sabato 25 ottobre 2014

Reyhaneh Jabbari è stata impiccata




Reyhaneh Jabbari è stata impiccata, inutile la mobilitazione per l’iraniana: uccise l’uomo che tentò di stuprarla
di Federica Sterza


“Riposa in pace”. Queste le ultime parole pubblicate sulla pagina Facebook creata per salvare Reyhaneh Jabbari, la 26enne iraniana condannata a a morte. L’atroce sentenza arrivò al termine di un processo per omicidio: Reyhaneh uccise infatti l’uomo che voleva stuprarla. A nulla è valsa la mobilitazione internazionale: all’alba la 26enne è stata impiccata e, come riporta La Stampa, sembra che a togliere lo sgabello da sotto i suoi piedi sia stato il figlio della vittima.
Lo stesso che avrebbe potuto salvare Reyhaneh dall’esecuzione. Il perdono della famiglia della vittima infatti avrebbe potuto capovolgere la situazione, ma per concederlo Reyhaneh avrebbe dovuto ritrattare la sua versione dei fatti, negando che si fosse trattata di legittima difesa. La donna non ha mai ceduto, e per il coraggio di denunciare ha pagato con la vita.

Nessuna considerazione neanche per la denuncia del relatore dell’Alto commissariato per i diritti umani dell’Onu, il quale aveva acceso i riflettori sulle luci e ombre del processo svoltosi nel 2009: troppe irregolarità a suo avviso, in primis il fatto di non aver tenuto in considerazione il fatto che si fosse trattato di legittima difesa.

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