da: Il Fatto Quotidiano
Orlando
si arrende al patto: “Niente falso in bilancio”
Il
guardasigilli si piega al Renzusconi: impossibile anche l’autoriciclaggio. Nessuna
speranza di colpire i reati finanziari. Un altro regalo del patto del Nazareno
di Fabrizio
d’Esposito
Al congresso Idv il ministro della Giustizia allarga le braccia sull’autoriciclaggio e il falso in bilancio: “Nella maggioranza idee diverse”. Traduzione: l’Ncd di Alfano non vuole, e B. nemmeno. Un altro regalo del Patto del Nazareno
Antonio Di Pietro è rimasto in un angolo, quasi invisibile. In netta minoranza. Poi è andato via. Sul palco, il guardasigilli Andrea Orlando, leader dei giovani turchi filorenziani del Pd. Sansepolcro, in provincia di Arezzo. L’Italia dei Valori ricomincia laddove tutto iniziò sedici anni fa. Ma con qualche sorpresa. Per esempio, la pubblica ammissione del ministro della Giustizia sull’impossibilità di fare una seria riforma della giustizia nell’attuale paesaggio politico. Orlando evoca solo le mediazioni dentro la maggioranza, alludendo al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.
Il vero convitato di pietra è però il patto
segreto del Nazareno tra il premier e il Pregiudicato. Il falso in bilancio?
Orlando dixit: “Sarà difficile reintrodurre il reato falso in bilancio, anche
perché dobbiamo relazionarci con i nostri partner nell’esecutivo”. Altro
esempio: l’auto-riciclaggio, finito sotto tutela dell’ineffabile coppia
composta dalla renziana Maria Elena Boschi e dal berlusconiano Niccolò Ghedini.
Orlando, ancora, ai limiti dell’impotenza: “Non è semplice, anche in
considerazione dell’attuale quadro politico in cui convivono, diciamo,
sensibilità diverse”. Insieme con Orlando, alla festa della rediviva Idv
guidata da Ignazio Messina, che aspira a ritrovare una solida alleanza con il
Pd di Renzi, il vicepresidente dell’Anm Valerio Savio e l’ex parlamentare
di-pietrista Federico Palomba, esperto di politica giudiziaria.
La deludente risposta del guardasigilli
sulle “sensibilità diverse” è arrivata da una chiara considerazione di Savio
sull’auto-riciclaggio: “Vorrebbe dire poter colpire chi ricicla in imprese
proprie il denaro frutto di reati. Un meccanismo che adesso è difficilissimo
stroncare proprio in mancanza di una legge”. La confessione pubblica del ministro
non ha risparmiato neanche la questione della riduzione della custodia
cautelare, altro storico cavallo di battaglia della destra berlusconiana. Ha
detto Orlando: “Dobbiamo capire quanto lungo è il passo che dobbiamo fare.
Sulla custodia cautelare bisogna chiedersi: è meglio riempire le carceri e poi
essere costretti a provvedimenti come l’amnistia e l’indulto o piuttosto è
meglio utilizzare la custodia con più parsimonia?”.
Un falso problema per il vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati: “Il punto è che le carceri sono piene di persone arrestate per reati comuni, soprattutto stupefacenti. Mentre il potere repressivo è quasi nullo rispetto ai reati che commettono i colletti bianchi”.
Un falso problema per il vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati: “Il punto è che le carceri sono piene di persone arrestate per reati comuni, soprattutto stupefacenti. Mentre il potere repressivo è quasi nullo rispetto ai reati che commettono i colletti bianchi”.
In pratica, l’unico risultato che il
ministro della Giustizia porterà a casa entro dicembre, anche a costo di fare
un decreto, è la responsabilità civile contro i magistrati, con la formula
indiretta, per non apparire “troppo punitivi con le toghe”. L’uscita di Orlando
alla festa dell’Idv è l’ennesima conferma delle riforme a trazione
renzusconiana.
Ed è stato proprio il Condannato, nel recente ufficio di presidenza di Forza Italia, a parlare del suo rapporto con Renzi. Non solo sull’articolo 18: “Siamo pronti a dare una mano anche sulla giustizia a patto che siano rispettati gli impegni presi”.
Ed è stato proprio il Condannato, nel recente ufficio di presidenza di Forza Italia, a parlare del suo rapporto con Renzi. Non solo sull’articolo 18: “Siamo pronti a dare una mano anche sulla giustizia a patto che siano rispettati gli impegni presi”.
Impegni, ovviamente, che rientrano in quel
patto segreto cui è impiccata la nuova gloriosa era renziana. Del resto, lo
stesso guardasigilli Orlando, appena diventato ministro, annunciò proprio dalle
colonne del nostro quotidiano: “Presto il falso in bilancio e
l’auto-riciclaggio”. Otto mesi dopo non solo non è arrivato nulla, ma la
mediazione è al ribasso per la doppia interdizione del Nuovo Centrodestra e di
Forza Italia.
Senza dimenticare il ministro confindustriale Federica Guidi, apertamente contraria alle misure che spaventano il Pregiudicato. Il renzismo è di destra anche sulla giustizia. E ieri Orlando lo ha ammesso.
Senza dimenticare il ministro confindustriale Federica Guidi, apertamente contraria alle misure che spaventano il Pregiudicato. Il renzismo è di destra anche sulla giustizia. E ieri Orlando lo ha ammesso.
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