Riporto parte di
un’intervista ad Annalisa Scarrone.
Non dice cazzate. Non
esterna banalità per suscitare “emozione” che, tradotto nel mio gergo
significa: non scatena endometriosi né quando canta, né quando parla.
Ha ancora da
imparare. Le mancano un po’ di “sporcizia” nel tono e nei modi (ovviamente,
dipende dai pezzi).
Le sue “Diamante lei e luce lui” e il
tormentone ‘Senza riserva’ non mi
hanno fatto correre in bagno. Anzi. Si fanno ascoltare piacevolmente. Con ciò,
non mi azzardo ad ascoltare il brano che le ha scritto Federica Camba: un’assoluta
numero uno della poppazza. Ascoltare
i pezzi scritti da questa è come fare un overdose di un lassativo.
I “poteri forti”
di Amici, vogliono rilanciare Annalisa.
La mia concezione/visione
culturale-televisiva è “distante anni luce” (eufemismo) da Maria De Filippi, ma
non ho né pregiudizi né preconcetti nei suoi confronti e possiedo sufficiente
senso critico. Da “non potere forte del web”: concordo.
Non foss’altro perché
ad altri manca quel potenziale internazionale che lei ha. Non basta cantare
brani soul/blues per essere internazionali. L’anima (parola stra-abusata nei
cosiddetti talent) soul è nel soul stesso. Non si deve aggiungere nulla. Non ci
devono essere eccessi e virtuosismi. Il pathos sta nella melodia e nel ritmo
del soul, nel timbro della voce che chiede questo tipo di espressione musicale.
Ha detto bene la
Marcuzzi: è moderna. Annalisa ha un tono e un modo attuale. Meglio quando canta
cover inglesi che italiane. Tanto per fare un esempio: Nada in ‘Ma che freddo
fa’ ha un timbro di voce greve, nasale.
Annalisa ha un
timbro più pulito, lineare. Se canti una canzone come questa rispettando l’originale
devi sostituire ciò che la caratterizza (il timbro di Nada) con altro. Un po’ di
“sporcizia”, di malessere, dato il testo. Non mi ha convinto in questo brano,
mentre nelle esibizioni di cover straniere ha raggiunto un certo livello
professionale (non sono corsa ad ascoltare gli interpreti originali).
Tratto da: http://themodaholic.blogspot.it/
Com'è avvenuta la scelta delle canzoni contenute all'interno di questo
tuo ultimo lavoro discografico dal titolo Mentre tutto cambia?
Le cose si sono mosse intorno a me e tutto è stato dipeso dalle mie
scelte.
C'è stato un grande
lavoro, sia da parte degli autori che da parte di Maria De Filippi
stessa.
Lei assieme alla mia casa
discografica si è mossa affinché ancora più
autori mi proponessero brani da interpretare. Da parte mia la scelta si è
basata molto sul contenuto e sui testi, un lavoro piuttosto minuzioso che
poi,
a progetto ultimato, ha preso la forma che desideravo.
Un concept album, appunto, che canzone dopo canzone narra un una storia,
un viaggio, il mio cambiamento.
Dall'anonimato alla notorietà, due dischi e il calore di un pubblico
sempre più numeroso che ti ha travolta. Questo cambiamento come l'hai vissuto?
Il cambiamento l'ho avvertito ma ho cercato di non farmi trasportare
dagli eventi.
Cavalcare il cambiamento muovendosi con lui, cercando di non far sì che
prenda il sopravvento, credo sia una regola fondamentale. Sono cambiate un
sacco di cose, e alcune conseguenze di questa evoluzione sono state anche
difficili da affrontare.
Ma da una parte è stato proprio questo che mi ha spinto verso un
progetto di questo genere.
L'amore è senz'altro il tema più cantato da miriadi di artisti. Eppure
se dovessi scegliere un tema che si discosti da quello amoroso di cosa ti
piacerebbe cantare?
Mi piacerebbe molto affrontare
temi sociali. Vorrei però farlo con cognizione di causa. Forse non è il
momento e magari potrebbe risultare addirittura anacronistico per me che sono
al secondo album e che sto cercando di affermarmi.
Sto cercando ancora il mio
posto, magari in bocca a me certe cose non avrebbero il peso giusto. Potrei risultare poco credibile.
Un termine sdoganato proprio da questi talent pare essere
"credibilità".
Quando e quanto un'artista è poco o abbastanza credibile affinché possa
avviarsi verso una rosea carriera da cantante. Tu, cosa rispondi a chi ( a
volte ) parte prevenuto e giudica "poco credibili" i giovani usciti
da questi talent?
Se si rimane fedeli a quello che si è nella vita di tutti i giorni la
poca credibilità non sussiste più.
Se vai lì con lo scopo di
renderti ridicolo, architettando liti e recitando parti melodrammatiche, in quel caso è responsabilità tua. E' lì che si pecca di poca
credibilità.
Per me il talent è stato semplicemente ciò che mi ha permesso di
raggiungere l'obbiettivo che mi ero prefissata, ovvero fare questo lavoro e
vivere di musica.
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