mercoledì 18 settembre 2013

Senato, Berlusconi: bocciata la relazione Augello, il Parlamento dovrà votare sulla decadenza da senatore

da: TMNews

Decadenza Berlusconi, no a proposta Augello. Pdl lascia aula
Stefàno nuovo relatore, dal 29 possibile seduta pubblica con il Cavaliere

La Giunta per le elezioni e le immunità del Senato ha bocciato con quindici voti contro uno la relazione di Andrea Augello (Pdl) che aveva proposto di confermare nella carica di senatore il leader del Pdl Silvio Berlusconi nonostante la condanna definitiva a quattro anni di reclusione per frode fiscale. Hanno votato contro Augello, quindi a favore della decadenza di Berlusconi, il Pd, il Movimento 5 stelle, Scelta civica, il rappresentante socialista del gruppo Autonomie e il presidente della Giunta, Dario Stefàno di Sel. Dopo aver ottenuto che si votasse separatamente sulle proposte "preliminari" di Augello, che ipotizzava di sottoporre la legge al vaglio di costituzionalità della Consulta o a quello di rispondenza al diritto europeo della Corte europea del Lussemburgo, i rappresentanti del Pdl, della Lega e di Gal, un gruppo costola del vecchio centrodestra, hanno lasciato i lavori. Solo Augello è rimasto in seduta ed ha votato per la sua proposta.

Si tratta di un passaggio decisivo del percorso che dovrà portare al
pronunciamento dell'aula del Senato. Decisivo perché l'organismo parlamentare competente, la Giunta, ha deciso di applicare la legge Severino sulla decadenza dei condannati ed è su questo, salvo imprevedibili colpi di scena, che dovrà pronunciarsi anche l'aula. Il presidente della Giunta, Dario Stefàno (Sel), dopo il voto ha indicato se stesso come nuovo relatore espressione della maggioranza creatasi nel voto. A questo punto si passa alla fase della "contestazione" del seggio di Berlusconi: in base al regolamento della Giunta, dovranno passare dieci giorni interi dal momento della convocazione, prima che si possa tenere la seduta pubblica in vista della quale l'ex premier potrà presentare una memoria difensiva. Dal 29 settembre, che però è domenica, quindi più probabilmente da lunedì 30, potrà essere fissata la convocazione della seduta pubblica. In seduta Berlusconi potrà essere rappresentato da un avvocato.

"Chiusa la discussione, la Giunta - recita il regolamento - si riunisce immediatamente in camera di consiglio per la decisione, che deve essere adottata subito o, in casi eccezionali, non oltre quarantotto ore". Poi la palla passerà al presidente del Senato Pietro Grasso che dovrà convocare la capigruppo per calendarizzare il voto dell'aula. Sul quale non sono spente le polemiche: venti senatori possono chiedere il voto segreto, cui molti esponenti del Pd si sono detti contrari, ma per ora appare isolata la posizione del gruppo 5 stelle che ha chiesto di modificare le norme di palazzo Madama per rendere obbligatorio il voto palese.

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