martedì 31 maggio 2016

Il sistema bancario italiano: in 30 anni evaporati 100 miliardi di investimenti


da: Il Fatto Quotidiano

Banche, ‘in 30 anni evaporati 100 miliardi di investimenti. Risparmio ucciso da banchieri, Bankitalia e Consob complici’
I calcoli di Adusbef e Federconsumatori nel giorno in cui parla il governatore Visco. Il solo doppio dissesto della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca è costato 18,9 miliardi di euro. In tutto 1,6 milioni di risparmiatori hanno perso i loro soldi

In 30 anni, dal 1985 a oggi, 1,617 milioni di risparmiatori hanno visto evaporare circa 100 miliardi di euro di investimenti nei crac bancari ed industriali. Il calcolo è stato fatto da Adusbef e Federconsumatori in occasione della presentazione della relazione annuale del governatore di Bankitalia. “Il doppio dissesto della Banca Popolare di Vicenza di Giovanni Zonin e di Veneto Banca, dell’ex padre-padrone Vincenzo Consoli, pari a 18,9 miliardi di euro a danno di 210.000 mila azionisti (120.000 BpVi, 90.000 Veneto Banca) tra azzeramento del valore delle azioni (10 miliardi), perdite ultimi 3 anni (per 4 miliardi), aumenti di capitale (4,9 miliardi), è solo l’ultimo anello di una lunga catena di scandali e crac bancari”.

Il sistema bancario italiano: Ignazio Visco, Bankitalia e lo slalom tra i problemi


Va che immagine….se ci fosse il Lombroso che direbbe di queste facce?!




Il sistema bancario italiano: Ignazio Visco, Bankitalia e lo slalom tra i problemi

da: Il Fatto Quotidiano – di Stefano Feltri

La Banca d’Italia non è abituata ad affrontare situazioni di crisi, specie se la crisi riguarda anche la sua credibilità. E si vede.

Le “considerazioni finali” del governatore Ignazio Visco erano attese come l’occasione, la prima davvero pubblica, di fare un bilancio esplicito di questi mesi drammatici: azzerati i risparmi di migliaia di risparmiatori – dalle quattro banche “salvate” a novembre alla Popolare di Vicenza a Veneto Banca – in un contesto di grande fragilità del sistema bancario italiano. Fragilità a lungo negata. E che Bankitalia nega tuttora, ribadendo che fino al 2013 andava tutto bene (mentre la catastrofe di Etruria era già chiara dal 2011, le premesse di quella di Vicenza risalgono addirittura al 2001).

lunedì 30 maggio 2016

Elezioni amministrative 2016, Roma: al voto tra i rifiuti

da: La Stampa

Al voto a Roma tra i rifiuti. Nessuno raccoglie più l’immondizia.
Tra scioperi, permessi mensili ed “epidemie” influenzali il presidente dell’Ama suggerisce: tenete i sacchetti a casa
di Mattia Feltri

Fra una settimana, a Roma, si andrà a votare in gloria dentro panorami di spazzatura. Il calendario della nettezza urbana dice per oggi raccolta rallentata, per domani niente raccolta causa sciopero, per martedì e mercoledì vago tentativo di rimonta, per giovedì altro rallentamento festivo, per venerdì e sabato quel che si può e, per domenica, giorno d’elezioni, il giusto risultato. «Tenete i rifiuti in casa», ha detto Daniele Fortini, il presidente dell’Ama, la municipalizzata. E cioè, va accudita oggi e domani, di modo che i marciapiedi non si colmino di cartoni, stracci, ferraglia, legname e ogni altro ben di Dio produca la città; compresi naturalmente i sacchi neri squarciati dai gabbiani e fra cui guizza la più ampia comunità residente nella capitale, quella dei ratti. Nessuno seguirà l’indicazione: meglio lordare e impuzzolentire le strade da cui, col caldo, già cominciano ad alzarsi zaffate d’urina di senza tetto caricati a birra.

Lo sciopero di domani (ndb: oggi)è stato indetto dai sindacati degli addetti

Giorgio Albertazzi: l’ultimo imperatore del teatro


da: la Repubblica

E' morto Giorgio Albertazzi, l'ultimo imperatore del teatro: aveva 92 anni


L'attore e regista si trovava in Toscana nella casa di Pia De' Tolomei. Fu uno dei primi divi televisivi, ma soprattutto uno straordinario attore teatrale. Renzi: "Un grande italiano, artista classico e controcorrente". Mattarella: "Maestro per generazioni di attori e registi"

Si è spento all'età di 92 anni Giorgio Albertazzi, una delle più importanti figure del teatro italiano del Novecento. L'attore si trovava in Toscana nella casa di Pia De' Tolomei. Le ultime apparzioni in teatro ne Il mercante di Venezia, La tempesta e Memorie di Adriano. Come ha reso noto la famiglia, annunciando la scomparsa del "più grande attore italiano, Albertazzi  da tempo "era sofferente e il suo cuore ha smesso di battere alle 9".

“Vengono a vedermi in tanti a teatro forse perchè pensano che potrebbe essere

giovedì 26 maggio 2016

Amici 2016: vince (non a sorpresa) Sergio

Ma come avrò fatto ad indovinare…..dal post del 17 aprile 2016, titolo 'Amici 2016, terzo serale: Cristiano, eliminato l’unico interessante….’:

   ….Sergio è il riempitivo (attenzione….se arriva alla finale potrebbe vincere)…


Firenze sprofonda. M5S: “Con essa le politiche di privatizzazione di Renzi e di Firenze"




da: http://www.dazebaonews.it/

«Il crollo di Lungarno alza il sipario sulla criminale gestione della risorsa idrica a Firenze di cui Renzi si è fatto promotore e che Nardella sta proseguendo». È il commento dei deputati della Commissione Ambiente del M5S. 
«Publiacqua  - sottolinea Federica Daga, M5S - ha sempre giustificato il costo esorbitante delle bollette dell'acqua (402 euro a famiglia nel 2015, l'ottava città più cara d'Italia) con l'enorme mole di investimenti sulla rete (50 euro a utente l'anno, contro una media nazionale di 27 euro). Le bugie hanno le gambe corte. E le voragini. Il danno per Firenze è incalcolabile». 
 
«Non ci venissero a raccontare che questo disastro è frutto di una rottura notturna della tubazione. Le perdite erano riscontrate da tempo. Una rottura del genere non può e non deve creare una voragine di 200 metri nel centro di Firenze. In attesa di conoscere le responsabilità, sottolineamo però che vogliamo sapere come sono stati investiti i soldi del gestore  - sottolinea Alfonso Bonafede, deputato fiorentino M5S - è un colabrodo».

A Firenze c'è un reticolo idrico fatto da 225km di tubi in amianto, mentre quelli

mercoledì 25 maggio 2016

Il Referenzum: Marco Travaglio, “Gabbanini”


da: Il Fatto Quotidiano 

Dopo tanti cadaveri eccellenti, da Berlinguer a Ingrao alla Iotti, arruolati nella ragionevole certezza che non possano disertare, il fronte del Sì al Referenzum strappa finalmente la firma di un vivo famoso, accanto a quelle dei soliti giuristi di partito e di governo ignoti ai più: Franco Bassanini, consulente di Renzi per l’innovazione (ha appena 76 anni) dopo l’uscita da Cassa depositi e prestiti, già Psi, Indipendente di Sinistra col Pci, poi Pds, Ds e Pd, salvo una fuitina in un memorabile comitato di “saggi” di Alemanno. Non è certo la prima volta che l’insigne giurista firma qualcosa.

L’11 dicembre 1989 il suo pregiato autografo apparve in calce a una lettera piuttosto servile a Bettino Craxi, che si chiudeva così: “A tua disposizione per ogni collaborazione che riterrai utile”. Il che – quando uscì sul Giornale otto anni fa – fece un po’ discutere, perché Bassanini nell’89 era deputato della Sinistra Indipendente e, ai tempi del Psi, aveva militato nella sinistra ferroviaria di Signorile, prima di essere espulso nel 1981 per un manifesto sulla questione morale, peraltro in lieve contraddizione con i trascorsi accanto a Giorgio Mazzanti, ras craxiano e piduista dell’Eni. Bassanini comunque giurò che la lettera, conservata da Craxi in archivio, era “apocrifa”.

martedì 24 maggio 2016

Libertà di informazione, l’Italia scende ancora in classifica


“possibile che i sette telegiornali nazionali diano tutti le stesse notizie utilizzando tutti gli stessi termini come se ci fosse un unico Comitato di Redazione a selezionarle e confezionarle?”

da: http://www.finanzainchiaro.it/ - di Giancarlo Marcotti

Quando Reporters sans Frontiers pubblica l’annuale classifica sulla libertà di stampa nei vari Paesi del mondo, ogni volta restiamo stupiti nel vedere che davanti all’Italia ci sono Stati come il Benin o il Burkina Faso che, nel’immaginario comune, non sono certo considerati modelli di democrazia.

La cosa che però dovrebbe maggiormente preoccupare, non è tanto, o perlomeno soltanto, il 77° posto in graduatoria del nostro Paese, quanto che ogni anno scendiamo in questa speciale classifica. Nel 2016, ad esempio, abbiamo perso altre quattro posizioni.
Insomma non è bastato sfrattare Berlusconi da Palazzo Chigi, anzi, da quando qualcun altro alberga al suo posto la nostra libertà di stampa, almeno stando ai rapporti della prestigiosaReporters sans Frontiers, si assottiglia sempre più.
Ma di questo argomento non se ne parla, sulle varie testate giornalistiche se ne fa un breve cenno, così tanto per lavarsi la coscienza, mentre sembra proprio

Elezioni: “Chi vincerà alle Amministrative”


da: http://www.glistatigenerali.com/
di Paolo Natali

Come diceva Gianni Brera, solo chi non fa pronostici non può sbagliare. Ed allora, l’ultimo giorno utile prima del blackout elettorale, proviamo a fare un riassunto ponderato delle stime di voto per le grandi città, insieme a qualche previsione sul vincitore finale. Sapendo che da domani fino al 19 giugno, la sera del ballottaggio, nulla si potrà più conoscere, almeno in via ufficiale, sui rapporti di forza dei candidati in corsa. Un mese esatto, dunque, senza sapere le intenzioni di voto degli italiani. Ce la faremo a resistere?

Il 5 giugno si prospetta come se fosse ampio sondaggio nazionale su vasta scala. Benché si parli quasi unicamente delle 4 o 5 metropoli, andranno infatti al voto gli abitanti di quasi 1500 comuni, e sarà coinvolta una quota di popolazione molto vicina al 33% dell’elettorato italiano. Un test dunque molto rilevante per catturare gli umori dei cittadini; certo, nei piccoli comuni le scelte saranno veicolate dai candidati che piacciono di più. Ma nelle città più popolose probabilmente prevarrà, in molti casi, un voto più politico. Parliamo di circa 12 milioni di elettori chiamati alle urne nei comuni con oltre 15mila abitanti.

Le conseguenze politiche sono ben note a tutti. Il Partito Democratico rischia

lunedì 23 maggio 2016

Cristiano Cosa: il maestro Beppe D’Onghia (Dalla, Morandi, Stadio, Vecchioni…) lo ha proposto per il premio SIAE


Bene. Non mi sono sbagliata. 
Con buona pace di Maria De Filippi e dei suoi discografici, Cristiano Cosa ha talento. Ha un potenziale. Lo ha visto e riconosciuto il maestro Beppe D’Onghia che lo ha  proposto per il premio SIAE.

Beppe D’Onghia è pianista, arrangiatore, compositore. Ha collaborato con Dalla, Morandi, De Gregori, Vecchioni, Biagio Antonacci, Luca Carboni, Stadio, Mango, Michele Zarrillo, Francesco Hiroko Kouda, Tosca. Per alcuni di questi artisti ha curato i tour nazionali ed internazionali.
Produttore artistico di Samuele Bersani, a cui scrive noti brani, tra cui Replay, che vince il premio della Critica al Festival di Sanremo del 2000. Produttore, ideatore e direttore artistico del progetto “InCantus” con Roberto Vecchioni (da cui il CD omonimo). Ho co-produotto e arrangiato il cd “HENNA” di Lucio Dalla.

La triste storia di Matteo, che non sapeva far di conto




“La morale?: Renzi in questi due anni ha sbagliato tutto quello che era possibile sbagliare, in termini di allocazione di risorse e di qualità del deficit; che questo paese continua ad essere guidato da piccoli e grandi incapaci che non sanno far di conto e giocano con le tasse degli italiani. Ma che la colpa resta della Germania e degli ottusi burocrati di Bruxelles.”

Dopo che l’eco per il grande successo italiano a Bruxelles sulla flessibilità è venuta meno, restano dubbi e conti che non hanno alcuna intenzione di tornare. Il punto è sempre quello: in poco più di due anni di governo, Matteo Renzi ha fatto deficit di pessima qualità, con poco o nessun impatto sulla crescita, dissipando risorse che il paese non aveva, ed oggi è costretto ad inseguire le sue stesse promesse, che tornano a dargli la caccia.

Emblematica è la dichiarazione del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che tuttavia riflette la presa d’atto della realtà dentro l’esecutivo: la decontribuzione per i nuovi assunti non serve a nulla a causa della sua natura temporanea, oltre a costare moltissimo. E così, ecco che

In tv la storia di Boris Giuliano, il figlio: un modo per tenere vivo il suo ricordo


Mi auguro che questa miniserie sia in grado di raccontare Boris Giuliano, un servitore dello Stato che ha dimostrato una capacità investigativa non comune, un precursore di metodi innovativi. Perché la criminalità non si batte solo con l’onestà ma con strumenti e capacità.
I giovani sono pregati di non perdere questa miniserie.   


da:http://gds.it/

In tv la storia di Boris Giuliano, il figlio: un modo per tenere vivo il suo ricordo

Boris Giuliano «è un modello di persona a cui bisogna continuare a guardare. Per questo spero che la fiction arriverà anche nelle scuole. Rappresenta un messaggio positivo, vero e reale in un'Italia che ritroviamo costantemente in mezzo a scandali e ruberie di tutti i tipi».

Lo dice Adriano Giannini, protagonista di Boris Giuliano - Un poliziotto a Palermo la miniserie di Ricky Tognazzi dedicata a uno dei simboli della lotta alla mafia, ucciso nel 1979 da Cosa Nostra, in onda su Rai1 in prima serata, il 23 e il 24 maggio, in apertura della Settimana della Legalità.

Cristiani, il dramma ignorato tra Siria e Libano

da: http://www.lettera43.it/ - di Antonietta Demurtas

Fuggiti da Aleppo. In direzione Beirut. Dove alloggiano 1,5 milioni di rifugiati. Oueiss, Lebanese Forces: «Stoppare l'esodo verso l'Ue? Battete Assad, non l'Isis».

Il 10 maggio 2016, davanti all'aula dell'europarlamento di Strasburgo, Federica Mogherini l'ha detto chiaro: «Il nostro sostegno alla Giordania e al Libano è un investimento» che l'Ue ha fatto «nell'interesse di quei Paesi, dei suoi abitanti e dei rifugiati siriani» e anche «nell'interesse dei cittadini europei».
Perché aiutare oggi il Libano e la Giordania - è previsto un piano di finanziamento per i due Stati di oltre 1 miliardo di euro nel 2016 e 2017 - vuol dire bloccare il flusso di migranti che altrimenti supererebbe di gran lunga quello registrato sinora, con o senza l'accordo con la Turchia.
CIRCA 1,5 MILIONI DI RIFUGIATI. Per dare ragione all'Alto rappresentante Ue per la politica estera di sicurezza comune basta guardare le cifre: in Libano ci sono circa 1,5 milioni di rifugiati.
Un Paese che «è appena un po' più grande della regione di Strasburgo, l'Alsazia», ha ricordato Mogherini, «eppure da solo ospita tanti siriani quanti ne ospita l'intera Unione europea».

giovedì 19 maggio 2016

Amici 2016: un’edizione che non ha attirato attenzione


da: Il Fatto Quotidiano

Amici 2016, i quattro finalisti: Elodie, Sergio, Lele e Gabriele. Ma l’attenzione per i concorrenti in questa edizione è stata pochissima
Cast sanremese per un programma che ha regolarmente vinto tutte le sfide dell'Auditel ma che non ha mai ottenuto cifre clamorosamente alte. Forse c'è troppa carne al fuoco e a farne le spese sono proprio i giovani concorrenti. O forse Amici di Maria De Filippi fa il pieno nel suo target di riferimento: 4-4,5 milioni di spettatori, e di più non si può fare
di Domenico Naso

Elodie, Sergio, Lele e Gabriele: sono loro i quattro finalisti diAmici di Maria De Filippi, che mercoledì prossimo si contenderanno la vittoria finale del talent show di Canale5. Nel corso della semifinale andata in onda ieri sera, ultima puntata registrata prima della diretta della prossima settimana, è stata assegnata anche la vittoria nella categoria danza, visto che Gabriele ha sconfitto al ballottaggio Ale, l’altro ballerino rimasto in gara. Si è conclusa anche lo scontro tra Bianchi (capitanati da Emma ed Elisa) e Blu (J Ax e Nek), e in finale sarà un tutto contro tutti fino alla proclamazione del vincitore.

Sarà l’ultimo atto di una stagione particolare, per Amici. Maria la Sanguinaria ha

Rai, “Il Sistema”: fiction riuscita



Fiction Il Sistema….ovvero sia…………..quando Sandro Dazieri e Valter Lupo, sanno far meglio di…………Squadra Antimafia. Di cui sono e/o sono stati autori.

Sia chiaro, gli sceneggiatori non hanno inventato nulla ma saputo usare al meglio intrecci su cui basano principalmente la loro scrittura. La sceneggiatura credibile di Il Sistema dimostra che i due sanno ancora scrivere. E, allora, perchè non gli riesce la stessa cosa in Squadra Antimafia?

La Rai farebbe bene a dare il via ad una seconda stagione de “Il sistema”. Il finale aperto (ma neanche tanto) è l’unico possibile e credibile. Anche se………..non vedo come si possa “recuperare” il personaggio di Daria.
Ma, visto che Dazieri e Lupo per qualche stagione l’estro riescono a mantenerlo,

llva di Taranto: Corte UE dei diritti dell’uomo processa l’Italia

da: http://www.greenstyle.it/

Stato italiano sotto processo a Strasburgo per non aver tutelato la vita e la salute di 182 cittadini di Taranto. Al centro della vicenda ancora una volta l’Ilva, le cui emissioni avrebbero generato un inquinamento tale da ledere il benessere e l’aspettativa di vita degli abitanti coinvolti.

Il tutto nasce dal ricorso collettivo presentato da alcuni residenti tarantini presso la Corte europea dei diritti dell’uomo, nel quale viene sostenuta la mancanta azione, da parte dello Stato italiano, a tutela della vita e della salute dei propri cittadini nei confronti dell’inquinamento prodotto dall’Ilva. Secondo quanto si legge nel testo:
“Lo Stato non ha adottato tutte le misure necessarie a proteggere l’ambiente e la loro salute, in particolare alla luce dei risultati del rapporto redatto nel quadro della procedura di sequestro conservativo e dei rapporti Sentieri.”

Secondo i ricorrenti lo Stato italiano avrebbe omesso la predisposizione di un apposito quadro normativo, atto a “prevenire e ridurre gli effetti” derivanti dall’esposizione al persistente inquinamento originato dal complesso siderurgico

Conti pubblici: dall’Ue un regalo caro per l’Italia


da: Il Manifesto

Crisi strutturale in Europa. E' arrivata la tanto attesa lettera della Commissione Ue al governo sui conti pubblici: si promettono 14 miliardi di flessibilità in cambio di impegni precisi sugli obiettivi di finanza pubblica nel 2017.
Nel frattempo la zona euro si dimena tra deflazione e calo della produzione. Aumenta la distanza tra centro e periferia. Solo in Germania c’è la ripresa
di Luigi Pandolfi

Tempo di pagelle e di previsioni, per l’Italia e per l’Europa. Per il nostro Paese, in particolare, l’Istat certifica che la ricchezza nazionale, a marzo, è cresciuta soltanto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente (+1,0% rispetto al primo trimestre del 2015), mentre l’indice nazionale dei prezzi al consumo è sceso dello 0,1% su base mensile (-0,5% su base annua), confermando come la tendenza deflattiva sia ben lungi dall’arrestarsi, nonostante la politica monetaria espansiva della Bce.

Come se non bastasse, l’Istituto di statistica rileva anche che, su base congiunturale, la produzione industriale rimane ferma al palo, con arretramenti

lunedì 16 maggio 2016

Programmi tv di servizio pubblico: Attenti al Lupo


Uno dei pochi programmi di vero servizio pubblico è ‘Attenti al Lupo’. Va in onda alle 19 dal martedì al venerdì. Su quale canale Rai? Nessuno. Va in onda su TV2000.

Come mai la Rai – che dovrebbe fare tv di servizio pubblico e incassa sia canone che pubblicità – non fa un programma  come questo?
Chissà se qualche consigliere Rai ci risponde…..


da: http://www.tv2000.it/attentiallupo/



Il programma
“Attenti al lupo” è un programma dedicato ai diritti dei cittadini e dei consumatori. Ogni puntata prende il via dalla segnalazione di un telespettatore, presentata come “audio lettera”, che fornisce lo spunto per un’inchiesta, articolata in servizi e reportage sul territorio, schede di approfondimento, interviste a rappresentanti delle aziende(pubbliche o private).
Gli argomenti spaziano dalla gestione del risparmio alle pensioni, dal fisco alla sanità, dagli acquisti per la casa a quelli alimentari. Ospiti in studio di ogni

M5S, di padre in figlio: il sindaco di Parma Pizzarotti sospeso da Casaleggio jr


da: La Stampa

Il caso Pizzarotti e la prima decisione da leader presa da Davide Casaleggio
Scavalcate le remore di Di Maio e la linea attendista di Di Battista
di Francesco Maesano




Quando alle tre del pomeriggio di ieri (13 maggio) Federico Pizzarotti ha smesso di essere un sindaco Cinquestelle, alla Casaleggio Associati s’è chiusa una storia complicata, tanto politica quanto personale. Quattro anni di incomprensioni col primo cittadino di Parma sono finiti così, con una sospensione che è già, di fatto, un’espulsione senza appello. Un rapporto logorato dagli scontri sull’inceneritore mai chiuso, dalle dure polemiche pubbliche sulla gestione del Movimento. E ora questo avviso di garanzia taciuto, a sentire i vertici M5S, o impossibile da comunicare, secondo la ricostruzione di Pizzarotti che ieri ha pubblicato i messaggi inviati al direttorio nei quali cercava di prendere contatti senza ricevere risposta. 

A metterlo alla porta è stato Davide, figlio del cofondatore del Movimento, che per farlo ha scavalcato ogni possibile remora di chi nel M5S

giovedì 12 maggio 2016

Fabrizio Moro: Un’altra vita


Avrei qualcosa da dire a Fabrizio Moro:
ma come si fa a dare un brano di questo valore a Elodie. Ripigliati questo brano. Elodie non è una degna interprete. Le sue faccette, le sue espressioni tragiche – “ispirate” da Emma Marrone che vede in Elodie la sua versione raffinata – sono inguardabili, insulse rispetto al senso di “Un’altra vita”.


martedì 10 maggio 2016

Daniele Manca: Risparmio, la tutela debole

da: Corriere della Sera

Iniziamo da un numero: 3.897,2 miliardi è l'ultima stima disponibile elaborata dalla Banca d'Italia sulla ricchezza delle famiglie italiane nel 2014. Dovremo attendere fine anno per avere quella del 2015 che, vista la tendenza dell'ultimo periodo, potrebbe superare i 4 mila miliardi. Si arriva a quella cifra mettendo dentro tutto: dai depositi bancari ai contanti, passando per i fondi pensione, titoli di Stato, polizze vita e azioni. È un numero enorme che conforta molto. Che garantisce spesso della credibilità del nostro Paese a livello internazionale. Che viene usato per dimostrare come in fondo il nostro debito pubblico di circa 2.2OO miliardi è gestibile, nonostante sia oltre il 130% del Prodotto interno lordo.

Un risparmio è un autentico patrimonio. Del quale sono pronti a farsene vanto governo e autorità. Ma che riscuote molta meno attenzione quando c'è da difenderlo concretamente. Scontiamo una tradizione italiana fatta di molte leggi, di tanta forma e di poca sostanza. Che cosa sono se non solo forma le centinaia di pagine che nei prospetti informativi accompagnano qualsiasi prodotto finanziario di investimento, che si tratti di un titolo azionario, di una obbligazione societaria subordinata o meno? «Un eccesso di informazioni equivale quasi sempre a una carenza di informazioni», ha ammesso ieri davanti alla comunità finanziaria Giuseppe Vegas, presidente

giovedì 5 maggio 2016

Stefano Rodotà: Il referendum e la democrazia del compromesso


da: la Repubblica

La campagna elettorale per il referendum costituzionale, già cominciata da tempo, ha avuto una forte e prevedibile accelerazione dopo i risultati del referendum sulle trivelle. E dalle polemiche e dai conflitti di questi giorni già vengono indicazioni che consentono di avanzare ipotesi sui caratteri che assumerà la campagna elettorale e sugli effetti che via via si produrranno nel sistema politico-istituzionale.

Si deve partire da una constatazione. I referendum sono un gioco a somma zero, un sì contro un no, un vincitore e un vinto, e quindi il conflitto è nella loro stessa natura. Fatta questa ovvia constatazione, si tratta poi di stabilire per ciascun referendum come si strutturi concretamente il conflitto, con quali caratteristiche e intorno a che cosa. E, facendo questo, si scopre che i referendum possono incidere sul funzionamento del sistema politico al di là della conferma o dell’abrogazione di una legge. Più d’una volta, negli anni passati, si è ritenuto che un voto referendario potesse avere un effetto destabilizzante del sistema politico al punto tale che, pur di evitarlo, in alcuni casi si è preferito sciogliere le Camere.

Considerando le ultime vicende, i critici dell’utilità del voto sulle trivelle hanno

martedì 3 maggio 2016

Il sistema sanitario: pazienti e terapie scambiate, gli errori nelle sale operatorie


da: La Stampa

Pazienti sbagliati e terapie scambiate, tutti gli errori nelle sale operatorie
Negli ultimi 25 anni il numero di denunce è cresciuto del 300 %
di Flavia Amabile

Gli incidenti In base ai dati del Rapporto del ministero della Salute su 753 eventi avversi accaduti in sette anni, più di 100 l’anno si sono verificati nei reparti di degenza. Il numero e la tipologia delle segnalazioni appaiono assai variabili tra le diverse Regioni e tra le diverse strutture sanitarie

In 7 anni negli ospedali italiani si sono verificate 26 operazioni sulla parte sbagliata del corpo e 16 su un altro paziente. Sono gli errori chirurgici segnalati al Ministero della Salute e contenuti nel database ufficiale del dicastero.
Ci sono stati 159 casi di materiale dimenticato all’interno del paziente durante gli interventi, con conseguenti nuovi interventi e 135 decessi o danni imprevisti. Mentre sono state 471 le cadute che hanno provocato la morte o gravi danni e 295 suicidi o tentati suicidi.

Duemila segnalazioni
In totale le segnalazioni arrivate sono state quasi 2.000 tra il settembre 2005 e

lunedì 2 maggio 2016

Cristiano Cosa: video, Starlight (cover dei Muse)


Cliccate su "Cristiano" sotto all'immagine per vedere il video di Starlight


Cristiano 

Matteo Renzi dai Bronzi di Riace…


Il presidente del consiglio Matteo Renzi, avvezzo alle passerelle e assente dai luoghi dove sarebbe opportuna la sua presenza istituzionale e nei quali si corre il rischio di qualche contestazione, si è recato a Reggio Calabria per inaugurare il nuovo museo nazionale archeologico.

Matteo Renzi, l’uomo solo al comando (vabbè…con la Boschi e il resto del suo cerchio magico)  – colui che voleva cambiare la politica e far sognare gli italiani – si è recato a vedere i Bronzi di Riace.

Avrà visto come sono fatti quelli che…………. ce l’hanno – veramente – duro. 


Come restituire l’innocenza a quei bambini


da: Corriere della Sera - di Silvia Vegetti Finzi

Difficile per un adulto comprendere le emozioni di bambini, come quelli del Parco Verde di Caivano che, nonostante l’età anagrafica, tali non sono e forse non sono mai stati.
Con i coetanei hanno condiviso la condizione infantile caratterizzata dalla dipendenza dai genitori, dalla mamma in particolare e dagli adulti in generale. Una dipendenza indotta dall’immaturità e dalla fragilità di ogni nuovo nato, incapace di sopravvivere e crescere con le proprie forze. Solo l’attaccamento esclusivo a una persona grande lo può salvare e quella persona è di solito la mamma, pronta a rispondere con dedizione totale alla sua richiesta. È da quell’incontro che nasce l’amore più grande, quello che connette madre e figlio per tutta la vita.
Ma, prima dell’amore, un patto più istintivo dovrebbe garantirgli un minimo di sicurezza e di speranza. Il bimbo non conosce i suoi diritti e l’accudimento che l’adulto gli concede è, secondo lui, quello di cui ha bisogno. Ho visto bimbi disperatamente attaccati a genitori indifferenti, incuranti, persino sadici, ma per loro unici referenti possibili. Se non si riconosce questa condizione di assoluta dipendenza non ci si può spiegare l’accondiscendenza delle piccole vittime, non solo alla violenza fisica ma all’ingiunzione «mai devi dire».

Cerchio magico di Renzi: in stand-by la nomina di Carrai a superagente della sicurezza informatica


da: Corriere della Sera

Marco Carrai: «Sapete come muoiono i pesci? Per la bocca»
di Claudio Bozza

Da un po’ di mesi, cioè da quando è finito nel ciclone per la sua possibile nomina a timoniere di Palazzo Chigi per la sicurezza informatica del Paese, Marco Carrai ha praticamente smesso di rispondere al telefono. Al massimo scrive messaggi su Telegram, prima app di messaggistica criptata, quasi a volersi calare nel suo nuovo ruolo: «l’agente 00Carrai», come lo hanno ribattezzato i vecchi amici fiorentini.
Un momento delicato per l’imprenditore di Greve e migliore amico del premier, che pur sedendo su molte poltrone non rilascia quasi mai dichiarazioni. L’unica eccezione se l’è concessa come presidente di Toscana Aeroporti, società che gestisce gli scali di Pisa e Firenze. Pochi giorni fa, con la tensione alle stelle, Carrai ha però cancellato anche questa eccezione. A Palazzo Medici Riccardi, ex sede della Provincia e trampolino di Renzi, uscendo dal vertice delle grandi aziende fiorentine, Carrai è stato fermato dai giornalisti per una battuta sull’aeroporto: «Presidente, ma nemmeno una dichiarazione? Perché?». La

domenica 1 maggio 2016

Primo maggio: nel 2015 più morti sul lavoro


L’Inail ha diffuso i dati sugli incidenti mortali sul lavoro. Nel 2015 i morti sul lavoro sono stati 1.172. Il 16% in più rispetto al 2014.
Sono calate le denunce complessive: nel 2015 sono state 632.665, il 3,9% in meno rispetto alle 658.514 dell’anno precedente.


E nel primo trimestre del 2016 sono in aumento sono anche le malattie: 15.871, con un aumento del 4,6% rispetto al periodo gennaio-marzo 2015.