Condivido e sottoscrivo
da: Il Fatto Quotidiano
Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che è
lì per governare, non per cambiare la Costituzione, dichiaratamente con la
riforma del Senato e surrettiziamente con l’Italicum.
Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che
le leggi elettorali non le modificano i governi e le loro maggioranze (specie
se inesistenti come la sua, che sta in piedi solo grazie al premio di
maggioranza del Porcellum abrogato dalla Corte costituzionale), ma i
Parlamenti, con maggioranze possibilmente più ampie.
Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che
sia lui sia i suoi ministri hanno prestato questo giuramento nelle mani del
capo dello Stato: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne
lealmente la Costituzione…”. La Costituzione del 1948, non quella che hanno in
mente lui e Verdini. Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che il suo
consulente per l’Italicum, il professor Roberto D’Alimonte, ha candidamente
confessato ciò che molti giuristi, anche su questo giornale, vanno sostenendo
da tempo: “In realtà questo sistema elettorale introduce l’elezione diretta del
capo del governo”. Cioè non si limita a
cambiare le tecniche di voto, ma
modifica i rapporti fra il governo e il Parlamento. Di fatto, trasforma
l’Italia in una Repubblica presidenziale senza toccare la Costituzione, che
invece è costruita intorno alla Repubblica parlamentare, dove la sovranità
appartiene al popolo ed è affidata per delega alle due Camere: non al governo,
né tantomeno al suo capo.
Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi il
comma 4 dell’art. 72 della Costituzione: “La procedura normale di esame e di
approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di
legge in materia costituzionale ed elettorale”; il che sembra escludere il
ricorso alla fiducia, che strozza il dibattito, blocca gli emendamenti e coarta
la libertà dei parlamentari.
Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi l’art.67
della Costituzione: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed
esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Sostituire con 10 fedelissimi
altrettanti deputati Pd in commissione Affari costituzionali perché non
obbediscono ai suoi ordini e minacciano di votare secondo coscienza è un
tradimento della Carta. Specie se il mandato che hanno ricevuto dagli elettori,
il 25-26 febbraio 2013, non prevedeva alcuna riforma elettorale simile
all’Italicum, ma al contrario il superamento del Parlamento dei nominati con un
sistema che restituisse la parola ai cittadini.
Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi ciò
che diceva il centrosinistra quando, nel 2005, il governo Berlusconi impose a
colpi di maggioranza (ma senza fiducia) la controriforma costituzionale
“Devolution” e poi quella elettorale “Porcellum”, e in particolare ciò che
disse alla Camera il 20-10-2005 il deputato della Margherita Sergio Mattarella:
“Oggi voi del governo e della maggioranza vi state facendo la vostra
Costituzione, avete escluso di discutere con l’opposizione, siete andati avanti
solo per non far cadere il governo, ma le istituzioni sono di tutti, della
maggioranza e dell’opposizione”.
Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che
porre la questione di fiducia sull’Italicum è un ricatto al Parlamento. E porla
sulle pregiudiziali di costituzionalità è un abuso inaudito per impedire alla
Camera di ravvisare eventuali profili incostituzionali della legge: infatti
nella storia repubblicana i precedenti sono soltanto due, risalgono al 1980 e
non riguardano leggi elettorali.
Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che
le repubbliche presidenziali prevedono robusti contrappesi allo strapotere del
presidente della Repubblica-capo del governo. Negli Usa e in Francia accade
sovente che il presidente sia di un colore e la maggioranza parlamentare del
colore opposto. Nulla di tutto ciò è previsto nel premierato presidenzialista
che esce dal combinato disposto Italicum-nuovo Senato. Che, anzi, consegna al
capo del governo e del primo partito il controllo assoluto della gran parte dei
parlamentari, non più scelti dai cittadini ma nominati con i trucchetti dei
capilista bloccati (Camera) e dei consiglieri regionali e sindaci cooptati
(Senato).
Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che
un’emergenza umanitaria come l’esodo biblico di decine di migliaia di cittadini
in fuga dalle guerre del Medioriente e dell’Africa non può essere affrontata
come un problema di ordine pubblico con strumenti militar-polizieschi (peraltro
spuntati, come i nostri droni da ricognizione Predator di fabbricazione Usa,
che per fortuna sono disarmati e necessitano di riconversione a scopi bellici,
previa autorizzazione americana, tempo previsto almeno un anno).
Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che,
al di là della propaganda elettorale, le sue recenti missioni a Washington e a
Bruxelles spacciate per strepitosi successi hanno ottenuto risultati vicini
allo zero: Obama non l’ha autorizzato ad armare i droni, ha respinto le
richieste di un coinvolgimento Usa nel Mediterraneo e in Libia e gli ha chiesto
di prolungare la missione militare italiana in Afghanistan; e l’Ue ha rinviato
ogni decisione seria a data da destinarsi.
Ci vuole qualcuno che ricordi a Renzi che
perseverare nell’operazione Triton che ha aumentato di 1700 unità i morti nel
Mediterraneo nei primi tre mesi e mezzo del 2014, per risparmiare 30 milioni,
anziché ripristinare subito la missione Mare Nostrum che salvava più vite
perché si proponeva non solo la difesa dei sacri confini, ma anche il recupero
e il salvataggio dei migranti, si chiama “strage di Stato”.
L’unico che può, e forse deve, ricordare a
Renzi tutte queste cose si chiama Sergio Mattarella.
IL NOSTRO 25 APRILE?
RispondiEliminaSI POTREBBE FESTEGGIARE ABBATTENDO GLI IPOCRITI CHE SONO
(Governanti e Oppositori ) Perché? si sono sempre trovati d'accordo quando si è trattato di annullare il volere del Popolo vedi Referendum aggirati Rimborso ai Partiti responsabilità Giudici riforma delle pensioni
per loro diventata VITALIZIO I risultati della Politica ? come gli azionisti si spartiscono quote ad ogni legislatura In percentuale dei voti ricevuti .
Urge trovare al più presto un vaccino che ci liberi da questi virus
perché il sistema sta andando in cancrena.
PS Non c’è nessuna differenza fra ( Democrazia fascismo e Comunismo)
Sino a che nel Mondo prevarrà la cupidigia
il Popolo sarà Sempre sfruttato dalla classe dominante.
La differenza ci sarà quando il credo delle forze Politiche
Si completerà fondendosi ha formare un solo credo ( EGUAGLIANZA SOCIALE)
Mi scuso se troverete errori nello scritto l’importante è capire il contenuto
Vorrei essere un Professore purtroppo ho solo la seconda elementare. VITTORIO.A
Il signor Vittorio, a mio parere, non deve scusarsi di nulla. Anche chi non ha una grande istruzione grammaticale vota ed ha diritto ad esprimere una sua opinione, in uno Stato libero da libero cittadino.
RispondiEliminaIo vorrei aggiungere a tutti i “ricordi” che giustamente scrive qui il giornalista Travaglio, che abbiamo festeggiato, il 25 aprile, come scritto dal signor Vittorio, la nostra riacquistata libertà dal fascismo, e che non vogliamo ritornare a vivere un’altra dittatura, perché le pretese politiche di questo signore, dal viso rubicondo, vanno verso questa direzione, con una serie di regole che analizzandole mette nelle sue mani quasi tutti i poteri decisionali della nazione, quindi una vera e propria dittatura! Ma la cosa che di più mi fa rabbia è che tutti i componenti della opposizione nel suo partito siano oppositori con le parole ma non con i fatti. Gli altri oppositori di altri partiti nemmeno sanno fare una giusta politica che mette in evidenza ingiustizie e abusi di potere che impunemente vuole portare avanti questo soggetto. Opposizione che dovrebbe rimettere in ordine democraticamente leggi e regole togliendo a questo capo del consiglio tutte queste imposizione di cui cinicamente se ne arroga il diritto e che vuole imporre ad un paese che ha quasi un 10 milioni di poveri, per cattiva amministrazione precedenti e attuale e se il Presidente Sergio Mattarella si decide a prendere in mano la situazione politica anomala, come è suo diritto e dovere, ricordando al capo del consiglio Renzi, tutto quello elencato dal giornalista Travaglio, forse questo paese avrà ancora qualche speranza.
Federico