da: TMNews
Decadenza
Berlusconi, no a proposta Augello. Pdl lascia aula
Stefàno
nuovo relatore, dal 29 possibile seduta pubblica con il Cavaliere
La Giunta per le elezioni e le immunità del
Senato ha bocciato con quindici voti contro uno la relazione di Andrea Augello
(Pdl) che aveva proposto di confermare nella carica di senatore il leader del
Pdl Silvio Berlusconi nonostante la condanna definitiva a quattro anni di
reclusione per frode fiscale. Hanno votato contro Augello, quindi a favore
della decadenza di Berlusconi, il Pd, il Movimento 5 stelle, Scelta civica, il
rappresentante socialista del gruppo Autonomie e il presidente della Giunta,
Dario Stefàno di Sel. Dopo aver ottenuto che si votasse separatamente sulle
proposte "preliminari" di Augello, che ipotizzava di sottoporre la
legge al vaglio di costituzionalità della Consulta o a quello di rispondenza al
diritto europeo della Corte europea del Lussemburgo, i rappresentanti del Pdl,
della Lega e di Gal, un gruppo costola del vecchio centrodestra, hanno lasciato
i lavori. Solo Augello è rimasto in seduta ed ha votato per la sua proposta.
Si tratta di un passaggio decisivo del percorso che dovrà portare al
pronunciamento dell'aula del Senato. Decisivo perché l'organismo parlamentare
competente, la Giunta, ha deciso di applicare la legge Severino sulla decadenza
dei condannati ed è su questo, salvo imprevedibili colpi di scena, che dovrà
pronunciarsi anche l'aula. Il presidente della Giunta, Dario Stefàno (Sel),
dopo il voto ha indicato se stesso come nuovo relatore espressione della
maggioranza creatasi nel voto. A questo punto si passa alla fase della
"contestazione" del seggio di Berlusconi: in base al regolamento
della Giunta, dovranno passare dieci giorni interi dal momento della
convocazione, prima che si possa tenere la seduta pubblica in vista della quale
l'ex premier potrà presentare una memoria difensiva. Dal 29 settembre, che però
è domenica, quindi più probabilmente da lunedì 30, potrà essere fissata la
convocazione della seduta pubblica. In seduta Berlusconi potrà essere
rappresentato da un avvocato.Si tratta di un passaggio decisivo del percorso che dovrà portare al
"Chiusa la discussione, la Giunta - recita il regolamento - si riunisce immediatamente in camera di consiglio per la decisione, che deve essere adottata subito o, in casi eccezionali, non oltre quarantotto ore". Poi la palla passerà al presidente del Senato Pietro Grasso che dovrà convocare la capigruppo per calendarizzare il voto dell'aula. Sul quale non sono spente le polemiche: venti senatori possono chiedere il voto segreto, cui molti esponenti del Pd si sono detti contrari, ma per ora appare isolata la posizione del gruppo 5 stelle che ha chiesto di modificare le norme di palazzo Madama per rendere obbligatorio il voto palese.
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