da: la Repubblica
Non viene reso noto dalle cronache che tipo
di prete sia don Roberto Cavazzana, parroco di Comignago. Ma il suo rifiuto di
celebrare le nozze della signorina Belen e del suo fidanzato ce lo rende
immediatamente amico. «Troppo clamore – ha detto – , si rischia che passi in
secondo piano il vero significato della cerimonia, che è un sacramento ». In
questo paese slabbrato e facilone, ogni richiamo alla serietà delle cose (non
solo delle cerimonie) è un indizio di salvezza. Difficile che gli sposini
sappiano coglierlo, con tutti quei paparazzi al seguito. Per tutti gli altri,
il messaggio di don Roberto non è equivocabile. È uno di quei “preferirei di
no” che aiutano a riconquistare senno e libertà di giudizio. Gli hanno fatto
notare che sull’altro piatto della bilancia c’è la ricaduta pubblicitaria
sull’antica abbazia nella quale l’evento sarà comunque celebrato (da un prete
più paziente o più arrendevole). Ha ripetuto che, per quanto lo riguarda, un
matrimonio religioso non può e non deve essere un evento mediatico. È
un’osservazione tanto calzante quanto travolta e offesa dal crudo svolgersi dei
fatti e evolversi del costume. Ma non sempre le cose giuste sono quelle più
condivise.
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