giovedì 23 ottobre 2014

Alessandro Gilioli: “Scilipoti, l’Ansa, il blogger”




È vecchia questione, quella della responsabilità di chi scrive su un blog: che non è ovviamente immune dalla legge, e ci mancherebbe, e Internet non è il Far west, eccetera eccetera.
Però è questione altrettanto antica l’equiparazione meccanica del singolo blogger – privo di redazione e soprattutto di ufficio legale – alle grandi testate: quelle dove ogni giorno arrivano querele, che vengono serenamente deviate agli avvocati ben remunerati per affrontarle, e spesso il giornalista inquisito si scomoda al massimo per una firma.

Insomma, è un’equiparazione il più delle volte sbagliata. Ed è tanto più sbagliata quando il blogger non fa altro che riportare una notizia apparsa su un mainstream media, salvo rettificarla appena apprende che è infondata.
Questo, ad esempio, è il caso di Domenico Condello, che un giorno ha riportato sul suo blog un’informazione errata diffusa dall’Ansa.
Dall’Ansa eh: la più istituzionale e ufficiale delle agenzie di stampa italiane. La quale erroneamente aveva scritto che anche Domenico Scilipoti era indagato per corruzione nell’inchiesta De Gregorio.
L’Ansa aveva corretto il suo take poche ore dopo.
Lo stesso aveva fatto poco dopo Condello, con una rettifica nel corpo dello stesso post, rettifica non richiesta da nessuno ma apportata spontaneamente dallo stesso blogger non appena questi si era reso conto dell’errore (qui tutta la storia).
Ciò non è bastato a fermare l’attuale senatore Scilipoti, che ha trascinato Condello in tribunale con l’accusa di diffamazione a mezzo stampa.

Adesso il blogger deve affrontare tutte le rotture di scatole e le spese di un processo. Da solo, perché non ha un’azienda alle spalle. E il suo destino dipende dal buon senso e dall’intelligenza dei magistrati davanti ai quali capiterà: dato che tecnicamente ha scritto il falso, pur non avendo fatto altro che fidarsi dell’Ansa, e pur essendosi corretto appena si è reso conto dell’errore, insomma pur avendo agito non solo in perfetta buona fede ma anche con lo stesso grado di verifica che caratterizza la fattura delle pagine dei maggiori giornali: cioè copiando una notizia dalla maggiore agenzia di stampa.

A Condello, la massima solidarietà. A Scilipoti, se ci legge, la gentile richiesta di ritirare questa sciocca querela. Al legislatore italiano l’augurio di riuscire a elaborare norme con un equilibrio migliore tra responsabilità e buon senso.

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