da: La Stampa
Più
ammortizzatori nella riforma del lavoro
Che
cosa c’è nel maxiemendamento del governo. Un dizionario spiega i nodi cruciali:
via la cassa integrazione, disciplina dei contratti a tempo determinato, i
nuovi demansionamenti. I dettagli quando arriveranno?
di Paolo
Baroni
Ammortizzatori.
Scompare la cassa integrazione in caso di cessazione dell’attività dell’azienda
o di un ramo, e l’erogazione sarà concessa solo nel caso in cui non sia
possibile ridurre contrattualmente l’orario di lavoro. L’assicurazione sociale
per l’impiego (Aspi) viene rimodulata «rapportando la durata dei trattamenti
alla storia contributiva del lavoratore» ed omogeneizzando «la disciplina
relativa ai trattamenti ordinari e ai trattamenti brevi». L’indennità di
disoccupazione viene estesa anche ai cococo con una sperimentazione «almeno
biennale a risorse definite».
Contratti.
Arriva il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, che sarà la
forma privilegiata di contratto di lavoro e quindi godrà di oneri diretti e
indiretti più favorevoli rispetto agli altri modelli. In parallelo il governo
prevede un impegno «più stringente nello sfoltimento delle oltre 40 forme
contrattuali attualmente esistenti». Molti dei contratti precari, a iniziare dai
cocopro, sono destinati a scomparire.
Controlli
a distanza. Viene eliminato il divieto dei controlli a distanza
allo scopo di migliorare l’uso delle nuove tecnologie «contemperando esigenze
organizzative e produttive dell’impresa con la tutela della dignità e della
riservatezza del lavoratore».
Demansionamento.
Nei casi di crisi, riorganizzazione o conversione aziendale l’azienda può
cambiare mansione al lavoratore, ma solo sulla base di «parametri oggettivi» e
dovrà tener conto delle condizioni di vita ed economiche dei lavoratori.
Prevista anche la possibilità di gestire questi processi a livello aziendale da
parte dei sindacati maggiormente rappresentativi.
Ferie
solidali. I lavoratori potranno cedere parte delle loro ferie
annuali retribuite a favore di colleghi con figli minori malati gravi.
Ispezioni.
Per razionalizzare e semplificare l’attività ispettiva viene istituita una
Agenzia unica che integrerà senza costi aggiuntivi per lo Stato i servizi
ispettivi del ministero del Lavoro, dell’Inps e dell’Inail e si coordinerà con
i servizi ispettivi delle Asl e delle agenzie regionali di protezione
dell’ambiente.
Licenziamenti Per i neo assunti con
contratto a tutele crescenti al momento del licenziamento è previsto solo un
indennizzo economico che aumenta con l’aumentare dell’anzianità aziendale. E’
poi previsto che con i decreti legislativi vengano definite più in dettaglio le
fattispecie per le quali si manterrà il reintegro in caso di licenziamento
illegittimo previsto dall’articolo 18. La reintegra resterà certamente per i
licenziamenti discriminatori, mentre per quelli disciplinari verrà definita
meglio la casistica.
Maternità.
L’indennità di maternità diventa universale e viene estesa anche alle
lavoratrici madri parasubordinate che avranno diritto all’assistenza anche in
caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro.
Rafforzate anche le norme per contrastare le «dimissioni in bianco».
Precari.
Spariranno molti contratti atipici, a cominciare dai cocopro. Anche i precari
entrano nel sistema delle protezioni sociali beneficiando dell’Aspi. Per loro,
in via sperimentale, si prevede anche l’introduzione di un salario minimo
orario.
Ricollocazione.
Arriva il «contratto di ricollocazione» che prevede che la remunerazione per le
agenzie del lavoro sia legata ai risultati ottenuti nel reinserimento del
lavoratore disoccupato. Viene istituita poi un’Agenzia nazionale per
l’occupazione, partecipata da Stato e Regioni, vigilata dal ministero del
Lavoro pr razionalizzare gli incentivi.
Risorse. Il
governo conta di stanziare con la prossima legge di stabilità 1,5 miliardi di
euro per finanziare il potenziamento degli ammortizzatori sociali. Ma il
maxiemendamento prevede anche la possibilità di utilizzare anche i risparmi
derivanti dalla revisione della cassa integrazione guadagni e dei fondi di
solidarietà.
Salario
minimo. Per i lavoratori non tutelati da un contratto
collettivo di lavoro si prevede l’introduzione, «eventualmente in via
sperimentale», di un compenso orario minimo.
Semplificazione. Il
nuovo codice semplificato del lavoro prevede un disboscamento generale di norme
e regolamenti. In particolare si prevede di «razionalizzare e semplificare le
procedure e degli adempimenti, anche mediante abrogazione di norme, connesse
con la costituzione e la gestione del rapporto di lavoro, con l’obiettivo di
dimezzare il numero di atti di carattere amministrativo» legati alla gestione
dei vari rapporti. A regime tutte le pratiche saranno poi gestite esclusivamente
per via telematica.
Solidarietà. I
contratti di solidarietà saranno estesi anche alle aziende che attualmente non
possono usufruirne (come le Pmi sotto i 15 dipendenti) e potranno essere
utilizzati anche per creare nuova occupazione: sarà possibile infatti una
riduzione dell’orario dei dipendenti a fronte di nuove assunzioni.
Voucher. I
voucher utilizzati per retribuire i lavori saltuari verranno estesi a tutti i
settori produttivi, ma rispetto alla prima versione della legge resta il tetto
dei 5 mila euro.
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