Quinto conto energia. Ecco cosa cambia per gli
incentivi alle rinnovabili
Sono stati varati dal
ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, di concerto col ministro
dell'Ambiente Corrado Clini e dell'Agricoltura Mario Catania, i due schemi di
decreti ministeriali che definiscono i nuovi incentivi per l'energia
fotovoltaica (il cosiddetto Quinto Conto Energia) e per le rinnovabili
elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse,
biogas).
Lo scopo
dichiarato dal Governo è quello di programmare una crescita dell'energia
rinnovabile più equilibrata e garantire l'obiettivo di un 35% di produzione
elettrica 'verde' al 2020.
Il nuovo regime,
sostiene il Governo, getta le basi per uno sviluppo ordinato e sostenibile
delle energie rinnovabili, allineando gli incentivi ai livelli europei e
adeguandoli agli andamenti dei costi di mercato (calati radicalmente nel corso
degli ultimi anni).
Secondo il Governo vengono favorite le tecnologie con
maggior ricaduta sulla filiera economico-produttiva nazionale e ad
alto contenuto innovativo, introducendo meccanismi per evitare distorsioni a
livello territoriale e conflitti con altre filiere produttive nazionali, in
particolare con quella alimentare.
I ministri hanno
spiegato che “l'energia rinnovabile continua ad essere un pilastro fondamentale
della nostra strategia, ed è per questo essenziale supportarla in modo
efficace, favorendo le fonti verdi, che possono sviluppare una filiera
industriale e produttiva nazionale”, ma al contempo è stato “posto un freno
importante alla crescita dei costi energetici per cittadini e imprese”.
In base al
provvedimento gli incentivi al fotovoltaico dall'anno prossimo aumenteranno di
soli tre miliardi di euro, rispetto ai sei previsti dalla normativa attuale.
Gli incentivi aumentaranno nei prossimi anni, ma in misura inferiore rispetto a
quanto stabilito dal precedente regime. Gli incentivi finora promessi e pari a
nove miliardi l'anno al 2020 saranno garantiti incrementando con ulteriori tre
miliardi l'anno gli aiuti pubblici.
In base al quinto conto energia, che entrerà in vigore
dal primo luglio 2012, la spesa annuale per il
fotovoltaico salirà di 500
milioni, arrivando a 6,5 miliardi. Gli impianti
fotovoltaici di potenza superiore ai 12 Kw potranno accedere agli incentivi previa
iscrizione agli appositi registri del Gse nei limiti di quantitativi
predeterminati di potenza annua, con un criterio di priorità a favore delle
installazioni sugli edifici. Gli impianti di potenza inferiore ai 12 Kw
potranno accedere agli incentivi dopo l'entrata in esercizio.
Secondo Massimo Sapienza, presidente di Asso Energie
Future, il metodo con cui sono stati
redatti i decreti “è evidentemente sbagliato” in quanto si tratta di un
decreto fatto 'in solitaria' senza condividere il testo con le associazioni
delle rinnovabili che l'hanno ripetutamente richiesto.
La stessa critica
è stata avanzata da Legambiente che ha denunciato il mancato confronto con le
associazioni e le aziende del settore. Secondo Legambiente, sebbene nei decreti
ministeriali varati ieri ci sia qualche passo avanti, si rischia comunque di
bloccare lo sviluppo delle fonti pulite “con i tetti annui alle installazioni,
il complicato sistema delle aste e l’obbligo dei registri per gli impianti che
tolgono ogni certezza agli investimenti”.
Inoltre, continua
l'associazione, i limiti annui fissati per le diverse fonti rendono impossibile
raggiungere gli obiettivi europei al 2020. “Non si può essere soddisfatti di
una proposta che, di fatto, rende più incerti e complicati gli investimenti per
famiglie e aziende”.
Legambiente
denuncia anche la mancanza di novità, nei decreti, rispetto alla possibilità di
premiare l'autoconsumo di energia prodotta da rinnovabili e l'efficienza
energetica.
Intanto resta
confermata la mobilitazione del 18 aprile quando aziende e associazioni
ambientaliste si ritroveranno a Montecitorio per difendere le energie pulite.
A.P.
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