Questa edizione
del serale di Amici ha indubbiamente una novità. Quanto meno per le prime due
puntate.
Niente risse, nessuno
scontro verbale. Nulla di quei soliti meccanismi della signora Fascino che ne
caratterizzavano il programma. Il motivo per il quale ‘Amici’ non piace a un
certo tipo di pubblico, televisivo e web, è questa connotazione da “reality”.
Nel corso delle
varie edizioni, le selezioni, il percorso, la gara dei concorrenti, erano
ingredienti mostrati e trattati più da reality che da talent. Tanto è vero, che
arrivavano all’ultima puntata e in alcuni casi vincevano le “facce/modi da reality”. Grazie, in primis,
agli rvm “sapientemente” creati e mostrati dalla produzione Fascino.
E non è detto che
anche Amici 11 non faccia la stessa fine, soprattutto, perché i concorrenti
relegati su una gradinata (dovrebbero essere collocati più vicini al parterre,
messi lì paiono contorno e non pietanza principale) non fanno gridare al
talento.
Al momento,
comunque, sarà la scelta di palinsesto, sarà l’abilità della signora Fascino di
apportare “cambiamenti” per mantenere attrattiva e…potere, ‘Amici 11’ - per quel che ho visto in
qualche video e letto - pare più un
varietà che il talent consueto. E, nell’ambito del talent, la componente
reality sembra essere accantonata o ridotta. Anche la conduzione di Maria De
Filippi pare essere – in linea con il nuovo vento politico e di interessi del
pubblico - più sobria: meno usa a quei meccanismi autoriali che facevano
prevalere l’aspetto reality con la caratteristica principale di nostra signora
Fascino: lasciare il lavoro sporco agli altri (pubblico sparlante, “professori”
sottratti al precariato che si fronteggiano, corte di “giornalisti” che seguono
le “direttive” della signora e leccano il “talento” prestabilito).
Tutto bene?
No, ovviamente.
Se Maria De
Filippi, per motivi di palinsesto o di convincimento al cambiamento, o per
entrambi i fattori, ha deciso di trasformare (da vedersi come e per quanto) il
suo programma in uno spettacolo con musica, balletti, ospiti comici e giurati
appartenenti al mondo dello spettacolo, non si capisce per quale motivo stia
rinunciando al solo elemento di qualità che questo programma ha avuto negli
anni: il corpo di ballo.
Si tratta di veri
professionisti che potrebbero danzare nei teatri. E non mi riferisco solo alle
punte di diamante: Josè e Anbeta. Anche il resto della compagnia è di livello
professionale.
Indubbiamente,
questo è sempre e solo il mio parere, non sempre le coreografie sono state al
pari della qualità dei ballerini. Garrison gira e rigira sulle solite
“movenze”, l’altro suo socio mandato via dalla Fascino non era certo più
originale. La Celentano è, come i primi due, una miracolata dal precariato, ma
le sue coreografie hanno quel che di spettacolo che serve in una prima serata
su Canale 5.
E, allora, perché
in questo varietà che è diventato ‘Amici’ non si dà il giusto spazio al corpo
di ballo. Ridotto a guardare e raccogliere il culo di Belen qualora scarligasse o a raccoglierne il pelo del
pube qualora la ceretta non avesse agito in totale “incisività”.
Capisco che si
stia facendo del bene al….pene di Zerbi ma, vivaddio, sprecare il poco talento
che c’era in ‘Amici’ non è certo sintomo d’intelligenza creativa, cara De
Filippi.
Ci sarebbe, poi,
la solita nota negativa. La composizione della giuria tecnica. I soliti “giornalisti”.
Sempre presente
quel Luca Dondoni che sostiene di essere lì in qualità di critico musicale e
sfoggia la sua materia grigia di persona “libera”, “indipendente”, “non
asservita”, muovendo una critica incisiva e sostanziale: le tute dei ragazzi.
Cazzo!!
Meno male che
qualche testa indipendente e critica esiste. Quella di Sebastiano Pucciarelli che non si fa prendere per il culo da Dondoni e nel
corso di Tv Talk, sabato scorso, gli rivolge qualche elementare e inevitabile
domanda.
Vi è però da dire
che l’elemento negativo è controbilanciato da una positività: la giuria tecnica
non parla.
E’ sperabile che
la De Filippi mantenga l’impostazione…. Già parla la giuria esterna. E non sempre
a proposito. Quasi sempre “di pancia”.
Detto quanto
sopra, la qualità o l’assenza di qualità
di Amici deriva, in primis, dagli alunni della scuola. Anche da quelli che già sono dentro il mercato discografico.
E qui casca
l’asino…
Personalmente, non
mi piace né m’interessa seguire nessuno di loro perché non m’interessa la poppazza. Conseguentemente, se guardo e
ascolto qualcosa è per capire se a distanza di tempo, dopo aver visto e sentito
alcune delle loro performance professionali, abbia motivo di ricredermi o di
scoprire se nostra signora Fascino
stia cambiando non solo nella forma ma anche nella sostanza.
A parte Stefano
Marletta che con ‘Rosso’ ha scritto un pezzo che trovo superiore a tutti gli
inediti di X Factor (dalla seconda edizione all’ultima, ‘Distratto’ incluso),
il resto è: non pervenuto.
Negativi i due
pupilli della Di Michele. Non perché classici. Perché uno è piatto nella sua
esecuzione (e, forse, più presuntuoso che convinto e determinato), l’altro è
lezioso e piacione.
Quanto a Gerardo.
Timbro che ricorda Vasco Rossi, aria di chi sta lì con fatica e fa girare le
balle a chi vorrebbe esserci e se lo meriterebbe più di lui. Non l’ho visto e
ascoltato a sufficienza. Se si rivelerà un cantautore interessante buon per
lui, se no, potrà anche vincere Amici 11 ma sparirà di lì a poco. Perché certi
atteggiamenti te li puoi permettere quando stai costantemente sotto gli occhi e
con il televoto delle bimbominkia, poi, all’uscita, le bimbominkia le devi
tenere acchiappate. E questo riesce a chi canta in maniera “struggente”
o…strilla in maniera viscerale.
Se non hai quel
repertorio, non le tiene le bimbominkia. E, allora, non ti resta che essere un
cantautore degno di essere così denominato e acchiappare altro target di
pubblico. E, se no: by by.
Ma veniamo allo
“struggente” e al “viscerale” che sono esattamente il contrario della mia
visione musicale.
Per rivedere o
confermare le mie sensazioni, ho visto e ascoltato quanto segue….
Alessandra Amoroso
Dissento dagli
entusiasmi e dagli orgasmi (la volta scorsa la Maionchi per Antonino, stavolta
Zerbi per l’Amoroso).
Prima parte della
canzone eseguita in modo appropriato al pezzo. Amoroso che si esprime come
faceva ai tempi della sua partecipazione ad Amici: prima che la Sony la
infilasse nel reparto polli d’allevamento.
Seconda parte del
pezzo con rincorsa e salita. Un paio di note allungate in maniera piatta
perché, purtroppo per lei, è abituata a cantare in questo modo. Ma questo: poco
male.
Eccesso di virtuosismo.
Ricerca dello struggente. Contorsionismo inappropriato. Alessandra Amoroso
smuove le viscere delle sue fans, in testa: Maria De Filippi e Rudi Zerbi.
A me scatena
l’endometriosi. E poiché non c’è due senza tre: smetto di guardarla/ascoltarla.
Le sue canzoni, il
suo modo – attuale – di cantare, nulla hanno a che fare con la mia visione
della musica e degli interpreti musicali.
Emma Marrone
Da non credere:
sono riuscita ad ascoltarla fino alla fine. In uno dei suoi brani. Tra l’altro:
meno cagoso della media della poppazza dei polli d’allevamento di ‘Amici’.
Gran diaframma. Meno
strillona del solito.
Annichiarico / Karima / Carlo
Premetto che
Simone Annichiarico dovrebbe ritornare a fare il giurato. O è perfettamente
allineato alla signora Fascino e produzione, ne capisce le logiche e le
sviluppa nei suoi commenti…o è sufficientemente indipendente e capisce. Perché ha fatto
qualche considerazione pertinente seppure….un’osservazione azzeccata è stata
fatta sull’esecuzione sbagliata. Mi riferisco a
Carlo che cantava ‘Sign your name’.
Concordo sul fatto che, in generale, s’inflazioni con gridolini soul. Io ne ho le palle piene di sentire cantanti che scimmiottano soul e blues o che eccedono con virtuosismi credendosi dei bluesman.
Concordo sul fatto che, in generale, s’inflazioni con gridolini soul. Io ne ho le palle piene di sentire cantanti che scimmiottano soul e blues o che eccedono con virtuosismi credendosi dei bluesman.
Con ciò…Carlo non
mi pare il tipo che faccia uso di soul/blues. Tutt’altro: è piatto come pochi.
Monocorde. E, tra l’altro, in ‘Sign your name’ certi gridolini soul ci stanno.
Ma se Annichiarico
ci ha preso, lo ha fatto con Karima. Che si è “risentita”.
La signorina ha i
suoi difettucci. Non certo vocali, ma comportamentali. Se la tira e..peggio
ancora: si prende sul serio. La sua vocalità, la sua maturità nel cantare vanno
a farsi fottere ogni volta che parla.
Annichiarico non
ha detto una cazzata né voleva accusarla quando osservava che mancava una parte
essenziale nell’esecuzione. A meno che…la scelta del tipo di taglio della
canzone non fosse opera della stessa Karima. Nel quale caso: si prenda onori e
oneri.
Karima ha tecnica
ed equilibrio. Ma non provoca l’emozione che richiede il brano. E’ una brava
cantante. La più dotata, sia in termini di pura vocalità sia di tenuta
nell’intera esecuzione. Ma le manca qualcosa di importante. La capacità di far
arrivare il senso profondo di ciò che racconta vocalmente. E’ talmente
egocentrica che sa prendere il brano ma non sa farlo arrivare.
Annalisa.
Ha delle capacità.
Tra queste: l’equilibrio musicale. Vocalità e tenuta. Senza eccessi ma non
piatta.
Le mancano un po’
di cattiveria e di “sporcizia” ma per me, dopo Karima, è la più dotata.
Diversamente da Karima, Amoroso e Marrone, non riesco a “inquadrarla” come
persona. Mi auguro che non assomigli né alla furbetta e ruffiana Emma né, tanto
meno, a quella che si prende sul serio: Karima
Se questo
programma deve “rilanciare” qualcuno…al momento, Annalisa mi pare la giusta
candidata.
Però..
Sarebbe meglio
cambiasse colore ai capelli…non c’entra nulla con altre ‘rosse’.
Luca e Paolo
Diversamente da
Luca Dondoni – “critico musicale” del quotidiano La Stampa – la loro esibizione mi è piaciuta.
Probabilmente, per il “trattamento” riservato ai miracolati dal precariato: Di
Michele, Celentano, Garrison…
Ed è esattamente
per questo motivo che a Dondoni sono andati indigesti. Non ha apprezzato le
battute sul cast più o meno zerbinato della De Filippi. Che Luca Dondoni,
seppur non citato da Luca e Paolo, si sia sentito parte in causa?
Marco Carta / Antonino
Non seguo Marco
Carta. Ho ascoltato quel tanto che bastava per concludere che non brillava per
talento e rientrava nel gruppo della poppazza.
Con ciò: la sua
interpretazione di ‘Meravigliosa creatura’ mi è piaciuta. Anzi: mi ha convinto.
Di lui ho letto
cose negative: pare che in ogni performance ci metta una stecca. In
‘Meravigliosa creatura’ non ne ho sentita una.
Quanto poi al
“pietismo” che si porterebbe dietro e che avrebbe capitalizzato…
Che a ricordarlo sia
un suo collega che quando era ad Amici è stato protagonista di uno di quei rvm
strappalacrime dei meccanismi defilippiani, è ridicolo (ogni riferimento ad
Antonino, non è puramente casuale).
Certo, Antonino, diversamente
da Carta, non stecca. Come tutti i bravi coristi di questo mondo…
Sì, perché per me
Antonino non è un solista di valore….E’ un altro di quelli che eccede nel
virtuosismo.
Ha fiato. Ha
tenuta. Ergo: si dia alle commedie musicali.
Per concludere.
Se Maria De
Filippi – per convinzione o necessità varie (palinsesto, mantenimento del rapporto con le major discografiche) – volesse davvero cambiare forma al
programma, dovrebbe apportate altre modifiche:
1. meccanismo di
voto
2. composizione
della giuria tecnica
Un criterio di
voto “misto”, cioè dato da orchestra e giuria tecnica – che non è certo la
giuria demoscopica – sarebbe più equilibrato. Ma non sarà attuato perché Maria
De Filippi vuole il controllo dei voti. Sa chi è preferito e chi è penalizzato
dall’orchestra, conosce le preferenze e gli “allineamenti” da parte della
giuria tecnica. Tenere distinti i voti significa per nostra signora Fascino “agire”
di regolamento.
Già…perché gira
che ti rigira, puoi avere uno studio spettacolare, puoi avere Sharon Stone in
giuria che si commuove per l’esibizione dell’Amoroso o perché le scateni degli effetti
collaterali pari ai miei, ma se poi il regolamento lo modifichi a piacere,
allora: non sei credibile. Sei nostra signora Fascino,
all’anagrafe: Maria De Filippi.
Si potrebbe,
eventualmente, sentire in merito il
“parere” di Luca Dondoni e Paolo Giordano: due “autorevoli giornalisti” dal
“pensiero indipendente”.
Altra modifica che
dovrebbe apportare nostra signora Fascino: la composizione della giuria
esterna.
Se per fare il
varietà di sabato sera bisogna metterci qualche attore, sarebbe il caso di
invitare anche qualche personaggio più tecnico ma non legato al clan Fascino. La
vivacità si ottiene non battibeccando, ma offrendo spunti veloci di riflessione
e di confronto.
Ovviamente,
bisogna trovare qualcuno che riesce in sintesi a dire qualcosa di discutibile
ma non ignorabile.
Mi sto però
rendendo conto che sto chiedendo troppo a nostra
signora Fascino…
Non posso
chiederle di snaturarsi…
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