mercoledì 29 ottobre 2014

Il Papa ai movimenti popolari: "Terra, casa, lavoro: continuate la vostra lotta"



da: la Repubblica 


Francesco: "Nessuno rimanga senza diritti. La solidarietà non è semplice generosità, ma comunità. Mi accusano di essere comunista, ma l'amore per i poveri è scritto nel Vangelo. I meno abbienti non si accontentano di promesse illusorie, anche se si vuol farli tacere"

"Terra, lavoro, casa. Strano, ma se parlo di questo per alcuni sono comunista" e invece "l'amore per i poveri è al centro del Vangelo" e della dottrina sociale della Chiesa. Lo ha detto il Papa ad alcuni movimenti popolari, tra cui quello legato allo storico centro sociale milanese Leoncavallo, sottolineando che questo incontro "non risponde a nessuna ideologia".

La lotta alla povertà. "Diciamo insieme con il cuore", ha esortato Francesco, "nessuna famiglia senza tetto, nessun contadino senza terra, nessun lavoratore senza diritti, nessuna persona senza la dignità del lavoro!", invitando i movimenti popolari a "continuare la propria lotta, perché ci fa bene a tutti". L'incontro con i loro rappresentanti "è un grande segno: viene messa alla presenza di Dio, della Chiesa, della gente una realtà spesso messa a tacere. I poveri non si accontentano di promesse illusorie, scuse o alibi. E neanche
possono aspettare a braccia incrociate l'aiuto delle Ong, di piani assistenziali o soluzioni che non arrivano o se arrivano" lo fanno in un modo "pericoloso", per "anestetizzare o addomesticare".

"I movimenti rivitalizzano democrazia". Secondo il Papa, i movimenti popolari "esprimono la necessità urgente di rivitalizzare le nostre democrazie, tante volte sequestrate da innumerevoli fattori". Francesco ha anche sottolineato che è "impossibile" immaginare "un futuro per una società senza la partecipazione protagonista della grande maggioranza" della persone. Bisogna superare "l'assistenzialismo paternalista" per avere pace e giustizia, creando "nuove forme di partecipazione che includano i movimenti popolari" e il "loro torrente di energia morale".

"Una tempesta di speranza". Tornando ai meno abbienti, secondo Papa Francesco, Gesù avrebbe definito "ipocrita" chi vorrebbe affrontare "lo scandalo della povertà attraverso la promozione di strategie di contenimento e rassicurazione che rende i poveri solo degli esseri addomesticati e innocui". "Dietro presunte opere altruistiche", il Papa intravede infatti il rischio di ridurre i poveri "alla passività" mentre "le ambizioni di business e personali si nascondono". Meglio certamente "il vento della promessa che alimenta l'illusione di un mondo migliore. Quel vento - ha detto Bergoglio - diventa una tempesta di speranza".

Il Papa: "Ecco la vera solidarietà". La solidarietà, ha aggiunto Francesco, è "molto più di sporadici atti di generosità. E' pensare e agire in termini di comunità, di priorità della vita per tutti contro l'appropriazione dei beni da parte di pochi. E anche combattere le cause strutturali della povertà, la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, della terra e della casa, la negazione dei diritti sociali". Secondo il Papa, la solidarietà deve contrastare gli "effetti distruttivi dell'Impero del denaro: le migrazioni forzate, il traffico di persone, la droga, la guerra, la violenza". E allora la solidarietà, "intesa nel suo significato più profondo, è un modo di fare la storia e questo è ciò che fanno i movimenti popolari".

Periferie e centri commerciali. Il Papa ha poi rilevato con amarezza che "nel mondo delle ingiustizie abbondano gli eufemismi per cui una persona che soffre la miseria si definisce semplicemente 'senza fissa dimora'". Viviamo in città che costruiscono centri commerciali e abbandonano "una parte di sé ai margini, nelle periferie". Francesco ha invece elogiato quelle città dove si "segue una linea di integrazione urbana", dove "si favorisce il riconoscimento dell'altro".

Il precedente. Per quanto riguarda le ideologie, non è la prima volta che il Papa sottolinea che le sue dichiarazioni non sono figlie della dottrina comunista ma di quella cristiana. Lo scorso aprile Francesco aveva espresso delle considerazioni molto simili durante un dialogo con alcuni studenti belgi. Ieri, invece, aveva smentito una contrapposizione tra big bang e creazionismo.

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