venerdì 31 ottobre 2014

X Factor 8, seconda puntata live: escono i The Wise, Morgan non ci sta e sa la prende con Tommassini




X Factor 8, la seconda puntata dei live: escono i The Wise. E Morgan scatena la polemica
Al ballottagio due gruppi del giudice più longevo dello show: alla fine parla di “giochi a carte coperte” e scompare subito dopo lo show per protesta. Rientra nello show Riccardo Schiara

Seconda puntata degli scontri che decidono le voci che spaccano, dopo il primo eliminato nella scorsa puntata, il rapper Diluvio. Questa volta tocca ai The Wise ma Morgan non ci sta: si arrabbia contro i “giochi coperti”, contro le “scenografie ammerdate dei Komminuet” e alla fine scompare dal palco per protestare con gli autori. Imbarazzo tra i conduttori. Ma ecco cos’è successo in questo nuovo appuntamento di X Factor 8.

In compagnia del nuovo quartetto di giudici dell’edizione, si comincia con il secondo episodio dei live: tra tutti, manco a dirlo, la vera rivelazione di quest’anno è Fedez.
Ore 21.10: si comincia. Innanzitutto, lo scontro tra Riccardo Schiara e Sarah Faggion che si lancia in Gli uomini non cambiano dall’intro rap e poi molto

Pier Paolo Pasolini: Lettere Luterane / 7



I ragazzi sono conformisti due volte

Cominciamo oggi il secondo capitolo del nostro trattato. Dopo il linguagio pedagogico delle cose, che tanta e così definitiva influenza ha avuto nel farti come sei, passiamo al linguaggio pedagogico dei tuoi coetanei: i quali, in questo momento della tua vita (quindici anni) sono i tuoi più importanti educatori. Essi esautorano ai tuoi occhi sia la famiglia che la scuola. Riducono a ombre boccheggianti padri e maestri. E non hanno bisogno di un grande sforzo per ottenere questo risultato. Anzi, non ne sono nemmeno coscienti. E’ sufficiente per loro – per distruggere il valore di ogni altra fonte educativa – semplicemente esserci: esserci così come sono.
Essi hanno in mano un’arma potentissima: l’intimidazione e il ricatto. Cosa, questa, antica come il mondo. Il conformismo degli adulti è tra i ragazzi già maturo, feroce, completo. Essi sanno raffinatamente come far soffrire i loro coetanei: e lo fanno molto meglio degli adulti perché la loro volontà di far soffrire è gratuita: è una violenza allo stato puro. Scoprono tale volontà come un diritto. Vi investono tutta la loro vitalità intatta, e anche, naturalmente, la

Eduardo De Filippo: 30 anni fa moriva un genio del teatro



da: Rainews

Eduardo De Filippo, 30 anni fa moriva un genio del teatro. L'omaggio del Senato

Il drammaturgo moriva il 31 ottobre 1984. Domani il figlio Luca leggerà a Palazzo Madama un intervento del 1982 in cui l'attore napoletano rivolgeva un'interpellanza al governo in favore dei giovani detenuti dell'Istituto Filangieri
di Carlotta Macerollo 30 ottobre 2014Nel 1981 venne nominato senatore a vita ed è proprio l'Aula del Senato che venerdì, per ricordare i 30 anni dalla sua scomparsa, vuole rendergli omaggio. L'umanità, il viso scarno e l'ironia di Eduardo De Filippo salutavano per l'ultima volta il pubblico il 31 ottobre 1984. Fu il più grande attore del teatro italiano del Novecento, autore di testi intramontabili come Napoli Milionaria, Questi fantasmi!, Natale in casa Cupiello.



La sua Napoli
Nacque a Napoli nel 1900 ed ebbe sempre un rapporto privilegiato con la sua città. "Eduardo è il più straordinario e forse l'ultimo rappresentante di una drammaturgia contemporanea popolare", ha detto di lui Toni Servillo. La sua carriera iniziò nel 1904, quando a soli 4 anni apparve in braccio ad un attore,

Non solo canzonette: Orietta Berti, Tu sei quello

The Good Wife, sesta stagione, 7° episodio: promo, ‘Message Discipline’

Marco Palombi: “I 27 miliardi di tasse nascosti da Renzi nella sua manovra”




da: Il Fatto Quotidiano
L’obiettivo è il pareggio di bilancio: dal 2016 salgono Iva e benzina, giù le detrazioni. Certo si può anche tagliare ancora, ma i Comuni già avvertono: “Siamo al dissesto”.

Ventisette miliardi di tasse nascoste, rimandate a domani per non ammetterne l’esistenza oggi.
Questa è la scommessa di Matteo Renzi, quella che innerva la sua legge di Stabilità elettorale, il motivo per cui tutti nel palazzo si sono convinti che il voto a primavera è inevitabile. Funziona così: il nostro deficit deve andare a zero entro il 2017, è il famoso pareggio di bilancio inserito in Costituzione ai tempi di Mario Monti anche da quelli che oggi lo contestano e sottoscritto dai governi italiani nei Patti stipulati in Europa. Come lo facciamo? Ma con la spending review, ovviamente. Solo che al momento la revisione della spesa è una bufala e i tagli quasi interamente lineari di Renzi e Padoan sul 2015 lo dimostrano: ieri, per dire, i Comuni e le nuove province sono andati a chiarire a Palazzo Chigi che così muoiono i servizi ai cittadini (scuola, trasporto, strade, sociale, verde e quant’altro) e molte città rischiano comunque il dissesto.  

Ha spiegato Piero Fassino: “La Stabilità ci taglia 1,2 miliardi, a cui si aggiungono

giovedì 30 ottobre 2014

George Michael: video, 'I Can't Make You Love Me'



All’interpretazione di Bonnie Raitt io preferisco questa di George Michael…
Buona serata.....


Fiorella Mannoia: doppio cd per i 60 anni e i 46 di carriera




E' uscito “FIORELLA” un progetto straordinario che include 2CD.
Dopo il successo degli ultimi album “SUD” e “A TE”, rispettivamente disco di platino e disco d’oro,  Fiorella Mannoia torna con uno straordinario progetto: “FIORELLA”, un’antologia musicale unica nel suo genere, con eccellenti collaborazioni. Numerosi amici e colleghi di Fiorella, hanno voluto dare il loro contributo per celebrare in modo speciale i 60 anni dell’artista e i suoi 46 anni di carriera.

“FIORELLA” è un album eccezionale che include 2CD imperdibili:
Il CD1 raccoglie il meglio di Fiorella Mannoia, nuove registrazioni e arrangiamenti di brani classici del suo repertorio. I suoi grandi successi in versioni nuove ed inedite. Il CD è inoltre arricchito dall’inedito “Le Parole Perdute”, un emozionante singolo in radio dal 26 Settembre con musica scritta da Bungaro e Cesare Chiodo e testo firmato dalla stessa Mannoia.


mercoledì 29 ottobre 2014

Vertenza Ast: le parole di Landini per le manganellate agli operai



Queste le parole di Landini alla manifestazione degli operai dell’Ast dopo le manganellate della polizia. Nel post sotto il video.
Parole sante. Che condivido e sottoscrivo.
Se si candidasse in politica, lo voterei.


“Il governo deve rispondere adesso. Siam noi che paghiamo le tasse: paghiamo questi e paghiamo quelli che sono là. Basta.
Dica una parola la presidenza del consiglio. Anziché fare slogan del cazzo dica una parola di quello che sta succedendo. Che si vergognino. Hanno da chiedere scusa ai lavoratori. Scusa, hanno da chiedere.

Paghiamo le tasse anche per loro.
Questo paese esiste perché c’è la gente che lavora. Dovrebbero chiedere scusa alla gente. Altro che palle, leopolde e cazzate varie. Basta slogan. Basta!
Hanno rotto le scatole. Questo è il problema.

E dobbiamo prendere anche le botte noi che paghiamo, noi che lavoriamo. Dobbiamo essere anche picchiati e da chi? Da altre persone che per vivere devono lavorare.

Video, Landini sulle manganellate agli operati della Ast: “Basta slogan del cazzo di questo governo, chiedano scusa”

Camusso: “Renzi è a Palazzo Chigi per volere dei poteri forti, ho ha ammesso Marchionne”



da: la Repubblica – di Roberto Mania

Camusso: ecco perché non parla con noi, ma solo con le corporazioni Manovra e Jobs act si possono cambiare. Faremo lo sciopero generale.

A un certo punto Susanna Camusso interrompe questa intervista, si alza, sigaretta in mano, e va verso la bacheca del suo ufficio con affaccio su Villa Borghese. Tra foto, messaggi, ricordi e volantini della Cgil, c’è un lancio di agenzia con una dichiarazione di Sergio Marchionne del 2 ottobre scorso. Parla del mercato del lavoro, l’ad di Fca, della necessità di togliere «i rottami dai binari». Ed è questo, spiega, il compito affidato a Renzi. Precisa: «L’abbiamo messo là per quella ragione lì».
Il segretario generale della Cgil si risiede: «Vede, quella dichiarazione non è mai stata smentita. A me colpisce molto che un cittadino svizzero che ha spostato le sedi legale e fiscale della Fiat all’estero possa dire del nostro presidente del Consiglio “L’abbiamo messo là” e che lo possa fare senza suscitare alcuna reazione».

Cosa vuol dire, segretario?
«Questo spiega l’attenzione del governo nei confronti dei grandi soggetti portatori di interessi particolari ».

Michele Ainis: “Un precedente assai spiacevole”



da: Corriere della Sera

Ieri è entrato in scena il Precedente. Ossia un fatto istituzionale mai avvenuto prima, che però da qui in avanti potrà replicarsi all’infinito. È la grammatica delle democrazie, intessute di regole scritte e d’interpretazioni iscritte nella storia. E il Quirinale non fa certo eccezione. Anzi: ogni presidente è un precedente per chi viene dopo, ciascuno consegna al successore un capitale d’esperienze diverso da quello che lui stesso aveva ricevuto.

Nel luglio 2012 Napolitano sollevò un conflitto contro i magistrati di Palermo, dinanzi ai quali ora ha accettato di deporre. In quell’occasione citò Luigi Einaudi, per ribadire l’esigenza che nessun precedente alteri il lascito del Colle. Esigenza giusta, ma al contempo errata. Per soddisfarla a pieno, dovremmo fermare l’orologio. Da qui la lezione che ci impartisce la vicenda. Napolitano avrebbe potuto rifiutarsi di testimoniare, come ha ammesso la stessa Corte di Palermo. Poteva farlo perché l’articolo 205 del codice di rito configura la sua testimonianza su base volontaria, escludendo qualsiasi mezzo coercitivo. Bastava dire no, e anche il diniego avrebbe offerto un precedente. Invece ha detto sì. E ha fatto bene: chi non ha nulla da nascondere non deve mai nascondersi.

Marco Travaglio: “Fortuna che era inutile”



da: Il Fatto Quotidiano

Chissà che cosa scriverà, ora, chi aveva teorizzato che la testimonianza di Napolitano era inutile, superflua, un pretestuoso accanimento dei pm di Palermo a caccia di vendette per il conflitto di attribuzioni, un pretesto per “mascariare” il presidente della Repubblica agli occhi degli italiani e del mondo intero, per trascinarlo nel fango della trattativa Stato-mafia, per spettacolarizzare mediaticamente un processo già morto in partenza sul piano del diritto, naturalmente per violare le sue prerogative autoimmunitarie, e altre scemenze.

Quel che è accaduto ieri nella vecchia Sala Oscura del Quirinale è la smentita più plateale e, per certi versi, sorprendente di tutti gli inutili (quelli sì) fiumi d’inchiostro versati per un anno e mezzo da corazzieri, paggi e palafrenieri di complemento che, con l’aria di difendere Giorgio Napolitano, hanno guastato forse irrimediabilmente la sua immagine pubblica, spingendolo a trincerarsi dietro segreti immotivati, privilegi inesistenti, regole riscritte ad (suam) personam e spandendo tutt’intorno a lui una spessa e buia cortina fumogena che ha indotto molti cittadini a sospettare. Quando ieri, finalmente, il capo dello Stato s’è trovato di fronte ai giudici e ai giurati della Corte d’Assise, ai quattro pm e ai legali degli imputati (mafiosi, carabinieri e politici) e delle parti civili, è

Adriano Celentano: ‘Una carezza in un pugno’

Adriano Celentano: ‘Un bimbo sul leone’

Le mani della ’ndrangheta sulle grandi opere Arrestate 13 persone tra Lombardia e Calabria



da: La Stampa

Speculazioni immobiliari e infiltrazioni negli appalti connessi a Expo 2015. In manette anche un consigliere comunale del Pd. Le cosche avevano contatti col mondo politico, bancario e imprenditoriale. Nell’indagine anche traffico di armi, estorsioni e pestaggi

C’è persino un consigliere comunale del Pd di Rho, il comune dove sta sorgendo Expo 2015, tra le 13 persone arrestate questa notte dai Ros di Milano con accuse che vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso al concorso esterno, dall’estorsione alla detenzione di armi, fino al traffico di droga, al termine di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini.  

L’uomo, imparentato con alcuni esponenti di vertice della cosca Mancuso di Limbadi, è accusato di aver acquistato un terreno cui poi ha cambiato la destinazione d’uso superando i preesistenti vincoli di edificabilità grazie all’incarico nell’amministrazione comunale di Rho. Speculazione finanziata grazie anche a 300 mila euro provenienti dalle attività dei clan di Vibo Valentia e veicolati grazie a due imprenditori prestanome.  

Il Papa ai movimenti popolari: "Terra, casa, lavoro: continuate la vostra lotta"



da: la Repubblica 


Francesco: "Nessuno rimanga senza diritti. La solidarietà non è semplice generosità, ma comunità. Mi accusano di essere comunista, ma l'amore per i poveri è scritto nel Vangelo. I meno abbienti non si accontentano di promesse illusorie, anche se si vuol farli tacere"

"Terra, lavoro, casa. Strano, ma se parlo di questo per alcuni sono comunista" e invece "l'amore per i poveri è al centro del Vangelo" e della dottrina sociale della Chiesa. Lo ha detto il Papa ad alcuni movimenti popolari, tra cui quello legato allo storico centro sociale milanese Leoncavallo, sottolineando che questo incontro "non risponde a nessuna ideologia".

La lotta alla povertà. "Diciamo insieme con il cuore", ha esortato Francesco, "nessuna famiglia senza tetto, nessun contadino senza terra, nessun lavoratore senza diritti, nessuna persona senza la dignità del lavoro!", invitando i movimenti popolari a "continuare la propria lotta, perché ci fa bene a tutti". L'incontro con i loro rappresentanti "è un grande segno: viene messa alla presenza di Dio, della Chiesa, della gente una realtà spesso messa a tacere. I poveri non si accontentano di promesse illusorie, scuse o alibi. E neanche

martedì 28 ottobre 2014

Stato-mafia: all’”insaputa” di Giorgio Napolitano…



Stato-mafia, mistero Quirinale
Napolitano: mai saputo di accordi. Le stragi? Sussulto di Cosa Nostra. Ma secondo i legali non avrebbe risposto a tutte le domande

Tre ore di interrogatorio per Giorgio Napolitano al Quirinale da parte dei giudici della Corte d’Assise di Palermo. Mistero sulle risposte fornite dal presidente della Repubblica. In un primo momento, secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa, il Capo dello Stato avrebbe preferito non rispondere ad alcune domande. Versione successivamente smentita. Nella nota ufficiale del Quirinale si legge: “Si è svolta stamattina nel Palazzo del Quirinale l’udienza del processo in corso davanti alla II Sezione della Corte d’Assise di Palermo nella quale il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che aveva dato la sua disponibilità a testimoniare, ha risposto alle domande senza opporre limiti di riservatezza connessi alle sue prerogative costituzionali né obiezioni riguardo alla stretta pertinenza ai capitoli di prova ammessi dalla Corte stessa. L’udienza è durata circa tre ore. La Presidenza della Repubblica auspica che la Cancelleria della Corte assicuri al più presto la trascrizione della registrazione per l’acquisizione agli atti del processo, affinché sia possibile dare tempestivamente

Caso Ilaria Alpi: i rapporti dello 007 sbianchettati a Roma dal Sismi



da: La Stampa
Dagli atti resi pubblici emergono i depistaggi dei Servizi sull’omicidio della giornalista
di Francesco Grignetti

Mogadiscio, Somalia, 23 marzo 1994. Vent’anni fa. Tre giorni prima erano stati uccisi a sangue freddo la giornalista Ilaria Alpi e l’operatore Miran Hrovatin. Un’esecuzione in piena regola. Quel 23 marzo, da Mogadiscio, un agente del Sismi scriveva, tra le altre cose: «Appare evidente la volontà di Unosom (il comando Onu retto dall’ammiraglio statunitense Jonathan Howe, ndr) di minimizzare sulle reali cause che avrebbero portato all’uccisione della giornalista italiana e del suo operatore». 

Il documento, scritto a mano, pieno di cancellature, emerge dal mazzo di nuove desecretazioni appena disposte dal governo e reperibili sul sito della Camera e si porta dietro una scia di interrogativi irrisolti. Il principale: perché il Sismi, a Roma, si affrettò a sbianchettare i rapporti del suo agente in Somalia? «È quanto ci domandiamo anche noi da tempo», commenta l’avvocato Domenico D’Amati, legale della famiglia Alpi. Ed è dolente la voce della mamma di Ilaria, la signora Luciana, che in questi giorni sta esaminando anche lei, chiusa in casa,

Papa Francesco: la lezione giuridica e umana su giustizia e carcere preventivo



di Dimitri Buffa

Un trattato giuridico degno di un alto magistrato. Ovviamente di ispirazione garantista. Un vero e proprio omaggio alla buona giustizia che lotta contro quella cattiva. Per chi leggerà  il testo integrale del discorso del Papa Francesco  sul carcere preventivo e la giustizia (e molte altre cose tra cui ergastolo, pena di morte e corruzione) che stamani viene pubblicato del “Garantista” partendo dalla   prima pagina per poi proseguire nelle pagine 12 e 13, la vera sorpresa sta nel linguaggio.

Giuridico più che pastorale. Una mini enciclica che tratta tutti gli argomenti più importanti che una vera riforma della giustizia dovrebbe prendere in esame. Come non avviene in  Italia da ormai 30 anni. La trattazione del problema della carcerazione preventiva e dell’uso del carcere come vendetta sociale è preceduta da osservazioni sociologiche degne dei migliori ricercatori del settore. Un passaggio da incorniciare è questo: “Nella mitologia, come nelle società primitive, la folla scopre i poteri malefici delle sue vittime sacrificali, accusati delle disgrazie che colpiscono la comunità. Questa dinamica non è assente nemmeno nelle società moderne. La realtà mostra che l’esistenza di strumenti

Tito Boeri: “Governo e sindacato battano un colpo”



da: la Repubblica 

Ha ragione Renzi a sostenere che non saranno le grandi manifestazioni, ma gli atti concreti, a sconfiggere il precariato. Per questo, bene che il suo governo vada al di là degli slogan.
E dica cosa vuol fare concretamente con la legge delega su cui è orientato a chiedere la fiducia anche alla Camera. Paradossalmente sia i volantini della Cgil per la manifestazione di sabato che molti interventi alla Leopolda hanno perorato la causa del contratto a tutele crescenti che dovrebbe rappresentare l’asse portante delle politiche di stabilizzazione del precariato.

Ma, a quanto pare, tra Roma e Firenze si sono scontrate due concezioni molto diverse di questo contratto e di queste tutele crescenti. Bene che gli italiani e non solo gli iscritti al Pd siano messi al corrente dei termini della tenzone e possano valutare cosa vuol fare il governo e cosa propone il sindacato maggioritario a riguardo. Fondamentale fare in fretta in questa opera di “sdoganamento” perché il tempo a disposizione è davvero molto poco: il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti dovrà vedere la luce entro Natale per beneficiare dei potenti sgravi contributivi previsti dalla legge di Stabilità. Se non godrà di questi sgravi rischia di non decollare affatto perché

lunedì 27 ottobre 2014

Incontro tra sindacati e quattro ministri: assenti, Renzi e…gli auricolari



Incontro tra governo e parti sociali al Ministero del Lavoro. I sindacati sono stati ricevuti dai ministri Padoan, Paoletti, Madia e dal sottosegretario Derio. A seguire, i quattro hanno incontrato Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria e i rappresentanti di Rte Imprese Italia, Coldiretti, Alleanza Cooperative e Abi.

Al termine dell’incontro Susanna Camusso ha così commentato: “Troviamo surreale che in un incontro a così alto livello non ci sia nessun in grado di rispondere alle nostre obiezioni e proposte".

E perché non c’erano le pappagalle di Renzi: Bonafè, Moretti e…….la Boschi. La prima ha bisogno del gobbo, la seconda cerca di imparare a memoria le slide, la terza è la migliore. Declama le slide con scioltezza. Senza guardare il gobbo.

L’incontro di oggi – come tutti quelli che “organizza” Renzi – sia egli presente o assente, sono delle farse. Servono solo per i titoli dei tg e dei quotidiani. Matteo Renzi non ha bisogno di confrontarsi e mediare. Le sue slide saranno approvate dal Parlamento a colpi di fiducia, ergo: non serve incontrare nessuno ma solo dimostrare ai media, pro opinione pubblica, la disponibilità a prendere in considerazione.

Vasco Rossi, nuovo singolo: video 'Come vorrei'

Renzi ‘fa tutto il power point’: legge di stabilità, le cifre della spending review non sono quelle delle slide…



da: Il Fatto Quotidiano

Tagli e tasse ci sono, ma la spending dov’è? (Marco Palombi)
Molte sforbiciate lineari, però la revisione della spesa vale 500 milioni. Tra maggiori e minori entrate il saldo è di 5 miliardi, non 18 come sulle slide

Il lavoro di controllo delle tabelle della legge di Stabilità è appena all’inizio, ma c’è una cosa che si può dire fin da ora: come aveva in sostanza annunciato lo stesso commissario Carlo Cottarelli, di vera spending review lì dentro ce n’è poca. A guardare gli allegati, di veri tagli di spesa corrente su singoli capitoli di spesa giudicati troppo ricchi – cioè una vera spending review – ci sono 413 milioni. Tutto qua: neanche la metà, insomma, del miliardo e spiccioli di tagli ai ministeri (il resto sono spese in conto capitale).  
E i 15 miliardi di spending review di cui ha parlato Matteo Renzi? Sembra difficile che ci siano tutti, però sono per la maggior parte i soliti tagli lineari: i 6,2 miliardi sottratti a regioni, province e comuni diventano 8,2 miliardi a regime, nel 2017, cui aggiungerne altri 2,3 miliardi dal blocco delle spese su crediti difficilmente esigibili (per comuni e città metropolitane, però, c’è anche lo sblocco di 3,2 miliardi del patto di Stabilità interno) sono solo minori trasferimenti, un classico esempio di quella spending review che, nell’omonimo

sabato 25 ottobre 2014

Stefano Feltri: “Cgil a Roma, cosa cambia dopo la grande piazza?”



da: Il Fatto Quotidiano

La manifestazione della Cgil è stata un successo, non c’è dubbio, e nei prossimi giorni leggeremo pensosi editoriali sul ritorno della sinistra, le divisioni del Pd, la piazza contro la Leopolda e così via. Ma qual è il senso della piazza di oggi? In nome di cosa sono scese in piazza quelle centinaia di migliaia di persone a parte un epidermico fastidio per Matteo Renzi e per il renzismo di governo?


La lettera che la Cgil ha mandato agli iscritti è interessante, chiede alcune cose di buon senso e altre non praticabili: un piano straordinario per l’occupazione finanziato da una tassazione sulle grandi ricchezze, la riforma degli ammortizzatori sociali universali, una riforma dello Statuto dei lavoratori per estendere diritti e tutele, un contratto indeterminato a tutele crescenti per favorire il lavoro a tempo indeterminato, cancellano le altre 46 forme contrattuali (anche se quelle davvero applicate sono molte meno).

Due osservazioni: la patrimoniale, che la Cgil non osa neppure più chiamare così, in Italia non si farà mai davvero perché le grandi ricchezze non sono

Reyhaneh Jabbari è stata impiccata




Reyhaneh Jabbari è stata impiccata, inutile la mobilitazione per l’iraniana: uccise l’uomo che tentò di stuprarla
di Federica Sterza


“Riposa in pace”. Queste le ultime parole pubblicate sulla pagina Facebook creata per salvare Reyhaneh Jabbari, la 26enne iraniana condannata a a morte. L’atroce sentenza arrivò al termine di un processo per omicidio: Reyhaneh uccise infatti l’uomo che voleva stuprarla. A nulla è valsa la mobilitazione internazionale: all’alba la 26enne è stata impiccata e, come riporta La Stampa, sembra che a togliere lo sgabello da sotto i suoi piedi sia stato il figlio della vittima.
Lo stesso che avrebbe potuto salvare Reyhaneh dall’esecuzione. Il perdono della famiglia della vittima infatti avrebbe potuto capovolgere la situazione, ma per concederlo Reyhaneh avrebbe dovuto ritrattare la sua versione dei fatti, negando che si fosse trattata di legittima difesa. La donna non ha mai ceduto, e per il coraggio di denunciare ha pagato con la vita.

X Factor 2014: primo live, eliminato Diluvio



da: Il Sole 24 Ore

X Factor parte con l'eliminazione di Diluvio, l'hip-hopper che fraseggia piano
di Francesco Prisco

Diluvio è l'hip-hopper romano che fraseggia piano, alla faccia dei prodigi scioglilinguistici che hanno reso ricchi e famosi tanti suoi colleghi. Qualcuno probabilmente gli avrà detto che chi va piano va sano e va lontano ma nel suo caso la saggezza popolare non funziona: è infatti il primo concorrente eliminato dall'ottava edizione italiana di X Factor.
Il live show del talent canterino ha debuttato su Sky Uno con un verdetto che, già a giudicare dagli equilibri emersi nel corso delle audizioni, appariva facilmente pronosticabile. Il concorrente della categoria Over di Mika, impomatato come l'Elvis degli anni Cinquanta, ha fornito una rara prova di kitsch applicato alla musica rielaborando in chiave rap la sofisticata «Alors on Danse» di Stromae. Effetto comico involontario: con la pronuncia francese che il ragazzo si ritrova, il ritornello diventa qualcosa di simile a «I love hot dogs». Esce alla prima tranche e, in ballottaggio, deve vedersela con The Wise, sedicente trio new folk di Riva del Garda cresciuto a pane e Fleet Foxes. Questi

venerdì 24 ottobre 2014

Pier Paolo Pasolini: Lettere Luterane / 6



[..] I centri delle città, per tutta la vita, hanno sempre assicurato il tuo pedagogo di una inalterabilità della tradizione umanistica e quindi di una qualità della vita, sia borghese sia popolare, fondamentalmente conservatrice (che la eventuale rivoluzione operaia doveva «rigenerare», ma non cambiare). A te invece i centri storici delle città parlano di un loro problema particolare riguardante la loro conservazione fisica, la loro materiale sopravvivenza; dall’incompatibilità fra la loro struttura e la qualità di vita di una massa borghese e operaia consumistica nasce un caos per cui sia la parola «conservazione» sia la parola «rivoluzione» non hanno più senso alcuno.
Quanto alla campagna, la differenza fra ciò che essa ha insegnato a me e ciò che essa sta insegnando a te, è ancora più enorme. Per me essa è stata la certezza di una continuità con le origini del mondo umano, e ha valorizzato, fino a dar loro carattere quasi di rito, ogni minimo gesto, ogni parola. Inoltre essa rappresentava ai miei occhi lo spettacolo di un mondo perfetto. Per te, al contrario, la campagna parla di se stessa come di una spettrale e quasi paurosa sopravvivenza. La sua funzione (tecnicizzata, industrializzata) ti resta estranea, a meno che tu non voglia occupartene professionalmente. Quanto al resto, essa è un luogo esotico per atroci week-ends e per non meno atroci villette da alternare con l’atroce appartamento in città (tutto atroce per me, s’intende).
Capirai piano piano, nel corso di queste lezioni, caro Gennariello, che malgrado

The Good Wife, sesta stagione, 6° episodio: promo ‘Old Spice’


Spot Range Rover Evoque: Franco Bastelli, ‘Il tuo mondo’



E' stato uno dei cavalli di battaglia di Claudio Villa. A sentirla per la prima volta, molti anni fa, ho provato orrore. Oggi mi piace. Sarà la "maturità"!

Complimenti all’agenzia pubblicitaria che ha pensato a questo brano per lo spot della Range Rover Evoque. 
Un brano e un oggetto che non c’entrano nulla, eppure, si prendono perfettamente.