da: la Repubblica
"Report",
Milena Gabanelli torna all'attacco: al via con i demeriti della classe politica
Da lunedì su RaiTre (non più alla domenica)
torna il programma d'attualità e inchieste. Titolo della prima puntata,
"Al posto giusto". La giornalista: "Il governo chi ha scelto per
rimettere in piedi un paese devastato da una crisi senza precedenti? Quali sono
i criteri di nomina di ministri e sottosegretari?
di Leandro Palestini
La giornalista più "tosta"
del servizio pubblico, Milena Gabanelli, ha deciso di dare fastidio ai politici
sin dalla prima puntata del suo nuovo Report (da lunedì, non più alla
domenica, su RaiTre). Collezionista di querele, ma anche di cause vinte,
quest'anno Milena Gabanelli parte con un'inchiesta sui demeriti della nostra
classe politica. Titolo, Al posto giusto. "Alcuni politici hanno
dimostrato di non saper fare bene o di fare danni. Eppure la politica non li
espelle, una volta inseritisi non vanno mai via", dichiara la giornalista.
Mentre per raddrizzare la Concordia sono stati chiamati i migliori esperti del
pianeta, Report si chiede: "Il governo chi ha scelto per
rimettere in piedi un paese devastato da una crisi senza precedenti? Quali sono
i criteri di nomina dei ministri, sottosegretari e presidenti di
Commissione?".
Domande semplici e legittime, che Bernardo
Iovene (autore dell'inchiesta) ha
posto per comprendere quali siano i requisiti
necessari per ricoprire cariche cruciali. "Abbiamo contattato anche i
componenti del Governo: ministri, viceministri, sottosegretari per chiedere
direttamente a loro quale competenza avessero per ricoprire il ruolo a cui sono
stati assegnati, perché sono stati scelti e da chi", spiega la Gabanelli,
"ci hanno risposto in pochi, gli altri non erano interessati alla domanda
o dicevano di non avere tempo". Bernardo Iovene ha analizzato con scrupolo
una decine di nomine, fra ministri e sottosegretari. Alcuni avrebbero già
dimostrato incompetenza nel settore a loro assegnato, altri la competenza
specifica non ce l'hanno per niente, e nemmeno i loro sottosegretari. Politici
più o meno noti spesso rispondono con balbettii all'accusa di incompetenza. Report si
chiede quindi quale sarà la ricaduta sull'intero sistema, dal momento che una
parte degli ingranaggi dichiara che "imparerà strada facendo". Chi
garantisce che "verranno fatte le scelte migliori in un momento così
drammatico?". Senza contare i casi più grotteschi, che danneggiano
l'immagine dell'Italia all'estero, come quello del presidente della delegazione
parlamentare della Nato, bloccato a casa perché agli arresti domiciliari.Il nuovo Report si occuperà molto di temi economici, "quelli di cui nessuno parla perché troppo complessi, e proprio per questo più insidiosi, perché intaccano le radici del sistema". Milena Gabanelli resta fedele al suo format: "Lontano dalle piazze e dai salotti, ma dentro le leggi, i criteri di nomina, le scelte economiche, le relazioni fra il potere bancario e quello politico". Il programma di RaiTre è arrivato alla diciassettesima edizione. "Ma noi non siamo scaramantici, anzi il 17 ci porta fortuna", dice Andrea Vianello, direttore di rete, "tanti accusano i giornalisti che fanno le inchieste di mostrare solo le cattive notizie, ma vorrei ricordare che Report è diverso: è uno dei pochi programmi che dà anche le buone notizie".
Il programma consoliderà il suo rapporto con la rete e i social network. Ci saranno le dirette Twitter delle inchieste, grazie alle quali Report ha raddoppiato in pochi mesi la propria diffusione sulla piattaforma di microblogging fino a superare i duecentomila follower. La pagina Facebook è una delle più seguite fra i programmi Rai, con settecentomila fan.
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