mercoledì 18 settembre 2013

Dario Bressanini: Le bugie nel carrello / 1

Mortadella zero chimica
«Suprema Fiorucci. Zero chimica, 100 per cento naturale» recita lo slogan. Il tipico messaggio pubblicitario che fa salire il sangue alla testa a un chimico come me.

[…] Che cosa significa che una mortadella è «100 per cento naturale?» Non mi risulta che esistano alberi su cui crescono mortadelle pronte da staccare, affettare e mettere nel panino. E come scienziato non sopportavo che la parola «chimica» venga usata in senso dispregiativo.
Che cosa vuol dire «zero chimica»? Forse che nella mortadella Fiorucci non ci sono molecole? Notate che la pubblicità non dice «zero additivi» o «zero conservanti», come accade per prodotti di altre marche, visto che alcuni consumatori preferiscono non acquistare salumi contenenti conservanti come il nitrito di sodio (E250). In quel caso potremmo discutere dei pro e contro di quella scelta. Nel nostro corpo i nitriti possono trasformarsi in composti cancerogeni chiamati nitrosammine. I limiti stabiliti dalla normativa servono a evitare che un consumo costante nel tempo faccia aumentare il rischio di contrarre alcuni tipi di cancro.

Ma se queste sostanze possono procurare problemi, perché sono permesse? Il fatto è che, per il piacere di addentare un panino con il salame o la mortadella, accettiamo di ingerire anche una minima quantità di conservanti: un piccolo rischio per sfuggire al rischio peggiore di contrarre il botulino. Certo, con le moderne tecnologie di preparazione degli alimenti possiamo sentirci abbastanza al sicuro, ma non del tutto. Non volete esporvi né al rischio di contrarre il cancro né a quello di prendervi il botulino? Non c’è problema: non mangiate salame, mortadella, speck o altri salumi che solitamente contengono nitrati o nitriti. Controllate le etichette: nel prosciutto crudo, per esempio, si usa conservante soltanto il sale

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