da: La Stampa
Pazienti
sbagliati e terapie scambiate, tutti gli errori nelle sale operatorie
Negli
ultimi 25 anni il numero di denunce è cresciuto del 300 %
di Flavia
Amabile
Gli incidenti In base ai dati del Rapporto del ministero della Salute su 753 eventi avversi accaduti in sette anni, più di 100 l’anno si sono verificati nei reparti di degenza. Il numero e la tipologia delle segnalazioni appaiono assai variabili tra le diverse Regioni e tra le diverse strutture sanitarie
In 7 anni negli ospedali italiani si sono verificate 26 operazioni sulla parte sbagliata del corpo e 16 su un altro paziente. Sono gli errori chirurgici segnalati al Ministero della Salute e contenuti nel database ufficiale del dicastero.
Ci sono stati 159 casi di materiale dimenticato all’interno del paziente durante gli interventi, con conseguenti nuovi interventi e 135 decessi o danni imprevisti. Mentre sono state 471 le cadute che hanno provocato la morte o gravi danni e 295 suicidi o tentati suicidi.
Duemila
segnalazioni
In totale le segnalazioni arrivate sono
state quasi 2.000 tra il settembre 2005 e
il dicembre 2012, tramite il sistema
Simes, il Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità che il
ministero della Salute ha raccolto nel quinto Rapporto di monitoraggio degli
eventi sentinella. A volte si tratta di errori chirurgici, nelle terapie
farmacologiche e nelle trasfusioni, decessi o gravi conseguenze per errata
attribuzione del codice del Triage e durante il trasporto, all’interno o fuori dalla
struttura sanitaria. Poi ci sono i casi di violenza, ai danni degli operatori o
dei degenti.
Troppo spesso i problemi si verificano in
sala operatoria. Porte scorrevoli che si aprono e si chiudono e che per errore
fanno arrivare sotto i ferri la persona sbagliata. Diverse e con conseguenze
variabili anche le complicazioni legate agli interventi chirurgici: si sono
registrate 26 procedure chirurgiche in una parte del corpo sbagliata, 32
procedure errate nel paziente giusto, oltre che 16 in quello sbagliato.
Errori
in parte evitabili
Volendo fare ricorso a dati più recenti,
durante un convegno dello scorso anno organizzato dall’Associazione Salute e
Società Onlus e dall’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma, sugli otto
milioni di ricoveri che si verificano ogni anno in Italia si registrano 320.000
casi di danni o conseguenze più o meno gravi per il paziente provocati da
errori in parte evitabili.
In circa due casi su tre gli incidenti sono
diretta conseguenza di problemi organizzativi, solo in un terzo dei casi c’è
una negligenza o imperizia da parte del personale sanitario. Nonostante questo,
negli ultimi 25 anni il numero di denunce a carico dei professionisti è
cresciuto del 300% e in tutta Italia le cause pendenti sono 12.000, per
richieste di risarcimento danni superiori a 2,5 miliardi di euro a cui si
aggiungono circa 13 miliardi di spesa per il Servizio Sanitario Nazionale
dovuti alla medicina difensiva.
A «macchia di leopardo»
In base ai dati del Rapporto del ministero
della Salute, su 753 eventi avversi accaduti in sette anni, più di 100 l’anno
si sono verificati nei reparti di degenza, e a seguire, 359 in sala operatoria.
Molti gli incidenti quando il paziente va in bagno: sono stati 130 in 7 anni.
L’esito di questi episodi in 683 casi è stato il decesso, ma per fortuna il
dato è in diminuzione rispetto al rapporto precedente, seguito da traumi
conseguenti a una caduta (305) e nuovo intervento chirurgico (203). Il rapporto
sottolinea inoltre che «il numero e la tipologia delle segnalazioni appare
assai variabile tra le diverse Regioni e tra le diverse strutture sanitarie» e
che gli errori, quindi, ci sono ma «a macchia di leopardo».
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