giovedì 26 aprile 2012

Lago di Carezza: cittadini contro la costruzione di un camping di 16 mila metri quadrati



Lago di Carezza, in paradiso l'incubo si chiama camping
Approvata la costruzione sui terreni del vicesindaco: e i cittadini insorgono
di Maurizio Di Giangiacomo

Potrà essere costruito il contestato campeggio di 16 mila metri quadrati progettato ai piedi del Catinaccio, a poche centinaia di metri dal Lago di Carezza, e quindi a ridosso di uno dei siti da pochi anni riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Dopo otto anni di marce di protesta, raccolte di firme, bocciature e ricorsi in sede amministrativa, il vicesindaco di Nova Levante, Juergen Pardeller (Suedtiroler Volkspartei) potrà sfruttare i terreni di cui è proprietario per ampliare la sua attività agrituristica. Nei giorni scorsi la giunta provinciale ha approvato la variante urbanistica da verde alpino e bosco a zona per attrezzature turistiche, con una sola concessione alle ragioni degli ambientalisti e di quanti in questi anni si sono opposti al progetto: è stato dimezzato il volume edificabile, da 9.000 a 4.000 metri cubi, e su una superficie non del 40% bensì del 20% dell’area interessata.

Il colpo di grazia per l’incantevole Lago di Carezza, sostengono gli ecologisti, che a più riprese hanno contestato lo scempio già perpetrato con la colata di cemento che ha consentito la costruzione di un parcheggio a pagamento - peraltro spesso snobbato dai turisti, che lasciano le loro vetture lungo la strada -, di alcuni esercizi pubblici e di un grande negozio di souvenir modello mercatino di Natale fuori stagione, interventi affiancati dalla
creazione di un percorso obbligato attorno al lago che ne hanno fatto un parco a tema assolutamente asettico: raggiungere la riva non è più consentito.

La giunta provinciale aveva rigettato il progetto del campeggio «Angerlealm» nel 2004, con la motivazione che il Comune di Nova Levante era già uno dei più sviluppati dell’Alto Adige dal punto di vista turistico. Contro il campeggio, negli anni scorsi, si erano mobilitati Mountain Wilderness, Club Arc Alpin, Alpenverein Alto Adige, Cai, Wwf, Cipra, Italia Nostra, Fai, il Gruppo italiano scrittori di montagna, il Centro tutela consumatori e i protezionisti sudtirolesi dell’Heimatpflegeverband. Erano state raccolte anche mille firme, inviate agli allora ministri all’Ambiente, Altero Matteoli, e all’Agricoltura, Gianni Alemanno.

Successivamente la Provincia Autonoma di Bolzano ha però varato un piano di sviluppo turistico per la zona di Nova Levante, che prevede appunto la realizzazione di un campeggio da cento posti, con una clausola che sancisce che il richiedente debba essere proprietario dei terreni. Un freno alle speculazioni?

«No, una legge fatta ad hoc per il vicesindaco Pardeller», sostiene Sigrid Dejori, consigliera comunale di opposizione (Lista Civica), per nulla soddisfatta del «contentino volumetrico» concesso dalla giunta provinciale agli ambientalisti. «Siamo molto preoccupati, lo scempio rimane perché il progetto del vicesindaco prevede la trasformazione di 16 mila metri quadrati di verde alpino in zona per attrezzature turistiche. Costruiranno di meno in volume, ma è pur sempre cemento al posto del bosco e dei pascoli. Quello è un posto ripido, poco adatto ai camper, chi costruirà dovrà sbancare e rovinare l’ambiente».

Oltre al danno, per la consigliera Dejori, c’è anche la beffa. «La cosa più grave è che un posto dove realizzare il campeggio c’era, e mi riferisco al parcheggio vicino all’impianto di risalita della pista “Paolina”, che si è dimostrato inutile. L’ennesima dimostrazione che questa operazione è stata fatta ad uso e consumo di Pardeller è che in quella zona la Provincia ha previsto un campeggio da cento posti, ma con la clausola che a richiedere la variante urbanistica siano solo i proprietari dei terreni, come il vicesindaco. Sostenere il turismo è un’esigenza reale, ma dovremmo cercare di riempire gli alberghi senza danneggiare l’ambiente».

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