Domanda: da quando in un ufficio pubblico è consentito fumare?
Valsecchi, sceneggiatori e registi, nonché interpreti
di questa serie tv di azione con qualche spunto comico, lo sanno che un
magistrato non può fumare in ufficio?
Non è la prima e non sarà l’ultima disattenzione in Squadra Antimafia 6. C’è
chi si “interroga” sulle camice di Calcaterra. Praticamente idrorepellenti e ignifughe.
L’impressione è che questa sesta serie sia
stata scritta, in certe parti, un po’ “frettolosamente”.
Il che, non dovrebbe succedere a sceneggiatori in “serie”, nel senso: abituati
a continui esercizi di scrittura.
Tralasciando un attimo ciò che caratterizza Squadra Antimafia 6, cioè l'interpretazione da Emmy Award di Giulia Michelini, la cosa che ha destato la
mia attenzione in questa sesta puntata è il rifugio di Ettore Ragno, della sorellina che tampina i cuginetti e dell’ex sindaca corrotta, omicida e
complice di omicidi.
Ho pensato di aver schiacciato involontariamente un tasto del telecomando finendo su
un canale in cui davano una docu-fiction sull’Isis o sui talebani.
No. Dico. Il solito bunkerino accessoriato
non sarebbe stato più appropriato di quella tenda ikea rubata in Iraq. Per non
dire dello scenario intorno…
Serie tv di azione con qualche spunto
comico, un po’ di disattenzione e quell’Ettore Ragno sempre un po’ macchietta.
Sicuri di aver preso la faccia giusta per interpretarlo? Sicuri che i registi
non vadano a prendere un caffè lungo quando c’è lui sul set?
L’attore sarà anche dotato (se ha imparato
alla scuola d’arte di Massimo Ranieri) ma in Squadra Antimafia mi sembra
eccessivo. Fuori linea. Con l’eccezione della scena in cui gli estraggono la pallottola.
Per quanto..per stringere così un limone in bocca non è richiesta pratica con il
metodo Stanislavskij. Ce la
potrebbero fare anche Gabriel Garko e Francesco Testi, non esattamente i più
grandi attori italiani…
Meno male che c’è Giulia Michelini, cioè Rosy Abate. Una garanzia. Non sbaglia uno sguardo, un gesto. Meno male che Pierobon-De Silva mi è uscito dalla
posa macchietta della prima puntata.
A questo punto, dovremmo aspettarci per la
prossima puntata l’accoppiamento carnale tra Rosy Abate e Calcaterra, se e con
quali sentimenti, dipenderà dalle scelte degli autori. Dopo di che la Michelini
dovrebbe sparire. Così sostengono
certe anticipazioni che non mi
paiono propriamente affidabili o sono prive
di contenuto…cioè di anticipazioni. Sono così titolate per attirare visitatori
al sito e guadagnare in pubblicità. Trucchetti
di cui è “specialista” il sito dei ciellini ‘Il Sussidiario”.
Come uscirebbe dalla scena Rosy Abate? I
rumors dicono: si fa rinchiudere in convento
oppure riesce nel suo terzo tentativo di suicidio.
Al posto di Valsecchi e sceneggiatori eviterei
di troncare la vita di Rosy Abate-Giulia Michelini. Potrebbe servire anche solo
come breve apparizione nella settima stagione. Le cinque puntate finora andate
in onda hanno dimostrato una totale dipendenza da Giulia Michelini e dalle
dinamiche Abate-Calcaterra.
Ormai questa serie tv, più di altre della
Taodue, è caratterizzata prevalentemente da un unico
personaggio/interpretazione. Un cameo della Michelini nella settima serie
sarebbe anche cosa buona e giusta per quanto non sarà sufficiente per tenere
legati gli spettatori della prima ora.
E sapere già dall’inizio di questa sesta
stagione di Squadra Antimafia che la Michelini avrebbe lasciato non è stata una
scelta sveglia di marketing ma una tafazzata.
Produrre una settimana serie senza di lei
significa che non si possono commettere “disattenzioni”, che è indispensabile creare
un intreccio credibile prendendo spunti dall’attualità – perché la realtà
supera la fantasia, non c’è bisogno di inventare, basta saper scrivere – evitando
di eccedere nelle commistioni tra “buoni” e “cattivi”, perché i meccanismi che funzionano meglio sono
quelli dove non si abbonda di colpi di scena che spesso mancano i loro effetti.
E poiché si tratta di fiction italiana, non va trascurato l’”immaginario coppia”. Pertanto, Calcaterra mi finisce tra i monaci buddisti o sotto terra (magari
lo suicidiamo), cioè lo liberiamo da rapporti di coppia non meglio specificati,
o si trova un personaggio femminile e un’interprete che “leghi” con il
vicequestore post Rosy Abate.
Mica facile. Ma non certo impossibile…
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