giovedì 30 aprile 2015

The Good Wife, sesta stagione, 21° episodio: promo, Don’t Fail


Federico Fubini: Perché tutti vogliono le aziende di Berlusconi

da: la Repubblica

Poche circostanze sembrano giovare alle fortune finanziarie di Silvio Berlusconi come il suo allontanamento dal potere. Da quando l’ex presidente del Consiglio è diventato tale, un primo ministro del passato, il valore della sua partecipazione in Mediaset è cresciuto di 1,2 miliardi di euro e quello della quota in Mediolanum, il gruppo di servizi finanziari, di un miliardo e mezzo.

Ne scrive Ettore Livini oggi sul nostro giornale. Sarebbe frettoloso e inesatto affermare che Berlusconi è più ricco da quando non è più premier semplicemente perché non lo è più. Nel frattempo, è accaduto qualcosa di più grande di lui e delle sue aziende. Passo dopo passo, l’Italia ha coperto il lungo viaggio di ritorno dai momenti più cupi del terremoto dell’euro del 2011 e 2012. Da allora si sono succeduti gli impegni e gli interventi della Banca centrale europea, prima a parole e poi a colpi di centinaia di miliardi di euro, che hanno finito per riportare nel Paese enormi quantità di capitali. Si può però essere perdonati se resta vivo un sospetto: l’aver lasciato il posto di Palazzo Chigi a uomini più competenti di lui, ha permesso a Berlusconi di risollevarsi almeno nel portafoglio. In modi diversi, i governi di Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi hanno facilitato i progressi in Europa e sui mercati che l’ex Cavaliere proprio non riusciva ad ispirare.

Il Buongiorno di Massimo Gramellini: Sala d’aspetto

da: La Stampa

Ci siamo. E’ stato un percorso lineare, come si evince dalle dichiarazioni rilasciate dal commissario unico dell’Expo, Giuseppe Sala. «Abbiamo recuperato e ci siamo riallineati sul programma» (21 set 2013). «Siamo nei tempi» (3 ott 13). «Siamo da record» (30 ott 13). «Oggi inviteremo Papa Francesco» (14 gen 14). «Il mancato incontro con il Papa è stato un contrattempo» (15 gen 14). «Continuo a essere ottimista sui lavori. Non è tardi» (28 apr 14). «Dobbiamo tenere caldi i Paesi per far sì che rispettino i tempi» (12 giu 14). «Grande accelerazione, si lavora 20 ore su 24» (6 set 14). «Mancano ancora sei sette padiglioni, ma gli altri sono già ben strutturati» (30 ott 14). «I giorni passano e vorrei un po’ di organizzazione» (3 nov 14). «Paesi in tempo? Forse un paio a rischio» (3 dic 14). «Siamo all’80%, spero nel meteo» (3 dic 14).
«Non siamo messi male» (18 dic 14). «La prima cosa che farò dopo l’Expo? Un viaggio solitario in Patagonia» (24 feb 15). «Sono assolutamente certo che a parte pochissimi, ma dico pochissimi padiglioni, sarà tutto pronto» (17 mar 15).

mercoledì 29 aprile 2015

The Voice of Italy 2015: il meglio del team Noemi….

Marco Travaglio: Bivacco di ridicoli


da: Il Fatto Quotidiano

Ma che cosa deve ancora accadere perché il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ritrovi la favella? Le scene di ieri a Montecitorio parlano da sole. Un’aula ridotta a bivacco di manipoli, o di ridicoli, da un governo che espropria definitivamente il Parlamento del suo potere di legiferare, imponendo la fiducia su se stesso per far passare una legge elettorale di squisita competenza parlamentare. Una presidente della Camera, brava donna per carità, ma palesemente inadeguata al ruolo, che assiste impassibile ai funerali dell’istituzione che presiede e inghiotte supinamente il dikta t di Palazzo Chigi, terrorizzata dai giannizzeri governativi pronti a fare con lei ciò che han già fatto con i parlamentari disobbedienti, destituendo prima al Senato e poi alla Camera chiunque si mettesse di traverso sulla strada del premier padrone. E invoca, con voce monocorde e burocratica, “i precedenti”.

Ci sono sempre dei precedenti, nella patria di Azzeccagarbugli. È vero, la ministra Boschi non è la prima a imporre la fiducia su una legge elettorale: prima di lei l’avevano già fatto il ministro dell’Interno Mario Scelba nel 1953 sulla cosiddetta “legge truffa” (un bijou di democrazia, al confronto dell’Italicum) e il governo Mussolini nel 1923 sulla legge Acerbo (questa sì, degna progenitrice dell’Italicum).

Legge elettorale: prima fiducia alla Camera per il “Renzellum”. 38 del Pd non hanno votato




Italicum, buona la prima per Matteo Renzi che ottiene la fiducia
Ecco i nomi dei 38 deputati "contro" della minoranza Pd
di Matteo de’ Paoli

L’Aula della Camera conferma la fiducia al governo sul primo articolo della legge elettorale con 352, 207 no e un astenuto.
Ecco i nomi dei 38 deputati della minoranza del Pd che non hanno partecipato al voto sulla fiducia alla legge elettorale messa dal governo. Eleonora Cimbro, Pippo Civati, Gianni Cuperlo, Alfredo D’Attorre, Guglielmo Epifani, Marilena Fabbri, Stefano Fassina, Gianni Farina, Vincenzo Folino, Paolo Fontanelli, Filippo Fossati, Carlo Galli, Andrea Giorgis, Maria Luisa Gnecchi, Monica Gregori, Francesco La Forgia, Enrico Letta, Danilo Leva, Patrizia Maestri, Gianna Malisani, Marco Meloni, Margherita Miotto, Michele Mognato, Delia Murer, Giorgio Piccolo, Barbara Pollastrini, Roberto Speranza, Nico Stumpo, Guglielmo Vaccaro, Giuseppe Zappulla, Davide Zoggia, Roberta Agostini, Tea Albini, Pier Luigi, Bersani Rosy, Bindi Bruno, Bossio Vincenza, Luisa Bossa e Angelo Capodicasa.

Amici 2015, terza puntata serale: The Kolors, inedito ‘My Queen’



Italicum: il Re ha parlato



da: http://www.altrenotizie.org/ - di Antonio Rei

La svolta bulgara di Matteo Renzi sull'Italicum frantuma il Partito Democratico e non convince gli italiani. Ma al Premier non interessa, ormai la decisione è presa. L'attuale Parlamento - delegittimato politicamente in quanto eletto con il Porcellum, dichiarato incostituzionale dalla Consulta - voterà una raffica di fiducie e seguirà una tabella di marcia a tappe forzate per approvare una legge elettorale che, in combinazione con la riforma del Senato, distorce l'assetto istituzionale del nostro Paese in senso autoritario.

Grazie al doppio turno e al premio di maggioranza previsto per la Camera, chi otterrà la maggioranza relativa nelle urne porterà a casa una quantità di seggi oceanica nell'unica Aula che avrà ancora potere decisionale sulle leggi ordinarie, visto che Palazzo Madama si trasformerà in un dopolavoro per enti locali. Addio ai pesi e ai contrappesi previsti dai padri costituenti: quello che ci attende è un presidenzialismo forte e mascherato, in cui il capo del governo avrà molto più margine decisionale rispetto ad oggi.

Il tutto amplificherà il meccanismo già in atto che attribuisce all'Esecutivo anche il potere legislativo tramite la pratica illegittima di moltiplicare l'associazione

Nepal, oltre diecimila i morti, due milioni di minori colpiti dal sisma


da: Famiglia Cristiana

Lo afferma un drammatico comunicato di Save the Children. Un'emergenza umanitaria di proporzioni colossali: almeno un milione i senzatetto, quattrocentomila edifici distrutti. Il Paese ormai è un'immensa tendopoli. Manca tutto, dal cibo alle medicine.

Il terremoto in Nepal potrebbe aver provocato 10 mila vittime. Lo dice il premier Sushil Koirala che invoca un intervento internazionale. Finora i morti accertati sono 4.485, i feriti 8.235, ma sotto le macerie ce ne sarebbero almeno altri seimila.  Quattro le vittime italiane. Ci sono 39 italiani ancora non rintracciati ma "questo non vuol dire che siano dispersi", ha precisato il ministro degli Esteri Gentiloni. Il sisma dello scorso 25 aprile ha spostato il terreno sotto l'area di Kathmandu fino a tre metri verso sud. I senzatetto, secondo il Centro nazionale delle operazioni di emergenza (Neoc), sono almeno un milione, mentre  6,6 milioni di persone sono state colpite in varia misura dal terremoto. Gli edifici distrutti completamente sono almeno 400 mila. Una catastrofe umanitaria di proporzioni bibliche. 

Obama e la regola dei droni


da: http://www.altrenotizie.org/ - di Michele Paris

Se il governo degli Stati Uniti avesse implementato integralmente le norme imposte dal presidente Obama nel 2013 al programma di bombardamenti con i droni in Pakistan, i due ostaggi di al-Qaeda uccisi lo scorso mese di gennaio da un raid della CIA nel paese centro-asiatico - l’americano Warren Weinstein e l’italiano Giovanni Lo Porto - sarebbero con ogni probabilità ancora in vita.

Questa è la conclusione a cui conduce una rivelazione pubblicata nel fine settimana dal Wall Street Journal, secondo la quale la CIA avrebbe ottenuto dalla Casa Bianca una speciale esenzione per continuare a seminare morte e terrore in Pakistan virtualmente senza nessuna restrizione.

Dopo le polemiche sorte in seguito all’ammissione da parte americana dell’assassinio con un drone nel settembre 2011 del cittadino USA Anwar al-Awlaki in Yemen, l’amministrazione Obama era stata costretta a mettere in piedi una campagna mediatica per limitare i danni e continuare a operare il proprio programma di morte in flagrante violazione del diritto internazionale.

Obama aveva perciò presentato in un intervento pubblico nel 2013 una serie di

martedì 28 aprile 2015

Italicum, Renzi pone la “fiducia”. Opposizioni in rivolta. Bersani, Letta e Bidi, contrari.



da: Il Fatto Quotidiano

All'annuncio in Aula Montecitorio si trasforma. Le minoranze esplodono in urla e insulti nei confronti di Boschi e Boldrini. M5s a Rosato: "Coglione, vai a fare in culo". Bianconi contro l'esecutivo: "Branco di maiali, infami, rottinculo". Sel lancia crisantemi. Brunetta parla di "fascismo renziano". Minoranza Pd annichilita, molti non parteciperanno al voto

Hanno gridato “fascisti” dai banchi del Movimento Cinque Stelle. I deputati di Sel hanno lanciato crisantemi. Renato Brunetta parla di “fascismo renziano” e arriva a citare il “bivacco di manipoli” del Duce. E poi una valanga di insulti: ai deputati del Pd, al ministro Maria Elena Boschi e alla presidente Laura Boldrini. La Camera dei deputati si è trasformata in un’osteria fumosa appena la Boschi ha annunciato che il governo avrebbe posto la questione di fiducia sull’Italicum. 

“Ci prendiamo la nostra responsabilità – è la sfida del presidente del Consiglio Matteo Renzi in un paio di tweet – La Camera ha tutto il diritto di mandarmi a casa, se vuole”. In precedenza l’Italicum aveva superato i primi ostacoli senza particolari problemi, ma al governo non è bastato. Non è bastato a Renzi. Ha voluto evitare rischi e ha voluto fare presto. Aveva promesso di

Amici 2015, terza puntata serale: The Kolors, The Power Of Love (Frankie Goes To Hollywood)



Lavoro, Whirpool: operai in lacrime e Andrea Merloni festeggia a Cannes




Whirpool. Bentivogli, operai in lacrime, Andrea Merloni festeggia a Cannes

«È vergognoso vedere che in questo momento in cui ci sono persone con le lacrime agli occhi, l'ex presidente di Indesit Andrea Merloni festeggia a Cannes con la fidanzata: è tipico del capitalismo industriale di seconda generazione che ha sperperato e ora passa all'incasso mentre i lavoratori perdono il posto».

Lo ha detto il segretario nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, entrando al ministero dello Sviluppo economico per il tavolo sul futuro di Whirlpool, dopo che la settimana scorso le sigle avevano abbandonato il confronto. «Ci auguriamo - ha spiegato Bentivogli - che si cambi il piano e che la chiusura dello stabilimento di Caserta da elemento base del piano diventi un elemento che si toglie e si recuperi il piano previsto da Indesit con la produzione di un milione di pezzi».

Indice globale della felicità: Italia al 50° posto, meglio nei paesi che investono sul capitale sociale



da: la Repubblica

“L’Italia prenda esempio dalle Nazioni del Nord: puntando sulla solidarietà sono felici e fuori dalla crisi”
di Federico Rampini

«Il problema dell’Italia? Avete disinvestito dal capitale sociale, quel capitale che è fatto di fiducia reciproca, di relazioni solidali. Per questo siete solo al 50esimo posto nell’indice globale della felicità». Parla Jeffrey Sachs, l’economista americano che è tra gli artefici del World Happiness Report. Lo incontro alla New York Society for Ethical Culture, alla presentazione di questo nuovo Rapporto sulla Felicità, con i coautori John Helliwell della University of British Columbia e Lord Richard Layard della London School of Economics. L’Italia è molto in fondo alla classifica, distanziata dalla Germania (26esima), dalla Francia (29esima), dalla Spagna (36esima). Peggio di noi, tra i paesi europei, sta la Grecia (102esima).

Ma colpisce il fatto che la classifica è dominata proprio da paesi europei. Non si vive affatto male, nel Vecchio continente. Campioni di felicità sono scandinavi e nordici: occupano cinque delle prime dieci posizioni. S’infila nel plotone di testa

lunedì 27 aprile 2015

Marco Travaglio: Ora però basta



Condivido e sottoscrivo


da: Il Fatto Quotidiano

Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che è lì per governare, non per cambiare la Costituzione, dichiaratamente con la riforma del Senato e surrettiziamente con l’Italicum.
Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che le leggi elettorali non le modificano i governi e le loro maggioranze (specie se inesistenti come la sua, che sta in piedi solo grazie al premio di maggioranza del Porcellum abrogato dalla Corte costituzionale), ma i Parlamenti, con maggioranze possibilmente più ampie.

Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che sia lui sia i suoi ministri hanno prestato questo giuramento nelle mani del capo dello Stato: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione…”. La Costituzione del 1948, non quella che hanno in mente lui e Verdini. Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che il suo consulente per l’Italicum, il professor Roberto D’Alimonte, ha candidamente confessato ciò che molti giuristi, anche su questo giornale, vanno sostenendo da tempo: “In realtà questo sistema elettorale introduce l’elezione diretta del capo del governo”. Cioè non si limita a

Raid Usa, morte di Lo Porto: “Che avevano da ridire quei due alla Casa Bianca”



da: Il Fatto Quotidiano

Lo Porto e i due presidenti: I “Buchi” dei rapporti Italia-Usa
I Servizi Segreti hanno collaborato? Cosa sapevano gli americani delle attività per localizzare l’ostaggio poi ucciso dal drone? Silenzi e strategia del male minore
di Enrico Fierro e Valeria Pacelli 


La verità sulla morte del cooperante italiano Giovanni Lo Porto è lontana. Forse, col tempo riusciremo ad acchiapparne pezzi sparsi, ma solo se riusciremo a orientarci nel tourbillon di informazioni che saranno fatte filtrare dagli Stati Uniti e dall’Italia. Sapendo, però, che si tratta di informazioni che alla base hanno una serie di interessi da soddisfare. Quelle made in Usa andranno tutte decriptate. Se a farle circolare sarà la Cia, la centrale investigativa responsabile dell’operazione in Pakistan con l’uso di un drone, avranno l’obiettivo di difendere pezzi e settori dell’organizzazione dalle ingerenze della Casa Bianca e dalle mire del Pentagono. Le veline e le soffiate di ambienti vicini ai nostri servizi saranno invece funzionali a dimostrare che il governo italiano, e Matteo Renzi in primo luogo, non sapevano del blitz di gennaio e meno che mai della morte del nostro cooperante.

domenica 26 aprile 2015

Massimo Gramellini: Il Vuoto



da: La Stampa

La vera riforma istituzionale sarebbe vederli finalmente in aula. Tutti. O almeno qualcuno. Non è la prima volta che disertano, ma ci sono situazioni in cui fa più male. Ieri, per esempio. Il ministro degli Esteri riferiva alla Camera sulla tragedia di Lo Porto, l’italiano ucciso da un drone di Obama, e ad ascoltarlo erano in trentacinque. Gli altri seicento assiepavano stazioni e aeroporti, ma forse erano già ripartiti il giorno prima o quello prima ancora. Forse non erano mai arrivati. Tanto chi li controlla? Chi dà peso al loro lavoro?

Gli scranni vuoti svuotano di senso il rito della democrazia. Le polemiche contro il governo che risuonavano ieri mattina nell’aula deserta erano urla nel silenzio, meri esercizi di stile. Come puoi pensare che il Paese ti ascolti, se non ti ascoltano nemmeno le persone che sono state elette con te? La Camera è la piazza dove si discute, ma una piazza abbandonata toglie autorevolezza a qualunque cosa vi accada. Prima di decidere la legge elettorale che servirà a selezionare gli inquilini futuri di Montecitorio, bisognerebbe chiedersi quale sarà il loro ruolo. Quello attuale oscilla tra il passacarte, il menefreghista e il latitante. E, con un morto di mezzo, lo squallore della scena diventa

sabato 25 aprile 2015

Raid Usa, morte di Giovanni Lo Porto: dubbi sulla ricostruzione di Obama e Renzi



da: Huffington Post

Dal Dna di Giovanni Lo Porto ai tempi che non tornano. Tutti i dubbi sulla ricostruzione di Obama (e Renzi)
di Andrea Purgatori 

Qualche dettaglio tecnico non collima. Qualche dato temporale è ancora da sistemare. Ma più le ore passano, più la ricostruzione dell’Huffington Post sulla morte di Giovanni Lo Porto a un soffio dalla sua liberazione e l’identificazione del suo cadavere nel compound bombardato dagli americani trovano conferme. Però aumentano anche i dubbi sulla versione ufficiale accreditata dal presidente Barack Obama, che si è assunto personalmente la responsabilità dell’attacco.

Il New York Times rivela che la Cia avrebbe messo al corrente il presidente degli Stati Uniti dell’uccisione dei due ostaggi la scorsa settimana. Cioè, qualche giorno prima che il premier Matteo Renzi arrivasse a Washington (16/17 aprile). E che Obama, ripreso dalle televisioni durante la conferenza stampa mentre sorrideva e scherzava sulla qualità del vino ricevuto in dono da Renzi, gli avrebbe taciuto la tragica notizia per non turbare la visita ufficiale. Renzi ha smentito il Nyt: “Lo abbiamo appreso mercoledì, e credo anche gli americani”. Ma i dubbi restano.

25 Aprile: Un giorno da ricordare. La resistenza non è finita



da: http://www.dazebaonews.it/ - di Alfiero Grandi

Il 25 aprile è una data fondamentale per l’Italia. La Liberazione dal fascismo e dall’occupazione nazista ne motivano l’importanza, ma c’è anche qualcosa che arriva ad oggi.

E’ dalla spinta di libertà e di rinnovamento della Liberazione che è iniziata una fase storica che è chiamata da molti 2° risorgimento. Il parallelismo tra epoche diverse può essere discutibile, quasi che la storia avesse una continuità, un fine, ma il raccordo tra unità nazionale e liberazione è in buona parte giustificato. Dopo l’unità d’Italia il carattere dello stato è rimasto oligarchico e l'evoluzione economica e sociale, come sappiamo, ha creato le premesse di un divario tra Nord e Sud ancora oggi non risolto. 

Lo stato unitario è nato per iniziativa di un’élite, non a caso il voto è stato limitato ad un’area ristretta di cittadini, contribuendo così a mantenere una struttura sociale fortemente gerarchizzata. 

Gli sconvolgimenti seguiti alla prima e alla seconda guerra mondiale hanno sovvertito le gerarchie dominanti, ma dopo la prima guerra mondiale è arrivato il fascismo. 

venerdì 24 aprile 2015

The Beatles: Yesterday

Musica, Beatles: “Yesterdays” compie 50 anni




La canzone dei Beatles che vanta il maggior numero di cover, fu pubblicata nel 1965
di Alessandro Ceccarelli

 “Ieri tutti i miei problemi sembravano così distanti
Ora sembra che siano arrivati per restare
Oh, io credo nello ieri 
Improvvisamente, non sono più quello di prima
C'è un'ombra appesa su di me
Oh, ieri, è successo improvvisamente

Perché lei se ne sia dpvuta andare, non lo ha voluto dire
Ho detto qualcosa di sbagliato, ora ho nostalgia dello ieri

Ieri l'amore era uno gioco facile da giocare
Ora ho bisogno di un posto in cui nascondermi
Oh, io credo nello ieri

Perché lei se ne sia dpvuta andare, non lo ha voluto dire
Ho detto qualcosa di sbagliato, ora ho nostalgia dello ieri

Ieri l'amore era uno gioco facile da giocare
Ora ho bisogno di un posto in cui nascondermi
Oh, io credo nello ieri”
(testo di “Yesterdays”)


L’eredità dei Beatles
“Yesterday”, il brano più famoso dei Beatles, compie cinquant’anni. Sembra incredibile. E’ passato mezzo secolo, eppure ascoltando questa straordinaria

Stefano Feltri: Antitrust, l’ultima arma rimasta alla politica




da: Il Fatto Quotidiano

L’annuncio dell’indagine della Commissione europea su Google per abuso di posizione dominante è il primo cenno di vita da molto tempo che arriva dagli intorpiditi eurocrati, ormai troppo concentrati sulla Grecia per occuparsi del resto del continente. Questo è il modo positivo di leggere gli eventi, il bicchiere mezzo pieno: la commissaria europea Margrethe Vestager, una danese con la fama di essere inflessibile, vuole capire se il ruolo di Google come principale motore di ricerca del mondo viene usato dall’azienda di Mointain View anche per spingere i propri prodotti impedendo così a concorrenti più piccoli ma magari più innovativi di entrare sul mercato.

L’indagine riguarda anche il legame tra Google e il sistema operativo Android per smartphone, di gran lunga il più diffuso e che dovrebbe quindi essere una piattaforma neutra invece che dominato da Google. La commissaria Vestager, come il suo ex collega Mario Monti un decennio fa con Microsoft, sfida l’enorme potere di Google per difendere imprese e consumatori europei ma anche per dimostrare che l’Europa esiste ed è in grado di interloquire con le potenze emergenti, in questo caso del business, da una posizione di forza.
Perché perfino nella crisi dell’eurozona e con un paio di Paesi sulla soglia della porta d’usci

giovedì 23 aprile 2015

Ucciso in un raid il cooperante Giovanni Lo Porto, Obama: "Mia responsabilità"



 

Il cooperante italiano Giovanni Lo Porto e un altro ostaggio americano Warren Weinstein sono rimasti uccisi in un raid Usa contro un compound di Al Qaeda lo scorso gennaio al confine tra Afghanistan e Pakistan. Lo ha reso noto la Casa Bianca. La Cnn precisa che i due sono morti colpiti da un drone militare americano. Lo Porto era stato rapito in Pakistan nel 2012.

"Come presidente e comandante in capo io mi assumo la piena responsabilità delle operazioni anti-terrorismo", anche quella in cui "sono rimasti uccisi due innocenti tenuti prigionieri da al Qaeda", ha detto Barack Obama nella dichiarazione con cui ha presentato le "più profonde scuse" alle famiglie di Lo Porto e Weinstein.
"E' una verità molto cruenta, ovviamente la lotta contro il terrorismo comporta anche questi errori", ha sottolineato il presidente degli Stati Uniti. Obama ha poi voluto ricordare che "una delle cose che distingue l'America e ci rende eccezionali è proprio il nostro desiderio di andare avanti e soprattutto di imparare dai nostri errori". "Faremo il nostro meglio - ha assicurato - e

Bollette, Telecom diventa Tim: tariffe imposte e rischio di un canone camuffato



da: Il Fatto Quotidiano

Restyling con pacco nascosto per l'ex monopolista. Non fosse che in zona Cesarini il garante delle comunicazioni ha finalmente deciso di scendere in campo un attimo prima che la frittata fosse fatta
di Patrizia De Rubertis

“Comunicazioni importanti”. Questo l’avviso che gli oltre 12 milioni di clienti Telecom hanno ricevuto nell’ultima bolletta. A partire dal primo maggio, infatti, Tim diventerà l’unico marchio commerciale non solo per l’offerta mobile e Internet, ma anche per la telefonia fissa. E così, a distanza di 21 anni dalla privatizzazione che trasformò Sip in Telecom Italia, lo storico logo sparisce dalle bollette e Tim diventa il riferimento per tutti gli utenti. Una svolta epocale non solo per l’ex monopolista delle telecomunicazioni, ma soprattutto per i milioni di clienti coinvolti nel passaggio che, oltre al brand unico, rischiano di trovarsi con l’ennesima sòla. Non fosse che in zona Cesarini il garante delle comunicazioni ha finalmente deciso di scendere in campo un attimo prima che la frittata fosse fatta.

mercoledì 22 aprile 2015

Amici 2015, seconda puntata serale: The Kolors, Shout (Tears for Fears)



Cinema: Mia Madre, requiem per immagini di Nanni Moretti



da: http://www.dazebaonews.it/ - di Bruna Alasia



Il nuovo film di Nanni Moretti, Mia Madre, concorrerà per la Palma d’Oro al 68° Festival di Cannes che si aprirà il 13 maggio. La perdita della madre da parte dell’autore, accaduta non troppo tempo fa, è l’avvenimento dal quale l’opera trae ispirazione.
L’elaborazione del lutto è un tema non nuovo per il regista – basti ricordare La stanza del figlio e Caos calmo - ma in “Mia madre” Nanni Moretti usa toni più intimi, rispettosi, delicati.
Al centro della storia Margherita,  regista di mezza età, alter ego di Moretti, che sta girando un film sull’occupazione di una fabbrica il cui protagonista è un manager, impersonato dal bravissimo John Turturro, eccentrico,  irascibile e megalomane, carattere che conserva anche fuori dal set. Margherita, alias Margherita Buy, ha una madre ricoverata in gravi condizioni all’ospedale e un fratello, Giovanni, ovvero Nanni Moretti, di lei più equilibrato e paziente. Tra le riprese che la stressano e una figlia adolescente, della quale capisce molto poco, Margherita attraversa il dolore del distacco con un misto di disagio e rassegnazione e si fa sorreggere da Giovanni.

martedì 21 aprile 2015

Amici 2015, seconda puntata serale: The Kolors, Pompeii (Bastille)



Stash and The Kolors e Alessandra Amoroso: Me minus you, inedito dei The Kolors



Anche lontani dal rock, funky ed electro, Stash and The Kolors confermano il talento. Da una parte ci sono loro, dall’altra c’è il resto del programma.
Nota positiva di questa esibizione, una Alessandra Amoroso che non tira la voce ma sale di ottava, che non mi scatena l’endometriosi con l’enfatizzazione della poppazza alla Federica Camba. Merito di Stash che ha scritto uno di quei brani che l’Amoroso dovrebbe “prendersi” per il suo repertorio.