“possibile
che i sette telegiornali nazionali diano tutti le stesse notizie utilizzando
tutti gli stessi termini come se ci fosse un unico Comitato di Redazione a
selezionarle e confezionarle?”
da: http://www.finanzainchiaro.it/ - di
Giancarlo Marcotti
Quando Reporters sans Frontiers pubblica
l’annuale classifica sulla libertà di stampa nei vari Paesi del mondo, ogni
volta restiamo stupiti nel vedere che davanti all’Italia ci sono Stati come il
Benin o il Burkina Faso che, nel’immaginario comune, non sono certo considerati
modelli di democrazia.
La cosa che però dovrebbe maggiormente
preoccupare, non è tanto, o perlomeno soltanto, il 77° posto in graduatoria del
nostro Paese, quanto che ogni anno scendiamo in questa speciale classifica. Nel
2016, ad esempio, abbiamo perso altre quattro posizioni.
Insomma non è bastato sfrattare Berlusconi
da Palazzo Chigi, anzi, da quando qualcun altro alberga al suo posto la nostra
libertà di stampa, almeno stando ai rapporti della prestigiosaReporters sans
Frontiers, si assottiglia sempre più.
Ma di questo argomento non se ne parla,
sulle varie testate giornalistiche se ne fa un breve cenno, così tanto per
lavarsi la coscienza, mentre sembra proprio
una notizia tabù per quanto
riguarda i vari telegiornali.
E d’altronde è banale sottolineare che non
possiamo pretendere che sia la stampa a parlar male di se stessa, così come è
ovvio comprendere che anche la politica non ha alcuna convenienza a dare
rilievo a notizie di questo genere.
Quindi? Quindi niente, continuiamo così,
con questa pseudo-informazione paludata e soprattutto omologata.
A tal proposito vi invito solo a riflettere
su questo fatto: possibile che i sette
telegiornali nazionali diano tutti le stesse notizie utilizzando tutti gli
stessi termini come se ci fosse un unico Comitato di Redazione a selezionarle e
confezionarle?
La scienza statistica ha insegnato a tutti
non solo il concetto di casualità, ma anche quello di correlazione, non sempre
le cose succedono “per caso”.
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