da: Il Fatto Quotidiano
Nello
“Sblocca Italia” via libera ai costruttori che diventano controllori di se
stessi
Dal mare tropicale alle montagne innevate
in soli due minuti. Fondi caraibici e la pista di slalom gigante. Una funivia
avrebbe collegato la spiaggia ai monti, il caldo al freddo, il sole alla neve.
Sembra di essere tornati all’inizio degli anni Settanta quando Calogero Mannino
radunò in piazza i cittadini di Sciacca e annunciò: “Dite ai vostri figli di
tornare in città. C’è lavoro per tutti, finalmente”. Sembra che Matteo Renzi
abbia preso molto dalla filosofia del potente democristiano siciliano. Ha
creato Italia sicura, che deve preservare il nostro Belpaese dai dissesti
idrogeologici, deve curare le ferite di mezzo secolo di devastazione e però ha
firmato il decreto Sblocca Italia che consegna lo stesso Paese devastato ai
devastatori, traveste i costruttori in commissari delle grandi opere pubbliche,
ed elimina nella sostanza ogni forma di controllo pubblico. “Padrone in casa
tua”, disse Berlusconi in uno dei suoi formidabili slogan che perforarono il
cuore di tanti cittadini in attesa.Padrone in casa tua,ripete oggi Renzi. Anzi
lo scrive: nero su bianco.
Oggi che Genova offre questo ennesimo
spettacolo di distruzione e di morte, frutto soprattutto di cattivi piani
urbanistici figli di interessi immobiliari diffusi e
deviati, oggi che
costruzioni e ostruzioni di massa allagano la città e la rendono
permanentemente pericolosa, il premier spiega qual è il problema: “Fare presto,
sbloccare le opere che devono salvare la città”. È un proponimento
all’apparenza giusto, perchè circa 35 milioni di euro per la messa in sicurezza
di alcuni corsi d’acqua sono fermi grazie alle postille burocratiche, ai
ricorsi amministrativi, agli appelli e alle contese. Se per un attimo Renzi
volesse approfondire il tema capirebbe che i cavilli, nove volte su dieci, sono
armi speciali autorizzate e legalizzate in mano a quei costruttori che lui
medesimo sta eleggendo a commissari. Per fare un esempio: la Metro C di Roma è
costata grazie ai cavilli 600 milioni di euro (varianti, arbitrati,
aggiornamenti prezzi) e dieci anni di ritardi. Il governo ha
eliminatoilproblemaeliminandoicontrolli.Scrive Salvatore Settis su Rottama
Italia (scaricabile gratuitamente su altreconomia.it
),unlibrodivari autori che documentano le continue devianze dal diritto a cui
sarà sottoposto il paesaggio italiano: “Col silenzio-assenso ogni richiesta si
intende accolta. Anche se comporta la distruzione di un’area archeologica, lo
sventramento di un palazzo barocco, la riconversione di una chiesa medievale in
discoteca, l’edificazione di un condominio su una spiaggia”. O anche – come a
Genova – alla foce di un torrente, potremmo aggiungere. Tutto è permesso, in
ragione della costruzione. Nel decreto Sblocca Italia le lentezze sono opera
della burocrazia inetta e non figlie di norme volute dal Parlamento, destinate
esattamente al loro scopo. Ritardare, arzigogolare, rallentare, negoziare. In
Italia si spende un milione di euro al giorno per far fronte solo alle varie emergenze.
E questo governo interpreta sia la vittima che il carnefice: manda in scena
oggi il ministro dell’Ambiente Galletti (“No ai condoni”), mentre il suo
collega Lupi, quello delle Infrastrutture, rade al suolo la concessione
edilizia e codifica una certificazione autonoma del privato cittadino. È il
privato che sancisce se è violato o meno l’interesse pubblico e il privato che
garantisce che il suo cemento non reca danno, non ostruisce, non danneggia. In
Italia sono circa sei milioni di cittadini che vivono in luoghi altamente a
rischio e circa settemila comuni dal territorio fragile. Sapete qual è una
delle prime dieci grandi opere altamente prioritarie?Lanuova autostrada
Orte-Mestre. Sapete chi ha avuto l’idea di costruire questa autostrada? La Mec,
Management Engineering Consulting, società controllata da Vito Bonsignore,
parlamentare di Ncd, il partito di Alfano (e di Lupi).
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