da: Il Fatto Quotidiano
Banche,
‘in 30 anni evaporati 100 miliardi di investimenti. Risparmio ucciso da
banchieri, Bankitalia e Consob complici’
I
calcoli di Adusbef e Federconsumatori nel giorno in cui parla il governatore
Visco. Il solo doppio dissesto della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto
Banca è costato 18,9 miliardi di euro. In tutto 1,6 milioni di risparmiatori
hanno perso i loro soldi
In 30 anni, dal 1985 a oggi, 1,617 milioni
di risparmiatori hanno visto evaporare circa 100 miliardi di euro di
investimenti nei crac bancari ed industriali. Il calcolo è stato fatto da
Adusbef e Federconsumatori in occasione della presentazione della relazione
annuale del governatore di Bankitalia. “Il doppio dissesto della Banca Popolare
di Vicenza di Giovanni Zonin e di Veneto Banca, dell’ex padre-padrone Vincenzo
Consoli, pari a 18,9 miliardi di euro a danno di 210.000 mila azionisti
(120.000 BpVi, 90.000 Veneto Banca) tra azzeramento del valore delle azioni (10
miliardi), perdite ultimi 3 anni (per 4 miliardi), aumenti di capitale (4,9
miliardi), è solo l’ultimo anello di una lunga catena di scandali e crac
bancari”.
Il comunicato cita “Bipop-Carire (Bruno
Sonzogni 2002); Banca Popolare di Lodi (Giampiero Fiorani 2005); Banca Italease
(Massimo Faenza 2008); Tercas (Di Matteo & Samorì 2012); Banca Popolare di
Milano (Massimo Ponzellini 2012); Carige (Giovanni Berneschi 2014); MPS
(Giuseppe Mussari (2013)”.
Poi l’atto di accusa nei confronti dei
“governatori che si sono succeduti in Bankitalia (Fazio, Draghi, Visco)”, che
“non sono riusciti ad impedire un saccheggio sistematico del pubblico risparmio
e la lunga catena di scandali bancari, che hanno messo sul lastrico 1 milione
di risparmiatori (440.000 famiglie solo negli ultimi 6 mesi, 210.000 BpV e
Veneto Banca, 130.000 con la risoluzione delle 4 Banche Marche, Etruria,
Chieti, Ferrara, col decreto del 22 novembre 2015), per i rapporti incestuosi
tra vigilanti e vigilati, che in qualità di azionisti privilegiati ricevono
centinaia di milioni di euro di cedole l’anno, o per incapacità nella
prevenzione delle crisi bancarie”.
Per questo, “in occasione della solita ed
autocelebrativa ‘messa cantata’ del governatore di turno, Adusbef e
Federconsumatori saranno in campo con i loro presidenti, ma anziché celebrare
fasti e nefasti delle banche, dovranno commemorare i funerali del risparmio,
ucciso dai banchieri di sistema con la complicità dei killer di Palazzo Koch,
che insieme alla Consob sono riusciti ad assassinare il sudato risparmio di
milioni di famiglie saccheggiate col concorso del controllore dai Boschi &
Rosi (Banca Etruria), Bianconi & Costa (Banca Marche) Zonin & Sorato
(Banca Popolare Vicenza); Consoli & Favotto (Veneto Banca); Giovanni
Berneschi (Carige); Giuseppe Mussari (MPS), (Giampiero Fiorani (Banca Popolare
di Lodi) ecc”.
Mentre nella prima metà del periodo, fino
al 1998, “sono stati colpiti 238.250 investitori che hanno perso 9.761 miliardi
di vecchie lire (5.041,414 milioni di euro),
nella seconda metà del periodo (dal 1999 al 2015) l’attività di rapina
pianificata del sistema con il concorso dei distratti controllori, in
particolare la inadeguata Consob a tutelare il pubblico risparmio (sentenza di
Cassazione sul crack Parmalat), ha visto coinvolgere 1.379.000 concittadini per
95.067 milioni di euro. E’ evidente l’azione di rapina pianificata negli ultimi
15 anni, la cui origine può essere datata alla conclusione del processo di
privatizzazione degli istituti bancari (1995). Tra le più rilevanti spiccano le
vicende Parmalat, 14 miliardi di euro di 175mila concittadini ed altrettanti
dei tango bond a 450mila concittadini; Bipop Carire che ha bruciato 10 miliardi
di euro a 73.500 risparmiatori; i bond Cirio; il crack Lehman Brothers, i cui
bond erano consigliati affidabili da Patti Chiari dell’Abi a differenza dei più
solidi Btp, considerati a rischio, Mps (che ha bruciato nell’acquisto di
Antonveneta oltre 18 miliardi di euro)”.
Poiché almeno la metà delle Procure
italiane, indagano o stanno celebrando i processi a carico di banche e
banchieri per gravissimi reati quali usura, truffa, associazione a delinquere,
bancarotta fraudolenta, ecc., il governatore di Bankitalia all’assemblea dei partecipanti
di domani, invece della solita ‘messa cantata’, potrebbe provare il più
appropriato canto gregoriano del ‘Regina Coeli’.
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