personalissima buonanotte. Non è chiaro se tornerà come ospite Roberto Saviano che nei giorni scorsi aveva twittato i suoi auguri a Fazio ("Brindo a questi dieci anni e al percorso fatto assieme... E alle cose che faremo!", "Anzi, a quelle che abbiamo già in mente di fare!", aveva risposto il conduttore).

giovedì 26 settembre 2013

Telecom agli spagnoli, a loro insaputa: Bernabè, Consob, Letta

Prima ancora di Scajola, ex ministro dello Sviluppo Economico dell’ultimo governo Berlusconi, beneficiato “a sua
insaputa” di un appartamento al Colosseo, c’è un organismo in Italia che ha fondato la sua mission sul “non sapere”: la Consob. Tra l’altro, uno dei pochi organismi, se non l’unico, che riesce a mantenere la sua mission nel tempo. E poi dicono che gli italiani non sanno porsi e raggiungere degli obiettivi. La Consob li centra da sempre.

Consob, Bernabè – presidente Telecom - e Letta presidente del Consiglio, nulla sapevano del cambiamento societario che consegna il controllo agli spagnoli.
A che servisse l’”ignaro” Bernabè non è chiaro. Mentre è chiarissimo che tale “manager” è strapagato. Nonostante si sia ridotto lo stipendio: nel 2012 ha percepito complessivamente 2,96 milioni, il 19% in meno rispetto ai 3,68 milioni del 2011. La sua remunerazione – composta per 1,9 milioni dal compenso fisso cui si aggiungono 35mila euro per la partecipazione a comitati, 525mila euro di bonus (ridotti del 66%) e 490mila euro di benefici non monetari - è tornata praticamente ai livelli del 2010.
Se vi pare comunque poco per non sapere un organo sessuale maschile….

E poi c’è il governo Napolitano, pardon: Letta.

X Factor 7: si parte il 26 settembre con le audizioni

da: Vanity Fair

Dalla dieta di Simona alle gaffe di Mika, ecco X Factor 7
Il 26 settembre riparte con le Audizioni il talent show di Sky Uno, «mai così interattivo e internazionale come quest'anno». Curiosi di saperne di più? Ecco tutte le novità, e la parola dei giudici ai microfoni di Vanityfair.it
di Raffaella Serini

L’obiettivo, dicono, è realizzare «il più bel programma televisivo italiano». Parte sotto un ambizioso auspicio la settima edizione di X Factor, il talent musicale di Sky (da tre anni), che dal 26 settembre andrà in onda alle 21.10 su Sky Uno HD.

Come da tradizione, le prime quattro puntate di X Factor 2013 saranno dedicate alle selezioni che in questi mesi hanno visto i giudici – gli ormai veterani Elio, Morgan e Simona Ventura più la new entry internazionale Mika – impegnati a scegliere i loro dodici finalisti tra gli oltre 60 mila iscritti ai casting. I live avranno invece inizio il 24 ottobre, tenuti (forse) a battesimo da Lady Gaga, e la finale andrà per la prima volta in scena da un tempio della musica dal vivo: il Milano Forum di Assago.

Anna Magnani, semplicemente divina: Pina o Mamma Roma, a ciascuno il suo ricordo

da: http://www.repubblica.it/spettacoli/

Anna Magnani, semplicemente divina: Pina o Mamma Roma, a ciascuno il suo ricordo
Quarant'anni fa se ne andava la grande attrice. Sono tante le immagini nella memoria di tutti, e per ognuno c'è quella più cara, quella che evoca momenti di vita e stati d'animo diversi. Anche Hollywood si inchinò alla sua grandezza. E Gagarin la salutò dallo spazio
di Maria Pia Fusco

Sconvolta e disperata è Pina che nella sua folle rincorsa del marito catturato dai nazisti viene abbattuta da una raffica di mitra in  Roma città aperta. Infuriata e ribelle è L'onorevole Angelina che lotta per sfamare i cinque figli e guida le donne della borgata Pietralata all'assalto dei magazzini della pasta per sottrarla alla borsa nera. Biondissima, fasciata in abiti provocanti è Gioia Pennicotti, detta Tortorella, che canta canzoni sboccate nell'irresistibile duetto con Totò in Risate di gioia. Irruenta, determinata, caparbia, è l'infermiera Maddalena che in Bellissima stringe tra le braccia la sua bambina, come una belva ferita la difende dalla crudele derisione dei "cinematografari". È Mamma Roma, la prostituta che, sfrontata e impudente, canta stornellacci sarcastici al matrimonio del protettore, poi conosce lo strazio della morte in carcere del figlio Ettore, la sua ragione di vita, per lui aveva deciso di trovare un lavoro onesto.



Sono alcune delle tante, indimenticabili immagini di Anna Magnani sullo

Teodosio Losito: “Il re della fiction trash”

da: Lettera 43

Ha cominciato come modello. Poi è diventato cantante. Ora trasforma fiction di serie B in fenomeni. Per Canale 5.
di Massimiliano Jattoni Dall'Asén

Baciamo le mani-Palermo New York 1958 (Canale 5, venerdì, ore 21.25) è la sua ultima fatica. Ultima perla di una carriera di oltre cinque lustri nella sceneggiatura di fiction per Canale 5 dove l'italico gusto per il trash spesso va a braccetto con il successo di ascolti. Una poetica fatta di passionacce, sangue, tradimenti. E condita da una recitazione esasperata.

UN'AURA DI MISTERO. Per anni, però, di Teodosio Losito, sceneggiatore e produttore di capolavori dell'orrido come L'Onore e il Rispetto e Il Peccato e la Vergogna, si è saputo ben poco, al punto che si pensava che il suo nome fosse quello di un ghostwriter.

Da ortolano e modello a Sanremo
Nato quasi mezzo secolo fa in una famiglia pugliese emigrata a Milano, Losito al successo è arrivato dopo aver cambiato più volte lavoro e ambizioni.

Pagare a rate un debito con Equitalia: finora, una favola del governo

da: Il Salvagente

Equitalia: le 120 rate? Finora solo una favola del governo
Non è ancora entrata in vigore la normativa tanto propagandata prima delle vacanze.
di Carla Tropia

Pagare a rate un debito con Equitalia è una chance importante. La rateizzazione di una cartella esattoriale dà il tempo di recuperare risorse per chiudere i conti con l’agente della riscossione.E, dunque, è comprensibile che in molti abbiano tirato un sospiro di sollievo quando, il 21 giugno scorso, è stato approvato il decreto del Fare (d.l. 69/13 convertito in legge a fine agosto) che, sulla carta, dà la possibilità di “spalmare” su 10 anni - fino a un massimo di 120 rate - i debiti con Equitalia.
Una possibilità importante, ma come chiarisce il numero del settimanale Il salvagente, in edicola da giovedì 26 settembre, è tutto ancora in alto mare.

Le 120 rate ancora non esistono
Mentre la cronaca di questi giorni ci riporta uno scandalo che mina, ancora una volta, l’immagine di Equitalia (5 indagati per corruzione: impiegati e un ex

Italia in svendita: Alitalia, i francesi potrebbero pagare solo 150 milioni

da: la Repubblica

Alitalia a un passo dalla svendita flop del piano Berlusconi-Passera costato 6 miliardi agli italiani
I francesi potrebbero pagare soltanto 150 milioni    
di Federico Fubini

«Perché falliscono le nazioni» è un saggio degli economisti Daron Acemoglu e James Robinson, ma si adatterebbe bene anche come sottotitolo alla vicenda Alitalia. Acemoglu e Robinson sostengono che un paese arretra nel sottosviluppo quando le sue élite si coalizzano per difendere dei privilegi a danno della collettività.
La vicenda della nuova Alitalia è il capitolo che possono aggiungere alla prossima edizione. Avrebbe molti protagonisti notevoli per ciò che hanno fatto o che hanno omesso: l’allora presidente dell’Antitrust e oggi viceministro dello Sviluppo Antonio Catricalà, l’altro ex presidente dell’Autorità della concorrenza Giuseppe Tesauro, quello attuale Giovanni Pitruzzella, il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, oltre al regista industriale dell’operazione Corrado Passera e all’ex premier Silvio Berlusconi. Non senza il supporto, involontario ma prezioso, della Cgil. Il tutto per un costo di circa sei miliardi a carico dei contribuenti e vasto anche per i consumatori.

Saccomanni: le verità che vorrebbe raccontare agli italiani…

da: Il Fatto Quotidiano

La verità di Saccomanni ignorata dai partiti: l’Italia sempre più a rischio
Nonostante la minaccia di dimissioni del ministro dell'Economia, il governo continua a far promesse di spendere i soldi che non ci sono. Trovare un miliardo per evitare l'aumento dell'Iva non è l'unica grana per l'esecutivo. Tra la ripresa che sfuma e l'incertezza dello spread ce ne sono molte altre in arrivo

La minaccia è stata inutile. Neanche 24 ore dopo che il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha detto di essere pronto a lasciare come estremo richiamo alla serietà, a non giocare con i conti pubblici, i partiti di governo fanno quello che riesce loro meglio: promettono di spendere soldi che non hanno. Pd e Pdl trovano l’accordo sull’ennesimo rinvio dell’aumento dell’Ivadal 21 al 22 per cento previsto per il primo ottobre. Un miliardo di euro, che il governo di Enrico Letta non sa ancora dove prendere. E rinviare l’aumento dell’Iva era proprio una delle cose da evitare, come diceva Saccomanni al Corriere della Sera : “Io non mi metto alla disperata ricerca di un miliardo se poi a febbraio si va a votare”. Ora dovrà farlo, anche perché dal Quirinale Giorgio Napolitano ordina la sopravvivenza del governo: la politica proceda “senza incertezze e tantomeno rotture, nel compiere le azioni necessarie”. Magari nell’illusione che dopo la riconferma di Angela Merkel la

mercoledì 25 settembre 2013

Alessandro Gilioli: “Capitalisti alle cozze”

sottoscrivo parola per parola, punteggiatura inclusa


da: Piovono Rane

Ma se questa storia di Telecom – e quella ancora più surreale di Alitalia – fornisse invece a tutti un bello spunto di riflessione su quello che sanno e quello che non sanno fare i grandi imprenditori e capitalisti italiani?
No, perché è da quando sono nato che li sento lamentarsi nei convegni e sui giornali - la burocrazia, le tasse,  i sindacati, i ‘lacci e laccioli’ etc – ma mai una volta che li ho sentiti fare un po’ d’autocritica sulle loro pratiche individuali e collettive, sulle posizioni di rendita di cui hanno goduto, sui loro intrecci con le banche e con la politica, sui loro investimenti sbilenchi e sul loro stare spesso al limite della legge.
Ma lo sapete, ad esempio, chi c’è tra i famosi ‘patrioti’ che hanno rilevato Alitalia a spese nostre? Emilio Riva, quello dell’Ilva, indagato e già ai domiciliari; Salvatore Ligresti, arrestato; Francesco Gaetano Caltagirone, indagato per frode fiscale; Antonio Angelucci, indagato per truffa allo Stato.
Questi i ‘patrioti’. E quello che li ha chiamati a raccolta, come noto, è un altro grande imprenditore italiano appena condannato per frode fiscale.

Stefano Feltri: “Telecom e i capitani di sventura”

Condivido e sottoscrivo: “I nostri capitalisti all’impresa hanno preferito la rendita, compiacendosi nelle articolesse encomiastiche che ottenevano sui giornali di cui erano proprietari. Questa classe dirigente è stata definita come una “élite estrattiva”: ha svuotato il Paese che le era stato affidato e, una volta consumato il bottino, ne consegna i rimasugli al primo straniero che passa”

da: Il Fatto Quotidiano

Abbiamo perso anche Telecom Italia. Gli spagnoli di Telefónica comprano il controllo su una delle più importanti aziende italiane, che in Borsa vale 7, 7 miliardi di euro, per qualche spicciolo, 300 milioni. Non è un’acquisizione come quella del marchio Loro Piana di qualche mese fa: allora i francesi di Lvmh strapagarono per 2 miliardi l’eccellenza italiana nella moda. Nel caso di Telecom, il sedicente “salotto buono” della finanza regala agli spagnoli i resti di un’azienda che negli anni è stata “spolpata”, come ha detto il presidente Franco Bernabè. È una “storia italiana”, per citare lo slogan di un’altra azienda simbolo

Marco Paolini: “Vajont, quella lezione che non abbiamo imparato”

da: la Repubblica

La diga del Vajont, rimasta in piedi, sembrava assolvere, nello spirito di quel tempo, il lavoro degli uomini, lasciando ogni responsabilità alla natura. Non è stato facile cambiare questo pregiudizio. Poi, quel punto di vista, confermato da prove, documenti e testimonianze, è diventato un'istruttoria processuale.

«In tempi atomici si potrebbe dire che questa è una sciagura pulita, gli uomini non ci hanno messo le mani, tutto è stato fatto dalla natura, che non è buona, non è cattiva, ma indifferente.
E ci vogliono queste sciagure per capirlo! Non uno di noi moscerini vivo se la natura si decidesse a muoverci guerra».
Queste parole le scriveva Giorgio Bocca su Il Giorno venerdì 11 ottobre 1963 e quell'articolo, bellissimo, così come quello di Dino Buzzati, lo stesso giorno, sul Corriere della Sera, così come quello di Indro Montanelli sulla Domenica del Corriere, erano sbagliati. Bellissimi ma sbagliati. La diga del Vajont, rimasta in piedi, sembrava assolvere, nello spirito di quel tempo, il lavoro degli uomini, lasciando ogni responsabilità alla natura. Non è stato facile cambiare questo pregiudizio. È stato quasi con fastidio che, gradualmente, si è dovuto fare i conti con il punto di vista di Tina Merlin, giornalista di Belluno che conosceva

Dario Bressanini: Le bugie nel carrello / 2

L’ansia dei conservanti
Tornando alla pubblicità della mortadella, il messaggio non dice «zero nitriti» ma «zero chimica». E io mi arrabbio, perché sfrutta a scopi commerciali l’immagine negativa della chimica senza fornire informazioni realmente utili al consumatore, e allo stesso tempo alimenta l’avversione verso questa disciplina scientifica, come se noi chimici fossimo tutti avvelenatori. E’ una frase stupida, ma evidentemente qualcuno la pensa diversamente, visto quanto dichiara Luca Fiumarella, direttore marketing di Fiorucci:

Obiettivo della campagna è consolidare ulteriormente l’immagine di un brand già leader, comunicando le caratteristiche della nuova Suprema 100 per cento naturale. Una novità assoluta nel mondo dei salumi, perché permette al consumatore di abbandonarsi al gusto e al piacere di una buonissima mortadella senza farsi prendere dall’ansia dovuta alla presenza di conservanti o altri elementi chimici visti come nemici della nostra salute. Suprema 100 per cento naturale, infatti, è una proposta perfettamente in linea con i trend emergenti di consumo che premiano prodotti completamente naturali; la risposta «giusta» alla crescente richiesta dei consumatori, sempre più alla ricerca del benessere senza tuttavia rinunciare al gusto!

X Factor 7: riparte giovedì su Sky Uno, Mika quarto giudice

da: La Stampa

X Factor riparte da Mika
Giovedì 26 settembre inizia la terza edizione. Lo show sarà più social.
E l’hip hop avrà maggiore spazio



Interattivo e internazionale, ma anche social e collettivo. X Factor torna per la sua terza edizione su Sky (in onda su Sky Uno HD da giovedì 26 settembre) portando al tavolo dei giudici, accanto a Simona Ventura, Elio e Morgan, il cantautore Mika e fissando al termine di un lungo percorso una serata evento. In questa nuova avventura del talent show, infatti, dopo sette puntate live nella nuova X Factor Arena in grado di ospitare 1200 persone, costruita in una zona periferica di Milano (via Crescenzago) a seguito di una riqualificazione urbanistica, la finale andrà in scena, di fronte a 7mila persone, al Mediolanum Forum di Assago. Sul fronte dell’interattività, il nuovo appuntamento televisivo alle porte permetterà di “entrare” nel backstage con il proprio tablet

Luca Zingaretti: i documentari sono il genere del futuro

da: La Stampa

Zingaretti: i documentari sono il genere del futuro
L’attore dirige il festival di Cortona: “Il mondo va sempre più veloce. Il film verità permette di riflettere sulle notizie e dà sempre sorprese”
di Fulvia Caprara



Perfettamente nell’aria del tempo, Luca Zingaretti dirige in questi giorni a Cortona «Hai visto mai?», Festa del documentario sociale e di costume che quest’anno festeggia l’ottava edizione ospitando opere di diversa nazionalità in gara per un premio di 5mila euro. Considerando il Leone d’oro a Sacro Gra e il dibattito che ne è seguito, l’idea della rassegna appare quanto mai lungimirante, ma Zingaretti non canta vittoria. Anzi, con il piglio pragmatico del commissario che lo ha trasformato in una delle star più venerate dal pubblico, fa osservare che, nel settore, sono ancora tanti i passi da fare: «Ogni tanto si verificano fatti

Casa: nuovo Catasto, ecco come funzionerà

da: Il Sole 24 Ore 

Nuovo catasto, tutto ciò che devi sapere sulla tua casa. Ecco come funzionerà
È la riforma del catasto la grande incognita dell'estate. Anche perché tutte (o quali) le imposte sulla casa, circa 40 miliardi, sono basati su valori definiti dal catasto.
di Saverio Fossati e Antonio Jovine

Nuovo catasto / In arrivo metri quadrati e valori di mercato
È la riforma del catasto la grande incognita dell'estate. Anche perché tutte (o quali) le imposte sulla casa, circa 40 miliardi, sono basati su valori definiti dal catasto. Uno spostamento anche minimo provoca aumenti di miliardi, e proprio per questo negli scorsi giorni è stato sottolineato molte volte che la riforma allo studio prevede l'invarianza di gettito. Nella delega fiscale, all'esame del comitato ristretto guidato da Daniele Capezzone, il catasto occupa un posto importante e non mancano i ritocchi al testo lasciato in sospeso dalla scorsa legislatura. Ma i cardini sono sempre quelli: suddivisione del territorio in «microzone», asciugatura radicale del sistema di vani, classi e categorie, ormai vecchio di 74 anni, e individuazione di immobili-tipo, ai quali applicare un algoritmo con variabili per personalizzare il valore patrimoniale. I tempi saranno lunghi, anche perché, pur procedendo con immobli campione, si tratta pur sempre di effettuare una ricognizione su 60 milioni di unità immobiliari.

Milano: una città in svendita

da: la Repubblica

Smiracolo a Milano, una città in svendita
Dall’Inter all’indonesiano Thohir alla nuova geografia della politica che conta. La decadenza sotto le passerelle, sognando l’Expo


"Smiracolo" a Milano, il posto dove succedevano le cose che poi l’Italia assorbiva. Adesso, anche se non da adesso, è la città dei miracoli al contrario. L’ultimo è la vendita dell’Inter, un fatto che non riguarda solo gli spalti di uno stadio.

In questi giorni, la città sembra la solita grande capitale europea. Moda, modelle e party per la settimana del made in Italy. Cartelloni ovunque per l’Expo 2015. Politici locali di un certo rango che già battagliano con Roma in vista di una candidatura italiana per l’Olimpiade 2024. Tutto vero e insieme tutto ingannevole. Sotto il tappeto rosso delle passerelle e degli eventi planetari, c’è la decadenza di Milano. Dopo 16 trofei, 18 anni di fede incrollabile e 5 mesi

martedì 24 settembre 2013

Milano: arrestata la figlia di Mangano (lo stalliere di Berlusconi, l’eroe di Dell’Utri)

da: Il Fatto Quotidiano

Milano, arrestata figlia di Mangano. “Mafia si attivò per l’elezione di Zambetti”
Tra le otto persone finite in manette - accusate, tra l'altro, di estorsione, false fatturazioni e favoreggiamento - ci sono anche il genero del fattore di Arcore e Giuseppe Porto, suo uomo di fiducia che, secondo il gip, si sarebbe adoperato per fare eleggere l'assessore alla Casa della Giunta Formigoni. Tramite un sistema di cooperative fornivano supporto "logistico e finanziario" a Cosa Nostra

Ci sono anche la figlia e il genero di Vittorio Mangano tra le otto persone arrestate martedì mattina dalla Squadra mobile di Milano nell’ambito di un’indagine su una presunta organizzazione mafiosa attiva in Lombardia e ritenuta emanazione diretta di “cosa nostra” siciliana. Insieme a Cinzia Mangano e Enrico Di Grusa, come ha confermato la Dda di Milano, che coordina l’operazione, anche Giuseppe Porto, uno dei principali uomini di fiducia di Mangano, deceduto nel 2000

Telecom agli spagnoli: operazione a vantaggio delle sole banche, i grandi azionisti

da: La Stampa

Dalle scatole cinesi a quelle spagnole
Così perde il mercato
Niente Opa. L’operazione premia solo i grandi azionisti e non i piccoli soci
di Francesco Manacorda

La «scatola cinese» che controlla Telecom che diventa una scatola spagnola; l’Air France verso il 50% di Alitalia. Naufraga l’illusione di tenere in mani italiane le grandi infrastrutture con - pochi - capitali privati. Questa mattina un annuncio ufficiale spiegherà che una complessa struttura societaria che vede un manipolo di soci controllare Telecom Italia con appena il 22,4% del capitale riunito nella finanziaria Telco - quella che in gergo finanziario si chiama una scatola cinese, per l’appunto - cambierà in parte padrone.  

Ne trarranno però beneficio solo alcuni soci. Gli spagnoli di Telefonica, finora al 46% della Telco, saliranno al 60%, conquistando quindi la maggioranza assoluta della scatola societaria e guadagnando di fatto il controllo - che nel tempo aumenterà - della stessa Telco e di conseguenza della Telecom. I soci che

Musica, Samuele Bersani: ‘Nuvola Numero Nove’, il nuovo album con un ricordo speciale di Lucio Dalla

da: Il Fatto Quotidiano

Samuele Bersani: “Canto di rivoluzione, amore e vita. Dalla? Maestro di libertà”
L'ultimo disco del cantante di Cattolica è uscito il 10 settembre e si intitola "Nuvola numero nove". In un'intervista a ilfattoquotidiano.it racconta genesi e storia dei suoi testi, con un ricordo speciale del maestro che se ne è andato poco più di un anno fa



Nuvola Numero Nove, uscito il 10 Settembre, è l’ottavo album in studio del cantante Samuele Bersani. Un’opera diretta, asciutta; un sogno che rende leggeri. In questa chiacchierata l’artista di Cattolica ci racconta come è nato, quali sono state le difficoltà e quali i piaceri. Un disco cresciuto tra la meraviglia e l’amarezza, tra la riscoperta dell’amore e la perdita di un maestro, Lucio Dalla.

Quando sono nate le canzoni di Nuvola Numero Nove; ha momenti privilegiati per scrivere, in cui si sente più ispirato?
Le ho scritte quasi tutte la notte. Lavoro sempre, ma la scrittura è