martedì 24 aprile 2012

Nora Jones: nuovo album ‘Little broken hearts’



Norah, voce fuori dal tempo 
"E io ascolto Billie Holiday"
Un nuovo cd, una sola data in Italia. Riecco la Jones, dieci anni dopo un enorme successo: "La mia musica vuol dire libertà"
di Andrea Morandi

Non aveva nemmeno 23 anni quando riuscì a ottenere tutto quello che la maggior parte dei cantanti non raggiungono in un'intera carriera: venticinque milioni di dischi venduti, cinque Grammy vinti e un contratto con la Blue Note. A dieci anni di distanza dal successo di Come away with me, il tempo sembra aver solo sfiorato Norah Jones che, in Italia per presentare il nuovo album, Little broken hearts, in uscita il 2 maggio, continua a vivere la musica con il disincanto di una debuttante: "Suono perché amo suonare, non per fare la diva o arrivare in cima alle classifiche" spiega sorridendo "sono consapevole del fatto che sia impossibile replicare un esordio come Come away with me, quindi cerco di godermi la libertà enorme che mi ha dato quel disco. Quando si ha la fortuna di avere un inizio carriera come il mio è meglio mettersi in testa che un exploit come quello non si può avere due volte. Mai pensato di fare un Come away with me 2, anche perché altrimenti mi annoierei a morte a rifare sempre lo stesso disco".

Dopo il trionfo (inatteso) del 2002, Geethali Norah Jones Shankar, la figlia a cui Ravi Shankar voltò le spalle appena nata, aveva una carriera da spingere in discesa e invece ha continuato a cambiare direzione, tra deviazioni cinematografiche (Un bacio romantico di Wong Kar-Wai nel 2007), vendite milionarie (gli altri dischi, Feels like home, 12 milioni di copie, e Not too late, altre 5) e mutamenti di rotta
fino a Little broken hearts, affidato alle mani dell'ex Gnarls Barkley Danger Mouse, il più quotato produttore della
scena, in questi mesi al lavoro anche sul nuovo disco degli U2. "Ho incontrato Danger lavorando a Rome, il disco che ha pubblicato con l'italiano Daniele Luppi l'anno scorso" continua la Jones "abbiamo iniziato a ragionare su un nuovo album e in due mesi era pronto, lo abbiamo praticamente scritto a quattro mani. Credo che alla fine sia diventato un disco sulla fine dell'amore".

Un po' country, decisamente meno jazz e un po' più pop, con una copertina ispirata alla locandina di un vecchio film di Russ Meyer (Mudhoney), il nuovo disco della Jones, che il 14 luglio sarà a Lucca per la sua unica data italiana ("Adoro quel posto, ci ho già suonato"), svela però una ragazza di 33 anni che vive, orgogliosamente, fuori dal suo tempo, ignora Twitter e Facebook ("Compero i dischi sul web, ma i social network li uso pochissimo"), ascolta solo vecchi vinili ("Billie Holiday, la mia preferita, ma anche John Coltrane e Jimmy Smith") e non smania per diventare la prossima diva: "Qualche anno fa pensavo che avrei dovuto vivere negli anni 40 o nei 60, adesso invece sono pacificata e completamente libera: credo che oggi la mia musica rifletta tutto questo".

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