È vecchia questione, quella della
responsabilità di chi scrive su un blog: che non è ovviamente immune dalla
legge, e ci mancherebbe, e Internet non è il Far west, eccetera eccetera.
Però è questione altrettanto antica
l’equiparazione meccanica del singolo blogger – privo di redazione e
soprattutto di ufficio legale – alle grandi testate: quelle dove ogni giorno
arrivano querele, che vengono serenamente deviate agli avvocati ben remunerati
per affrontarle, e spesso il giornalista inquisito si scomoda al massimo per
una firma.
Insomma, è un’equiparazione il più delle volte sbagliata. Ed è tanto più sbagliata quando il blogger non fa altro che riportare una notizia apparsa su un mainstream media, salvo rettificarla appena apprende che è infondata.
Questo, ad esempio, è il caso di Domenico
Condello, che un giorno ha riportato sul suo blog un’informazione errata
diffusa dall’Ansa.
Dall’Ansa eh: la più istituzionale e
ufficiale delle agenzie di stampa italiane. La quale erroneamente aveva scritto
che anche Domenico Scilipoti era indagato per corruzione nell’inchiesta De
Gregorio.
Lo stesso aveva fatto poco dopo Condello,
con una rettifica nel corpo dello stesso post, rettifica non richiesta da
nessuno ma apportata spontaneamente dallo stesso blogger non appena questi si
era reso conto dell’errore (qui tutta la storia).
Ciò non è bastato a fermare l’attuale
senatore Scilipoti, che ha trascinato Condello in tribunale con l’accusa di
diffamazione a mezzo stampa.
Adesso il blogger deve affrontare tutte le
rotture di scatole e le spese di un processo. Da solo, perché non ha un’azienda
alle spalle. E il suo destino dipende dal buon senso e dall’intelligenza dei
magistrati davanti ai quali capiterà: dato che tecnicamente ha scritto il
falso, pur non avendo fatto altro che fidarsi dell’Ansa, e pur essendosi
corretto appena si è reso conto dell’errore, insomma pur avendo agito non solo
in perfetta buona fede ma anche con lo stesso grado di verifica che
caratterizza la fattura delle pagine dei maggiori giornali: cioè copiando una
notizia dalla maggiore agenzia di stampa.
A
Condello, la massima solidarietà. A Scilipoti, se ci legge,
la gentile richiesta di ritirare questa sciocca querela. Al legislatore
italiano l’augurio di riuscire a elaborare norme con un equilibrio migliore tra
responsabilità e buon senso.
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