Imu in tre rate e stop tassazione redditi per
immobili all’Aquila
Gli emendamenti del Dl fisco approvati alla Camera.
Slitta a luglio lo stop al pagamento cash oltre 1000 euro di stipendi PA
Imu in tre rate, esenzioni Irpef e Imu per l'Aquila e tagli all'accisa sull'energia elettrica per piccole e medie imprese. Sono alcuni degli emendamenti al decreto fiscale approvati in commissione Finanze alla Camera. L'ex Ici si pagherà in tre tranche: la prima entro il 16 giugno e la seconda entro il 16 settembre, in misura ciascuna pari a un terzo dell'imposta calcolata applicando l'aliquota di base; la terza rata a conguaglio entro il 16 dicembre a saldo dell'imposta complessivamente dovuta per l'intero anno. In caso di coniugi separati, paga l'Imu chi abita nella casa. Nel testo si legge che: "Ai soli fini dell'applicazione dell'Imu, l'assegnazione della casa coniugale al coniuge non titolare di diritti reali sullo stesso si intende in ogni caso effettuato a titolo di diritto di abitazione".
Niente tassazione, invece, per i redditi derivanti dagli immobili colpiti dal sisma dell'Aquila finché questi saranno distrutti o oggetto di ordinanze di sgombero. "I redditi dei fabbricati ubicati nelle zone colpite dal sisma del 6 aprile 2009 - si legge - purché distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero in quanto inagibili totalmente o parzialmente, non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e dell'imposta sul reddito delle società, fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati medesimi. I fabbricati - si legge ancora - sono inoltre esenti dall'applicazione dell'imposta municipale
fino alla definitiva ricostruzione o agibilità".
In arrivo tagli all'accisa sull'energia elettrica per le piccole e medie imprese. La commissione Finanze della Camera ha infatti approvato un emendamento al decreto fiscale che va in questa direzione, secondo quanto riferito da Andrea Lulli del Pd, il quale ha affermato di ritenerla una misura molto importante.
Slitta di nuovo, invece, il termine per lo stop del pagamento di stipendi e pensioni cash oltre 1000 euro e l'obbligo viene rinviato al primo luglio. Nel testo del decreto l'obbligo di pagamenti non più in contanti oltre 1000 euro da parte della pubblica amministrazione decorreva a partire da maggio, durante il passaggio del decreto in Senato questo termine era stato posticipato al primo giugno ed ora slitta di nuovo al primo luglio.
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