lunedì 30 aprile 2012

Amici 11, quinta puntata: votazioni, uno dei meccanismi soap di Maria De Filippi


In merito alle considerazioni di Malaparte (post sotto) sulla votazione della giuria tecnica (?!)....

Una giuria tecnica dovrebbe valutare in base a criteri oggettivi distinguendo e controllando le emotività soggettive. Nella fattispecie, avrebbe dovuto scegliere chi riteneva migliore e più meritevole. Ha invece fatto una scelta tattica. Che però, è implicitamente una valutazione di merito. La loro preferenza era tra Annalisa e Pierdavide Carone, non Marco Carta.

Si può essere d’accordo o no con la decisione di una giuria se a questa riconosciamo competenza e credibilità. Discutere i giudizi di una giuria autentica ha un senso. Conoscere le argomentazioni è interessante. Ma se mancano i due presupposti base: competenza e credibilità, si tratta solo di una parte di trama della soap Amici (per usare la similitudine del commentatore in Tvblog).
Ci saranno anche da fare dei distinguo (quali?), ma nel complesso, questa giuria è “dipendente” da Maria De Filippi e dai suoi prediletti. Non è autentica. E’ parte di un meccanismo che non decide, ma subisce per opportunismo o imbecillità. Non c’è da stupirsi e quindi non ha particolare rilevanza che alcuni giornalisti definiti “critici musicali” abbiano fatto prevalere un criterio tattico. Perché, sarebbero stati in grado di fare un altro tipo di valutazioni?
Piuttosto, mi pare che ci sia qualcos’altro sul quale impegnare brevemente i neuroni.

C’è che la conduttrice decide a suo piacere se e quando svelare i singoli voti. Il contrario di X Factor, dove ad ogni

Amici 11: i “criteri” della giuria tecnica (?!)….


Riporto il post di Malaparte su Tvblog e uno dei commenti.


La giuria tecnica di Amici e "la migliore delle scelte possibili" 
di Malaparte

Su La Stampa di oggi, nello spazio che dedica ad Amici, Luca Dondoni racconta della scelta della giuria tecnica di sabato sera, quando - riassumiamo per chi non c’era -, dovendo decidere chi salvare fra Marco Carta e Pierdavide Carone, per mandare uno dei due al ballottaggio definitivo contro Annalisa Scarrone, i giornalisti si pronunciavano in favore di Carta, non perché lo ritenessero più meritevole ma perché lo consideravano troppo forte al televoto. E quindi rimettevano al giudizio del pubblico Carone ed Annalisa.
Ora. Fermo restando che, forse, bisognerebbe recuperare un concetto molto caro al sottoscritto - ovvero, l’assurdità della competizione quando si parla di arte, già teorizzata, per dire, da un ottimo Stefano Bollani -, il discorso meriterebbe un po’ di analisi.
Perché se la giuria tecnica ha scelto di “salvare” un concorrente che riteneva meno meritevole solo perché questo appare favorito al televoto, questo significa che ci sono questioni, a monte, che evidentemente non funzionano nel meccanismo. Il televoto non funziona. Il rapporto fra giuria tecnica e televoto non funziona.
Il fatto, paradossale, che per evitare di crear vittime sacrificali la giuria tecnica debba fare una scelta in favore di qualcuno per poi precisare che, in un altro mondo possibile, quella non sarebbe stata la loro scelta, come ha spiegato un imbarazzato Andrea Laffranchi (CorSera), crea a sua volta altri equivoci e scontenta tutti:

Amici 11, quinta puntata: commenti


Cara Pink,
anche io sono caduta nella trappola del triangolo amoroso. Anche io sono stata incuriosita da tutto questo vociare "vippino" come hai detto te. Maria non sbaglia un colpo. Sa che in questo momento è fondamentale per se stessa aumentare il suo potere contrattuale e usa tutti i mezzi a sua disposizione, con buona pace di Emma. Ho trovato ridicolo quanto detto dalla De Filippi a proposito del suo essere equilibrata, ho trovato di pessimo gusto far restare lì di Martino per svariati minuti, dopo che aveva esaurito il suo intervento. Ho trovato ancora peggio l'entrata in sordina di Belen, entrata in studio durante la pubblicità in modo da non mandare in onda sonori fischi. Davvero indegna la regia, indegna se vuoi candidarti a programma diverso, piu' stile X factor. Non ci sono riusciti, non ci riusciranno mai. Per Maria, che ha abolito le litigate trashanti è impossibile eliminare anche il gossip che è la vera linfa di tutti i suoi programmi.
Ho guardato l'esibizione di Emma e mi ha colpito. E' enfatica e strillona, distante anni-luce da Noemi che ho avuto il piacere di vedere venerdì sera nel suo concerto a Rimini.
Noemi è pacata, si muove con eleganza timida sul palco. Si sta sciogliendo, ha interagito perfettamente con il pubblico e anche la sua voce sta migliorando. L'interpretazione di Altrove è stata straordinaria, nessuna sbavatura, tanta intensità senza ricorrere al pathos che usano Alessandra Amoruso ed Emma Marrone. Noemi è la più grande cantante italiana degli ultimi dieci anni e se continuerà a trovare sulla sua strada autori giusto, beh.., penso che riuscirà a salire ancora e a restare.
Alessandra ed Emma sono legate al carrozzone de filippiano, ma restando attaccate a quello non riusciranno mai a rendersi appetibili verso certi autori e questo mi spiace, soprattutto per Emma che, nonostante il suo fare camionista, in qualche modo mi prende. La sento autentica quando canta, ci si mette nel pezzo, ci prova.
Spero che tutto questo teatrino la spinga ad allontanarsi dal mondo de filippiano se vuole mantenere qualche possibilità di non essere risucchiato dal silenzio che prima o poi arriverà.
La mia ultima considerazione va ad Annalisa. Come hai scritto giustamente tu qualche post fa Maria sta cercando di fare l'impossibile per dargli una chance. E' stata molto brava sabato scorso, e nonostante la giuria tecnica l'abbia salvata dallo scontro impossibile con il Cartino, è stata affossata da Carone. La De Filippi si è lasciata scappare che la prossima settimana sicuramente sarà ripescata, la vuole con sè sino alla fine perchè Annalisa è l'unica "amiciana" elegante, senza fronzoli. Riuscirà ad imporla al suo pubblico?
Un caro saluto
SER


Ciao SER, 
mettiamo che la storiella tra la farfallina-fatale e il giovincello tamarro sia vera e che Maria De Filippi  ad un certo punto l’abbia scoperta senza per questo volerla usare.
Una persona intelligente, corretta, con un minimo di considerazione e attenzione nei confronti di Emma Marrone che, può non piacermi come cantante, non mi piace neppure quando si veste e atteggia da tamarra (del resto: dimmi con chi ti fidanzi e ti dirò che sei….) ma se è in buona fede merita rispetto, evita accuratamente di fare o dire qualcosa che, in modo diretto o indiretto “usi” la storiella per fini professionali e/o personali.
Ciò che ho visto della puntata di sabato scorso è l’esatto contrario di quanto una persona attenta, corretta – equilibrata -,  professionale, deve fare di fronte a una situazione che vuole far credere non sia stata da lei creata e neppure usata.
I due sono in malattia. Dovevano stare a casa. Li si voleva in studio per qualche “recondito” motivo? Bene (si fa per dire…). Si fanno entrare, si salutano e si mandano via. Non si fa sedere uno, poi, come giustamente hai rilevato tu, tra il lusco e il brusco, si fa entrare l’altra ad accarezzargli la schiena. E non si continua a inquadrarli. E’ evidente che in questa scelta della regia c’è la dimostrazione palese che si vuole usare questa storiella tra vippini per fare audience.
Del resto, Maria De Filippi è la conduttrice di Uomini e Donne…

Maria De Filippi è sopravvalutata e riesce a spacciarsi per ciò che non è. E ne è conscia. Tanto è vero che rifiuta qualsiasi confronto critico. Ama circondarsi (come Berlusconi) di zerbini o, nella migliore delle ipotesi: di persone non particolarmente dotate professionalmente, e “predilige” l’assenza di senso critico e indipendenza mentale perché così riesce a controllare tutto e tutti, a dominare, a sentirsi ringraziare in ogni momento. Una personalità simile a quella di Silvio Berlusconi. Diversamente da lui, più abile nel mascherarsi.
Maria De Filippi spicca in un ambiente televisivo del modello del berlusconismo ma fallisce quando deve staccarsi per proporre un livello diverso, e ha – fondamentalmente – lo stesso disprezzo per certo pubblico che hanno Fabrizio Corona e Lele Mora. Due nullisti che hanno capito cosa gravitava nella testa di una fetta d’italiani e hanno dato loro il nullismo che volevano vedere.
Questa parte di pubblico non possiede nessun senso critico nei confronti di Maria De Filippi, che amano incondizionatamente, mentre, al contrario, lei li disprezza.
Voglio essere generosa: non se rende conto, ma disprezza.
Loro credono alla Maria De Filippi che dice di voler essere equilibrata. Come ci credono: Paolo Giordano e Luca Dondoni e Mauro Coruzzi. Alcuni “credono” a nostra signora Fascino per motivi di opportunismo professionale, altri credono effettivamente all’intelligenza e bontà della signora.
Alcuni dei miei amici e altri che non sto a precisare, sostengono che peggio di Maria De Filippi c’è il pubblico che si "beve" la signora. Concordo.

Con ciò..
Emma Marrone e Alessandra Amoroso devono la loro iniziale visibilità a Maria De Filippi. Se non fossero state selezionate (e pre-selezionate) per il programma, ritengo che ben difficilmente oggi occuperebbero uno spazio nel mondo discografico.
In un post precedente ho scritto che Antonino aveva ragione di chiedersi: perché loro ‘sì’ e io ‘no’. E sulla risposta che si dà che sbaglia. Ma è indiscutibile che lui arrivò ad Amici quando non si era ancora creata la “sinergia” tra Maria De Filippi e major discografiche. A proposito…dove sono i rappresentanti delle case discografiche in questa edizione?
Spunteranno fuori? Mi pare tardi….Ci sarà un motivo, della loro assenza.
Come giustamente tu osservi, Emma Marrone e Alessandra Amoroso che, sia chiaro, non trovo siano prive di qualità, ma mi chiedo quante/i altri ce ne siano come loro e meglio di loro, dovrebbero “sganciarsi” da nostra signora Fascino per riuscire a crescere artisticamente. E anche vero, però, che Pierdavide Carone è riuscito ad attirare l’attenzione di Lucio Dalla. Beh..a parte il fatto che una rondine non fa primavera, Carone è il meno defilippiano. Sia perché è un autore di canzoni sia perché non ha atteggiamenti e modi da reality. Non cerca di scatenare le viscere. In un caso ci è riuscito comunque (canzone data a Valerio Scanu con la quale ha “vinto”?! a Sanremo) ma è un ragazzo che sta provando a trovare un suo percorso anziché accodarsi a un carro.
Quanto a Annalisa. Sa cantare. Sa usare la sua  vocalità. Ma non mi prende. Non come Noemi. Ciò dipende dal fatto che le manca qualcosa: un po’ di sporcizia nella voce, una maggior spinta in alcuni punti dell’esibizione (lei, sì, che dovrebbe metterci qualche virtuosismo in più), ma lavorando con gente seria e smettandola con quell'ansia di dover rimanere ad Amici a tutti i costi, può migliorare, perfezionarsi. E’ la più moderna e attuale. Ha un che di pop internazionale. Ed è colei che nostra signora Fascino e il suo “consulente” Rudy Zerbi che – se non ricordo male – le preferì Virginio, pensano possa arrivare a un pubblico diverso dallo standard amiciano. Sì, perché alla maggioranza del pubblico amiciano Annalisa non colpisce. Proprio perché è diversa da Amoroso e Marrone. E allora….la devi “vendere” ad altri…
E questo mi fa pensare..

Mi fa pensare non che Maria De Filippi voglia uscire dal modello del berlusconismo e “convertirsi” a una diversa veste autoriale e di conduzione.  
Mi fa pensare che….forse….sia arrivata a raschiare il fondo del barile
E allora…mandiamo l’Amoroso a studiare negli Usa. Ma perché, se in Italia abbiamo “insegnanti” come:  Zerbi, Maionchi e Di Michele? E “convinciamo” la Sony che è ora di lasciar fare ad Alessandra Amoroso ciò che desidera, ciò per cui si sente portata: il soul. Beh…se lo canta aggrovigliando come le ho sentito fare un pezzo dei Simply Red e come fa quando affronta uno dei miei miti: Aretha Franklin, non spenderò mai un centesimo per una sua canzone.

A Noemi e Marco Mengoni – per certi versi – è stata data una maggiore autonomia. Ciò dipende da più fattori. Uno dei quali è non perdere un certo tipo di pubblico. Marco Mengoni, più di Noemi, attira anche gli amiciani. Li ha ammiccati. Ma non ha esagerato. Non ne ha “approfittato” particolarmente e ha fatto un album che non è propriamente uno di quelli fatti per loro.
Noemi è cresciuta. Era cresciuta dentro X Factor. Sta crescendo da quando ha iniziato con ‘Briciole’ ad oggi che canta un brano di Vasco Rossi e di Fabrizio Moro. Ha le caratteristiche per attrarre altre collaborazioni di livello. Ovviamente, ci vuole anche fortuna. Ma, soprattutto, devi farti trovare pronta. E questo succede se hai delle qualità e sai cosa vuoi essere e..con chi vuoi essere. E se conosci i tuoi limiti e ci lavori.
Al momento, trovo Noemi e Marco Mengoni musicalmente superiori agli amiciani. Anche se questi occupano un posto superiore (ma..neppure per questi sono tempi d’oro..) nelle classifiche di vendita.

Approfitto per fare una considerazione su Valeria. Non mi piacciono le smorfie che fa, e il suo modo di cantare e porsi mi pare, nella migliore delle ipotesi: da commedia musicale.
Mi chiedo: ma quei tre miracolati del precariato (Maionchi, Di Michele, Zerbi), che hanno fatto dall’inizio di Amici? C’è un ragazzo dotato di bella voce che canta come un vecchio entertainer da crociera e che ammicca a fare il piacione (Ottavio), una ragazza dotata di una bella voce che non riesce a trovare la misura espressiva e muove faccia e corpo in maniera visivamente fastidiosa. Questa sarebbe una personalità originale?
Dov’erano quando li seguivano come “insegnanti”. Approvavano, era convinti che questo fosse il modo appropriato e convincente di porsi musicalmente?
E Gerardo Pulli, il pupillo della Maionchi, un ragazzo che usa bene i suoi occhi ma che non canta: parla, cosa avrebbe di meglio del vituperato Marco Carta? Difficile stonare quando parli anziché cantare, facile “emozionare” quando sai usare gli occhi e fai quello “contro corrente”.
Dev’essere veramente un bravo autore questo Gerardo che, Maria De Filippi, Rudi Zerbi, Mara Maionchi vogliono vinca questa edizione di Amici. La Di Michele, comunque, può solo tacere. Né OttavioCarlo servono al panorama musicale italiano. In un piano bar, su una nave da crociera, alla sagra della salsiccia, sì.
Su Claudia non mi pronuncio perché l’ho sentita solo una volta. Il caso vuole che ciò che ho sentito era di buon livello professionale (‘Ritornerai’ di Bruno Lauzi). Non so se, anche nel suo caso, vale il detto: una rondine non fa primavera. La riascolterò. Senza guardare il serale…Perché ci sono limiti alla decenza. E Maria De Filippi li supera sempre.
La “mutazione genetica” di Maria De Filippi è fallita. Rimanga com’è. Al momento, funziona ancora..
Mediaset è il suo habitat. Li è. Li deve restare.

Un saluto affettuoso
Dany..nonchè Pink  

Amici 11, quinta puntata: Maria De Filippi, la sua “punta di diamante” e l’incitamento alla rivolta sociale


Si sa che al peggio non c’è mai fine e…quando incappi nella serata no, tutto si complica.
Soprattutto, se vuoi fingere ciò che non sei.

Ho sentito parlare del siparietto iniziale tra Maria De Filippi e Gabriel Garko. Non ho visto. E mi guardo bene dal farlo. Pare invece che gli spettatori abbiano avuto la fortuna di apprendere una notiziona. 

Gabriel Garko ha chiesto a Maria De Filippi se ha mai finto un mal di testa per evitare il su e giù con papà-baffetto. Vabbè….papà-baffetto ce lo metto io. La produzione di Amici non avrebbe mai messo in bocca a Garko un simile soprannome. A Gabriel Garko (con pettinatura alla deficiente), è altro che Zanforlin metterebbe in bocca.
Dove sta la notiziona?
Ma come….Perché De Filippi e Maurizio Costanzo trombano? Trombavano?
Beh….se non è una notiziona questa…

Ma passiamo a cosa meno “impressionanti”…forse…

Alessandra Amoroso è stata scelta da Rudy Zerbi che l’ha voluta alla Sony. Destinazione: polli talentuosi d’allevamento. La ragazza però, coltivava e coltiva ancora il sogno di cantare blues, soul. Zerbi, dopo averla “usata” per raccattare qualche soldino con la vendita del suo album di poppazza è ora diventato il suo primo fan e convinto assertore che la ragazza si debba dare al soul.
La partecipazione dell’Amoroso ad Amici è all’insegna delle nuove modalità di “vendita”. Lei vuole tornare alla sua vocazione musicale, Maria De Filippi e Zerbi la sostengono. 
E Sony?

Concerto del 1° maggio: Noemi


Concertone 1 maggio, sul palco anche Noemi, Nina Zilli, Finardi e Di Battista


Ci saranno anche Noemi, Nina Zilli, Eugenio Finardi e Stefano Di Battista sul palco del tradizionale Concertone del Primo Maggio, organizzato dai sindacati confederali in piazza San Giovanni a Roma e condotto quest'anno dall'inedita coppia formata da Francesco Pannofino e Virginia Raffaele.
I nuovi nomi del cast sono stati annunciati durante la presentazione ufficiale a Viale Mazzini dell'evento con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e il direttore generale della Rai, Lorenza Lei. E se per il dg Rai "il primo maggio ha una doppia valenza, perché oltre a essere la Festa dei Lavoratori - ha sottolineato - è anche la data della mia assunzione in Rai, 18 anni fa", per Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti è anche l'occasione per esortare il vertice Rai a giungere rapidamente alla firma del rinnovo contrattuale dei dipendenti, "prima del la scadenza dell'attuale Cda".
A guidare il cast musicale di quest'anno sarà Caparezza, il rapper pugliese famoso per i suoi brani-invettiva su temi sociali e politici, che avrà uno spazio consistente nel prime time. Insieme a Caparezza sul palco, tra gli altri, anche gli Afterhours, Almamegretta, Alessandro Mannarino, Marina Rei, Sud Sound System, Teatro degli Orrori e la rockband americana Young The Giant. A introdurre il tema del Concertone di quest'anno, che è 'La Musica del Desiderio - La speranza, la passione, il futuro' sarà l'orchestra Roma Sinfonietta, diretta da Mauro Pagani, che eseguirà 10 brani significativi della storia del rock, accompagnati per la prima volta dai contributi video di altrettanti registi.
Un omaggio speciale verrà dedicato al film d'animazione del '68 'Yellow Submarine' così come verrà ricordato Lucio Dalla che l'anno scorso insieme a Francesco De Gregori fu headliner del Concertone. Ma ci sarà spazio

Cinema: i 100 anni della Universal Pictures

La Universal Pictures compie cento anni.
Nel blog di Sara, il post con il trailer dei film più significativi della casa di produzione.


Clicca sull'immagine per accedere al blog di Sara 

Rai 3, stasera in seconda serata: speciale ‘Sostiene Bollani’



Rai3: Sostiene Bollani Special
Stefano Bollani, Caterina Guzzanti e Rai3 celebrano la Giornata Mondiale del Jazz indetta dall'Unesco: un viaggio musicale in diretta, in compagnia di grandi ospiti. Lunedì 30 aprile in seconda serata.

Nella prima Giornata Mondiale del Jazz, indetta dall'Unesco, Rai3 schiera il proprio "ambasciatore" di punta: Stefano Bollani, protagonista – dopo il successo dello scorso autunno – di "Sostiene Bollani Special", in diretta lunedì 30 aprile alle 23.15. Una serata che ripropone anche l'accoppiata con Caterina Guzzanti, nei panni dell'allieva un po' impertinente e pronta a incursioni estemporanee. E poi – nello studio che per una sera si trasformerà in "casa del jazz" - il pianoforte di Stefano e il suo racconto di parole e note per un lungo viaggio musicale, tra "contaminazioni" e incontri con alcuni grandi ospiti come il fisarmonicista francese Richard Galliano.
Con Stefano Bollani, anche il suo quintetto, I Visionari, con Mirko Guerrini al sax, Nico Gori al clarinetto, Stefano Senni al contrabbasso, e Cristiano Calcagnile alla batteria.
Una serata speciale che segna il ritorno in tv di Stefano Bollani in un periodo che lo vede anche protagonista alla Scala con Riccardo Chailly e alla vigilia della nuova tournee con il Danish Trio, già protagonista di "Sostiene Bollani".

Prossimi concerti di Stefano Bollani

Rai 3, 'Sfide': Renzo Arbore



Renzo Arbore, la vita è tutta un jazz

In occasione della Giornata Mondiale del Jazz Renzo Arbore racconta se stesso e il suo modo di fare “l’altro spettacolo” in un’intervista esclusiva a Sfide.

A condurci dentro questo mondo colorato, esilarante e irriverente sarà uno speaker d’eccezione: Nino Frassica.

Renzo Arbore: l’artista che ha portato il ritmo e l’improvvisazione del jazz nella televisione italiana. I suoi programmi, proprio come una sessione della migliore musica jazz, miscelano sapientemente la coralità di un orchestra e il virtuosismo dei singoli. Quelle di Arbore sono opere televisive, cinematografiche, musicali e radiofoniche dove l’improvvisazione gioca un ruolo fondamentale: l’istinto, il caos, la ‘svisata’ sono elementi imprescindibili, eppure tutto, è come per magia, armonico e funzionale. Facendo tesoro dello spirito libero, scanzonato e alternativo del jazz, Arbore ha lanciato (e vinto!) un numero strabiliante di Sfide che coprono più di 40 anni di carriera radiotelevisiva e rivoluzionano la storia del costume italiano.

I primati di Arbore non si contano… E’ stato il primo deejay italiano e ci ha fatto scoprire i Beatles e Lucio Battisti. Ha realizzato il primo talk show della televisione, Speciale per Voi. Con Alto Gradimento ha portato in radio

Rai: Santoro e Freccero si candidano ai vertici (dg e presidente)


da: http://www.repubblica.it/

Fazio, Saviano, Floris e Celentano
Santoro a Perugia lancia la sua Rai
Alla kermesse sul giornalismo il conduttore di "Servizio pubblico" conferma la sua candidatura a Dg (con Freccero presidente) e disegna la sua idea di tv. Ed Enrico Deaglio rilancia il caso Rostagno
di Leonardo Malà

Fazio e Saviano in prima serata su Raiuno e in seconda battuta la politica affidata a Floris, senza poltrone bianche e campanelli. Celentano che la smette con le prediche e fa il talent-scout e nuove fiction su Falcone e Borsellino. E' la Rai di Santoro e Freccero nel giorno della loro candidatura ufficiale alla direzione generale e alla presidenza della tv di Stato. La richiesta, con tanto di curricula, viene spedita a Mario Monti a pochi giorni dal pronunciamento della Commissione di Vigilanza sui futuri vertici Rai. Un acuto lanciato nell'ultimo giorno del Festival del Giornalismo di Perugia 1, anticipato da una conferenza stampa davanti a una platea molto più giovane dei due aspiranti dirigenti (e forse non del tutto entusiasta nel sentire nomi noti da tempo).

Santoro gioca con le battute, a dispetto delle sue origini televisive infila titoli e sommari come nelle giostre medioevali, sogna Bruno Vespa che si sperimenta in un programma innovativo su Raitre ("quello che ha sempre detto di volere"), sostiene che Raiuno è come Villa Serena, prigioniera di se stessa, ma prova a entrare anche nella struttura produttiva e non solo autoriale della Rai, un colosso dai piedi di sabbia, forse il più macroscopico centro di spreco di risorse umane ed economiche del Paese. "La Rai deve avere una struttura orizzontale, non

Il ristorante che non vuole i politici: Locanda la Brace


Come cittadina italiana e come igienista (non come la Minetti, s’intende), sono soddisfatta. C’è un ristorante a Fermignano (Pesaro-Urbino) che “consiglia” ai politici di non metterci piede.
Bene. In un paese nel quale non rispettano norme – di qualsiasi tipo – c’è chi tiene all’igiene.



Il ristorante che non vuole i politici Leghista: "Equiparati a cani, ma io vado"
Succede a Fermignano, provincia di Pesaro-Urbino, dove la Locanda la Brace espone un cartello in cui "consiglia" ai politici di stare alla larga perché "responsabili dei problemi del Paese". Indignato il coordinatore regionale della Lega Nord, Luca Rodolfo Paolini: "Come gli ebrei sotto Hitler"

FERMIGNANO (Pesaro Urbino) - Se non è un "raus!" poco ci manca, ma l'invito rivolto da un ristorante marchigiano ai politici, a stare alla larga dai suoi tavoli perché non sono graditi, offre una nuova prospettiva da cui osservare quel sentimento ormai battezzato come "antipolitica". Accade a Fermignano, in provincia di Pesaro Urbino, dove la Locanda La Brace ha esposto un cartello in cui non si divieta ma si "consiglia" a "tutti i rappresentanti di partiti politici a ogni livello, di qualsiasi incarico" di non entrare e di "evitare la frequentazione" della country house, come riporta il Corriere Adriatico. La ragione? "Le problematiche esasperanti che si stanno vivendo in questo nostro splendido Paese, causate dalla vostra categoria".

Il titolare del ristorante, Lorenzo Vedovi, respinge l'accusa di demagogia e ribatte: "Non tutti sono corrotti e

Governo: 50 miliardi recuperabili in Svizzera, ma Monti non vuole…



Nelle banche svizzere, i cinquanta miliardi che Monti non vuole 
Il governo continua a dire no all’accordo con Berna sui 150 miliardi di capitali evasi che tassati potrebbero finanziare lo sviluppo. Germania, GB e Austria lo hanno già fatto. L’Europa dice sì e ora anche il Pdl apre
di Stefano Feltri

I soldi sono lì, a portata di mano, facili da incassare. E tutti in una volta, senza stare a racimolare un miliardo qua e uno là tra accise sulla benzina e i blitz utili, e spettacolari, come quello di ieri della Guardia di Finanza negli agriturismi in vista del ponte del Primo maggio. Nelle casse delle banche svizzere si stima ci siano almeno 150 miliardi di euro degli evasori italiani e lo Stato potrebbe prendersene fino a 50. Ma al governo non sembrano interessare.
“Full compliance”, piena conformità. È questa l’espressione che toglie ogni alibi al governo Monti. Nella conferenza stampa di mezzogiorno del 17 aprile il commissario europeo alla Fiscalità, Algirdas Šemeta, spiega ai giornalisti che gli accordi di Gran Bretagna, Germania e Austria con la Svizzera sono compatibili con il diritto comunitario . E quindi nel 2013 produrranno i loro effetti.
Partiamo dalla fine: il 13 aprile l’Austria firma l’accordo con la Svizzera. Funziona così: nei forzieri elvetici ci sono almeno 20 miliardi di euro austriaci frutto di evasione. I residenti austriaci titolari dei conti o i beneficiari dei trust e degli altri strumenti giuridici per nascondere le tracce, se vogliono mantenere i loro capitali in Svizzera dovranno pagare una sanzione una tantum del 30 per cento, modulata poi a seconda della durata dei depositi, che può nella pratica oscillare tra il 15 e il 38 per cento. È una specie di condono fiscale, è vero, ma di entità ben

Nigeria e Kenya, attacchi ai cristiani: morti e feriti

da: http://www.adnkronos.com/IGN/News/

Attacchi contro i cristiani durante la messa in Nigeria e Kenya: morti e feriti  

Nuovi attacchi contro i cristiani in Africa. Una serie di esplosioni si sono verificate oggi nell'università Bayero a Kano, nel nord della Nigeria. Una di queste ha ucciso almeno otto persone nella sala dove si stava celebrando la messa. Lo ha reso noto il capo della polizia locale, Ibrahim Idris, precisando che vi è un numero ancora non precisato di feriti.
"Stavamo recitando le preghiere quando vi è stata un'esplosione, a questo punto io non posso dire se vi fossero attentatori kamikaze", ha detto Maria Jatau, una degli studenti cristiani sopravvissuta all'attacco.
"Ho visto corpi ovunque", ha detto un altro testimone, Abel Onoja. L'università della seconda città della Nigeria - dove lo scorso gennaio il gruppo islamista Boko Haram ha condotto una serie di attacchi simultanei che hanno provocato oltre 180 vittime - aveva adottato misure di sicurezza ritenute avanzate. Nessun gruppo ha ancora rivendicato, ma si ritiene che anche questo attacco sia opera di Boko Haram che ha all'attivo molti sanguinosi attentati alle chiese cristiane.
Altro attacco in una chiesa di Nairobi, in Kenya. Secondo quanto ha reso noto la polizia locale una granata è esplosa all'interno della chiesa dei Miracoli di Nairobi: un prete è rimasto ucciso, dieci fedeli sono feriti. Ma il bilancio delle vittime è provvisorio.
L'attentato di oggi è l'ultimo di una lunga serie di piccolo attacchi registrati nel paese africano da quando Nairobi ha inviato le sue truppe nella confinante Somalia lo scorso ottobre, in reazione ad incursioni da parte dei militanti somali di gruppi legati ad al Qaeda in territorio keniota.
Nei giorni scorsi l'ambasciata americana in Kenya ha lanciato un allarme riguardo a possibili attentati contro edifici governativi e alberghi a Nairobi. Il timore dell'intelligence Usa che sia nella fase finale di preparazione un attacco in grande stile, tipo quelli contro le ambasciate Usa in Kenya e Tanzania nel 1998.

Rai Uno: 'Sabato, domenica e lunedì', Massimo Ranieri chiude il ciclo di opere di Eduardo De Filippo


Domani sera, Rai Uno manda in onda in prima serata la commedia di Eduardo De Filippo ‘Sabato, domenica e lunedì’, per la regia di Massimo Ranieri che ne è anche interprete e protagonista principale insieme a Monica Guerritore nella parte di Rosa.

Questa è la quarta commedia che chiude il ciclo di trasposizione in tv dell’opera di Eduardo da parte di Massimo Ranieri che ha preannunciato che la prossima volta toccherà al teatro di Luigi Pirandello. 

domenica 29 aprile 2012

Amici 11, quinta puntata: la “nuova” De Filippi non funziona, la solita con il trash-gossip, sì…


La “trasformazione” di nostra signora Fascino non funziona. Il trash-gossip, sì. Con buona pace di Emma Marrone che non deve aver visto le ripetute inquadrature di Belen con il nuovo fidanzato tamarro: Stefano de Martino.
Patetica, ridicola come non mai: Maria De Filippi, quando nel corso del programma dichiara che sta cercando di essere equilibrata, intendendo con ciò il riservare un giusto trattamento ai tre: Emma, Belen, e il ragazzino arrogante con il cervello ancora galleggiante nel liquido amniotico: Stefano De Martino.
Se cercava di essere equilibrata, lei, che ha sempre “privilegiato” il trash, non c’è riuscita.
Ma, come sempre, può incolpare altri. La regia. Che con pessimo gusto ha troppe volte indugiato sulla “nuova” coppia del gossip vippino (i vip non sono certo Belen e il ragazzino appresso). Ovviamente, per aumentare l'audience. 
Maria De Filippi negherà il cattivo gusto che le è servito per raccattare più ascolti o scaricherà la cosa sulla produzione, sulla regia. Balle. La responsabilità di quanto mostrato è di Maria De Filippi tanto quanto della regia. , perchè l'entrata in studio dei due - più famosi per il gossip che per qualità artistiche - era stata decisa precedentemente da nostra signora Fascino (e fin qui, la cosa poteva avere una qualche logica) e, conseguentemente, il "chi" "cosa" mostrare non potevano prescindere da indicazioni della padrona di casa. 
Quanto alla Marrone, se anche vedrà quelle immagini, la sua stima, considerazione, ammirazione, ecc...nei confronti di Maria non cambierà. 
Ci sono ragazze convinte di avere carattere e, invece, hanno solo capito che non è il caso di mollare il carro De Filippi.
Ma, per chi vuole entrare e rimanere nel mondo discografico, è un carro che tira ancora?


Amici, ascolti record: funziona la soap Stefano-Belen
Oltre 5 milioni di spettatori per il talent di Canale 5 e il 24,10% di share per la puntata che ha ospitato la neo coppia reduce dall'incidente in moto. E' il risultato più alto dall'inizio del programma, il 31 marzo. RaiUno e la Clerici fermi al 16,86%

La telenovela Belen-Stefano funziona. E regala ad Amici il record stagionale di ascolti. La quinta puntata in onda ieri sera su Canale 5 è volata oltre i cinque milioni di telespettatori (5 milioni 158 mila) pari al 24,10% di share. Staccato di netto E’ stato solo un flirt, lo show condotto su RaiUno da Antonella Clerici che porta a casa 3 milioni 901 mila spettatori e il 16,86% di share).
Quella di ieri è stata la puntata del post-incidente. Belen Rodriguez e Stefano de Martino, vittime di un

venerdì 27 aprile 2012

Gli scassa palle: Youtube, Napolitano, Google


Se dovessi fare una classifica di “ciò” e “chi” mi ha più scassato le palle da tre mesi ad oggi, questo è il podio:

1. Youtube
e le norme obsolete e ingestibili del copyright. In particolare: i miei strali vanno a Paramount….e a tutti i proprietari dei diritti d’autore che beneficiano della conoscenza degli utenti, dei loro contenuti, del “passa parola”, della pubblicità diretta e indiretta che gli facciamo – gratuitamente - anche tramite la pubblicazione di parziali contenuti non a regola copyright.

2. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
che, in qualità di sponsor di Monti e del suo governo, a ogni stormir di sondaggio che dà il protetto in discesa ci spiega cosa dobbiamo o non dobbiamo pensare. Certo. Lo fa per il nostro bene. Certo. Avrà anche delle ragioni. Solo che, sono uscita dalla fase adolescenziale da parecchio tempo (e non è che manco ai tempi dessi tanto retta ai più anziani….) e non ho bisogno di lezioni su politica e antipolitica.

3. Google.
Ha iniziato a marzo con il cambiamento delle regole sulla privacy costringendomi a leggere pagine di regolamento. Peccato che non abbia colto l’occasione per “ricordare” come non lasciare traccia della propria navigazione (impostazione account, vai alla cronologia web: “no grazie”).
Poi ci sarebbe il tardivo tentativo d’imitazione di Facebook e Twitter con “Google +”. Altra robetta che è opportuno conoscere per decidere se fa al caso nostro o quale trappole nasconda.
E ora arriva Google Drive. Che ha qualche funzione interessante. Ma anche qui: attenzione alle contraddizioni tra certe regole e quanto precisato a “Il Fatto Quotidiano” (post sotto).
Se Google Drive è solo uno spazio dove collocare i miei contenuti ai quali può accedere solo chi decido io, che significa scrivere nelle condizioni di utilizzo: “fornire informazioni per aiutare i titolari di copyright a gestire la loro proprietà intellettuale online”.
Significa, necessariamente, che Google fa un monitoraggio. Tutto bene (?!). Purchè sia chiaro per tutti.
E tutti gli utenti web siano messi in condizione di conoscere ciò che è basilare per decidere se aderire o no ad un servizio conoscendone le implicazioni.

Ma quanto è “attiva” Google: arriva Google Drive


da: Il Fatto Quotidiano

Arriva Google Drive ed è già polemica sulla privacy nella "cloud"
di Marco Schiaffino

Il lancio di Google Drive è avvenuto puntualmente il 24 aprile e sul Web, invece che l’atteso entusiasmo, circolano le prime polemiche. A far discutere sono le norme di utilizzo e, in particolare, la possibilità che Google possa “ficcare il naso” nei documenti degli utenti. Il nuovo servizio del gigante californiano non è in realtà nulla di nuovo: si tratta di un sistema di archiviazione online (5 gigabyte di spazio gratuito) che somiglia al già conosciuto e diffusissimo Dropbox, che offre però solo 2 GB gratuitamente. In termini di capienza, però, Google non ha il record: a superarla è Microsoft, che ha proprio in questi giorni (un caso?) regalato ai suoi utenti SkyDrive un’espansione a ben 25 gigabyte. Le caratteristiche di base sono le stesse: usando un sistema di archiviazione online è possibile memorizzare documenti, musica, video e qualsiasi tipo di dati per potervi accedere in qualsiasi momento via Internet.
Il vero “valore aggiunto offerto da Google dovrebbe essere l’integrazione con Google Documenti, che permetterà di visualizzare ed elaborare i file senza lasciare l’ambiente Google. I due servizi infatti non coesisteranno, ma verranno fusi gradualmente per tutti gli utenti. Al momento, però, sono ancora pochissimi gli account Google Drive già attivi.
Google, in sostanza, continua con la sua strategia votata alla “cloud”, che dovrebbe sganciare gli utenti dai software installati sul sistema operativo sostituendoli completamente con servizi online. Per il momento, però, i tentativi in questa direzione non hanno riscosso un grande successo. Il motivo è ovvio: in assenza di una connessione a Internet, gli strumenti a disposizione permettono di fare poco o nulla.

The Good Wife, finale della terza stagione: in attesa dell’ultimo episodio ‘The Dream Team’..

Mi sono persa.
Devo essermi distratta. Mi devono essere sfuggiti dei particolari.
Oppure, sono i King fuori forma.

Ero convinta che avessero preso una direzione e mi ritrovo invece in una strada che fatico a riconoscere. 
C’è qualcosa nella scrittura dei King, da un certo punto della terza stagione, che mi ha fatto sorgere il dubbio che non credessero nel prosieguo della serie. C’è qualcosa che mi induce a credere che la coppia, a conferma avvenuta di una quarta serie, si sia tenuta alcuni pezzi da parte (già scritti) e ce li mostrerà nella prossima stagione.
Contrariamente, hanno un po’ perso il bandolo della matassa.

Il loro punto di forza, la capacità che hanno dimostrato nelle prime due serie, era quel gioco di rimando con sviluppo non prevedibile. Nella terza serie hanno abbandonato questa logica di scrittura. Dai primi episodi si intravede chiaramente che c’è un caso principale: il caso Alicia-Will. I rimandi, se ci sono, non sono centrali ma di contorno.
Tutto gira intorno a Alicia e Will, l’entrata in proscenio di altri personaggi non sposta comunque l’attenzione dalla coppia. 
Da quando però hanno deciso di mettere all’angolo Will Gardner, sospendendolo per sei mesi dalla professione, hanno “sospeso” il caso Alicia-Will. Peccato per me, che sono interessata al legal drama, che non abbiano sostituito il caso principale con altri casi degni di nota.
Se devo pensare ai migliori casi legali, continuo ad andare alla prima e seconda serie. La novità della terza serie era appunto la costruzione di un rapporto personale tra Alicia e Will e anche, l’evoluzione professionale di Alicia che non può prescindere dal tutto da Will. 
Poiché non credo che i King si possano essere rimbambiti in un colpo solo e per quanto ritenga che in materia di racconto del privato intrecciato con il racconto professionale debbano imparare da David E. Kelley, mi aspetto che l’ultimo episodio mi faccia dimenticare gli ultimi. Con l’eccezione del precedente che, finalmente, dimostra che non hanno smarrito totalmente la capacità di raccontare casi legali, classici ma con acume, senza prevedibilità narrative. 
Personalmente, sarei ben felice di veder rientrare Cary Agos allo studio Lockhart & Gardner. Anche se, mi pare che con questa scelta i King fanno “il minimo sindacale” (do less work).
Peter Florrick, procuratore di Stato e quindi capo di Cary, si dà alla carriera politica, ergo: viene a perdere significato lo scontro procura-Diane & Will. O Cary me lo metti in altro studio legale ma, allora, ti devi inventare casi legali che vedano gli studi in contrapposizione (e questo richiederebbe ai King doppio sforzo), oppure: lo fai tornare alla Lockhart & Gardner. La terza ipotesi non la prendo in considerazione: fai sparire il personaggio. 
Non sono invece tra coloro che hanno sentito particolarmente la mancanza dell’amicizia Alicia-Kalinda. Perché non trovo nella rottura tra le due gli elementi che hanno reso meno efficace questa terza stagione. Ritengo più centrale allo spirito di ‘The Good Wife’ il personaggio di Cary – con o senza attrazione per Kalinda –, non capisco perché mettere in angolo un personaggio come Eli. O gli si ridà verve, altrimenti, meglio lasciarlo a casa.
Comunque sia, come era prevedibile e inevitabile, un riavvicinamento tra Alicia e Kalinda avverrà definitivamente. Lo dice lo sgabello che Alicia le porge nel finale dell’ultimo episodio andato in onda.
Nell’episodio finale della seconda stagione, è toccato a Will avere un “buon momento” con Alicia, ora tocca a Kalinda. Beh…non in senso sessuale. Sempre che…i King non mi facciano diventare Alicia bisex!
Ma che succederà nei rapporti di Alicia con i suoi uomini?
La situazione che si sta prospettando è analoga, per certi versi, al finale della prima stagione. I King non la replicheranno, avranno sicuramente introdotto una variante. C’è da sperare che il riavvicinamento di Alicia a Peter o, al contrario, un’inversione di marcia che la riporti a Will non sia gestita con espedienti ridicoli quale quello che nell’ultimo episodio della prima stagione ha allontanato Alicia da Will riportandola a casa con Peter. 
Quanto alla quarta stagione, si preannuncia come un riaggancio alla prima se Cary tornerà allo studio Lockhart & Gardner, se il rapporto di amicizia tra Alicia e Kalinda riprenderà.
E’ sperabile che i King non regrediscano ulteriormente sul piano privato. Nel senso che, o Alicia rimane stabilmente e credibilmente con il marito Peter o, al contrario, bisognerà trattare l’argomento che hanno ignorato nella terza serie: i reali sentimenti tra Alicia e Will.
I casi sono due: o i King non ce la fanno o…..si riservano questa parte del racconto nella quarta stagione. Mi va bene se il caso principale tornasse ad essere Alicia-Will, non mi piacerebbe se esaurissero la creatività sui casi legali. Se poi i casi legali sono deboli e il modo di trattare la coppia centrale che, con buona pace di coloro cui i due non interessano, è Alicia-Will, beh…penso che la quarta stagione perderà mordente e spettatori americani.
Quindi: i King si diano da fare, ci sono parecchi punti da sviluppare…
Caso mai…se non ce la fanno, ci chiedano aiuto…

Promo ultimo episodio terza stagione ‘The Good Wife’ – ‘The Dream Team’

Tv, Rai 5: ‘Road Italy’, viaggio itenerante a bordo di un Apecar


Uno dei pochi programmi da vedere era ‘Dreams Road’, relegato qualche anno fa nel pomeriggio di sabato di Rai 1.  A condurlo erano due viaggiatori in moto: Emerson Gattafoni e Valeria Cagnoni.
Poiché siamo nell’era del digitale terrestre, ecco che è Rai 5 (uno dei pochi canali interessanti aggiuntisi con l’abbandono dell’analogico) ad accogliere i due viaggiatori-conduttori.

Inizia questa sera “ Road Italy” e avrà anche una striscia pomeridiana, il viaggio itenerante a bordo di un Apecar “vintage” ma accessoriato (li invidiooo!!) di Emerson Gattafoni e Valeria Cagnoni al quale si unisce Claudio De Tommasi.



Road Italy dal Monte Bianco al Gran Sasso con Rai 5
In onda dal lunedì al venerdì alle 18.00 dal 23 aprile e il venerdì alle 21.15 dal 27 aprile

Si chiama “Road Italy”, il nuovo programma di Rai 5 condotto da Emerson Gattafoni, Valeria Cagnoni e Claudio De Tommasi.  Un viaggio itinerante che parte dal Gran Sasso fino ad arrivare al Monte Bianco, attraversando 6 regioni con le storiche Apecar “vintage”. Road Italy è la storia di questo racconto in movimento tra le due cime più alte d’Italia.

Lungo l’itinerario tanti amici noti, tante realtà che descrivono la creatività del nostro paese e naturalmente i suoi meravigliosi territori. Rai 5 vi porterà in piazze e strade uniche al mondo ... Road Italy è in cammino, giorno dopo giorno, sulla vostra tv.

Una vera e propria “carovana targata Rai 5” si mette in movimento per raccontare l’Italia come è ma anche

Billie Holiday: 'I’m fool to want you'

Billie Holiday, ‘Lady in Satin’



BILLIE HOLIDAY
Lady In Satin
(Columbia) 1958
jazz

"Lady Day è, senza dubbio, colei che maggiormente ha influenzato il canto popolare americano negli ultimi vent'anni"
(Frank Sinatra su Billie Holiday)


"Lady In Satin" è un disco molto strano. Uno degli ultimi, prima della morte, a soli 44 anni, della sua autrice: una delle personalità che più hanno rivoluzionato, osato e raccontato nella storia del jazz, del blues e della pop music.
Il primo brano è "I'm Fool To Want You": i fiati, l'arpa, i violini e tutti gli altri 40 elementi dell'orchestra di Ray Ellis, che aveva già collaborato anche con Barbra Streisand, dipingono un acquerello struggente e magico. Si tratta del classico scenario proprio dei grandi arrangiamenti orchestrali jazz, come nei più famosi brani registrati da Frank Sinatra. Billie Holiday, però, emerge completamente inaspettata. La sua voce è incredibilmente sporca, rotta dall'alcool, dalle droghe e da una vita dolorosa, che vide anche il carcere: spoglia da particolari virtuosismi, la sua estensione conta anche molte note in meno rispetto agli esordi.

"Devo confessare che non fui molto contento, inizialmente, della sua performance. Ma stavo ascoltando face
ndo attenzione solo alla musica, e non alle emozioni. Fu solo quando riascoltai il prodotto finale, varie settimane dopo, che capii quanto grande era stata, davvero, la sua prova". Così Ray Ellis parla della Billie Holiday del 1958,

La “moralità” di Morgan: condannato il sindaco di Sanremo

Con i vigili di Monza, invece, come siamo messi?...



Morgan non ha moralità certa”
Condannato sindaco di Sanremo

Il diritto di critica ”politica” è garantito dalla Costituzione, ma deve rispettare ”il principio della continenza”, questa la motivazione che ha portato alla condanna del sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato, che in conferenza stampa aveva dichiarato che Morgan, al secolo Marco Castoldi, è ”una persona non per bene e di dubbia moralita”. Condannato in sede civile a pagare un risarcimento di 7.500 euro. La decisione è stata presa dal giudice monocratico di Camerino.

Cinema, film in uscita nelle sale: 'Il castello nel cielo' e 'The Avengers'

 Clicca sull’immagine per accedere alla scheda del film: trama e cast 


Clicca sull’immagine per accedere alla scheda del film: trama e cast