venerdì 10 ottobre 2014

X Factor 8: “Ilaria, Lorenzo, Emma e Spritz for Five, quattro assi per X Factor”



da: Il Sole 24 Ore

Ilaria, Lorenzo, Emma e Spritz for Five: quattro assi per X Factor

Ci sono ancora 12 cantanti di troppo, ma già si comprende quale sarà l'ossatura del cast dell'ottava edizione italiana di X Factor. Siamo ancora a una fase preliminare della competizione ma la puntata andata in onda ieri sera su Sky Uno - quella dei Bootcamp al Forum di Assago, gestiti con la formula delle sei sedie già sperimentata con successo negli Usa l'anno scorso - ha portato alla scrematura dei 24 concorrenti che, attraverso gli Home visit, si giocheranno il passaggio al live show.
Per la categoria degli Over, quest'anno affidata a Mika, vanno avanti la scozzese Emma Morton (ieri capace di nobilitare persino un pezzo di cassetta come «Pop Porno»), Alessio, Jade Angiolina Canali
(miracolata, se si considera la piatta esecuzione di «Iris» dei Goo Goo Dolls), Sarah Fargion alle prese con «Price Tag» di Jessie J, il rapper Diluvio e il ruspante cantautore Mario Carluccio, interprete di una genuina versione di «A me me piace ‘o blues» di Pino Daniele.

Per le Under donna, categoria abbastanza equilibrata che avrà come giudice di riferimento Victoria Cabello, accedono alla fase successiva la prodigiosa 16enne Ilaria Rastrelli che ha tenuto a bada il demone di Eric Burdon nella cover di «The House of the Rising Sun», Maria Faiola, così dotata da riuscire a fregare la faringite nella sua versione di «Total eclipse of the Heart», Camilla Magli (timbro originale e buona tecnica per «Raggamuffin»), una Carolina Faroni brillante su «I put a spell on you», Giorgia Bertoloni (salvata nonostante qualche indecisione con il materiale di Adele) e Vivian Grillo che si è distinta su «This is the life» di Amy McDonald. Morgan ha avuto affidata la categoria dei Gruppi e sa bene che il cavallo migliore è rappresentato dagli Spritz for Five, protagonisti di un singolare adattamento della «Labyrinth» di Elisa. Avanti anche Les Babettes, suggestive coriste art deco, The Wise con un'educatissima «Diamante», i gemelli Fading Memories (furba la loro declinazione di «Everybody Hurts»), gli Aula 39 e il duo hip hop lui-lei Komminuet che, in «Virtual Insanity», ha saputo combinare virtuosismi vocali e beatbox.

Gli Under uomini saranno guidati da Fedez. Nessun dubbio sul migliore del team: Lorenzo Fragola, «già in finale» secondo l'analisi di Victoria, rimasta incantata dopo l'ascolto di «Can you feel it». Come darle torto. Potrebbe crescere Madh, il Mengoni in sedicesimi che ha scommesso su «Enjoy the Silence». Sempre a patto che si liberi delle sovrastrutture stilistiche che lo imbarocchiscono. Agli Home visit pure Dario Guidi, artefice di una versione patinata della «Canzone dell'amore perduto», Leiner Riflessi che se l'è vista con «I say a little prayer» di Bacharach-David, Riccardo Schiara (una discreta «I'm a lonely boy») e l'hip-hopper Dirty (da sufficiente l'adattamento di «Teardrop» dei Massive Attack).

Esclusioni clamorose? Di sicuro ha sorpreso quella di Federico Pagani in arte An Harbor, il barbuto hipster piacentino che, dopo le Audizioni superate brillantemente con un inedito, qualcuno dava già in finale. E invece non ha retto il confronto con «Lontano dagli occhi» di Sergio Endrigo, ma soprattutto non ha convinto Mika. Fuori il giapponese Yusako Tamura, campione di esotismo kitsch che incespicava su «You are not alone» di Michael Jackson. Sul versante dei Gruppi, in ultimo, termina l'avventura del duo toscano Cecco e Cipo, quei Simon & Garfunkel della ribollita che alle audizioni avevano fatto ballare il pubblico con la hit autografa «Vacca boia». Stavolta hanno scontato la scarsa dimestichezza con le cover: avremmo anche colto l'intenzione ironica, ma l'adattamento di «Milano e Vincenzo» suona soprattutto come un'offesa all'arte di Alberto Fortis. Della serie: va bene l'originalità, ma in un talent di canto bisogna innanzitutto saper cantare.

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